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Feuerbach

(1) Le principali opere di Feuerbach sono L'essenza del cristianesimo (1841) e L'essenza della religione (1845). Pagò con la sua vita le sue idee rivoluzionarie tanto che si vide troncare la carriera universitaria, morendo poi in miseria.

(2) La prima critica che Feuerbach rivolge ad Hegel è quella di tipo metodologico. Secondo Feuerbach, Hegel ha invertito i rapporti di predicazione esistenti nella realtà e quindi l'idealismo e la religione offrono una visione rovesciata delle cose, perché rendono soggetto ciò che nella realtà è predicato e predicato ciò che nella realtà è soggetto. Cioè nella realtà viene prima il concreto, quindi l'Essere, e poi come suo predicato il Pensiero, mentre in Hegel viene prima il Pensiero e poi come sua manifestazione l'Essere. Quindi, Feuerbach si propone di rovesciare/invertire i rapporti tradizionali tra soggetto e oggetto. Sarà la

stessa critica che Marx farà ad Hegel.(3.1) Applicando questa metodologia alla religione, Feuerbach afferma che non è Dio(l'astratto) ad aver creato l'uomo (il concreto) ma che è l'uomo ad aver creato Dio. Dio non è altro che la proiezione illusoria delle qualità migliori dell'uomo. Infatti, l'uomo scopre in sé delle qualità (Ragione, Volontà e Cuore) e le proietta in Dio, che si presenta come onnisciente, onnipotente e assolutamente buono. Il mistero della teologia è quindi l'antropologia. E la religione, in quanto antropologia capovolta, è la prima forma di coscienza che l'uomo ha di sé e che la proietta in un essere infinito e perfetto. Dio è l'essenza dell'uomo personificata.(3.2) Ma per spiegare come nasce nell'uomo l'idea di Dio, Feuerbach indica quindi tre motivi per cui l'uomo ha bisogno di Dio:

  1. Il primo motivo è che Dio
rappresenta la personificazione immaginaria della qualità della specie. L'uomo sa di essere finito, contingente, come individuo, ma come specie si crede eterno, infinito e onnipotente.- L'altro motivo è che nell'uomo volere e potere non coincidono, perché l'uomo è un Dio nel desiderare (i suoi desideri sono infiniti), ma la capacità di realizzazione è finita. Quindi Dio diventa l'Ente (l'Essere) in cui Potere e Volere coincidono. Infatti, Dio è onnipotente.- Infine, Dio nasce nell'uomo dal sentimento che l'uomo ha di dipendenza nei confronti della natura. L'uomo infatti sente che non può fare a meno di alcune risorse della natura, come l'acqua, il sole, il sale (presso i Maya) e quindi tende a considerarle divine.(Il filosofo Schleiermacher diceva che la religione nasce dal sentimento di dipendenza. Lo stesso Hegel diceva che la religione è basata sul sentimento e non sullaragione.)La religione è una forma di alienazione, un meccanismo per cui l'uomo tira fuori da sé le sue parti migliori (Ragione, Volontà e Cuore) e le proietta in una potenza superiore (Dio), alla quale si sottomette anche in modi sanguinosi e crudeli (come nei sacrifici degli aztechi). Però quanto più l'uomo dà a Dio, tanto più toglie a sé stesso. Quindi, l'ateismo diventa non solo un atto di onestà filosofica, ma anche un dovere morale dell'uomo. Secondo Feuerbach, è ora che l'uomo riprenda quelle caratteristiche che ha proiettato in Dio e quindi dall'amore per Dio si deve passare all'amore per l'uomo. Quindi il compito della filosofia è quello di porre l'infinito nel finito: l'uomo deve riporre in sé quelle qualità infinite e divine (sapienza, volontà e amore umano) che aveva posto in Dio.(4) Secondo Feuerbach, la filosofia di

Hegel è una forma di teologia mascherata/razionalizzata, perché non è altro che la traduzione in chiave filosofica/speculativa della religione. Infatti, al posto del Dio trascendente, in Hegel abbiamo un Dio immanente/assoluto che chiama Spirito (o anche Ragione). Quindi la filosofia di Hegel è l'ultimo rifugio della teologia e la critica ad Hegel equivale ad una critica completa alla religione: lo Spirito di Hegel è analogo al Dio della Bibbia, cioè non è altro che il fantasma di noi stessi, è il frutto di un'alienazione. (5) La critica a Hegel e la critica alla teologia si devono tradurre in un nuovo tipo di filosofia: una filosofia dell'avvenire in una forma di filantropismo (è ora che l'uomo passi dall'amore per Dio all'amore per l'uomo). La filosofia dell'avvenire deve basarsi su diversi principi. Il primo principio è che dall'amore per Dio bisogna passare

All'amore per l'uomo. L'uomo non è solo autoconsapevolezza, autocoscienza e ragione, ma prima di tutto, secondo Feuerbach, è un essere concreto/naturale/biologico, "un animale di sangue e di carne". Infatti si rifiuta di considerare l'uomo come astratta spiritualità, come aveva fatto Hegel. Però, considerare l'uomo come entità biologica non vuol dire che la filosofia di Feuerbach sia un mero materialismo, come è stata definita fino a non molto tempo fa. In realtà Feuerbach fa una celebrazione dell'amore, inteso come quella passione fondamentale che è un tutt'uno con la vita e che è in grado di aprirci verso il mondo. L'Amore è la prova ontologica della nostra esistenza e dell'esistenza di un oggetto al di fuori della nostra testa. Secondo Cartesio, possiamo dubitare di tutto e i sensi ci possono ingannare, ma se siamo in due questo è più difficile.

E anche per Feuerbach, l'amore per l'altro mi rende certo della mia esistenza. Inoltre l'uomo è soprattutto un essere sociale, come diceva Aristotele che parlava dell'essenza sociale dell'uomo. Da qui nasce l'importanza della teoria degli alimenti. Feuerbach è famoso per la celebre frase "l'uomo è ciò che mangia". Con questo, non voleva ridurre l'uomo a materia (cibo), ma aveva capito la profonda unità psicosomatica dell'uomo: per migliorare le condizioni spirituali e morali degli individui, bisogna partire dagli elementi e dalle condizioni materiali. Infatti si rivolgeva in particolare a coloro che cercavano di convertire le popolazioni del terzo mondo e diceva "se volete far migliore il popolo, in luogo di declamazioni contro il peccato dategli un'alimentazione migliore". Tutto ciò è stato ripreso e rivalutato negli ultimi anni da una branca della medicina che.

Studial'importanza della nutrizione, anche per sconfiggere le malattie.(6) La traduzione della parola feuerbach in tedesco è corrente di fuoco: infattiFeuerbach esercitò un'azione esplosiva. Marx disse che per un certo momentoeravamo tutti feuerbachiani, cioè seguaci di Feuerbach, proprio perché inaugurava unanuova religione dell'umanità, era fondatore dell'ateismo e anche in ambito teologicodiede da pensare a tutta la teologia, in particolare a quella protestante

MARX(1) Marx nasce a Treviri nel 1818 da una famiglia ebrea. Il giovane Karl riceveun'educazione di stampo razionalistico e liberale. Si iscrive alla Facoltà diGiurisprudenza a Bonn e a Berlino. Si laurea in filosofia all'Università di Jena. Si dedicaal giornalismo politico. In seguito all'interdizione del giornale da parte del governo, ècostretto a trasferirsi a Parigi. Si sposa. A Parigi stringe amicizia con Engels.

Espulso dalla Francia, si trasferisce a Bruxelles. Matura il distacco dalla filosofia tedesca, che si concretizza nell'Ideologia tedesca (1845). Pubblica a Londra il Manifesto del Partito Comunista (1848). Viene espulso dalla Germania e si rifugia a Parigi e poi a Londra. I successivi anni furono molto difficili e tormentati da problemi economici. Nel 1866 redige il primo volume del Capitale. Muore nel 1883. Ha vissuto una vita continuamente sacrificata, anche per i suoi ideali. Non fu solo un filosofo, ma anche un rivoluzionario, come disse Engels nel discorso che fece sulla tomba dell'amico. Fra le opere fondamentali: Lineamenti di filosofia del diritto, Tesi su Feuerbach, Manoscritti economico-filosofici, Ideologia tedesca e soprattutto Manifesto del Partito Comunista e Capitale.

Le caratteristiche generali del marxismo sono:

  • Carattere globale dell'analisi di Marx: che spazia dall'economia, alla storia, al diritto, alla sociologia. Marx non si lascia ingabbiare in
nessuna delle discipline e degli ambiti del sapere.- Impegno pratico: per tutta la vita Marx perseguì l'ideale che la filosofia dovesse tradursi in prassi, in azione concreta. Da qui la critica che lui faceva a Feuerbach e agli ideologi della sinistra, di sopravvalutare le idee: l'intellettuale invece doveva impegnarsi nella pratica, come facevano i presocratici (Talete, Eraclito), che erano filosofi e anche uomini politici.- Le influenze culturali che sono alla base del marxismo: la filosofia classica tedesca (da Hegel a Feuerbach), l'economia politica borghese/classica (da Schmidt a Riccardo) e il pensiero socialista utopista.Marx crea una sintesi unica di tutte queste influenze.(3) La critica più importante che Marx rivolge ad Hegel e alla sua filosofia è la stessa che Feuerbach rivolgeva ad Hegel, ossia quella riguardante il misticismo logico, cioè di aver invertito i rapporti di predicazione, facendo soggetto ciò che nella realtà

èpredicato e viceversa. Quindi, misticismo logico è la definizione che Marx da alla filosofia di Hegel, poiché intende il procedimento per cui le istituzioni, invece che apparire per quelle che sono concretamente, non sono altro che manifestazioni di una realtà spirituale. Quindi, l’idealismo fa del concreto la manifestazione dell’astratto. Infatti, Hegel al posto di Dio pone la Ragione. Altra critica è il giustificazionismo: Hegel in base a questo suo metodo giustifica la realtà politica esistente. Marx accetta però il metodo dialettico di Hegel, che ritiene la grande scoperta di Hegel. Solo che, secondo Marx, è basata sulla testa e non sui piedi: infatti il soggetto della dialettica non più è lo Spirito, l’autocoscienza, la Ragione, ma diventa l’economia. (4) La critica di Marx allo Stato moderno e al liberalismo è attuale. Viene ripresa un po’ la filosofia di Hegel, che nella sezione

dell'etica aveva distinto tra società civile e Stato: lo Stato doveva inglobare la società civile,
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
13 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/01 Filosofia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher angelatn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Ghia Francesco.