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Il primo impianto realizzato è il "Collegio posto colloca il rapporto interattivo tra tes-del Colle"; questo presenta un edificio cen- suto edificato e tessuto naturale codificatotrale posto sul belvedere e si identifica come nel concetto di naturalità del costruito, dovetesta di un sistema più ampio che si dispone ricerca la massima compenetrazione tra lalungo le curve di livello, secondo un disegno forma dei volumi e la forma del suolo [...]"; totalmente integrato con il paesaggio circo-stante.

Le cellule abitative seguono le curve di livel- M. Guccione e A. Vittorini, Giancarlo De Carlo, Lelo, così come gli elementi distributivi - scale, ragioni dell'architettura, Electa, Milano rampe, percorsi. 9101.2 Unità residenziale ovest Olivetti R. Gabetti e A. Isola, 1968-1971, Ivrea (TO)

L'Unità Residenziale Ovest Olivetti a Ivrea Il grande edificato si integra fisicamente nel nasce come progetto di edificio ad uso abi-

Il corpo edilizio si dispone in aderenza alla natura: questo si configura come un semi-cerchio - con circonferenza di circa 70 metri di raggio -, inserito nel terreno come se fosse una curva di livello.

Il terreno si apre e si solleva per dare luogo a una grande cavea intorno alla quale, in questo semicerchio, si aprono totalmente le stanze disponendosi come palchi di un teatro verso il palcoscenico.

Qui si mette in scena la lacentrale aperto che abbraccia il verde, po- natura e i suoi mutamenti nei cicli dei gior-nendo al centro della scena non il progetto ni, delle notti, delle stagioni mentre comearchitettonico ma il contesto naturale. Esso attori recitano gli alberi, il bosco, le nuvole,costruisce una sorta di quinta teatrale che le ombre.”ha come protagonista la natura e il muta-mento delle stagioni, alla quale però nonvi è possibile partecipare. Gli appartamen-ti hanno un unico affaccio, disposti comespettatori di una rappresentazione che en-fatizza il rapporto tra chi abita il luogo e lanatura stessa.Il giardino è modellato a formare una col-lina e occupa l’intera superficie della corte A. Isola, Violenza nell’architettura, Aiòn edizioni,circolare delimitata dalla facciata curva di Firenze, p.51circa 300 metri. 11121.3 Complesso residenziale Villa Sant’AnnaR. Gabetti e A. Isola, 1974-1992, Rio nell’Elba (LI)Il complesso

La residenza Villa Sant'Anna si distingue per l'ampio utilizzo della vegetazione che copre le facciate e i tetti degli edifici, seguendo le curve di livello del terreno. La continuità del pendio collinare è garantita dalla presenza degli ulivi alle spalle del progetto. Questo permette al progetto di leggere il paesaggio circostante e di valorizzarlo reciprocamente. L'architettura si caratterizza per giochi di incastri e tipologie di unità abitative differenti ad ogni livello, creando un disegno del paesaggio costruito che si integra morfologicamente dalla pianura allo spazio verticale collinare.

Il progetto ricostruisce i muri in pietra e preserva i collegamenti esistenti, stabilendo forti relazioni con il territorio.

sieme di elementi leggeri -altane, terrazze,belvederi- variamente disposti, scarnificati

Il progetto prevede per ogni cellula abitativa e ridotti all'essenziale, contrastano con le li-piccoli patii destinati a verde, luoghi legati al nee orizzontali del costruito e si dispongonotempo libero che enfatizzano la ricerca sugli docili all'aggressione del verde: con il tem-spazi esterni e le coperture. Questi ambienti po, l'architettura perderà progressivamenteesterni privati si affacciano verso la libera i suoi connotati e si diluirà nella vegetazionepianura, creando quel senso di privacy che dando vita a un connubio inscindibile."

Si tratta di un'architettura composta da pi-lastri e piani verdi orizzontali, disposti sudiverse quote. L'insediamento a gradonisi muove sinuosamente seguendo il decli-vio: in questo modo le residenze sembranoscomparire nel verde del paesaggio.

Sensibilità è

dimostrata anche dalla scelta M.Petrangeli, Temi, dicotomie, figure in Architettu-dei materiali e dei colori che risultano coe- ra come paesaggio, U.Allemandi &C, Torino, p.62renti al contesto naturale circostante, e 13142. Approccio incisivoil bosco, costituendosi come segno umano“Un ulteriore atteggiamento prende inve- sul territorio, è capace di generare un sensoce corpo laddove l’intervento si inserisce in di appartenenza dell’uomo nella natura.contesti naturali [...] scarsamente connota-ti: in questi casi il progetto diviene atto fon- Attraverso queste architetture vengono in-dativo. [...]” staurate relazioni tra gli elementi preesi-stenti del paesaggio, divenendo segni inci-Petrangeli M., Bordini V., Architettura come pae- sivi sul territorio.saggio: Gabetti e Isola, Isolarchitetti, Umberto Al-lemandi & C., Torino, p.59Le architetture che fanno parte di questacategoria si contraddistinguono come ele-menti caratterizzanti di uno spazio

urbanonon definito, molto spesso ai margini dellacittà e scarsamente connotato. Questi progetti divengono nuovi frammenti di paesaggio, capaci di creare luoghi significativi per la comunità. Reinventano gli spazi e generano aree qualitative che conferiscono e restituiscono nuova identità e dignità al luogo.

Il modo in cui tali progetti si inseriscono nel contesto enfatizza il senso di sicurezza, particolarmente assente in luoghi periferici e prossimi ad arterie stradali ad alto scorrimento.

Allo stesso modo, la presenza di un elemento significativo all'interno di un ambiente tipicamente considerato poco sicuro quale15162.1 Palazzo di Giustizia R. Gabetti e A. Isola, 1981, Alba (CN)

Il progetto presenta un atteggiamento antiretorico, che non si impone nel contesto urbano come nel tradizionale immaginario definito.

Così è l'opera di un Palazzo di Giustizia, ma lo si percepisce appena, a causa della contenuta altezza dell'edificio. Questo si mostra ai cittadini come frammento di giardino, gioco di terrazzamenti, di verde e di muri a secco in pietra, costituito da un edificio gradonato dallo sviluppo interrato. Una lunga via centrale lo attraversa dividendo il corpo e i terrapieni in due metà simmetriche. Quindi viene a crearsi un percorso interno, ad una quota inferiore. La strada-galleria, coperta da un tetto a doppia falda, siallarga fino a definire una corte a memoria di uno spazio antico tra il fiu-rettangolare. Il percorso funge da elemento me e la città murata, abbiamo impostatodistributivo attorno al quale si dispongono terrapieini per ‘‘fermare la città’’ in unole funzioni giudiziarie - aule d’udienza, uffi- spazio verde: quasi nascosto e lontano daci del tribunale, etc. ogni retorica che il tema suggerisce, abbia-Gli ingressi sono segnati da pensiline che mo posto il nuovo edificio fra mura e terraz-continuano lungo la sezione dell’edificio zamenti ricoperti di edera e sormontati dadiventando elemento di filtro con l’esterno. file di alberi (carpini). Con un lungo tagliolongitudinale che seca i terrapieni abbia-I terrapieni vanno a formare una sorta di mo articolato una valle ed un lungo porticocollina ricoperta da edera e carpini, crean- per il collegamento delle aule e degli ufficido un manto verde alberato. che si affacciano verso lo spaziocentrale. Così quest'architettura accoglie nel suo movimento la vegetazione non mimetizzando con l'intorno, poiché l'impianto si colloca in prossimità di strade extraurbane. A. Isola, Violenza nell'architettura, Aiòn edizioni, Firenze, p.51 La Chiesa di San Giovanni, progettata da P. Zermani nel 1997, si inserisce al centro di due colline, in una zona periferica in cui del paesaggio umbro non è rimasto che un piccolo uliveto in lontananza. È interessante come il complesso parrocchiale abbia restituito dignità ad un contesto urbano scarso, per circa vent'anni la messa.

è stata celebrata in un appartamento lega due quote differenti, che diventano l’e- nei dintorni). Il progetto è stato in grado di lemento fondamentale del progetto. creare un senso di luogo, identità e sicurezza.

Lungo la direttrice principale si distribuiscono gli spazi - sagrato, chiesa principale, chiesa feriale e canonica. “La Chiesa e il Centro parrocchiale si appoggiano al corpo della collina attraverso una sequenza che privilegia il concetto di sostruzione, di scavo, di piazza bassa e piazza alta che è nella storia della città di Perugia, di quel suo centro che i perugini do

Dettagli
A.A. 2020-2021
23 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/12 Tecnologia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabrielepersoneni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria della progettazione architettonica contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Bordogna Enrico.