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ANALISI CRITICA DI VILLA SAVOYE

ra i diversi casi studio ho scelto Villa Savoye di Le Corbusier perchè

T

questa struttura mi ha sempre affascinata particolarmente;prima di

tutto perchè si è sempre dimostrata un modello, oltre che per il

Movimento Moderno stesso, anche per l'architettura del giorno

d'oggi.

I volumi puri, i pilastri,l'intonaco bianco e l'essenzialità che trionfa

sullo sfarzo eccessivo e sulle decorazioni: sono tutti elementi che

vengono ripresi anche da altri architetti.

Se volessimo fare un esempio concreto, potrei citare una struttura

che ho recentemente avuto l'opportunità di vedere in uno dei miei

viaggi: il Padiglione Portoghese di Alvaro Siza a Lisbona.

Di Villa Savoye riprende l'utilizzo di pilastri, l'intonaco bianco e il

gioco che i volumi puri fanno con la luce.

Villa Savoye a Poissy è senza dubbio la più celebre tra le opere di Le

Corbusier, diventata anche monumento storico il 16 dicembre 1965;

di essa parlano anche Aldo Rossi e Rogers nei loro scritti,

prendendola molto spesso come un modello fondamentale.

Le Corbusier è una delle figure più importanti per il Movimento

Moderno e lo stesso Leonardo Benevolo nel suo libro “Introduzione

all'architettura” lo definisce come un vero e proprio “maestro del

Movimento Moderno” insieme a Gropius, Mies van der Rohe e

Mendelsohn.

Questo edificio è importante anche perchè possiamo vedere

chiaramente l'applicazione dei punti più importanti della sua

poetica.

Con questo concorda anche Bruno Zevi (1918-2000), che è stato un

architetto, urbanista e politico italiano noto principalmente come

storico e critico d'arte.

Scrive in proposito Bruno Zevi nella sua Storia dell'Architettura

Moderna: “ Mentre il pittore Ozenfant decanta la bellezza delle

forme naturali, un uovo, una pietra levigata dal mare, una libera

curva, Le Corbusier emana semplicistici assiomi e ricerca leggi

geometriche elementari. Tutte le composizioni architettoniche

valide si possono ridurre a figure primarie, cilindri, cubi, prismi,

piramidi e sfere; la pianta genera l'edificio, la cui poesia consiste nel

gioco sapiente dei volumi sotto la luce, nelle terse superfici tagliate

dalle finestre a nastro...”.

Penso che i 5 punti permettano anche di stabilire una certa

continuità tra tutte le produzioni realizzate da Le Corbusier nell'arco

di 50 anni, poiché tramite la loro applicazione presentano tutte

caratteristiche che le accomunano e che permettono di identificarle

più facilmente.

Le Corbusier inoltre definisce la casa come “una macchina per

abitare”.

Con questo egli vuole essenzialmente sottolineare che

nell'architettura di questo periodo la funzione è superiore alla

forma, infatti Villa Savoye esternamente si presenta proprio come

una struttura molto semplice, non più ricca di decorazioni come le

ville rinascimentali.

A proposito di questo nel libro “La solitudine degli edifici” Rafael

Moneo scrive: “ Nella teoria di Le Corbusier l'industria della

costruzione doveva diventare analoga a quella dell'automobile:

grazie ai processi industriali la nuova architettura poteva tornare al

suo antico stato quando un'architettura o una casa erano strumenti

tipo. La nuova architettura scordava la singolarità dell'oggetto

architettonico nei termini in cui la si era intesa nel XIX secolo (…). Il

funzionalismo era preoccupato soprattutto del metodo, mentre le

altre due posizioni erano interessate soprattutto dallo spazio

figurativo e dalla produzione. Il funzionalismo rispondeva alle

condizioni particolari di ogni problema e di ogni contesto con una

soluzione concreta”.

Osservando la villa infatti si nota che la facciata corrispondente alla

terrazza-giardino è simile alle altre e questo è chiaramente in

accordo con il principio funzionalista secondo cui l'esterno di un

edificio deve rispecchiare fedelmente la funzione che viene svolta al

suo interno.

Il rapporto con l’esterno e quindi con tutta la natura circostante,

non è mai del tutto completo come l’architettura organica e

Falligwater dell'architetto Frank Lloyd Wright; sulla base di questo

l'edificio risulterà solamente appoggiato al suolo e grazie all'utilizzo

delle finestre a nastro, che corrono lungo tutta la lunghezza

dell'edificio, il rapporto con l’esterno è comunque sempre garantito.

L'edificio è inoltre attraversato da una rampa che è come se

tagliasse l'edificio, costituendo quella che Le Corbusier chiama una

“passeggiata architettonica”.

Bruno Zevi sottolinea il fatto che la rampa, che attraversa in modo

longitudinale tutta la villa, serve a lacerare la forma geometrica

pura in modo molto simile a quanto facevano i cubisti

precedentemente: aprendo un oggetto e guardandolo in tutta la sua

forma; anche Siegfried Giedion giudica villa Savoye il documento

più suggestivo del cubismo architettonico.

I cubisti scardinano l'involucro penetrando nell'interno dell'oggetto

e in Villa Savoye la rampa si insinua nel cuore della villa

permettendo di viverla non solo nello spazio, ma anche nel tempo.

Una copia molto simile a Villa Savoye, ma molto più recente (2001),

è stata realizzata a Canberra (Australia) in una piccola lingua di

terra che si affaccia sul lago Griffin.

A prima vista l'opera richiama il progetto di Le Corbusier, ma in

realtà, facendo uno studio più approfondito, dell'originale non

conserva né l'architettura né le proporzioni.

Il colore bianco che prima caratterizzava le facciate, in questo

edificio è stato sostituito da dei pannelli di colore scuro e i prospetti

sono stati notevolmente modificati in modo da adattarsi alla

funzione che viene svolta all'interno.

La struttura, progettata dallo studio australiano Ashton Raggat

McDougall, ospita infatti la libreria che si trova all'interno del parco

del National Museum Of Australia.

Il solarium al di sopra dell'edificio viene utilizzato per nascondere i

serbatoi e gli impianti che sono presenti sul terrazzo.

Per quanto riguarda le vetrate invece, queste diventano dei veri e

propri specchi che riflettono gli alberi che si trovano nei giardini

intorno alla struttura.

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
4 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/12 Tecnologia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher xmarty1994 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Spagnolo Roberto.