Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 5
Politica economica - esercitazione equilibrio e moltiplicatore - barba Pag. 1
1 su 5
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DOMANDA PROGRAMMATA=PRODOTTO/DOMANDA REALIZZATA

Stiamo analizzando il caso più semplice di un’economia in cui non vi è settore pubblico e non vi

sono rapporti con l’estero; la domanda programmata sarà pari alla domanda di consumo più quella

degli investimenti (famiglie e imprese assorbono le destinazioni finali; ma quante? Si prendono in

considerazione le funzioni dei costi e degli investimenti).

Dove b indica la sensibilità degli investimenti al tasso di interesse.

Non ci resta che sostituire per ottenere l’equazione con una sola incognita e quindi il reddito di

equilibrio:

Di questa equazione possiamo darne una rappresentazione sul piano cartesiano che prende in

considerazione la “domanda programmata” (ordinata) e la “domanda realizzata o prodotta”

(ascissa). La condizione di equilibrio è individuata dalla semiretta a 45°, che mostra le coppie di

punti in cui la domanda programmata è uguale alla produzione.

Quali sono le coppie di punti in cui le famiglie stanno consumando quello che vogliono

consumare e le imprese stanno investendo ciò che vogliono investire (quando è dato r)?

Questa famiglia di coppie è determinata dalla funzione di domanda programmata con inclinazione

crescente e coefficiente angolare pari alla propensione marginale al consumo. Su una sola di tutte le

coppie è vero che simultaneamente famiglie e imprese sono contente e prodotto e domanda

programmata sono uguali: nel punto di equilibrio macroeconomico y* e Y *.

d

Qual è la caratteristica del prodotto di equilibrio? Che in corrispondenza di 400, famiglie e

imprese sono contente (hanno una domanda programmata pari a 400; possiamo verificare

calcolando i* e c*). Quindi in equilibrio i consumi delle famiglie valgono 350 e gli interessi delle

imprese 50: totale 400. Quando le famiglie e le imprese domandano beni per 400 generano un

reddito pari a 400 che genera una domanda pari a 400: siamo in equilibrio, è l’unico livello in

corrispondenza del quale vale questo.

Possiamo considerare un livello non di equilibrio, superiore a quello di equilibrio.

Per individuare la domanda programmata devo trovare i valori di c e i . Dove gli investimenti sono

1 1

uguali perché dipendono da r che non sta variando.

Quindi, quando il prodotto è pari a 400, la domanda programmata è 400; mentre quando è pari a

440 la domanda programmata è pari a 430, quindi non vi è equilibrio poiché vi è eccesso di offerta:

la produzione realizzata non viene comprata integralmente.

Questo è uno schema in cui vale il moltiplicatore sia in caso di una domanda realizzata maggiore sia

per i decrementi di domanda realizzata. Non solo questo equilibrio è unico (vi è un solo livello di

prodotto in corrispondenza del quale domanda programmata e realizzata sono uguali), ma è anche

un attrattore: se ci troviamo al di sopra, si mettono in moto delle forze in grado di riportare la

produzione al livello di equilibrio:

caratteristiche:

L’equilibrio può avere due

­ Il fatto che ci sia, bisogna sempre verificare;

­ Se questo ha elementi di stabilità o è instabile (nel primo caso l’equilibrio esiste e

qualunque coppia reddito programmato e realizzato diverso prendiamo, ci sono forze che

ci riportano in equilibrio; queste forze non sono state descritte nell’equazione)

Noi non impostiamo il problema dal punto di vista analitico, in termini che ci consentono l’analisi

della stabilità, ma lo facciamo in ambito concettuale: noi abbiamo visto che se c’è un eccesso di

domanda le imprese massimizzano il profitto servendolo (operando in corrispondenza di livelli di

produzione più elevati che non sono inflazionistici perché esiste disoccupazione e impianti non

utilizzati), l’eccesso di domanda aggregata nel momento in cui mette in moto nuova produzione, da

un lato crea ulteriore domanda, dall’altro riduce sempre di più l’eccesso di domanda aggregata. Qui,

il prodotto è maggiore della domanda, le imprese stanno accumulando scorte (investimenti

indesiderati); quindi non sono sulla loro funzione di investimento e lo stesso si può dire per

l’eccesso di domanda dove le imprese dovranno ridurre gli investimenti volontari in scorte. Di

fronte l’accumulo di scorte, nel periodo produttivo successivo, per l’impresa non è razionale

continuare ad accumulare scorte, ma lo è ridurre la scala di produzione (perché vuole tornare ad

effettuare gli investimenti che desidera, quelli che le consentono il massimo profitto), che genera la

riduzione della domanda programmata: se abbiamo un livello di consumo pari a 380, è perché

abbiamo un livello di prodotto pari a 440, così quando le imprese inizieranno a ridurre la scala di

convergente

produzione si ridurranno i consumi indotti. Questo processo in aumento è perché la

propensione marginale al consumo è compresa tra 0 e 1, lo sarà anche quello di riduzione

dell’attività. Il sistema economico, qualunque livello di produzione scelto, se è maggiore di quello

di equilibrio, tenderà alla produzione di equilibrio.

Lo stesso discorso si può fare scegliendo un livello di produzione y inferiore a quello di equilibrio

II

(y =360), che ci darà una domanda pari a y . Sappiamo dal grafico che questo è maggiore

II DII

dell’offerta e quindi abbiamo un eccesso di domanda dei beni.

Quanto vale questo eccesso? Calcoliamolo come in precedenza (calcolando i e c ).

II II

Cosa sta succedendo qua: che quando il reddito di equilibrio è 360, le imprese e le famiglie stanno

desiderando 370 cioè la domanda programmata è più grande della realizzata, quindi l’eccesso può

essere servito solo con una variazione involontaria delle scorte perché gli investimenti desiderati

(impianti, capannoni, scorte, materie prime) si sono ridotti; quindi nel ciclo produttivo successivo

aumenterà la scala della produzione per soddisfare la domanda e ricostituire il livello di

investimento desiderato. All’aumentare della produzione, aumenta il reddito, aumentano i consumi

e si generano round indotti di domanda che ci porta in equilibrio.

l’equilibrio

Esistono vari modi di calcolare macroeconomico: il primo è quello di imporre la

condizione di uguaglianza tra domanda programmata e realizzata; un’alternativa è che la variazione

indesiderata delle scorte sia pari a zero, perché nel caso di y le scorte stanno aumentando di un

I

valore pari a +10, mentre in y stanno diminuendo di ­10 (l’unico livello che mantiene il livello di

II

investimenti pari a 55 è quello di equilibrio). risparmio desiderato è uguale

Infine, possiamo dire che l’equilibrio si raggiunge quando il

all’investimento desiderato. Il risparmio è il reddito non consumato (il reddito entra nella

disponibilità delle famiglie e può essere consumato o meno). Quindi il risparmio è tutto ciò che ha

prodotto reddito e non è stato utilizzato dalle famiglie (è quindi domanda mancante).

Tuttavia non indica deficienza di domanda se vi è un altro operatore che riempie quel buco delle

famiglie; l’altro operatore è l’impresa. Così come le famiglie hanno un reddito in eccesso rispetto al

consumo, l’impresa ha un reddito deficitario rispetto all’investimento; quindi, se il risparmio è

uguale all’investimento sono certo che la domanda programmata sarà uguale alla realizzata (in parte

consumato dalle famiglie e in parte dalle imprese).

Cerchiamo di entrare nel dettaglio.

Qual è la definizione di risparmio?

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
5 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher r.montalto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Barba Aldo.