Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 16
Elaborato Istituzioni di sociologia Marx e Weber a confronto Pag. 1 Elaborato Istituzioni di sociologia Marx e Weber a confronto Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Elaborato Istituzioni di sociologia Marx e Weber a confronto Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Elaborato Istituzioni di sociologia Marx e Weber a confronto Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Elaborato Istituzioni di sociologia Marx e Weber a confronto Pag. 16
1 su 16
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La stratificazione sociale secondo Weber e Marx

La sommatoria di questi tre aspetti genera per Weber delle conseguenze sulle opportunità di vita di un individuo all'interno della società. Per Marx ogni società è suddivisa in classi e la collocazione di ogni individuo all'interno di una classe è la collocazione dalla quale deriva ogni altra sua posizione. Per Weber all'interno di ogni società esistono, in unione, diversi ordinamenti nei quali la stratificazione avviene secondo differenti criteri:

  • Ordinamento economico. In questo caso la classe si definisce, soprattutto nella società Occidentale moderna, in relazione al mercato e gli individui che ne fanno parte condividono possibilità economiche analoghe al fine di soddisfare bisogni relativi a prestazioni di utilità. Alla stessa classe appartengono dunque singoli che dispongono in maniera similare delle stesse disponibilità economiche in base al possesso o meno dei beni e delle capacità che vengono

scambiate al suo interno. Gli individui che appartengono alla stessa classe, ingenere, hanno interessi economici simili. Per Weber, la nozione di classe è centrale. PerMarx invece la nozione di classe è fondamentale per l'analisi della stratificazione sociale- Ordinamento culturale. La stratificazione sociale si esprime per mezzo dei ceti Weber,dunque, ad un privilegio positivo o negativo nella considerazione sociale associa il terminedi "situazione di ceto". Un ceto è l'insieme degli individui che sono accomunati da unostesso status riconosciuto socialmente senza che esso coincida con la situazione economica.La condizione del privilegio viene determinata dalla condotta della vita, dall'educazionericevuta sin dalla prima infanzia, dal prestigio o disprezzo derivante dalla nascita o dallaprofessione o appartenenza a un gruppo in cui si entra in quanto dotati di determinatirequisiti specifici.- Ordinamento politico. In questo caso la

La stratificazione si realizza nelle forme di apparati politici e amministrativi di un gruppo sociale e può succedere che un gruppo cerchi di prevalere su un altro. La stratificazione avviene anche riguardo alle cariche che si possono ricoprire secondo i vari sistemi di accesso previsti nelle diverse società. Può attuarsi anche nell'occasione in cui i membri di un partito o di una fazione politica prevalgano su altri per quanto riguarda l'allocazione delle risorse del gruppo.

Come abbiamo notato, Max Weber riprese molte delle idee precedentemente stipulate da Karl Marx. Basò molti dei suoi scritti su concetti già teorizzati da quest'ultimo ma questo non vuol dire che si associò completamente. Infatti possiamo notare molte delle differenze concettuali tra i due. Una delle differenze principali è quella sulla teoria della storia. Riguardo a questo Marx, nello studio della società, pone

In rilievo l'idea di proprietà privata, in particolare in riferimento ai mezzi di produzione, a tal punto da considerare l'uso libero dei mezzi di produzione come un diritto inalienabile. Egli riconosce due tipi di società distinte proprio in base alla proprietà:

  • Le società più arcaiche, caratterizzate da un comunismo di beni e dall'assenza della proprietà privata;
  • Le società più avanzate, nelle quali la proprietà privata esiste secondo gradi e modalità differenti.

L'avanzamento della società va di pari passo con il processo di separazione tra i mezzi di produzione e coloro che li utilizzano. Secondo Marx ci sono degli stadi evolutivi della società:

  1. Società tribali con proprietà collettiva. A questo tipo di società corrisponde un basso avanzamento delle forze produttive e conseguentemente un'organizzazione socioeconomica poco sviluppata.
  2. Stato asiatico o naturale,

dove vige il potere statale che si trova al vertice, e sotto di esso icentri locali. L’aspetto innovativo è nel fatto che all’interno della gerarchia statale sidelineano diversi ruoli e mansioni. In questo tipo di società continua ad essere assente laproprietà privata, ma quest’assenza coincide con l’assenza di libertà per i sudditi e ifunzionari, che non possiedono altro al di fuori di ciò che gli viene conferito dallo Stato.- Stato antico, dove le terre sono divise in modo egualitario. Inizia così a esserci la proprietàprivata, in quanto ogni membro della comunità possiede privatamente una parte di terra, masolo in quanto appartenente alla comunità. La proprietà privata si concilia quindi con lospirito comunistico delle fasi tribali.Il processo di differenziazione sociale inizia con i conflitti e gli scontri con le comunità confinanti,dal momento in cui il bottino di guerra non viene

La nobiltà acquisisce sempre una parte maggiore dai beni provenienti dalle conquiste, e con il passare del tempo viene a crearsi uno squilibrio sempre più marcato. Da questi presupposti ha origine lo schiavismo e il clientelismo, che portano a loro volta al processo di espropriazione, per il quale i mezzi di produzione si concentrano in una parte ristretta della società.

Tuttavia, in questo tipo di società, non è presente l'alienazione verso i mezzi di produzione propri dei proletari del diciannovesimo secolo. Questo è dovuto al fatto che gli schiavi sono considerati essi stessi mezzi di produzione, di conseguenza in termini pratici non sentono il bisogno di colmare il vuoto tra il loro essere e il loro lavoro.

Durante queste fasi evolutive bisogna dedicare particolare attenzione al processo che comporta la divisione tra città e campagna, soprattutto in termini economici. Lo sviluppo delle attività

diartigianato e di commercio nascono da una situazione di necessità: tutti quegli individui che non riuscivano a sostenere la vita in campagna senza possedere terre, si sono ritrovati costretti a trasferirsi nelle città e a guadagnare attraverso lo scambio dei propri prodotti. Per portare avanti queste attività di compravendita diventa necessario l'utilizzo di un mezzo di scambio: la moneta. Ma questo tipo di società non ebbero una struttura abbastanza compatta da resistere all'avanzamento dell'economia: con la forte disparità tra classi vengono a costituirsi i latifondi, appartenenti ai grandi proprietari terrieri. Le attività all'interno delle città andavano verso il collasso, l'inurbamento si arrestò e la vita cittadina con esso, fino ad arrivare alla scomparsa dei centri urbani come luoghi di attività economiche. Iniziano a nascere così le società feudali, degenerazione di queste.fondate su un'economia che poneva sempre più in evidenza le differenze tra classi. Grazie all'estensione delle terre coltivate e al ripopolamento delle città è in atto una vera e propria rinascita dei centri urbani, e con essa la rinascita dell'economia cittadina. Innanzitutto è importante evidenziare la differenza principale: l'interesse da parte dei venditori è volto singolarmente al valore d'uso e non al valore di scambio, in quanto non c'è interesse nell'arricchirsi, ma nel sussistere grazie al proprio mestiere. Inoltre, il prerequisito essenziale dell'economia capitalista è il possesso da parte di un individuo dei mezzi produttivi, in quanto tale individuo è libero di dare o togliere il lavoro agli altri individui. Questa flessibilità spinge i borghesi, proprietari dei mezzi produttivi, ad assumere i lavoratori a giornata. Il passaggio tra societàche le sovrastrutture non sono solo determinate dalla struttura economica, ma hanno una loro autonomia e influenzano a loro volta l'economia. Secondo Weber, la società capitalistica è caratterizzata da una razionalizzazione dei processi economici, sociali e politici, che porta alla creazione di istituzioni burocratiche e alla razionalizzazione del lavoro. Inoltre, Weber sottolinea l'importanza della classe sociale nella società capitalistica, affermando che il potere economico è concentrato nelle mani di pochi capitalisti.

Che esse sono essenziali nella trasformazione della società e che sono alla base della struttura economica. Egli si sofferma in particolare sulla struttura religiosa, esviluppa una teoria della religione. Come Marx individua nella società attuale il punto di arrivo di una lunga evoluzione e descrive tutti i tipi di società, a partire da quelle più arcaiche, anche Weber fa lo stesso con la religione, che ritiene abbia diversi stadi evolutivi:

  • Animismo
  • Politeismo
  • Monoteismo non universalistico
  • Monoteismo universalistico

Secondo Weber gli stadi della società sono identificabili con quelli della religione. Mentre Marx descrive l'evoluzione basandosi sul cambiamento dei sistemi economici, Weber si basa sui cambiamenti dal punto di vista religioso. Prende in considerazione soprattutto il protestantesimo, che ha come caratteri distintivi l'accettazione dell'assoluta trascendenza divina e della predestinazione dell'uomo.

dopo la morte, caratteri che esprimono i principi della razionalità e dell'omogeneità. Sono queste le condizioni favorevoli per la nascita del capitalismo. Infatti, secondo Weber la volontà di arricchimento era analoga nelle società arcaiche, e veniva espressa tramite le razzie; tuttavia, nella società capitalistica, questa volontà è giustificata proprio in nome della razionalità.

Un'altra importante differenza tra i due sociologi la possiamo trovare nell'approccio economicistico di Marx e quello plurifattoriale di Weber.

Come abbiamo visto, entrambi i sociologi portano avanti un discorso di tipo evolutivo. Per Marx, filosofo materialista, gli stadi evolutivi hanno il loro fondamento a partire dall'organizzazione economica, e l'organizzazione sociale ne è solo un riflesso. Vede nell'economia la base e il fondamento ultimo delle strutture gerarchiche e pone tutte le sfere extraeconomiche adun

livello inferiore, tanto da considerarle come fattori che non contribuiscono alla trasformazione della società. Il pensiero marxista è saldamente materia

Dettagli
A.A. 2022-2023
16 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jasminesorrentinoba di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di Sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Musso Giovanna.