Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 5
Maternità surrogata tra dibattiti ed ideologismi Pag. 1
1 su 5
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Introduzione

Con il presente paper mi pongo l'obiettivo di tradurre e approfondire i concetti riguardo la maternità surrogata presenti nell'articolo "Desires and rights. Surrogacy at the crossroads of new ethical dilemmas? Round table about GPA, second round" pubblicato on-line sulla "Rivista internazionale di studi di genere" redatto da Emanuela Bonini e Susanna Pozzolo con la partecipazione di Zsuzsa Berend, Laura Cantore, Daniela Danna. L'articolo verte su varie tematiche, dal diritto di avere una famiglia anche se impossibilitati a procreare, ai valori che la pratica della GPA coinvolge, siano essi di natura religiosa, ideologica o culturale. L'articolo prende le sembianze di un'intervista in cui le partecipanti, provenienti da paesi diversi, esprimono le proprie idee in materia. Il punto principale della tavola rotonda, intesa come spazio per il confronto su determinate tematiche, è il diritto di avere un figlio biologico attraverso

la maternità surrogata. Questo concetto porta con sé varie prese di posizione che sono oggetto di dibattiti internazionali. Al di là delle definizioni tecniche e delle considerazioni mediche, nell'articolo si affronta la GPA da un punto di vista femminile, con venature ideologiche che rimandano al movimento femminista, utilizzando le categorie di genere come chiave interpretativa per analizzare questo fenomeno. Sintesi Il dibattito contemporaneo sulla GPA si concentra troppo spesso solo su alcune cause legali, principalmente sul cosiddetto interesse superiore del bambino. Quindi, anche considerando le migliori intenzioni di tribunali, professionisti del diritto e studiosi, il dibattito finisce per concentrarsi, per così dire, sul dopo. Un elemento altrettanto importante sono le donne coinvolte in questa pratica, non unicamente le prassi legali legate alla presa in carico del nascituro. Donne di cui si parla poco. L'ampliamento di questo dibattito è necessario per comprendere appieno la complessità della maternità surrogata.tecnicamente fattibile sui corpi femminili, osservando il lato delle madri potenzialmente surrogate, pone la soggettività femminile in un bel mezzo di un bivio: l'apertura verso il riconoscimento di un nuovo spazio di emancipazione ed autonomia (laddove la donna sceglie deliberatamente di figliare per altri non oppressa da necessità economica) ma al tempo stesso anche l'apertura e l'espansione del mercato dello sfruttamento. E' fondamentale chiarire quali valori sono coinvolti nelle nostre pratiche, come vanno avanti e verso dove vanno. Laura Cantore (Università di Cordoba) concettualizza tre possibili stati di donne incinte in relazione a questa tecnica. Il caso dell'"altruista" si verifica quando la madre naturale ha un legame con la madre intenzionale e lo avrà in futuro; Quello dell'"autonoma" quando agisce con autonomia personale e non si terrà in contatto con la madre intenzionale né con ilbambino; Infinela "vulnerabile", spesso madri incinte in una situazione personale fragile a causa di problemi economici, sociali oppure emotivi. In quest'ultimo caso vige la logica del denaro e la donna mantiene il ruolo riproduttivo per un ordine patriarcale. Diviene facile bersaglio per le agenzie intenzionate a trarre profitto approffittando della sofferenza di padri e madri infertili o della vulnerabilità di alcune donne. Le stesse che potrebbero diventare esclusivamente "contenitori incinta". Oggi, la gravidanza genera costi, in questo senso è legata all'economia. Un modo per allontanarsi dalla logica della commercializzazione del corpo femminile, che è l'ostacolo principale per favorire la maternità surrogata, affermano Zsuzsa Berend e Laura Cantore, sarebbe quello di includere la madre naturale nell'educazione del nascituro così da generare una triplice filiazione emotiva. In relazione a questo concetto potrebberoEmergere nuovi modi elegami che trascendono la coppia etero binaria e una volta individuata la possibilità chei neonati possano essere sotto la custodia di una o più madri oppure padri, i valori cheguidano questa pratica si separerebbero dall'oggettivizazzione dei corpi e dallapromozione dell'economia legata alla GPA. Inoltre, quando parliamo di famiglie future,spiega la psiconalista Elisabeth Roundinesco citata nell'articolo, in relazione alla logicadi trascendere la coppia etero binaria, si aprirebbero orizzonti culturali che rompono conil mandato della riproduzione naturale per avere una famiglia. E' il caso di coppieformate da persone dello stesso sesso che vogliono figli: un nuovo modo di esercitare ilruolo della genitorialità. In Italia, spiega Daniela Danna, le coppie gay sono le uniche afare uso della maternità surrogata all'estero, in quanto questa istituzione non esiste nelsistema italiano, dove la filiazione legale

è stabilita da mater semper certa odall'adozione. Secondo Zsuzsa Berend, le persone hanno il diritto di avere figli e diformare una famiglia, pertanto, ci dovrebbero essere delle tutele legali per garantire taliopportunità. Le donne che decidono di diventare surrogate all'interno di un sistemagiuridico che permette la maternità surrogata dovrebbero essere protette da abusi etutelate tramite contratti legalmente applicabili dove le parti possano concordare tutti idettagli prima di firmare. Questo, naturalmente, non significa che non ci possano essereproblemi. Tuttavia, i contratti esecutivi basati sulla consulenza legale sono migliori diquanto non lo siano quelli con nessun accordo informato.

ArgomentazioneLa maternità surrogata è una pratica attraverso la quale una donna porta avanti unagravidanza per conto di una o più persone, che sulla base di un contratto a titolo onerosooppure gratuito rivendicano il diritto di essere legalmente

I genitori del nascituro. Dunque, la madre surrogata, si obbliga a provvedere alla gestazione ed al parto di un bambino che sarà poi "consegnato" alla coppia committente, rinunciando così ad ogni diritto sul neonato. Questa situazione può verificarsi in contesti sociali come famiglie monoparentali o famiglie tradizionali, di solito, in cui la donna l'uomo o entrambi sono sterili, ma mossi dal desiderio di avere figli, si avvicinano al mondo brutalmente definito dell' "utero in affitto". Tale pratica può essere una soluzione nel caso in cui un uomo single desidera diventare padre senza avere alcun coinvolgimento con una donna che vada oltre la gestazione, o nel caso delle coppie omosessuali di sesso maschile. Il ruolo della scienza medica in questo caso è fondamentale se si pensa all'importanza che può assumere nel campo della riproduzione umana. Infatti, da un punto di vista comune è normale desiderare un

figlio: se tale desiderio è così forte da pretendere di superare limiti biologici, spesso si ricorre a tecniche come la maternità surrogata. In Italia questa pratica è vietata ma in altri paesi è diventata un business ed ha aperto dibattiti internazionali riguardo al suo significato inteso come la gravidanza di una donna legata ad una qualche dimensione di logica commerciale. Trattandosi di una questione molto delicata, pone problemi sia di ordine giuridico che etico. Effettivamente, sono pochi i paesi in cui tale pratica risulta essere legale e molti in cui è vietata o addirittura non risulta essere regolata da nessuna norma. L'unica possibilità riconosciuta è quella di portare nel nostro paese i figli avuti mediante tale metodo all'estero, in Stati dove risulta essere legale, purché vengano rispettate le leggi di tali paesi: Stati Uniti, India, Russia, Ucraina, e Regno Unito. Le diverse legislazioni presenti in tali paesi possono variare notevolmente, creando una situazione complessa e controversa.territori hanno dato vita a spirali economiche dove si assiste alla commercializzazione di vite umane, specialmente nei casi in cui persone provenienti dai paesi occidentali "acquistano" la propria prole in paesi economicamente svantaggiati. Da un punto di vista femminista, con questa pratica si assiste ad una riaffermazione dei valori patriarcali con un twist emancipatorio: non è solo il padre che si approprierà della prole generata, ma anche un'altra donna può farlo, a condizione che sia abbastanza ricca da permettersi di usare un'altra donna per avere "suo" figlio. Così, le donne dell'alta borghesia possono usare il loro potere per essere socialmente trattate come maschi. Le donne appartenenti alle classi inferiori stipulano il contratto di maternità surrogata solo in quanto lavoratrici la cui capacità riproduttiva è immessa sul mercato del lavoro. Una parte della letteratura femminista non a caso haparagonato la "surrogacy" alla prostituzione ritenendo che attraverso un contratto legale la madre surrogata venda il proprio ventre, e dunque il proprio corpo, rinunciano al controllo su di esso. Tale ideologia mette in evidenza come la pratica possa, in taluni contesti socio‐culturali, rafforzare le disuguaglianze di genere. Di conseguenza, comprendere come riproduzione, sessualità e famiglia sono odierne oggetto di trasformazioni radicali diviene un dovere per arrivare a ridefinire libertà e autonomia in una prospettiva femminista capace di superare la tradizionale istituzionalizzazione della divisione dei ruoli tra uomini e donne, per aprirsi alla realtà di una pluralità di generi. Una delle risposte che sono state proposte in tempi recenti da una parte del movimento femminista ha fatto appello alla libertà di scelta: le donne possono fare quasi qualsiasi cosa, abbandonare la carriera per la famiglia e i figli, sottoporsi a interventi di.chirurgia estetica, ricorrere alla nuove tecnologie riproduttive,e continuare a considerarsi femministe, purché la loro decisione sia sempre frutto di unaloro "scelta". Il controllo delle proprie scelte riproduttive da parte della donna, latrasformazione della maternità da destino a scelta, è stato un motivo fondamentale dellelotte femministe. Per tale ragione si dà molta importanza al consenso informato, chepermetterebbe alle donne di essere libere di scegliere e consapevoli delle proprie azioni.Per quanto riguarda l'ordine giuridico, la maternità surrogata non è oggetto di normativainternazionale, ma essendo la natura commerciale ciò che la caratterizza è intuibilecome emerga un profilo di incopatibilità rispetto al divieto di vendita di minori sancitodalla Convenzione ONU sui Diritti dell'infanzia. La natura economica dell'accordochiama poi in causa il divieto di fare del corpo umano e delle

La sorrogacy è una pratica controversa che coinvolge diverse parti interessate. Alcuni la considerano una forma di aiuto per le coppie che non possono avere figli, mentre altri la vedono come una forma di sfruttamento delle donne.

La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea riconosce il diritto alla dignità umana e alla libertà riproduttiva. Tuttavia, non fornisce una posizione chiara sulla sorrogacy come fonte di lucro.

È importante considerare che la pratica della sorrogacy può essere associata a questioni etiche e legali complesse. Alcuni paesi vietano completamente la sorrogacy, mentre altri la regolamentano in modo rigoroso.

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
5 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Federico9222 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia delle differenze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Trappolin Luca.