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Disturbo borderline di personalità

Disturbo schizotipico di personalità

03. Quali tra i seguenti è un disturbo somatomorfo nel DSM IV TR?

Disturbo dissociativo dell'identità

Depersonalizzazione

Disturbo di conversione

Amnesia

04. Secondo il DSM IV TR, quale tra queste caratteristiche connota il disturbo borderline di personalità?

Assenza di comportamenti suicidari ed auto mutilanti

Relazioni stabili personali

Marcata instabilità dell'immagine di sé e della percezione del sé

Assenza di ideazione paranoide

05. Secondo l'approccio psicoanalitico, quale di questi aspetti è peculiare del funzionamento psichico della personalità borderline?

Controllo degli impulsi

Scarsa integrazione dell'identità

Impiego di difese mature

Vita sessuale adeguata

06. Nel DSM IV TR, quale tra questi disturbi viene raggruppato nel cluster C "ansioso-spaventato"?

Disturbo dipendente di personalità

Disturbo narcisistico

di personalitàDisturbo paranoide di personalitàDisturbo schizotipico di personalità07. Cosa si intende per disturbi dissociativi? Ne descriva almeno due.08. Cosa si intende per schizofrenia?Lezione 01601. La persona che si rivolge allo psicologo clinico:
  • Non sperimenta una condizione di malessere generale.
  • Nega la propria condizione di disagio e/o sofferenza.
  • Riconosce che la sua sofferenza è psichica.
  • Non ritiene che la propria situazione possa cambiare.
02. La richiesta di aiuto psicologico:
  • È sempre l'esito di un processo diagnostico fatto dall'individuo in prima persona.
  • Non deriva mai da indicazioni provenienti dall'esterno.
  • Non necessita che il clinico crei un'alleanza con il paziente.
  • Può essere indotta da sollecitazioni familiari più o meno accettate.
03. Il paziente che si auto-invia al clinico:
  • Non vive una condizione di significativo malessere generale.
  • Ha effettuato un ragionamento diagnostico.
  • Prende in considerazione la possibilità di un intervento clinico.
  • Non ritiene che la propria situazione possa cambiare.

L'appuntamento indotto dai familiari. Sa che la sua sofferenza ha un'origine organica.

04. Descriva le caratteristiche della richiesta di aiuto psicologico in funzione dell'età del paziente.

05. Descriva le caratteristiche della richiesta di aiuto psicologico.

06. Chi si rivolge allo psicologo clinico?

07. Chi ha effettivamente bisogno dello psicologo clinico?

08. Descriva le caratteristiche della richiesta di aiuto psicologico in funzione della gravità del disturbo.

Lezione 01701. Entro il processo di analisi della domanda, la "fantasia relazionale prevalente":

Rappresenta le reazioni transferali del paziente.

Contiene solo gli elementi comportamentali tipici di un paziente.

Non dovrà mai essere decodificata dal clinico.

È la reazione controtransferale del clinico.

02. Il processo di analisi della domanda:

Prevede che il clinico comprenda la "fantasia relazionale prevalente" del paziente.

È stato elaborato dal Prof. Renzo Carli

attorno agli anni cinquanta. Non analizza l'interazione tra psicologo e utente. È caratterizzato da un solo passaggio.

03. Il processo di analisi della domanda: Non include la considerazione della fantasia relazionale prevalente agita nell'interazione tra psicologo e utente. Non considera l'inviante ed il contesto di riferimento in cui avviene. Non prevede un'attenzione all'interazione tra psicologo e utente. Prevede che il clinico analizzi lo stile in cui la domanda è posta e la fantasia relazionale prevalente agita nell'interazione tra psicologo e utente.

04. Secondo la prospettiva dell'analisi della domanda, cosa si intende per fantasia relazionale prevalente?

05. Definisca e descriva il processo di analisi della domanda.

06. Quali sono i criteri di lettura dell'analisi della domanda?

07. Descriva i passaggi che caratterizzano il processo di analisi della domanda.

08. Che cos'è il processo di analisi della domanda? Lezione 01801.

domanda di trasformazione si basa sulla proiezione e sull'identificazione proiettiva.La domanda nel qui ed ora assume caratteristiche tipiche della specifica richiesta.La domanda di cambiamento implica la messa in atto di meccanismi relazionali.La domanda di trasformazione non presenta mai un'assunzione di responsabilità.

domanda di mutamento preordinato è caratterizzata da scissione e proiezione. La domanda di trasformazione è caratterizzata da scissione e identificazione.

04. Esponga stili di domanda, meccanismi relazionali e fenomenologia della domanda propri della prospettiva dell'analisi della domanda.

05. Entro la prospettiva dell'analisi della domanda, cosa si intende per "domanda di trasformazione"?

06. Entro la prospettiva dell'analisi della domanda, cosa si intende per "domanda di mutamento preordinato"?

07. Entro la prospettiva dell'analisi della domanda, cosa si intende per "domanda di cambiamento"?

08. Descriva gli stili relazionali dell'analisi della domanda.

01. Nel corso del processo diagnostico, uno psicologo clinico:

  • Non si differenzia, nella sua pratica clinica, in base alla maggiore o minore esperienza acquisita.
  • Può cadere in errore indotto dai sintomi che il paziente accusa.
  • Si avvale solamente di un insieme di
standardizzata che prevede l'incontro tra lo psicologo clinico e il paziente al fine di raccogliere informazioni utili per la diagnosi e il trattamento. Durante il colloquio clinico vengono esplorate diverse aree, come la storia personale del paziente, i sintomi presenti, le relazioni interpersonali e le esperienze passate. Questo permette allo psicologo di ottenere una visione completa della situazione e di formulare una diagnosi accurata. Il colloquio clinico può essere strutturato o non strutturato, a seconda delle esigenze del paziente e del clinico. Durante il colloquio, lo psicologo clinico utilizza diverse tecniche di intervista e di osservazione per raccogliere le informazioni necessarie.

passiva di ascolto e registrazione di informazioni. Non è mai un processo interattivo. Si differenzia, rispetto ad altri strumenti, per parametri legati al setting, all'interazione con il soggetto, al compito prefissato.

02. Nel colloquio clinico:

  • Prevede che il clinico, quando incontra il paziente, sperimenti sempre una reazione di ansia.
  • La gravità della situazione clinica del paziente non determina la modalità di conduzione del colloquio.
  • La patologia del paziente non ha effetti sulle reazioni emotive del clinico.
  • È indispensabile valutare la qualità dell'alleanza diagnostica.

03. Il colloquio clinico:

  • Non definisce le modalità caratteristiche che il paziente utilizza per far fronte alla problematica.
  • Prevede lo stabilire un'alleanza di lavoro tra clinico e paziente.
  • Non necessita lo stabilire ed delimitare una relazione interpersonale.
  • Non implica il focalizzare le principali resistenze del paziente all'incontro e al lavoro da svolgere.

04.

Definisca e descriva il colloquio clinico. Il colloquio clinico è un metodo di valutazione utilizzato nel campo della psicologia e della psicoterapia per raccogliere informazioni sul paziente e comprendere la sua situazione clinica. Durante il colloquio, il professionista (solitamente uno psicologo o uno psicoterapeuta) interagisce con il paziente attraverso una serie di domande e discussioni, al fine di ottenere una comprensione approfondita dei suoi sintomi, dei suoi problemi e delle sue esperienze personali. Descriva le finalità del colloquio clinico. Le finalità del colloquio clinico sono molteplici. Innanzitutto, il colloquio serve a raccogliere informazioni sul paziente, come la sua storia personale, familiare e medica, i suoi sintomi e le sue difficoltà attuali. Inoltre, il colloquio mira a stabilire una relazione terapeutica di fiducia e collaborazione con il paziente, in modo da favorire un ambiente sicuro e confortevole per esplorare i suoi problemi. Infine, il colloquio clinico può essere utilizzato per formulare una diagnosi preliminare e pianificare un eventuale percorso terapeutico. Quali sono i parametri che differenziano il colloquio clinico da altri strumenti? Il colloquio clinico si differenzia da altri strumenti di valutazione per diversi parametri. Innanzitutto, il colloquio clinico permette una comunicazione diretta e interattiva tra il professionista e il paziente, consentendo una comprensione più approfondita delle sue esperienze soggettive. Inoltre, il colloquio clinico permette di raccogliere informazioni contestualizzate, considerando il background personale, familiare e sociale del paziente. Infine, il colloquio clinico offre la possibilità di stabilire una relazione terapeutica di fiducia, che può favorire l'esplorazione di tematiche più profonde e complesse. Descriva le caratteristiche della conduzione di un colloquio clinico. La conduzione di un colloquio clinico richiede alcune caratteristiche fondamentali. Innanzitutto, il professionista deve essere empatico e in grado di mettersi nei panni del paziente, cercando di comprendere le sue emozioni e le sue esperienze. Inoltre, il professionista deve essere in grado di ascoltare attivamente, facendo domande pertinenti e incoraggiando il paziente a esprimersi liberamente. È importante mantenere una comunicazione chiara e rispettosa, evitando giudizi o pregiudizi. Infine, il professionista deve essere in grado di gestire eventuali situazioni di crisi o di forte emotività da parte del paziente, offrendo sostegno e orientamento. Quali sono i parametri che definiscono il colloquio clinico? I parametri che definiscono il colloquio clinico includono la raccolta di informazioni sul paziente, la creazione di una relazione terapeutica di fiducia, la formulazione di una diagnosi preliminare e la pianificazione di un eventuale percorso terapeutico. Durante il colloquio clinico, il professionista può utilizzare diverse tecniche e strumenti per ottenere informazioni, come domande aperte, scale di valutazione o test psicologici. È importante considerare il contesto e le specificità del paziente, adattando il colloquio alle sue esigenze e alle sue caratteristiche individuali.

è una variabile che non agisce nella conduzione del colloquio. Il funzionamento emotivo non è valutabile.

03. Durante un colloquio clinico: È preferibile che il clinico si soffermi solo sugli aspetti concreti. Le domande aperte non contengono elementi che possono orientare la reazione del paziente. È preferibile che il clinico indaghi solo emozioni e affetti, e non eventi concreti o episodi relazionali. Le domande chiuse danno al paziente la possibilità di esprimersi ampiamente.

04. Quali sono i comportamenti comunicativi dello psicologo clinico?

05. In un colloquio psicologico, quali sono le funzioni cognitive valutabili?

06. Descriva le diverse tipologie di domande che può porre uno psicologo clinico.

07. Quali sono gli elementi che uno psicologo può valutare durante un colloquio clinico?

08. In quali casi lo psicologo ha bisogno di utilizzare altre fonti di informazione oltre al paziente?

09. Descriva la comunicazione dello psicologo

Formattazione del testo

Lezione 02201. L'atteggiamento dello Psicologo:

Si costituisce a partire da una valutazione conscia di ogni oggetto o evento e si manifesta nel comportamento verso di esso.

Prescinde sempre da componenti inconsce.

Si costituisce a partire da una valutazione inconscia di ogni oggetto o evento e si manifesta nel comportamento verso di esso.

Si costituisce a partire da una valutazione conscia e inconscia di ogni oggetto o evento e si manifesta nel comportamento verso di esso.

02. Durante un colloquio clinico:

Il clinico pone più attenzione alle caratteristiche fisiche del paziente piuttosto che ai suoi comportamenti non verbali.

Si dovrebbe sempre rispondere alle domande del paziente, senza analizzarne le implicazioni.

Il silenzio rappresenta l'interruzione di un colloquio.

Si presta attenzione non solo all'argomento scelto ma anche al registro utilizzato (cognitivo o emotivo).

03. L'

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
76 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JonnyCampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Manzoni Gianmauro.