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Le Corbusier: l'architetto, l'artista e lo scrittore

Le Corbusier prende questo nome negli anni '20 mentre scrive di architettura sull'Esprit Nouveau come una strategia per non far notare che la rivista aveva pochi scrittori. Quindi, quando scriveva di arte si firmava come Charles-Édouard Jeanneret, mentre quando commentava l'architettura si firmava come Le Corbusier.

Le Corbusier non è solo un artista e uno scultore, ma anche uno scrittore. Accompagna queste prolifiche attività con un incessante lavoro di pubblicazione delle sue idee in 34 libri e 6500 lettere. Per lui, questo lavoro di pubblicazione è così importante che nella sua carta d'identità scriverà "scrittore" come professione (intellettuale e uomo di lettere).

Lui si sente erede della grande tradizione rinascimentale. Infatti, in "Verso un'architettura" dirà che Michelangelo è il più grande architetto degli ultimi 500 anni, intendendo che al suo posto ora c'è lui.

stesso ha bisogno di una nuova visione architettonica. Il testo è ricco di citazioni e riferimenti culturali, che vengono utilizzati per sottolineare l'importanza dell'architettura come disciplina artistica e sociale. Gli anni '20 della sua attività sono gli anni d'oro in cui lui si afferma in tutto il mondo. La pubblicazione del libro "Verso un'architettura" è caratterizzata soprattutto dalla sua originalità. Il libro non assomiglia a nessun altro. È abbastanza inconsueto, a partire dalla copertina dove c'è un'immagine misteriosa di un ponte di un piroscafo in prospettiva. Questa immagine rappresenta una sintesi della teoria della macchina, ma questa macchina è vista in prospettiva centrale, la più architettonica di tutte le forme di osservazione. Il titolo "Verso un'architettura" ci fa capire che non si parla di un'architettura già presente, ma di una ancora da scoprire. Il libro stesso è un progetto. Il libro è tutto un dialogo tra l'autore e il suo pubblico. È volutamente un'invettiva a tutti coloro che non hanno ancora capito cosa sta succedendo nel mondo e che il mondo ha bisogno di una nuova visione architettonica.

Il mondo sta cambiando (gli occhi che non vedono). Il libro è un'operazione editoriale interessante perché in realtà Le Corbusier raccoglie semplicemente le pagine degli articoli pubblicati nell'Esprit Nouveau. È una raccolta degli articoli di architettura pubblicati dentro la rivista. Lo spirito di questi articoli è quello di fare un confronto fra l'architettura classica e gli oggetti della modernità.

Secondo l'autore, l'architettura moderna deve avere tre cose fondamentali per essere definita tale. Per prima cosa si devono guardare i volumi e non lo stile e la decorazione. L'architettura è il gioco corretto, sapiente e magnifico dei volumi raggruppati sotto la luce. Per lui, è più architettura un silos agricolo americano che un edificio a forma di tempio antico.

Le Corbusier però nel suo libro modifica le immagini originali per far sembrare le immagini ancora più puriste.

Facendoci vedere non ciò che è ma ciò che lui avrebbe voluto che fosse. 57:39

La pianta. La tecnica del montaggio.

La pianta è l'attività maggiore degli architetti ma Le Corbusier dice che le piante non sono semplicemente quello che sembrano ma sono uno strumento potentissimo e ci fanno capire che l'architettura non si vede soltanto da un punto di vista ma è qualcosa che organizza lo spazio in modo tale che chi la attraversa la fruisce da tanti punti di vista ed è vero che la prospettiva centrale ci dà il punto di vista privilegiato ma non è l'unica visione centrale, noi abbiamo tante visioni possibili dello spazio. La pianta è ciò che rappresenta la visione multipla dello spazio e Le Corbusier mette come riferimento una delle piante più importanti della storia, l'acropoli di Atene che funziona come un dispositivo che ci impedisce di vedere la totalità da un solo punto di vista.

Per fare ciò, ci si deve spostare perché il centro è occupato dalla statua di Atena. La pianta dell'acropoli di Atene si ritrova anche nel libro del regista cinematografico Ejzenštejn Sergej che negli stessi anni sta immaginando il suo progetto di vita, lui è l'inventore del cinema moderno e del montaggio (montare pezzi di riprese montate da punti di vista moderne) con la teoria generale del montaggio. Questa operazione di montaggio è molto architettonica perché si faceva tagliando i pezzi di pellicola e mettendo insieme pezzi di film. (visione film sciopero) Il montaggio non è usato solo per far vedere la scena da punti di vista differenti ma anche per arricchirla di valori simbolici nuovi (simbolismo attraverso immagini esterne). C'è una grande vicinanza tecnica e simbolica tra queste nuove forme di rappresentazione, cinema, fotografia e progetto architettonico. Ejzenštejn Mosca quando quest'ultimo partecipa ad

Une Le Corbusier si incontrano aconcorso per il progetto del nuovo palazzo dei soviet nel 1929. Proprio questo progettorappresenta l'innovazione della tecnica del montaggio. L'edificio appare da fuori come un oggetto in costruzione che esibisce le sue parti in maniera deliberata e non ha rivestimento, non esibisce un ingresso principale ma è pensato per essere attraversato con assoluta continuità.

Due aspetti importanti che a Le Corbusier interessano sono l'insieme degli edifici e lo spazio tra che sono rappresentazioni analitiche che non ci mostrano l'oggetto come appare dall'esterno ma lo scompongono nelle sue parti per capire come sono montati i pezzi.

Per capire la modernità dobbiamo guardare alle sue grandi scoperte non solo da fuori ma anche da dentro per comprenderne l'innovazione.

Le Corbusier progetta aerei, automobili...

Le grandi scoperte della modernità: piroscafi, aerei, automobili...

un’automobile chiamata la vettura minima, una macchina in cui si cimenta nel dettaglio della forma, il progetto e gli spazi soprattutto. Lui darà la possibilità all’architettura di diventare più moderna delle automobili stesse. Per lui è quasi un vanto mettere a confronto le sue architetture con le automobili quando esse ancora erano un po’ ottocentesche.

L’architettura è fatta da volumi ma allo stesso tempo è qualcosa che si esperisce attraverso il movimento che è il movimento dell’automobile che arriva nella foto Le Corbusier, Villa Stein a Garches, 1926-28.

Tutto questo Le Corbusier lo presenterà in maniera luminosa a Parigi nel 1925 nell’esposizione riesce ad avere a disposizione famoso padiglione dello spirito nuovo, uno spazio dove costruisce un finto edificio che ospita la cellula di un appartamento che per lui è un modello di un appartamento tipo che rappresenta l’idea di vita.

moderna. Questo padiglione verrà portato anche in America per la mostra Modern Architecture, la mostra che consacra il modernismo in tutto il mondo e che si trova a New York al museo Modern Art nel 1932. Le Corbusier è presente con le sue opere più celebri insieme a molti dei più importanti artisti dell'epoca. L'architettura è per Le Corbusier quel punto di congiunzione tra arte e tecnica, può essere sia un pittore che un ingegnere. L'architettura nasce per creare tutta la vita ad nuovi sistemi produttivi.

Imparare dalla storia. Le Corbusier impara l'architettura tanto dall'osservazione della tecnologia moderna ma anche dalla storia. È disinteressato agli stili antichi di architettura che arrivano fino all'800 ma si chiede quale sia il motivo della persistenza di certi manufatti che non è solo l'aspetto decorativo ma è l'aspetto strutturale. Lui cerca di estrarre dalla storia gli elementi strutturali,

le forme pure e geometriche che rappresentano valori eterni che dell'antichità ma anche a noi moderni. Appartengono agli architetti. Il cubo, la sfera, la piramide, il parallelepipedo sono forme che hanno costruito l'architettura del passato ma possono costruire anche quella del presente e rappresentano dei valori eterni ma bisogna leggerle pulite da tutte quelle decorazioni che ormai non interessano come la struttura di esse. Il concetto di standard è molto caro a Le Corbusier intendendo che le forme sopra citate non sono forme uniche ma possono diventare molte cose, quindi gli oggetti hanno un valore omogeneo e un carattere standardizzato che le rendono disponibili a diventare tante cose diverse, da oggetti di design a oggetti tecnici ad architetture. "Lo standard è la grandezza conforme della modernità" Ovvero quella dimensione corretta delle cose che fa sì che quelle cose funzionino bene. Per costruire delle buone cose bisogna capire.

Come funzionano e fare in modo che funzionino. L'analogia con la macchina vale anche nella società. Le Corbusier infatti dice che tutti gli uomini hanno lo stesso organismo, le stesse funzioni e gli stessi bisogni; atteggiamento molto radicale perché sappiamo che ogni essere umano è diverso, ma a lui non interessa la diversità ma cosa ci rende simili e cosa fa sì che possiamo ritrovarci intorno ad una serie di attività comuni per la quale abbiamo bisogno di spazi, oggetti e ad un'attenzione agli strumenti adeguati, questi strumenti possiamo progettarli grazie al loro carattere standardizzato (essere uguali in tanti casi diversi). Le Corbusier fa un esempio quasi scioccante: mette a confronto due cose distanti nel tempo, nella forma e nell'uso ovvero un tempio greco e un'automobile. Lui dice che queste due cose appartengono ad una stessa logica progettuale ovvero quella dello standard perché entrambi sono progettati grazie a delle

forme standardizzate (il tempio è costituito da colonne tutte uguali, capitelli, architrave, che sono parti omogenee per tutti i templi e le automobili sono formate dalle stesse cose: ruote, volante, carrozzeria). La modernità dei templi antichi non sta nel loro apparato decorativo ma nel loro carattere strutturale. Le Corbusier mette una fotografia di una parte del Partenone per mostrarci che quello che è importante non è la totalità della figura del tempio ma anche la singolarità delle parti per una lettura analitica. Mette anche una foto di una colonna caduta per far vedere uno sopra l'altro per farci vedere che l'architettura che essa è costituita da rocchi messisi costruisce. L'automobile come il tempio greco costruisce uno spazio e non è solo un oggetto. Sono spazi diversi ma pensati a misura d'uomo (l'uomo verifica questi spazi attraverso il suo corpo passandoci dentro). Le Corbusier trova queste strutture

tecnologiche (aeroplano) un po'

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
9 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elfoceltico di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie della ricerca architettonica contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Camerino o del prof Mastrigli Gabriele.