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GEOMETRIA
TEORIA IN BREVE + ESERCIZI SVOLTI
- VETTORI
- MATRICI
- SPAZI VETTORIALI
- APPLICAZIONI LINEARI - SISTEMI LINEARI
- AUTOVETTORI + AUTOVALORI
- PIANI E RETTE
- FUNZIONI DI PIÙ VARIABILI
- FUNZIONI F: Rn→ Rm
GEOMETRIA
VETTORI
- PARALLELI → v = λw λ ε ℝ
- ORTOGONALI → uguali o multipli: Es. (2,3,4) e (4,6,8) u∙v = 0
- VETTORE NORMALE n = λv
- COMBINAZIONE LINEARE w = av + bu
- MODULO ||v|| = √x2 + y2 + z2
- PRODOTTO SCALARE v∙w = |v|∙|w|∙cos∠vw ∇u = |v|∙|w|∙sin∠vw
- PROIEZIONE ORTOGONALE di v su u è vu = (u∙v) u/||u||2
- PRODOTTO VETTORIALE • v∧w è uguale all’area del parallelogramma avente come lati u, w.
- • Proprietà anticommutative v∧w = -w∧vNON vale proprietà associativa.
- PRODOTTO MISTO u(v∧w) = 0 se e solo se u, v, w sono linearmente DIPENDENTI
- • È uguale (in valore assoluto) al volume del parallelepipedo che ha per spigoli i vettori u, v, w
- • Scambiando due dei tre vettori il prodotto cambia di segno
- • TRE VETTORI GIACCIONO SULLO STESSO PIANO (complanari) se:
- le C.P. di 2 vettori dei tre pezzo, cioè w = au + bv
- n nel p.u. u∙(v∧w) = 0
Matrice 2x2
a b
c d
ad - bc
Matrice 3x3
a11 a12 a13
a21 a22 a23
a31 a32 a33
= + a11
a22 a33
a21 a32
= + a13
a31 a32
Per seguire (-1)i+j Es. c32 (-1)3+6 = -1
opp. ricondati
c11 scritte - + -
diagonale + + +
Es. 1 0 0
3 5 7
4 2 5
Esercizio 4
Dati
u = (1, 2, -2)
C
v = (2, 0, 1)
Prodotto scalare: u · v = (1, 2, -2) · (2, 0, 1) = 2 + 0 - 2 = 4
P. vettoriale u ∧ v =
i j k
1 2 -2
-2 0 1
m.b.
u ∧ v = 1
i j k
2 -2 1 2
0 1 -2 1
=
(2, 3, 4)
Il vettore v risulta ortogonale al piano che contiene u e v?
Anche es. (4, 6, 8) = 2 (2, 3, 4) riscrive lettere ortogonali
85. Dato ẏ→=(−3ĵ) e λ→
Per proprietà distributive:
(xı + 3ĵ)λ→ = xıl→ + 3ĵλ→ = 0 + 3k
∣ I3 ∣
note. Se due righe sono uguali, il determinante è uguale a zero!
- ẏ→ ^ −3ĵ 3k < λ→(x = 0)
- 3k < λ→(x = 2) @∴3k ≠ 3j
- 3k < λ→(x = 3)
- ∣ λ→ ∣ ≠ 3
Determinare k ∈ R, in modo che il parallelepipedo individuato dai tre vettori abbia volume 1:
(u→(→ ^ v→)
(1 1 0)
(3 − 1 4 )
(∣ k 1 )
(μ→(*^u→))=− k→
k= 1 v. k= −1
- Date k nel modo che i tre vectro siano complanari:
Pone k = 0
Spazi Vettoriali ℝm
ℝm è dotato di una struttura di spazio vettoriale &su; ℝ, poiché in ℝm abbiamo definite le operazioni di somma e prodotto.
Sottospazio Generato
- Un sottoinsieme W ⊆ V è un sottospazio di V se:
- 1) ∀λ∈ℝ, u∈W ⇒ λu∈W
- 2) ∀u,v∈W ⇒ u+v∈W
Condizione Necessaria
- Vettore nullo OW∈W ma OW∈W ⊄ W≠ s.s.v.
- Piani e rette passanti per l'origine sono s.s.v.
- Dati tre s.s.v. non è detto che la loro unione sia s.s.v.
L (v1,...vk) è un s.s.v. di ℝm
È l'insieme di tutte le c.l. a1v1+...+akvk al variare dei coefficienti.
I vettori v1,...vk∈ℝm si dicono generatori di L (v1,...vk).
- Un insieme ordinato di vettori B = (v1,...vk)∈V si dice base per V se:
- 1) ∀ v1,...,vk sono l.i.
- 2) V = L(v1,...vk), i vettori v1,...vk sono generatori di V
- I vettori riga (o colonna) di Im sono una base di ℝm che si dice base canonica: B = (e1,...,em)
- dim(V) è dimensione di V, cioè il numero di elementi di una sua qualunque base.
- Per ogni matrice M ∈ ℝm×m si ha p(M) = dimR(M) = dimC(M)
- Intersezione U ∩ W è un sottospazio di ⊻V.
- L'intersezione di un numero qualunque di sottospazi è un sottospazio e poiché contiene sempre almeno un vettore nullo, tale intersezione non è mai vuota.
19/03
1) Trovare il minimo sottospazio vettoriale di R3 che contiene i vettori
u = i + k
v = j + j
μu + λv l.c.i.
a1u + a2v ⇒ 0 = ⇒ a1 = a2 = 0
α(0,1,-1) + β(1,0,0) = (α + β, β, β - α) = (0,0,0)
γ + β = 0
β = 0
γ = 0
(α, β, γ)
(x,y,z) ∈ V
(α + β, β)
γ - β = y + z + y
V = {(y,z,y,z) | y,z ∈ R3} = {(x,y,z) ∈ R3 | x - y = z}
V = s.s.v.
V = {(y1-x,y2)/ y1x ∈ R3}
(-y = z, 0 + 0) = z(0,1,0,1)
β = {(1,-1,0),{-1,0,1)} l.i.
2) I vettori ux = x2, uy = y2, uz = z3 generano un sottospazio di R3?)
Il vettore t ∈ ? Sotto scrimta in tale sottospazio?
Nota: Se non os con di lon (c.i.) tra di loro
Verificare che u ed v somo l.i.
αa + b= o (⇒ a= 0)
( a(1,-1,0) + (0,1,0) = O)
(α, -α + β, 0) = (0,0,0) a= 0, b = 0
V = {(x,y,z) ∈ R3 | z = 0}
u =(0,2,3) t∈V t perché # dovrebbe essere O
Se non fosse invisibile fa⇒r t ∈V t= aσu + bσv(vedere ve t c.t. degli altri due)
(0,2,3) =(a,-a+b,0)
{ a=0
-a+b=2
0=3 IMPOSSIBILE!
SISTEMI LINEARI
AX=B
- A è la matrice dei coefficienti
- B è la matrice dei termini noti
- X è la matrice delle incognite
Un sistema lineare AX = B si dice RIDOTTO PER se la matrice (A|B) è RIDOTTA PER RIGHE
- SISTEMA COMPATIBILE → una sola o infinite soluzioni
- SISTEMA INCOMPATIBILE → nessuna soluzione
n.b. SOLUZIONE del n sistema è n-uple di numeri
- SISTEMA OMOGENEO → con tutti i termini noti nulli
→ è sempre compatibile (ha sempre almeno una sol. che x ottiene assegnando a tutte le incognite il valore 0)
METODO DI GAUSS
obiettivo: ottenere una matrice RIDOTTA A SCALA attraverso operazioni elementari sulle righe di M:
- scambiare due righe
- moltiplicare riga per coeff. non nullo
- aggiungere a una riga un'altra riga
EQUIVALENTI se hanno esattamente le stesse soluzioni
TEO DI ROUCHÉ-CAPELLI
Se il sistema A x B ammette almeno una soluzione ⟺ ρ(A) = ρ(A|B) = k
m numero incognite
- k = m → soluzione unica
- k < m, m = k+1 ⇒ s il sistema ammette soluzioni
- m-k = 2, m = k+2 ⇒ = soluzioni
SISTEMA OMOGENEO ASSOCIATO al AX = B è AX=0
CRAMER
Se il sistema lineare AX=B invertibile ha una sola soluzione data da
X = A-1B
Come procedere:
- Verifica detA ≠ 0
- Calcola Δx sostituendo B nella prima colonna di A.
- Trova x = Δx / |A|
- Calcola Δy sostituendo B nella seconda colonna di A. → y = Δy / |B|
- etc...
Il risultato è un vettore di componenti (x,y,z)