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COEFFICIENTE DI PRESTAZIONE COEFFICIENTE DI PRESTAZIONE
Da notare che è sempre maggiore dell’unità.
Da notare che può essere maggiore dell’unità, vale a dire che la PRESTAZIONI IN RELAZIONE
quantità di calore asportata dall’ambiente freddo può essere maggiore
dalla quantità di lavoro speso. Per valori uguali di e si ha:
Formulario di Fisica Tecnica – Matteo Guarnerio 8
CICLI TERMODINAMICI CICLO DI CARNOT
Eliminando dal ciclo reale tutte le complessità e le irreversibilità Ciclo ideale reversibile composto da 4 trasformazioni reversibili, due
interne, si ottiene un ciclo ideale. isoterme e due adiabatiche, e può essere utilizzato con riferimento sia a
Solitamente vengono trascurate anche le variazioni di energia cinetica e un sistema chiuso, sia a uno a flusso
potenziale del fluido evolvente utilizzato. stazionario.
Nei diagrammi p-v e T-s, l’area racchiusa dai cicli ideali rappresenta 1. Somministrazione di calore
rispettivamente il lavoro netto e la quantità netta di calore scambiata isoterma.
durante il ciclo. 2. Espansione isoentropica.
Il rendimento termico di un motore termico è il rapporto tra il lavoro 3. Sottrazione di calore isoterma.
netto prodotto dal motore e la quantità di calore che gli viene fornita: 4. Compressione isoentropica.
E’ il ciclo con maggiore efficienza che si possa eseguire tra due
sorgenti termiche.
Per un sistema che subisce una trasformazione ciclica si ha: CICLI AD ARIA STANDARD
Tutti i motori a combustione interna sono dei cicli a circuito aperto, per
permettere il riciclo dell’aria dov’è avvenuta la combustione.
MOTORI ALTERNATIVI Poiché i cicli diretti a gas che vengono realmente eseguiti nei motori
sono piuttosto complessi, come semplificazione si fa riferimento ai cicli
I componenti fondamentali di un motore alternativo sono il cilindro ed ad aria standard, caratterizzati dalle seguenti approssimazioni:
il pistone. 1. Il fluido evolvente è aria che circola continuamente in un circuito
Il pistone si muove alternatamente nel chiuso comportandosi come un gas perfetto, con calori specifici
cilindro, tra due posizioni fisse: assunti costanti, valutati a temperatura ambiente ( ).
PMS (punto morto superiore): la posizione 2. Tutte le trasformazioni che costituiscono il ciclo sono
del pistone quando esso racchiude il volume internamente reversibili.
più piccolo all’interno del cilindro. 3. Il processo di combustione è sostituito da una somministrazione
PMI (punto morto inferiore): la posizione del di calore da una sorgente esterna.
pistone quando esso racchiude il volume più 4. Il rinnovo del fluido evolvente è sostituito da una sottrazione di
grande all’interno del cilindro. calore che ripristina il fluido evolvente nello stato iniziale.
Formulario di Fisica Tecnica – Matteo Guarnerio 9
Poiché viene eseguito su un sistema chiuso, l’eq. del 1 principio della
CICLO OTTO termodinamica diventa: .
Utilizzato nei motori benzina ad accensione comandata. Inoltre non scambia lavoro durante le due trasformazioni di scambio
termico, poiché esse avvengono a volume specifico costante, quindi:
RENDIMENTO DEL CICLO OTTO
Tenendo presente che le trasformazioni 1-2 e 3-4 sono isentropiche e
Nei motori a 2 tempi, le 4 fasi sopra descritte si compiono in due sole che, inoltre, risulta e , si ottiene:
corse del pistone, quella di compressione e quella di aspirazione.
Il ciclo Otto ideale ad aria standard consiste in 4 trasformazioni
internamente reversibili: Sostituendo nell’equazione del rendimento troviamo:
1. Compressione isoentropica.
2. Somministrazione di calore a
volume specifico costante.
3. Espansione isoentropica.
4. Sottrazione di calore a volume
specifico costante. Formulario di Fisica Tecnica – Matteo Guarnerio 10
CICLO DIESEL RENDIMENTO DEL CICLO DIESEL
E’ il ciclo ideale dei motori alternativi ad accensione spontanea.
E’ costituito da 4 trasformazioni, le quali differiscono dal ciclo Otto
soltanto per il secondo punto: Tenendo conto che per un gas perfetto le trasformazioni isoentropiche
1. Compressione isoentropica. come la 1-2 e la 3-4, sono politropiche di esponente , il rendimento
2. Somministrazione di calore a termico si riduce all’espressione:
pressione costante.
3. Espansione isoentropica.
4. Sottrazione di calore a volume
specifico costante. A parità di rapporto volumetrico di compressione , risulta:
Definiamo il rapporto volumetrico di
introduzione come il rapporto tra i
volumi del cilindro alla fine e all’inizio del
processo di somministrazione di calore: