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VIOLAZIONI DELLE NORME
EM di tipo CF e BF Caratteristiche:
P.A. isolate da terra
Paziente isolato da terra
Paziente cateterizzato Caratteristiche:
Rischio di micro shock
Locale gruppo 2
EM di tipo CF
IT-M
EM a terra (?) (vedi es orrore in corsia)
Possibili violazioni:
P.A. non isolate da terra
Paziente non isolato da terra
Catetere non isolato da terra
Elettrodo non isolato da terra
Paziente fa parte di una spira chiusa
Alimentazione F-N
SICUREZZA DEGLI EM
ESERCIZIO 1 – Interferenza elettromagnetica
Il campo magnetico produce all’interno della spira una forza elettromotrice FEM, la quale può
far circolare una corrente indotta attraverso il paziente.
Condizione in cui non c’è il rischio di micro shock, si è in un locale di gruppo 1.
Il circuito equivalente è il seguente:
Sapendo che per
i < 50 μA si hanno effetti nulli o trascurabili
e che la norma stabilisce che:
i < 10 μA in condizione di funzionamento normale
disp
i < 50 μA in condizione di primo guasto
disp 1
Si impone
= 10 A garanzia che non si producono danni
L’impedenza del circuito dipende da:
= 1 kΩ resistenza del soggetto nel caso peggiore
= = 10 kΩ impedenze di elettrodo nel caso peggiore
= 2 MΩ impedenza di ingresso dell’amplificatore nel caso peggiore.
= R + Z + Z + Z = 1 kΩ + 10 kΩ + 10 kΩ + 2 MΩ ≅
s 1 2 i
La FEM massima che produce la corrente i è
ind
< i ∗ R < 10 μA ∗ 2 MΩ =
ind eq
che non può essere indotta da questo tipo di interferenza, poiché le interferenze di rete
possono dare al più valori di FEM indotta di qualche V.
2
ESERCIZIO 2 – Accoppiamento capacitivo
Condizione in cui non c’è il rischio di micro shock, si è in un locale di gruppo 1 e si ha una
alimentazione fase-neturo.
In queste condizioni i, per andare da F a T, può seguire le 2 vie in parallelo le quali incontrano
una impedenza ciascuna:
= 1 kΩ resistenza del soggetto nel caso peggiore
= = 10 kΩ impedenze di elettrodo nel caso peggiore
= R + Z + Z = 1 kΩ + 10 kΩ + 10 kΩ =
s 1 2
= 2 MΩ
Ci sono 3 odg tra R e Z quindi il ramo dell’amplificatore può essere considerato come un
tot i
aperto quindi tutta la corrente passa per il soggetto.
Si impone:
= capacità parassite nel caso peggiore
1 1
|X | = = ≅ 32 MΩ reattanza capacitiva
p 2π∗f∗C 2π∗50 Hz∗100 pF
2 * | | = 64 MΩ dato che si hanno due C
p
Quindi: |R |X ||
| | = − j ∗ 2 ∗ = 21 kΩ − j ∗ 64 MΩ ≅
tot p
Quindi la corrente sul soggetto vale:
V 220 V
| | = = = .
|Z | 64 MΩ
eq 3
che è accettabile dal punto di vista della sicurezza del paziente.
Problema 1
Passando sulle resistenze dell’elettrodo e sulla resistenza del soggetto, i produce tra i punti A
e B una caduta di tensione o differenza di potenziale a 50 Hz, che viene amplificata
dall’amplificatore:
= i ∗ R = 3.5 mA ∗ 21 kΩ = 75 mV
s tot
e questa va a sommarsi al segnale ECG, che solitamente ha un’ampiezza di 1 mV.
Quindi in questo caso il segnale ECG viene completamente nascosto dal rumore di rete
prodotto dall’accoppiamento capacitivo.
Soluzione 1 – Schermatura
Il modo più immediato per ridurre il rumore di rete è quello di schermare i conduttori, cioè
avvolgere i conduttori che vanno dagli elettrodi all’ingresso dell’amplificatore in una guaina
metallica, conduttrice, della quale un’estremità è messa a terra.
Le correnti generate dall’interferenza circolano nella guaina e vengono scaricate a terra
attraverso la messa a terra.
La messa a terra fissa a terra il potenziale della guaina, rendendola equipotenziale, così nello
spazio che circonda i conduttori il campo elettrico è nullo quindi non si possono generare
interferenze.
La schermatura dei conduttori e la riduzione dell’area della spira sono quindi provvedimenti
efficaci, anche se non eliminano del tutto il problema, perché il soggetto fa parte della spira.
Soluzione 2 – Gabbia di Faraday
Se la schermatura non funziona, si ricorre alla gabbia di Faraday, che è una gabbia metallica
messa a terra che permette di effettuare la schermatura per uno spazio più ampio. Ci sono due
possibili soluzioni: 4
↑ ↑
i conduttori, insieme ai propri isolanti, sono il paziente viene separato dalle
fatti scorrere in tubi metallici che vengono apparecchiature dall’alimentazione. In
collegati a terra. In questo modo, le correnti questo modo, le correnti di interferenza si
indotte si disperdono a terra dal tubo disperdono a terra dalla gabbia, e il campo
metallico, e non vanno a interessare il elettrico interno è nullo o uniforme.
paziente. Problema 2
Se non si collega la gamba destra a un riferimento stabile, il potenziale di riferimento risulta
variabile, con conseguenze negative sulla qualità della misura.
Situazione in cui non si ha a terra un riferimento del corpo.
Se si lascia aperto l’interruttore (isolated), la terra di segnale è flottante. Questo è un
problema perché in questo caso il potenziale dell’amplifier common dipende dal ponte di
capacità creato da Cpow e Cbody, e da quello creato da Csup e Ciso. Il danno è dovuto al fatto
che queste capacità possono essere diverse tra loro, ma soprattutto sono variabili, quindi
l’equilibrio del ponte continua a variare, e di conseguenza continua a cambiare il potenziale.
Tutte queste variazioni provocano la variazione del segnale ECG.
5
Soluzione
Per risolvere il problema si può chiudere l’interruttore (non–isolated), il che fa cortocircuitare
la capacità Ciso, e il potenziale della terra di segnale viene fissato al potenziale di terra o
comunque a un potenziale di riferimento stabile; in questo caso però il soggetto, attraverso la
gamba destra, può scaricare una corrente a terra.
La gamba destra a terra appare quindi come una soluzione necessaria per stabilizzare il
segnale.
OSS: in questo caso le esigenze di misura contrastano le esigenze di sicurezza, le quali
vorrebbero che il paziente fosse isolato da terra.
Conseguenze
Considerando il ramo dell’amplificatore aperto, per andare da F a T la corrente ha due vie le
quali incontrano una impedenza ciascuna:
= 1 kΩ
=
= R + Z =
s el
| | = 32 MΩ
Ci sono 3 odg tra Z e X quindi il ramo che contiene Cp e T può essere considerato un aperto
tot p
e tutta la corrente si scarica sul soggetto.
|X |
= Z + = 11 kΩ + 32 MΩ ≅
tot p1
La corrente vale quindi: 6
V 220 V
i = = = 7 μA;
s Z 32 MΩ
eq
questa non è pericolosa. Problema
È rappresentato dal collegamento del soggetto a terra e quindi può diventare una via di
passaggio per una qualunque corrente. Soluzione 1
Si mette in serie alla gamba destra una resistenza e un fusibile, tarato su una corrente di
sicurezza; questa però non è una buona soluzione, poiché non elimina la via a terra che
interessa in paziente, e inoltre aumentare la resistenza del collegamento a terra significa
aumentare la tensione di modo comune, perché aumenta la caduta di tensione su quella via,
ma sarebbe meglio se questa fosse la più piccola possibile.
Soluzione 2
Usare un amplificatore satellite alla gamba destra
Si preleva il modo comune dall’amplificatore e lo si reinietta nella gamba destra; in questo
modo si ottiene una riduzione sensibile del modo comune, e un corrispondente
miglioramento del rapporto segnale–rumore, ma si crea anche una terra virtuale che consente
di isolare da terra il paziente. Soluzione 3
Il paziente presenta una capacità parassita rispetto alla rete di alimentazione
7
Entrambe le correnti si scaricano a terra attraverso le capacità parassite Cbody e Ciso
rispettivamente.
La corrente che può interessare il paziente vale pochi μA, indipendentemente da come è
messo l’interruttore.
In questo caso si sono rispettate sia le esigenze di misura sia le esigenze di sicurezza.
8
ESERCIZIO 3 – Collegamento a più strumenti
[Problema di anni fa, ora è intollerabile]
Il paziente è monitorato con due strumenti di monitoraggio:
l’elettrocardiografo;
altro strumento di monitoraggio;
Il problema è che sia il monitor ECG attraverso la gamba dx sia l’altro strumento di
monitoraggio attraverso un apposito elettrodo, prevedono una messa a terra per creare il
riferimento dei segnali prelevati.
Ci sono due violazioni delle norme:
1. le parti applicate non sono isolate da terra,
2. il paziente fa parte di una spira chiusa, quindi in esso può passare corrente, per
esempio a causa di guasti o a causa di un’interazione con un campo magnetico, come è
ipotizzato in figura.
Si ipotizza che il paziente sia cateterizzato, quindi che ci sia il rischio di micro shock.
Si hanno le resistenze:
= resistenza del soggetto
= resistenza dei due elettrodi
≅ resistenza di terra
= R + R + R + R = 500 Ω + 10 kΩ + 10 kΩ + 0 kΩ ≅ .
s el el T
Sapendo che in condizioni di micro shock corrente di fibrillazione
i = 100 μA
fibr 9
E che le norme per le apparecchiature di tipo CF impongono:
i < 10 μA in condizione di funzionamento normale
disp
i < 50 μA in condizione di primo guasto
disp
OSS: gli apparecchi riportati in figura non sono di tipo CF.
Si impone
= 0.1 mA garanzia che non si producono danni in un paziente cateterizzato
Si ha:
FEM < i ∗ R < 10 μA ∗ 20.5 kΩ = 0.2 V
s eq
quindi ci si trova in una situazione estremamente pericolosa.
Possibili oluzioni
Si potrebbe risolvere il problema in parte schermando i conduttori, ma resta comunque il
perico