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Relazione tra il sordomutismo e l'imputabilità

La disciplina è particolare poiché per i sordomuti l'imputabilità deve essere accertata caso per caso. Come disposto dall'articolo 96 c.p. "non è imputabile il sordomuto che, quando ha commesso il fatto, non aveva, per causa della sua infermità, la capacità di intendere o di volere". La premessa è che il sordomutismo, soprattutto quello congenito, sia un ostacolo allo sviluppo della psiche e quindi una possibile causa che influisce sulla maturità psichica. Se la capacità risulta piena, il sordomuto è trattato come un soggetto normale. Se giudicato parzialmente o totalmente incapace di intendere o di volere, si applica il trattamento previsto per l'infermo totale o parziale di mente. Nel caso di capacità grandemente scemata, la pena è diminuita.

Cosa è la grazia?

La grazia è una causa di estinzione

della pena, in tutto od in parte, come disposto nel provvedimento di concessione, quale provvedimento di clemenza individuale. Gli effetti sono identici all'indulto, ossia condanna, in parte od in tutto, la pena inflitta o la commuta in un'altra specie di pena stabilita dalla legge. La concessione di grazia è fra i poteri attribuiti al Presidente della Repubblica all'art.87 cost. La grazia può essere concessa anche in assenza di domanda o proposta. La procedura conseguente alla domanda di grazia è disciplinata all'art. 681 cpp. In riferimento ad un conflitto di attribuzioni tra il Ministro di Giustizia ed il Presidente, la Corte costituzionale ha affermato che l'esercizio del potere di grazia doveva essere impiegato entro ambiti circoscritti. Per questo motivo occorreva riconoscere la potestà decisionale al Capo dello Stato, come organo super partes, ed evitare che nella valutazione dei presupposti per l'adozione di un provvedimento avente

efficacia ablativa di un giudicato penale possano assumere rilievo le determinazioni di organi del potere esecutivo.

Cosa è l'oblazione?

255. L'istituto della oblazione ricollega l'estinzione del reato al pagamento, prima dell'apertura del dibattimento, di una somma di denaro determinata in base alla pena pecuniaria prevista per il reato contestato. Mediante il pagamento dell'oblazione l'imputato ottiene una sentenza dichiarativa di non doversi procedere per estinzione del reato dopo l'avvenuta oblazione, evitando l'accertamento processuale del fatto contestato. L'oblazione ha l'effetto di evitare una formale affermazione di responsabilità, equivalendo ad una pena pecuniaria, sul piano economico. Nel nostro ordinamento esistono due forme di oblazione con diversi ambiti di applicazione e con diversi caratteri. Distinguiamo, quindi, l'oblazione automatica e quella speciale. La prima è applicabile alle contravvenzioni punite

con la sola pena dell'ammenda. In questo caso, l'imputato versando prima dell'apertura del dibattimento una somma pari al terzo della pena massima prevista, ha diritto di ottenere la dichiarazione di non doversi procedere per estinzione del reato. Mentre, l'oblazione speciale è applicabile alle contravvenzioni punite con la pena alternativa, ossia ad una fascia di reati più gravi di quelli a cui si applica l'oblazione art.162 cp. La disciplina considera la maggiore gravità della fascia di reati considerati. L'importo dell'oblazione è la metà del massimo della pena edittale. Il meccanismo di applicazione dell'oblazione speciale risponde ad una positiva funzione di tutela dell'interesse pregiudicato dall'avvenuta violazione, a differenza di quella automatica che svolge una funzione di deflazione processuale.

Il delitto preterintenzionale256. Il delitto, come enunciato all'art. 43 c.p, è

preterintenzionale, od oltre l'intenzione, quando all'omissione od azione deriva un evento pericoloso o dannoso più grave di quello voluto dall'agente. La figura della preterintenzione è collocata nel codice come intermedia tra il dolo e la colpa e si compone di una condotta di base dolosa, per commettere un dato tipo di reato, ed un evento che comprende un delitto più grave, come ad esempio la morte di un uomo quale conseguenza non voluta di un fatto volto ad offendere fisicamente la persona. Il codice non richiede che l'evento più grave derivi da imprudenza o negligenza, poiché sarebbe paradossale pretendere cautela da chi mette in atto un'aggressione fisica nei confronti di un terzo. È il medesimo legislatore che indica come prevedibile la morte della vittima quando verso la medesima si è volta l'attività di aggressione fisica da parte dell'agente. La ricezione costituzionale del principio di

Colpevolezza esige che la preterintenzione venga ricostruita come dolo misto a colpa, riferendosi il dolo al delitto meno grave avvenuto di mira e la colpa all'evento più grave realizzatosi in concreto. Considerando l'esigenza della colpa significherebbe affermare l'esigenza della prevedibilità in concreto dell'evento più grave, non assorbita nel dolo di lesioni o percosse.

Il regime delle pene pecuniarie:

La pena pecuniaria, insieme a quella detentiva, è pena principale sia per le contravvenzioni (ammenda) che per i delitti (multa). Essa è prevista congiuntamente alla pena detentiva per alcuni reati, in alternativa per altri ed esclusiva per quelli meno gravi, per quanto riguarda sia i delitti che le contravvenzioni. Le somme di pena pecuniaria indicate dal codice sono per l'ammenda da 20 a 10.000 euro e per la multa da 50 a 50.000 euro. Per determinati reati le pene pecuniarie richiedono importi maggiori, in proporzione alla pena.

Caso in cui, per qualsiasi effetto giuridico, si deve fare un ragguaglio fra pena detentiva e quella pecuniaria, il computo viene eseguito calcolando 250 euro o frazioni di 250 euro, di pene pecuniaria per un giorno di pena detentiva. Per la commisurazione della pena pecuniaria, sono stati integrati i criteri specifici a quelli generali dell'art. 133. Il giudice deve tener conto anche delle condizioni economiche del reo e può aumentare l'ammenda o la multa stabilita dalla legge fino al triplo o diminuirle fino ad 1/3 nel caso in cui, per le condizioni economiche del reo, ritiene che la misura minima sia eccessivamente gravosa o la misura massima sia inefficace. Quindi, la commisurazione della pena considera anche le condizioni economiche del condannato. Inoltre, per facilitare l'esecuzione della pena pecuniaria è previsto il pagamento rateale dell'ammenda e della multa, che il giudice può disporre in base alle condizioni economiche del condannato.

Possono stabilire rate mensili da 3 a 30 ed ogni rata non può essere inferiore a 15 euro. Il condannato può estinguere la pena attraverso un unico pagamento. Nell'ordinamento italiano la pena pecuniaria è prevista in ogni norma di parte speciale in valori pecuniari assoluti, tra un minimo ed un massimo edittale, e nel sistema delle quote giornaliere la pena pecuniaria è strutturata in modo complesso, secondo due parametri. La norma di parte speciale dispone il numero massimo e minimo di quote corrispondente ad un dato tipo di reato. Il giudice stabilisce il numero delle quote da applicare, nella sentenza, in base ai criteri di commisurazione della pena. Invece, l'importo delle quote è in funzione delle condizioni economiche del condannato. La legge dispone in generale l'importo massimo e minimo della quota giornaliera, in questi limiti il giudice dispone l'importo della quota considerando le condizioni economiche del condannato. Se un primo

momento il codice di Rocco prevedeva la conversione della pena pecuniaria in pena detentiva, nel caso in cui la prima fosse insolvibile per il condannato, successivamente si adottò con la legge del 1981 n 689 la conversione della pena pecuniaria insolvibile in libertà controllata od in lavoro sostitutivo. Essa è la soluzione tuttora vigente. Quali sono le circostanze del reato e cosa comportano?

258. Sono definiti circostanze gli elementi che il legislatore considera come rilevanti per l'valutazione di gravità del fatto e per la determinazione della risposta penale e non elementi essenziali di un dato tipo di reato. In base all'incidenza sulla pena si distinguono in attenuanti ed aggravanti. L'istituto delle circostanze è una tecnica normativa utilizzabile e di fatto utilizzata nella costruzione di modelli sanzionatori. Le circostanze sono identificate secondo una configurazione artificiale disposta dal legislatore. Elementi che stanno intorno ad un

Fatto di reato che è perfetto indipendentemente da essi, selezionati come motivo di mitigazione o aggravamento della pena. Nel modello del codice Rocco le circostanze incidono sulla commisurazione della pena in concreto, secondo l'origine storica dell'istituto. La revisione di circostanze comporta anche un allargamento dei limiti edittali, rispetto a quelli previsti per il reato non circostanziato. Il codice distingue fra circostanze soggettive ed oggettive. Agli effetti della legge penale, sono circostanze soggettive quelle che riguardano l'intensità del dolo o il grado della colpa, o i rapporti fra l'offeso ed il colpevole, o che sono inerenti alla persona del colpevole o le qualità o le condizioni personali del colpevole. Sono circostanze oggettive quelle che riguardano la specie, l'oggetto, i mezzi, la natura, il luogo, il tempo e ogni altra modalità dell'azione, gravità del pericolo o del danno o le condizioni o le qualità personali dell'offeso.

Le circostanze concernenti alla persona del colpevole riguardano l' recidività e l'imputabilità. Attenuanti ed aggravanti comuni, applicabili a tutti i reati, sono previste nella parte generale del codice. Le circostanze speciali, applicabili ad un reato od un gruppo di reati, sono utilizzati nella parte speciale. Le circostanze non si applicano, secondo il principio di specialità, quando gli stessi elementi della fattispecie circostanziale sono elementi costitutivi o circostanze aggravanti speciali di un preciso reato. Qual è l'elemento oggettivo del reato? L'elemento oggettivo del reato si compone dalla condotta, dall'evento e dal nesso causale. Il nucleo del fatto di reato è costituito in ogni caso da una condotta dell'uomo. Come enunciato dall'art. 42, comma 1 c.p, nessuno può essere punito per un'azione od omissione prevista dalla legge come reato, se non l'ha compiuta con coscienza e volontà. Talesultanti per il raggiungimento di un obiettivo. La disposizione è la capacità di mettere a disposizione le proprie conoscenze e volontà per perseguire un determinato scopo. Attraverso la disposizione, siamo in grado di organizzare le nostre risorse interne ed esterne per ottenere i risultati desiderati. La disposizione implica la consapevolezza delle proprie capacità e limiti, nonché la volontà di impegnarsi e fare gli sforzi necessari per raggiungere l'obiettivo. È una qualità che può essere sviluppata e potenziata attraverso l'esperienza e la pratica. Nella vita quotidiana, la disposizione è fondamentale per affrontare le sfide e superare gli ostacoli. Senza di essa, potremmo essere facilmente scoraggiati di fronte alle difficoltà e rinunciare ai nostri obiettivi. Al contrario, quando siamo disposti a mettere in gioco le nostre risorse e ad affrontare le sfide con determinazione, aumentiamo le nostre possibilità di successo. La disposizione può essere applicata in diversi contesti, come il lavoro, lo studio, lo sport e persino nelle relazioni personali. In ogni ambito, la disposizione ci permette di concentrarci sulle azioni necessarie per raggiungere i nostri obiettivi e di superare gli eventuali ostacoli lungo il percorso. In conclusione, la disposizione è una qualità essenziale per il successo. Essa ci permette di utilizzare al meglio le nostre conoscenze e volontà per raggiungere i nostri obiettivi. Sviluppare e potenziare la disposizione può fare la differenza tra il successo e il fallimento.
Dettagli
A.A. 2020-2021
45 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aldablanco2020 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Trentinella Francesca.