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Dunque coraggio e offri robuste medicine alla donna adirata;490 queste sole hanno il calmante per il dolore feroce,quelle medicine superano i medicamenti di Macaone;con queste, quando hai sbagliato, dovrai riabilitarti.Mentre io componevo questi versi, all’improvviso presentatosi Apollotoccò con il pollice le corde della lira dorata.In mano l’alloro, l’alloro gli cingeva495 i sacri capelli: quello si avvicinò al vate mostrandosi.Questo mi disse << Maestro dell’amore libertino,suvvia guida i tuoi allievi nei miei templi,dove c’è una scritta diffusa dalla fama in tutto il mondo,500 la quale invita ognuno a conoscere sé stesso.Solo colui che si conoscerà, amerà con giudizioe compirà ogni impresa secondo le sue forze.A colui il quale la natura ha donato un bell’aspetto, per quello sia guardato;colui il quale ha una bella carnagione, dorma spesso con le spalle in vista;505 colui al quale piacciono i discorsi,

eviti i taciturni silenzi; chi canta con arte, canti; chi beve con arte, beva. Ma non declamino gli eloquenti in mezzo a un sermone, e non legga i suoi versi il poeta invasato. Così Febo ammonì: obbedite a Febo che vi ammonisce; nella sacra bocca di questo dio c'è una credibilità infallibile. Sono chiamato a cose più vicine a noi: chi amerà con giudizio, vincerà e dalla nostra arte otterrà quello che cerca. Non sempre i solchi rendono con l'usura le cose affidate, e non sempre il vento favorisce le incerte imbarcazioni. Quello che giova, è poco, è più quello che danneggia gli amanti; si preparino a sopportare molte cose nell'animo. Quante sono le lepri sull'Athos, quante le api sull'Ibla, quante bacche ha il ceruleo albero di Pallade, quante conchiglie ci sono sulla spiaggia, tanti sono i dolori in amore; le punte di freccia che sopportiamo, trasudano molto fiele. Verrà

detto che è uscita, quando tu forse l'avrai vista; pensa che sia uscita e che tu vedi il falso. In una notte promessa rimarrà chiusa per te la porta; sopporta anche di stendere il corpo sulla nuda terra.

Forse con volto altezzoso anche la serva bugiarda dice: "<<Perché questo assedia la nostra porta?>>". A quei battenti e alla donna crudele supplice fai lusinghe e poni sulla porta le rose che ti ornavano il capo.

Quando vorrai, andrai; quando ti eviterà, andrai via: è sconveniente per gli uomini dabbene sopportare la noia che hanno gli altri di te. "<<Non è possibile sfuggire a questo>>" potrebbe dirti chiaramente l'amica: non in ogni momento è di cattivo umore.

E non considerare vergognoso sopportare insulti e schiaffi da una donna né baciare i piedi delicati. L'animo mi spinge a cose più alte; perché indugio in piccolezze? canterò cose grandi: popolo ascolta con

Tutto il cuore. Cose difficili intraprendo ma, non esiste nessuna virtù se non difficile; una fatica difficile è richiesta dai miei precetti. Ammetti pazientemente un rivale: la vittoria sarà con te, 540 sarai vincitore nel tempio del grande Giove. Queste cose credi che te le dice non un uomo, ma le querce di Grecia; la mia arte non ha niente di più serio di queste cose. Quella farà dei cenni: sopporta; scriverà: non toccare le tavolette; venga da dove vuole vada dove le piacerà. 545 Questo permettono i mariti alle legittime mogli, quando vieni, dolce sonno, a fare anche tu la tua parte. Io, lo confesso, non sono perfetto in questa arte; che devo fare? Sono io stesso inferiore ai miei consigli. Qualcuno fa segnali alla mia donna con me presente, dall’ira? 550 e dovrei tollerarlo e non farmi trascinare chissà dove Il marito le aveva dato dei baci, mi ricordo, mi lamentai dei baci dati: il mio amore abbonda di barbarie. Non una volta sola.

questo difetto mi fece danno; più saggio quello che, compiacente fa venire i suoi rivali.555 Ma sarebbe stato meglio non sapere niente; rimangano nascoste le avventure, perché il pudore vinto non fugga via dalla bocca che ha confessato. Perciò ragazzi le vostre donne evitate di scoprirle; tradiscano, e pensino quelle che tradiscono di avervi ingannato. Cresce l'amore negli amanti sorpresi: dove la sorte dei due è uguale, 560 persistono entrambi nel motivo del loro danno. Si narra un racconto notissimo per tutto il cielo, Venere e Marte sorpresi dagli inganni di Vulcano. turbato dall'amore folle per Venere, Il padre Marte da condottiero feroce si era fatto amante; 565 e Venere (infatti non esiste nessuna dea più dolce) a lui che pregava Gradivo non fu rustica e difficile. Oh, quante volte si dice che abbia riso allegramente dei piedi del marito e delle mani indurite dal fuoco e dal lavoro! Davanti a Marte fece l'imitazione di Vulcano (le si

addiceva)570 e con la bellezza era mista molta grazia.Ma erano soliti dapprima tenere nascosti bene i loro incontri;la colpa era piena di verecondo pudore.Per la rivelazione di Sole (chi può ingannare il sole?)fu conosciuta da Vulcano la condotta di sua moglie.575 Quali cattivi esempi porti, Sole! Chiedi un regalo a lei stessae anche a te, se taci ha qualcosa che ti può dare.Vulcano dispone intorno e sopra al lettolacci nascosti; il lavoro inganna gli occhi.un viaggio a Lemno; vengono gli amanti all'incontro;Finge580 impigliati nei lacci entrambi giacciono nudi.Quello convoca gli dei; i prigionieri offrono spettacolo;si crede che a stento Venere abbia trattenuto le lacrime.Non possono nascondere il loro volto, infine non possonocoprirsi con le mani le parti intime.585 Allora qualcuno disse << Fortissimo Marte,se per te i vincoli sono pesanti, passali a me>>.A stento, Nettuno, per le tue preghiere sciolse i corpi imprigionati;Marte si ritira in Tracia,

quando si tratta di formattare il testo fornito utilizzando tag HTML, ecco come potrebbe apparire:

quella a Fano.Fatto questo da te, Vulcano, quello che prima nascondevano,590 fanno più liberamente, e manca qualsiasi pudore.Spesso tuttavia sciocco confessi di aver agito in modo stupido,e dicono che ti sei pentito della tua collera.Questo sia vietato a voi; Venere Dionea scoperta vietadi ordire quegli inganni, che ha subito lei stessa.595 Non disponete lacci per i rivali e nonintercettate missive scritte con mano furtiva.Queste cose le sorprendano i mariti, se ritengono di doverlo fare,loro che l’acqua e il fuoco ha reso mariti legittimi.No, di nuovo lo confermo: su niente si scherza se non concesso dalla legge;c’è nessuna veste da matrona.600 nei nostri scherzi nonChi oserebbe divulgare i riti di Cerere ai profanie le grandi cerimonie istituite a Samotracia?È una piccola virtù mantenere il silenzio nelle cose,ma è grave colpa parlare delle cose su cui si deve tacere.avendo cercato di afferrare i frutti dell’albero605 È giusto,

Che invanochiacchierone bruci per la sete in mezzo all'acqua! Tantalo

Soprattutto Citerea impone di fare silenzio sui suoi riti; vi avverto, che nessuno si avvicini a questi riti loquace.

Se i misteri di Venere non sono nascosti nelle ceste e incavati bronzi non risuonano di colpi furiosi, ma tuttavia si trovano fra noi nella pratica comune, ma così, di moda da volere restare nascosti fra di noi.

La stessa Venere, ogni volta che depone le vesti, si copre il pube con la mano sinistra quasi ripiegata. In mezzo a tutti e qua e là si uniscono le bestie; anche a quella vista spesso distoglie i suoi occhi la fanciulla.

Per i nostri incontri convengono talami e porte chiuse e le parti intime sono nascoste sotto la veste gettata sopra, e, se non il buio, ma almeno cerchiamo una qualche penombra e qualcosa di meno della luce viva.

Allora anche, quando non ancora le tegole impedivano il sole e la pioggia Ma una quercia dava ricovero e cibo, nel bosco e nelle caverne, non sotto Giove,

si riuniva il piacere:
tanta preoccupazione del pudore aveva la gente selvaggia.625
Ma ora mettiamo un cartello sopra gli atti notturni,
e con un grande prezzo si paga niente se non il poterne parlare.
Naturalmente passerai in rassegna tutte le ragazze, passando,
per poter dire a chiunque "<< Anche quella fu mia>>;
e perché non manchino ragazze che tu puoi mostrare col dito,630
come hai toccato ciascuna, sarà una favola da trivio.
Mi lagno di piccole cose. Qualcuno inventa cose che vere negherebbe,
e dicono che sono andati a letto con tutte.
se il corpo non lo possono toccare, toccano le cose che possono, i nomi,
e la fama ha colpa col corpo inviolato.635
Avanti dunque, chiudi le porte, guardiano odioso della fanciulla,
e metti cento chiavistelli alle dure porte:
cosa resta sicuro, quando viene fuori l'adulterio dal nome?
E desidera essere creduto, quello che non gli è toccato di essere?
Noi anche affermiamo con parsimonia gli amori veri,640
e le avventure.segrete sono nascoste con fedele lealtà. Evita soprattutto di criticare i difetti delle ragazze, i quali è stato utile per molti ignorare. Ad Andromeda non fu rinfacciato il suo colorito da quello che ebbe ai piedi le veloci ali; a tutti Andromaca sembrava più grande di statura, era solo Ettore che la diceva giusta. A quello che sopporti male, abituati: la sopporterai bene; l'abitudine appiana molte cose ma l'amore agli inizi si accorge di tutto. Finchè un nuovo ramo attecchisce alla verde corteccia, qualsiasi brezza lo scuota ancora tenero, lo fa cadere; poi passato del tempo l'albero resiste anche ai venti e solido avrà forza acquisita. I giorni che passano tolgono dal corpo ogni manchevolezza, quello che fu un difetto, col tempo smette di esserlo. Le narici non abituate non sopportano la pelle dei tori; domate dal tempo inesorabile l'odore scompare. Si possono addolcire i mali con dare altri nomi: si chiami bruna, quella che ha.sangue più nero della pece Illirica. Se è strabica, è simile a Venere; se ha occhi slavati, è simile a Minerva, 660 sia snella, quella che è per la sua magrezza a malapena viva; chiama minuta, qualsiasi ragazza bassa; quella grassa, florida, e si nasconde il difetto con il pregio più vicino. E non chiedere la sua età né sotto quale console sia nata, sono compiti che ha il rigido censore, 665 soprattutto se manca di giovinezza e il tempo migliore è passato e ora quella cerca i capelli bianchi. Giovani, è questa l'età più vantaggiosa o quella più tarda: Codesto campo porterà messi, codesto campo è da.
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A.A. 2018-2019
15 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiuliaO. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Labate Mario Alberto.