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Le teorie dei confronti o gap theory si basano sul principio che la soddisfazione o il
benessere dipendano dall ampiezza del divario percepito fra le aspettative e la
condizione attuale del soggetto(data dall esperienza reale). Le aspettative realistiche
sulla maternità tendono a favorire l allattamento, evitando che un eccessiva
idealizzazione del parto possa provocare disagio e frustrazione durante l esperienza
reale.
Le reti di supporto possono avere una connotazione sia positiva che negativa in
quanto possono avere la funzione di “cuscinetti” da parte della famiglia che aiutano la
madre non ancora del tutto ristabilita fisicamente, ma anche possono essere fonte di
stress se si verifica un eccessiva ingerenza da parte della famiglia di origine. È molto
importante il supporto degli operatori sanitari dai quali dipende la soddisfazione dell
esperienza della maternità. Di fondamentale importanza sono anche la relazione di
coppia, poiché il supporto del partner aiuta la donna ad evitare disturbi emotivi dopo
il parto, e le condizioni sociali, in quanto nelle coppie con un reddito basso vi è un
maggior rischio di sintomi depressivi, inoltre le donne che appartengono a classi
sociali più basse tendono a ricevere meno informazioni e supporto durante la
gravidanza.
La decisione di riprendere l attività lavorativa dopo la nascita di un figlio dipende
dalla concezione che ha la coppia dei ruoli legati al genere, perché riprendono il
lavoro soprattutto donne che sono più coinvolte nel proprio impiego, che lo
considerano ben retribuito e che hanno l appoggio del marito che stima il loro lavoro.
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La scelta di mantenere un impegno lavorativo in presenza di un bimbo piccolo non è
priva di conflitto, infatti è assolutamente normale in ogni madre che il bambino
avverta la mancanza della mamma e non riceva in sua assenza cure ottimali. Possono
insorgere problemi anche nel caso in cui la figura che si occupa del piccolo gode
della fiducia materna, ma suscita gelosia e rivalità nei confronti della madre.
Ryff e Keyes hanno presentato il modello multidimensionale del benessere. Secondo
gi autori è costituito da sei componenti che descrivono il funzionamento psicologico:
1. Accettazione di se stessi e del proprio passato
2. Senso di crescita continua e di sviluppo personale
3. Consapevolezza che la propria vita ha un senso e uno scopo
4. Capacità di instaurare relazioni sociali positive
5. Senso di padronanza e competenza nel gestire l ambiente
6. Capacità di autodeterminazione a autonoma
Per quanto riguarda la maternità è stato creato anche un questionario sull esperienza
della maternità (experience of motherhood questionnaire) che è stato sviluppato sulla
base di alcune interviste a un campione di donne nel periodo successivo al parto,
prendendo in considerazione le sei dimensioni che, secondo le madri, rappresentano
le aree più significative durante il post partum:
1. Ansia materna/preoccupazione (stato emotivo della madre)
2. Coping nei confronti del bambino (capacità di adattarsi ai cambiamenti)
3. Autonomia personale (come il bambino ha interferito con la via socia e le
abitudini della madre)
4. Adattamento/soddisfazione nella vita (capacità di affrontare lo stress
conseguente alla maternità)
5. Sovraccarico materno (sensazione di stanchezza conseguente alla
responsabilità che la cura del bambino comporta)
6. Supporto esterno (varie forme d aiuto esterno)
Tra gli aspetti cruciali si individua l esigenza di una preparazione anticipatoria alla
nascita, che riduca i rischi impliciti nella frequente idealizzazione di questa
esperienza, perché molto spesso le madri si sentono inadeguate non sapendo
la maternità in modo “giusto”. L idea che la nascita in quanto evento
affrontare
gioioso non possa essere associata a sentimenti di tristezza e di insofferenza nei
confronti del figlio non consente di sentire come legittime le emozioni e i
sentimenti ambivalenti di questo periodo. Da alcune ricerche si è notato che le
madri lamentano la mancanza di informazione sulla realtà e chiedono “perché
nessuno mi aveva detto che è così difficile e faticoso?”.
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4. Le prime interazioni tra madre e figlio.
La relazione tra madre e figlio che si instaura nel primo anno di vita ha caratteristiche
universali, perché i piccoli della specie umana non sono autonomi per un lungo
periodo di tempo e la madre deve proteggerli e fornirgli le cure necessarie per la
sopravvivenza. Bornstein & Tamis-Le Monda hanno evidenziato quattro funzioni
fondamentali delle interazioni madre-bambino: 1. Sviluppo del legame di
attaccamento. 2.promozione delle competenze sociali. 3.facilitazione nell
acquisizione del linguaggio. 4.regolazione emotiva.
Il legame di attaccamento si riferisce alla relazione privilegiata e stabile che si
instaura a partire dalla nascita, tra il bambino e l adulto che si prende cura di lui, che
generalmente è la madre. I comportamenti del bambino hanno lo scopo di regolare la
vicinanza alla figura di riferimento in base alle condizioni ambientali ( ad esempio la
presenza di un pericolo) o a situazioni di disagio interne ( ad esempio uno stato di
malessere), perciò alla presenza di un evento minaccioso il bambino inizia a piangere
o ad aggrapparsi alla madre assicurandosi il contatto e aumentando così la possibilità
di essere protetto. La madre per il bambino diventa la base sicura da cui per esplorare
l ambiente circostante e a cui tornare in caso si verifichi una situazione d allarme.
Secondo la teoria di Bowlby il bambino funziona come un sistema in equilibrio
omeostatico: lo scopo è mantenere una situazione di protezione e relativa vicinanza
alla madre, l allontanamento è possibile solo quando il bambino si sente sicuro. Le
caratteristiche del legame di attaccamento si modificano nel corso del tempo, a partire
dai 6-8 mesi il bambino comincerà a ricercare e a mantenere la vicinanza a persone
ben discriminate attraverso l uso di segnali o la locomozione, e si verificherà la paura
per l estraneo e l ansia per la separazione dalla figura di attaccamento. Crescendo il
bambino acquisisce nuove strategie per regolare la vicinanza con la madre , infatti a
partire dai 2 anni le capacità cognitive (memoria e linguaggio) gli permettono di
rappresentarsi mentalmente le figure di attaccamento e quindi di gestire con maggior
autonomia il distacco e l allontanamento dalla figura materna.
Le rappresentazioni mentali , dette modelli operativi interni, definiscono il modo in
cui il bambino percepisce i legami affettivi con le figure significative e
contribuiscono a determinare la natura delle relazioni che il bambino svilupperà
successivamente.
I comportamenti di attaccamento, sebbene innati, non si strutturano sempre allo
stesso modo, sono state infatti identificate diverse tipologie di attaccamento:
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ATTACCAMENTO SICURO: è presente un adeguato equilibrio fra l esplorazione
dell ambiente e il mantenimento della vicinanza della madre. Il bambino ha
interiorizzato la fiducia nei confronti della figura di riferimento e ciò gli permette di
allontanarsi per esplorare l ambiente con la certezza di poter disporre di aiuto e
rassicurazione in caso di necessità.
ATTACCAMENTO INSICURO EVITANTE: è caratterizzato da un comportamento
di eccessiva autonomia nei confronti della madre. Dopo una separazione, nel
momento del ricongiungimento, i bambini non ricercano la vicinanza del genitore e
anzi mostrano comportamenti di evitamento, come se la figura di riferimento non
rappresentasse per loro una fonte di sicurezza adeguata.
ATTACCAMENTO INSICURO RESISTENTE: è caratterizzato, al contrario, da un
legame di eccessiva dipendenza nei confronti della madre e da manifestazioni molto
marcate di ricerca o mantenimento costante della vicinanza e del contatto. La figura
di riferimento non rappresenta una fonte di sicurezza al punto che, dopo una
separazione il contatto con la madre non è sufficiente per rassicurarli e consolarli.
ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO: si evidenziano manifestazioni
comportamentali contraddittorie e incoerenti che si verificano solamente nelle
interazioni con la madre . questi bambini possono manifestare al contempo sia una
forte dipendenza dal genitore e una scarsa consolabilità, sia atteggiamenti di
autonomia affettiva e comportamenti di evitamento o aperto rifiuto del contatto.
Secondo l ipotesi della continuità intergenerazionale dell attaccamento la madre tende
a trasmettere ai figli i propri modelli di relazione, per cui le madri che hanno
interiorizzato uno stile di attaccamento sicuro tenderanno ad avere un bambino con
stile analogo e così via. La trasmissione del modello di attaccamento avviene
attraverso due meccanismi: la comunicazione verbale tra madre e bambino e la
qualità dell accadimento. Ainsworth ha identificato 4 tipologie di comportamento
materno associate ad un attaccamento sicuro: la sensibilità ( che si riferisce alla
capacità della madre di rispondere in modo positivo,sensibile e contingente ai bisogni
del bambino), l accettazione, la cooperazione e l accessibilità.
Il grado di sicurezza del legame di attaccamento non dipende solo dalla madre, ma
anche per esempio da conflitti coniugali irrisolti, che hanno effetti negativi sulla
sicurezza emotiva del bambino, o anche la prematurità della nascita del bambino,
infatti i bambini nati prematuri mostrano un comportamento disorganizzato e
imprevedibile. 17
è stata definita come “la culla della
L interazione precoce madre-bambino
comprensione sociale” per il suo ruolo fondamentale nella comprensione delle
competenze relazionali del bambino, che si sviluppano attraverso delle fasi che
riflettono sia il grado di maturazione del bambino, sia le modalità relazionali del
genitore.
1fase : è centrata sulla regolarizzazione dei processi biologici come l alimentazione e
il ritmo sonno -veglia che rappresentano le prime occasioni in cui si strutturano i
primi scambi sociali. La stabilizzazione di queste funzioni dipende sia dai ritmi
fisiologici innati del bambino, sia dalle abitudini e dai tempi indotti dai genitori.
2fase : Questa capacità di coordinazione reciproca si intensifica quando intorno ai 2
mesi il bambino aumenta a sua efficienza visiva ed è in grado di distinguere i volti e
di stabilire contatti visivi più prolungati. Le interazioni faccia a faccia madre-
bambino tendono ad escludere le persone estranee dalla diade e sono caratterizzate da
una sincronia di comportamenti. La madre cerca di attirare l attenzione del neonato
parlando e sorridendo, mentre nei momenti di pausa interrompe la stimolazione, pur
mantenendo il contatto visivo. Questa ritmicità rappresenta la prima forma di
alternanza dei tur