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Esercitazione esame sociologia del lavoro Pag. 1
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Estratto del documento

PROF.SSA DE VITA

21 domande a scelta multipla (in grassetto le risposte corrette) + 2 domande aperte

1. Si definisce forza lavoro:

la somma degli occupati e delle persone in cerca di occupazione

tutta la popolazione in età attiva

l'insieme delle persone in cerca di occupazione

la totalità delle persone occupate

2. Il totale degli occupati corrisponde:

alla popolazione attiva

all'offerta di lavoro

alla domanda di lavoro

alla forza lavoro

3. Il tasso netto di occupati è dato:

dal rapporto percentuale tra gli occupati e le forze di lavoro

dal rapporto percentuale tra le persone in cerca di occupazione e la popolazione in età attiva

dal rapporto percentuale tra le forze di lavoro e la popolazione in età attiva

dal rapporto percentuale tra occupati e popolazione in età attiva

4. Il tasso di attività misura:

il grado di partecipazione di una popolazione al mercato del lavoro

il numero di persone che trovano lavoro in una data popolazione

il livello della domanda di lavoro da parte del sistema produttivo

il grado di benessere economico di una popolazione

5. Nell'Europa centro-settentrionale i giovani in cerca di lavoro:

vivono spesso in famiglie dove esiste almeno un reddito da lavoro

vivono spesso in famiglie senza reddito da lavoro

soprattutto se sono donne, vivono in famiglie dove esiste almeno un reddito da lavoro

vivono spesso in famiglie senza reddito da lavoro poiché è molto forte la discriminazione verso il

capofamiglia

6. per valutare i sistemi di protezione del reddito bisogna considerare:

la sua entità in termini di tempo

il grado di generosità e il grado di copertura

il grado di generosità e la durata dell'erogazione

la durata dell'erogazione e il grado di copertura

7. con il sussidio assicurativo l'indennità:

è proporzionale alla retribuzione

è legato allo stato di bisogno è senza scadenza

è legato allo stato di bisogno ed è a termine

8. scarse indennità di disoccupazione:

sono spesso sostituite da misure di reinserimento al lavoro

incoraggiano le donne egli anziani ad incrementare le azioni di ricerca di un nuovo lavoro

scoraggiano la permanenza sul mercato del lavoro delle fasce deboli

favoriscono una ricerca più mirata di un nuovo posto di lavoro

9. il modello italiano è caratterizzato:

da forti difficoltà di permanenza nel mercato del lavoro

da una forte presenza di disoccupati in senso stretto

dal forte rischio di perdere il lavoro e di restare senza

da forti difficoltà di ingresso nel mercato del lavoro

10. tra i fattori che incoraggiano la lunga permanenza in famiglia in attesa di un buon posto di

lavoro troviamo:

le difficili condizioni del mercato del lavoro e la forte associazione tra il lavoro e la posizione

sociale

i sussidi di disoccupazione percepiti dai giovani in cerca di prima occupazione

le migliori probabilità di trovare lavoro se si resta in famiglia, vicini alla propria zona di residenza

la possibilità di disporre di più tempo libero

11. in Italia la disoccupazione giovanile:

non è economicamente seria, ma è molto grave dal punto di vista sociale e psicologico

è molto grave soprattutto da un punto di vista economico

è di forte disagio psicologico tranne nei casi in cui comunque si svolge un'attività anche se precaria

è molto grave, sia da un punto di vista economico, sia da un punto di vista sociale

12. tra i metodi più efficaci per trovare il primo lavoro troviamo:

gli uffici di collocamento

i concorsi pubblici

le segnalazioni di parenti e amici

i giornali

13. le persone più istruite trovano lavoro soprattutto grazie:

alle visite ai datori di lavoro

ai concorsi pubblici e ai giornali

alle relazioni personali

agli uffici di collocamento

14. il modello italiano di terziarizzazione è caratterizzato da:

una scarsa occupazione nei servizi intermedi ma elevata occupazione nei servizi finali privati

un eccesso di occupazione nel settore pubblico

un' elevata occupazione nei servizi privati ad elevata tecnologia

una maggiore occupazione nei servizi intermedi

15. l'ipotesi della "società dei due terzi" prevede:

la creazione di una quota di lavoro sommerso

la polarizzazione dei servizi pubblici e privati

la polarizzazione della società tra una fascia privilegiata di lavoratori stabili e una sottoclasse

di lavoratori marginali

la suddivisione dei lavori in in good jobs e bad jobs

16. che cos'è la flessibilità funzionale?

il grado di libertà con cui un'impresa può variare il numero dei suoi lavoratori

la possibilità di adeguare il salario alla prestazione

la possibilità di spostare i lavoratori all'interno dell'impresa o di variarne i contenuti

la possibilità di modulare l'orario di ingresso e di uscita

17. cosa si intende per economia sommersa?

esclusivamente quella legata alla criminalità

quella parte dell'economia monetaria dove si producono e si scambiano beni o servizi illeciti

quella legata alla produzione di prodotti contraffatti

quella parte dell'economia monetaria dove si producono e si scambiano beni o servizi ma che

tende a sfuggire alle rilevazioni statistiche

18. dove si radica principalmente il lavoro nero?

dove prevalgono le piccole imprese e le attività indipendenti

dove prevalgono le grandi imprese

dove prevalgono le attività dipendenti

dove è bassa la presenza di lavoratori autonomi

19. quando il lavoro degli immigrati consente l'occupazione degli italiani in attività collegate

parliamo di:

funzione sostitutiva

funzione complementare

effetto di concorrenze

effetto facilitante

20. che tipo di relazione esiste tra il livello di sviluppo di un Paese e la probabilità che i suoi abitanti

emigrino?

direttamente proporzionale

a "U rovesciata"

inversamente proporzionale

a "L rovesciata"

21. quale tra queste non è una caratteristica del modello industriale di inserimento territoriale degli

immigrati:

la domanda di lavoro proviene soprattutto dalle famiglie per il lavoro domestico e di cura

è tipico del nord-est

la domanda proviene dalle piccole imprese manifatturiere

la domanda proviene dall'agricoltura per lo più stagionale

I costi della disoccupazione

I costi della disoccupazione possono essere economici e psicologico-sociali.

I costi economici sono numerosi. Derivano, ad esempio, dal mancato consumo o dal consumo

ridotto delle persone disoccupate e dai sussidi che lo Stato garantisce. Questi ultimi possono essere

di vario tipo: assicurativi, quando il sussidio è legato all'entità dei versamenti precedenti;

assistenziale, quando è legato al sistema fiscale piuttosto che al precedente lavoro della persona; ad

integrazione nel reddito, che può essere dato anche a persone non disoccupate ma con

un'occupazione che non consente di essere autosufficienti. Inoltre, sono presenti altre forme di aiuto

economico per i disoccupati, come la cassa integrazione fornita ai lavoratori momentaneamente non

occupati; l'indennità di mobilità, che garantisce fino all'80% del reddito e può essere fornita dopo la

cassa integrazione o come forma di pre-pensionamento.

I costi psicologi-cosciali, invece, sono legati al fatto che la disoccupazione può produrre forme di

malessere che in alcuni casi possono essere anche molto intense. numerose ricerche, ad esempio,

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Publisher
A.A. 2016-2017
4 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sararossi4 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pirro Fabrizio.