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2. LA CRITICA AD HEGEL:
Temi: critica ad Hegel
Il filosofo sebbene inizialmente fosse un seguace di Hegel, successivamente definì la sua filosofia
come una teologia razionalizzata, secondo la quale la realtà è l’espressione in termini di ragione
della teologia (secondo cui la natura è stata creata da Dio, e l’essere materiale da un essere astratto).
Infatti, la critica che il filosofo muove nei confronti di Hegel è di concepire lo spirito come una
realtà vera da cui deriva sia l’uomo, che la natura e la stessa storia umana. Mentre per F, la vera
realtà è il finito (la natura, l’uomo concreto), mentre lo spirito è solo un qualche cosa di secondario,
che viene dopo la vita reale. Quindi, secondo F. lo spirito di Hegel è una fantasma di noi stessi,
ovvero una sorta di astrazione. Il termine astrarre significa “portare fuori”, quindi portare l’essenza
della natura al di fuori della natura, l’essere dell’uomo al di fuori dell’uomo e così via. Per questo
motivo, l’essere della teologia, è un essere trascendente (ovvero l’essere dell’uomo proiettato al di
fuori dell’uomo stesso). 3. UMANSIMO E FILANTROPISMO:
Temi: l’umanismo naturalistico; la concezione dell’amore; la teoria degli alimenti; la
filantropia.
F. compiendo una critica della filosofia di Hegel , crea una nuova filosofia incentrata sull’uomo.
Questa nuova filosofia (filosofia dell’avvenire), assume i connotati di una umanismo naturalistico:
• umanismo in quanto rende l’uomo l’oggetto unico e universale e il fine della filosofia
• naturalistico, in quanto concepisce la natura come la realtà primaria (una scienza
universale) da cui ogni cosa deriva, incluso l’uomo.
Il punto di partenza di questa filosofia è rappresentato dal riconoscere l’uomo come una realtà
vivente, fatta di “carne e sangue”, con una sensibilità e dei bisogni fisici, da cui logicamente
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