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La morte
La paura della morte non esiste del bambino, perché non la conosce, vivendo la sua vita senza angosce, ed è così anche per l'animale finché non conosce l'uomo, che reprime, limitando i suoi istinti. L'uomo invece comincia a morire, quando esce dal "suo involucro" materno, mettendolo poi in "gabbia". È necessario accogliere il se bios, raggiungendo un kosmos bio psichico (secondo Piazzi), capendo la sostanziale differenza fra "il corpo è mio" (l'economia converte tutto in denaro, così anche con il corpo) e "il corpo sono io" (l'inconscio parla solo attraverso il corpo). P. Daveri disse: "per apprendere bisogna dimenticare", invece Marcuse sostiene l'esatto opposto; infatti che è essenziale la memoria, per non dimenticare l'infantilità, riportando alla luce ciò che eravamo.
La società ideale
Questa dovrebbe...
essere raggiunta completamente. La madre rappresenta il punto di partenza, il luogo in cui siamo nutriti e protetti, ma anche il punto di riferimento per la nostra crescita e sviluppo. Il matriarcato, inteso come il predominio delle donne nella società, potrebbe quindi rappresentare un ritorno a questa dimensione materna, in cui l'educazione e la cura degli individui sono al centro. Secondo Durkheim, l'individuo va oltre il generis, cioè la società, e si trasforma in qualcosa di diverso. Questo processo di trascendenza può essere influenzato dalla malattia o dall'essere introversi, che permettono di avvicinarsi all'interno di sé stessi nonostante le difficoltà esterne. Il libro "La vita segreta" di Pascal Quignard ci offre una prospettiva diversa sulla comunicazione verbale. Quignard, musicista e regista, ha scelto di vivere lontano dalla società e ha impostato la sua esistenza in modo non visibile. La sua vita segreta, simile a un inconscio, ci fa riflettere sul potere dei simboli e del linguaggio umano, che ci distingue dagli altri esseri viventi. Mentre gli altri interagiscono in modi diversi, noi viviamo nei simboli e nella cultura. Il grembo materno rappresenta una parte di noi che cerchiamo costantemente, ma che non riusciamo mai a raggiungere completamente. È il luogo in cui siamo stati nutriti e protetti, ma anche il punto di riferimento per la nostra crescita e sviluppo.trovarla; prima esperienza nell'ambiente naturale. L'economia capitalista mette in crisi questi simboli, sostituendoli con il denaro = entra in crisi l'identità dell'uomo in quanto tale. Anomia, disincanto e alienazione rappresentano la rottura del legame sociale; anche l'emergenza sanitaria si collega a questi tre aspetti in quanto ci costringe a riflettere sul mondo: distinzione fra salute-malattia.
NORMALITÀ E DIVERSITÀ: (pensiero filosofico di Piazzi) "La vita è innanzitutto diversità; la diversità è implicita nell'uomo e determina la sua unicità. Questa diversità è vincolante, nel senso che rappresenta la condizione per la quale è possibile la vita, cioè come unicità, non generalizzabile. La diversità è l'espressione fondamentale della vita."
Piazzi afferma che ci sono due evoluzioni: 11- maschile: d'ordine collettivo,
dove l'individuo deve adattarsi e al centro vi è la forma di competizione; è un processo che guarda all'esterno, al sociale e secondo questa ipotesi l'evoluzione maschile è insensibile e domina la norma di diventare normali (società = maschile) - femminile: interspecifica, al fine di orientarsi alla crescita personale, dove si prende in considerazione la norma del rapporto bambino-madre, vi è un miglioramento alla specificità, tutelando la vita. (inconscio = femminile)
Per lo studioso Piazzi, la diversità è ciò che caratterizza la vita, è la sua sostanza, (autoevoluzione) e il bambino è un essere completo e la diversità è ciò che fa parte di lui. La normalità al contrario è il perfetto andamento, quello che Parsons definisce "generalizzazione", e subentra l'interscambiabilità.
Winnicott, psicologo inglese dà il suo contributo
riportando la storia di Hero: una caratteristica visibile diventapatologia, trovando necessaria una modifica da un ente esterno. (" un bambino non è un vestito che si puòallungare o accorciare" ) .Carl Ginzburg afferma a sostegno della diversità, che non è possibile vedere la realtà frontalmente(=competizione) , ma di sbieco( vedere altre accezioni). La competenza, che ha la stessa radice di competizione,rientra infatti nel campo della frontalità, rischiando di perdere la conoscenza o la nostra diversità.L'esempio degli scacchi dove tutti vanno frontalmente ad eccezione del cavallo, il quale all'interno dellasocietà può essere paragonato all'artista, emarginato per le sue caratteristiche. Il bambinonell'ambiente materno ha un confine biologico ( no politico), vita-non vita, e nel momento in cui egli esce,apprende altri confini, fatti di simboli. La conoscenza non sociale ci porta alla diversità.esempio del paese deiciechi di Wells, dove il protagonista decide di preservare la propria diversità a discapito dell'amore edell'adattamento sociale. La vita si incarna nella specificità ed è un interazione di particelle, prodotte da madre-natura; al contrario la società, viene rappresentata da interazioni, ma di un'altra natura, trascendendo la vita.
LA MEMORIA: (diverso dall'apprendimento, che è un sapere acquisito con l'educazione)
- corporea
- recuperare quello che è stato rimosso
- nessuno può dirci come utilizzarla.
L'inconscio può essere osservato attraverso i sintomi che la psicoanalisi definisce lapsus, e la memoria recupera la dimensione che ha caratterizzato l'infanzia. Questa, senza dubbio, ha una forte correlazione con il sogno, infatti nell'atto di sognare viene capovolta la socializzazione e compare l'io, entità non sociale, ma che rappresenta l'equilibrio fra
mente e corpo, attraverso anche un processo di solitudine. Noi continuiamo a vivere in maniera inconscia nel sogno, il quale appartiene alla sfera privata dell'individuo, tanto da non essere spesso oggetto di vergogna, in quanto rappresenta la vera natura umana. (=SMASCHERAMENTO). Nel sogno scompare l'esterno e compare l'interno e logicamente un individuo senza memoria, è uno perfettamente integrato e socializzato (i farmaci riescono a togliere la memoria). Anche la fantasia è un'espressione del vero sé, che paradossalmente sta al centro delle ricerche scientifiche, nell'ipotesi.
I Meccanismi della memoria favoriscono il vuoto della nostra esistenza. La memoria infatti non è solo il contenitore di cose passate, ma sono quei legami con il sé bios, che potrebbero comparirci anche da coscienti. La memoria costruisce delle parti essenziali di noi, in quanto rappresenta un sapere che è molto più di un espediente terapeutico,
conserva un vissuto, delle verità dichiarate fuori legge dal principio direale, ma che non sono state dimenticate (la socializzazione ostacola la memoria).
PARADIGMA: Distinzione tra individuo e società, fondata sulla contrapposizione fra devianti e conformi, dove l'unico obiettivo è mantenere l'ordine sociale. Con la crisi della società si è andati incontro ad un nuovo tipo di paradigma che mette al centro il binomio vita-non vita, malattia-salute; si è andata a complicare la social catena di cui parlava Leopardi. Simmel e Marx hanno evidenziato questa crisi, riscontrando difficoltà nella società patriarcale. Vi è un punto di vista inetto, e si viene a creare un vuoto di valori che l'economia non riesce a colmare. In questa crisi Piazzi, vede un momento perfetto per cambiare atteggiamento, e attraverso il disincanto affettivo, riflettere sulla società; la vita non è
Un'interruzione del nulla per Piazzi, al contrario di come afferma Simmel, poiché la vita si "auto provoca".
ALIENAZIONE: Condizione che inizialmente ha una concezione puramente economica, ma con la crisi della società, l'uomo viene spogliato fino a rimanere solo con l'esistenza biologica (pensiero di un giovane Marx). Il corpo non è più il luogo delle emozioni, come nell'infanzia, ma perde la sensibilità, l'empatia e diventa solo merce (DMD); il corpo viene quindi spogliato delle sue caratteristiche. Il concetto di alienazione acquisisce un valore esistenziale, sentendo la sua angoscia di vivere. L'individuo sente in continuazione lo sguardo dall'esterno su di lui, diventando "come tu mi vuoi", nonostante la sua natura sia completamente diversa. Gli individui vengono resi generici, dandogli un valore monetario. Simmel afferma che l'uomo prodotto è sempre diffidente, cinico.
orientato solo da una logica razionale, edefinito "blaze". Egli sostiene la logica del conflitto, mettendo in crisi le forme sociali come lareligione, l'arte, che diventano tutte in funzione del denaro. L'alienazione è la perfetta rappresentazionedel solco fra uomo-società, ma l'essere si adatta. I sociologi contemporanei parlano di "io minimo", che èun io che tende a sopravvivere, è estremamente ridotto, e meno relazionale, ma riverso nelle relazionipiù intime.Negli anni ottanta le giovani generazioni rompono il legame sociale ed entrano in contesti diindividuazione, infatti si crea una sorta di disincanto ( disincanto affettivo) per ciò che riguarda lapolitica ( non è più un modello da seguire), il lavoro ( non è più un modo di realizzarsi) e la famiglia(perdita dei valori gerarchici). Da un lato questi valori oggi non sono ancora sostituiti e di conseguenzavi èun disagio diffuso, cercando di ritrovare una distinzione originaria. È necessario vedere oltre il principio di realtà, non confinando la vita ma dandosi alla creatività, dove potrebbe affermarsi che anche la religione è immaginazione, perché pensa ad una vita dopo la morte. Il linguaggio assume una concezione metaforica, in quanto la società non può dare le risposte alle domande esistenziali dell'uomo, ma queste si trovano nell'individuo stesso, trasformando la società in ambiente. I meccanismi della memoria comportano una DESOCIALIZZAZIONE, sono anti-sociali e anti-apprendimento, soprattutto quello che riguarda la sfera onirica e il corpo acquisisce una grande valenza, un gran potere. Vi è un CAPOVOLGIMENTO: la vita ha un suo sapere, che si concretizza per esempio per piazzi, nel se bios: nei sogni viene capovolto il procedimento, non c'è un'eclissi del corpo, ma del corpo sociale. I meccanismi sifocalizzano sulla PERSONALIZZAZIONE, ovvero quella dimensione personale, dove l'individuo si riunisce al corpo, creando un equilibrio, (Winnicott) a differenza della Generalizzazione, che è una c