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Martin Schede, il primo a pubblicare l’iscrizione nel 1919 , integrò la fine della riga 2 con
2
Σωτηρ[ο∫] ΩΝ,
-ΟΣ, ottenendo la parola e la fine della riga 4 con - ottenendo la
Σαµι[ων].
parola
Stephen V. Tracy, nell’articolo Hands in Samian Inscriptions of the Hellenistic Period,
pubblicato sul periodico Chiron , cita l’iscrizione, corredata di fotografia . Il suo lavoro mira
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a catalogare le iscrizioni di Samo in base alle diverse mani dei lapicidi che operarono
sull’isola tra il 320 a.C. e il 235 a.C. circa. Egli ne individua cinque, sulla base dei diversi
stili che riscontra nelle incisioni, ed attribuisce la nostra iscrizione sulla base di marmo al
cosiddetto “Cutter II”, che fu attivo tra il 305 a.C. e il 270 a.C. circa, e a cui sono attribuite
una trentina di iscrizioni. Lo stile di questo lapicida è caratterizzato da lettere sottili e
leggermente curvate, in maniera da risultare eleganti e ben ordinate. Gli apici sono
prolungati in una sorta di ampliamento al termine delle linee, conferendo ulteriore
raffinatezza all’iscrizione.
Per quanto riguarda la datazione, Tracy punta l’attenzione sulla riga 3 del testo, in cui
θυγατερα βασιλισσαν.
Berenice è detta Quest’ultimo titolo, inizialmente, era stato
interpretato come “regina” e quindi l’iscrizione era stata ritenuta posteriore al matrimonio di
Berenice con Antioco II, re di Siria, risalente al 252 a.C.. Questa datazione, però, è
impossibile per via del fatto che il lapicida a cui Tracy ha attribuito l’iscrizione fu attivo solo
βασιλισσαν
fino al 270 a.C. Già Martin Schede aveva analizzato l’appellativo e gli aveva
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correttamente attribuito il significato di “principessa”. Inoltre, Dittemberg e U. Wilcken
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θυγατερα
hanno notato l’enfasi posta sul termine e, quindi, sul ruolo di “figlia” di Berenice.
Da queste osservazioni possiamo dedurre che la statua posta sulla base era sì della
regina, ma la ritraeva da bambina. Essendo nata nel 278 a.C. circa, una datazione
dell’epigrafe al 270 a.C. è plausibile e ben si accorda allo stile del lapicida individuato da
Tracy .
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1 SEG I, 369
2 M. Schede, AM 44, 1919
3 Chiron 20, 1990, pp. 59- 79
4 Chiron 20, 1990, phot. A p.81 fig.7
5 M. Schede, Berichte aus den Preuss. Kunstsammlungen 41, 1919- 1920, 124
6 OGIS 14 nota 1
7 U. Wilcken, RE III, 1, 1897
8 Anche K. Hallof e Chr. Mileta, in Chiron 27, 1997, 282- 283, riportano la stessa interpretazione di M.
Schede e sostengono l’ipotesi di datazione del Tracy.
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Notizie su Berenice
Berenice nacque intorno al 278 a. C. da Arsinoe I e Tolemeo II ( che si guadagnerà
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l’appellativo di “Filadelfo”, quando nel 276 a.C. circa ripudierà la moglie per sposare
Arsinoe II, sua sorella uterina), che regnarono sull’Egitto dal 283 al 274 a.C. Nel 252
a.C. , a conclusione della Seconda Guerra Siriaca, Berenice diventò la seconda moglie di
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Antioco II Theos, re di Siria, che aveva ripudiato la precedente consorte, Laodice. Il fratello
di Berenice, Tolemeo III Evergete, re d’Egitto dal 246 al 221 a.C., intraprenderà la Terza
Guerra Siriaca per liberare la sorella che è tenuta in ostaggio ad Antiochia dai figli della
precedente regina, Laodice, che si contendono il trono di Siria. Purtroppo nelle lotte
intestine, verranno assassinati sia Antioco II, sia Berenice stessa che il loro figlio, nel 246
a.C. A Tolemeo III Evergete non resta che rimpatriare, non avendo più giustificazioni per
protrarre la guerra.
Durante il regno di Tolemeo II Filadelfo, l’Egitto conobbe una floridezza e un’espansione
territoriale senza eguali. È in questo periodo che l’Egitto estese la sua influenza su vaste
aree del bacino del Mediterraneo. A seguito della Seconda Guerra Siriaca, negli anni ’70
del III secolo a.C., Tolemeo II si impadronì delle regioni costiere di Cilicia, Panfilia, Licia e
Caria e, sposando la sorella Arsinoe II, aggiunse ai suoi possedimenti diverse isole del
Mar Egeo, tra cui Samo, isola greca dell’Egeo orientale di grande importanza strategica,
dove tra l’altro è stata rinvenuta la nostra iscrizione. Tolemeo II mette piede a Samo nel
281 a.C .; prima di quel momento l’isola si trovava sotto l’influenza di Antioco II. Uno
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studioso, L. Robert , ha raccolto le iscrizioni che testimoniano i rapporti intercorrenti in
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questo periodo tra Samo e l’Egitto, con particolare attenzione ai Lagidi; nel fare ciò, ha
riportato anche la nostra epigrafe , citando la presenza nell’Heraion di Samo delle statue
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della principessa Berenice e di Tolemeo Filopatore. Secondo Robert, la presenza di
iscrizioni riguardanti i sovrani egizi, di statue e monumenti in stile egizianeggiante a loro
dedicati, di liste di militari che recano nomi tipicamente egiziani, di brevi frammenti di
iscrizioni in demotico, di una lista di mesi egiziani trovata all’Heraion, sono tutti elementi
che, oltre a dimostrare la sovranità dell’Egitto su Samo, dimostrano anche una certa
influenza a livello culturale e religioso. Sono attestati, per esempio, sull’isola, in questo
periodo, i culti tipicamente egiziani di Iside e Serapide. Questa influenza si protrarrà, però,
solamente per un ventennio, fino agli anni ’60 del III secolo a.C.
9 U. Wilcken, RE III, 1, 1897, 283-284 n.10
10 W. Clarysse, Studia Hellenistica 24, 1980, pp.88-89
11N. Ehrhardt, Poliskulte bei Theokrit und Kallimachos: das beispiel Milet, Hermes a.131, 2003, p. 259- 289
12 L. Robert, Etudes epigraphiques et philologiques, 1938 pp. 113- 118
13 L. Robert, Etudes, 1938, p. 115, n. 3
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