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Il Razzismo

Premessa

La scelta di sviluppare questa tematica nasce dal fatto che il razzismo è un tema molto discusso ad oggi e ha ripercussioni sulla nostra vita in società. In secondo luogo, questa tematica mi ha da sempre coinvolta a tal punto da portarmi a svolgere negli anni precedenti, il mio percorso di Alternanza scuola-lavoro presso un Centro di Accoglienza gestito da Caritas. Ho potuto sperimentare personalmente l'importanza del sostegno alla persona in una società che non è ancora pronta ad accogliere la diversità. Quest'esperienza mi ha dimostrato quanto sia necessaria la tutela dei più deboli e la cura nei confronti di coloro che quotidianamente sono soggetti a discriminazioni per via delle proprie origini.

1.0 Cos'è il razzismo?

Parlare di razzismo significa fare riferimento ad un'ideologia che giustifica la supremazia di un'etnia sulle altre. Il termine razzismo deriva da razza cioè un sistema di

classificazione che organizza le persone in base alle loro differenze fenotipiche, ad esempio il colore della pelle, la forma degli occhi e il tipo di capelli. Questo processo viene definito dagli autori Omi e Winant come processo di razzializzazione, cioè "il processo di impartire un significato sociale e simbolico a differenze fenotipiche percepite". Il termine razza non va confuso con l'etnicità, cioè quell'insieme di elementi culturali, linguistici e tradizionali che contraddistinguono un popolo. La razza è stata utilizzata, in maniera ambigua, come modalità per definire la differenza. Il razzismo parte dal presupposto che esista una divisione biologica e naturale dell'umanità e proprio a partire da ciò sostiene la presenza di razze superiori o inferiori. Il razzismo sfocia in manifestazioni, comportamenti di intolleranza, forme di disprezzo ed emarginazione nei confronti di gruppi, comunità etniche e.

Culturalmente diverse. Ad oggi tutte le teorie sociali contestano l'idea diffusa che la razza abbia un fondamento biologico. Infatti a partire dal XX secolo, vari studi scientifici sulla genetica hanno dimostrato che la razza umana è unica.

Quando nasce il razzismo? La maggior parte dei teorici della razza concorda sostenendo che il razzismo fondi le sue origini nel periodo colonialista. Anche gli autori Omi e Winant sostengono che il colonialismo fu il primo progetto razziale moderno in quanto vide sfruttare il lavoro africano giustificando poi queste azioni sulla base di una gerarchia della differenza razziale. Il concetto di colonialismo indica il predominio di una minoranza su individui appartenenti ad una cultura diversa. La politica coloniale si sviluppa alla fine del XV secolo con la conquista di territori stranieri da parte delle potenze Europee. Gli europei stabilirono insediamenti permanenti nelle colonie degli Stati Uniti, del Canada e dell'Australia e legittimarono la

violence and the slave trade through the belief in the existence of superior and inferior peoples. The conquest of America by Europeans indeed marks the affirmation of white supremacy over other men. Europeans also justified colonial violence by referring to the Christian narrative, which distinguished Europeans, as fully developed beings, from the "others". Many researchers argue that colonialism has had important effects on contemporary relations with diversity. Today we speak of "coloniality", that is, the idea that the current imbalances between rich and poor countries have their origins in the power imbalances between colonizing and colonized countries. 1.1 Racism as a source of resentment and social stigma Racism has led throughout history to groups of people being victims of discrimination, stereotypes,

Pregiudizi e violenze possono generare un sentimento di avversione e rancore verso coloro che ne sono vittime. Parlare di risentimento significa fare riferimento a una frustrazione che nel tempo si trasforma in un senso di impotenza, desiderando vendetta per riparare a un torto subito. Questo sentimento nasce da un senso di cambiamento e di ingiustizia. In particolare, ci riferiamo agli schiavi, alle classi oppresse e alle minoranze perseguitate. Il risentimento è un sentimento collettivo, la cui intensità dipende dalle esperienze personali. Alla base di questo sentimento c'è sempre una violenza subita, una ferita, un affronto. Questo giustifica la rabbia e il malessere comune di coloro che nel tempo hanno subito discriminazioni e violenze. Durante l'epoca moderna, l'opposizione tra "noi" e "loro" è stata motivo di aggregazione.

Nonostante ciò questa opposizione non ha fatto altro che alimentare il risentimento verso un ostacolo percepito come causa dei propri mali. In questo senso l'opposizione "bianchi" e "neri" non ha fatto altro, nel corso del tempo, che scaturire forte risentimento, un senso di malessere, e rabbia che nasce a partire dai pregiudizi, stereotipi, discriminazioni e violenze commesse nei confronti della Comunità nera. Oggi l'odio nei confronti del diverso è meno esplicito rispetto al passato, nonostante ciò risulta essere maggiormente celato dietro determinate condizioni sociali. Il tema della discriminazione razziale infatti è ritornato centrale dopo l'omicidio di George Floyd, il quale ha fatto emergere in maniera a dir poco notevole la rabbia e il risentimento della Community nera negli USA. George Floyd è morto in seguito ad un gesto razzista compiuto dalla polizia statunitense che ha visto protagonista un

poliziotto bianco il quale, per nove minuti, ha premuto la gola dell'uomo con il ginocchio causandone la morte. Il gesto brutale ha dato vita a proteste e manifestazioni in tutto il mondo. L'atto compiuto non è altro che un ulteriore pezzo di puzzle in una storia di umiliazioni, violenze e razzismo. Questo evento ha dato vita a manifestazioni contro la continua intolleranza nei confronti dell'altro e violenze causate dalla polizia nei confronti delle persone di colore. La rabbia espressa nelle strade di Minneapolis è la dimostrazione di divisioni già preesistenti all'interno della città. Ciò ha portato la Comunità nera a esprimere i risentimenti di una storia caratterizzata dall'odio e dalla rabbia, in manifestazioni a volte pacifiche e a volte violente che hanno segnato e continuano a segnare profondamente la storia dell'umanità. Questa storia di discriminazioni, violenze e risentimenti ha condotto anche

all'attribuzione di uno stigma nei confronti di ciò che è diverso, insolito. Il termine stigma si riferisce ad un attributo considerato profondamente dispregiativo. È proprio la società a definire in categorie le persone sulla base di caratteristiche considerate normali e ordinarie. Ciò permette di determinare in anticipo la categoria di un determinato individuo fidandoci dei pregiudizi, delle supposizioni che poi diventano aspettative. Tra le varie tipologie di stigma infatti si può fare riferimento a quelle nei confronti dell'etnia, della nazione, della religione. Questo scatena nei soggetti stigmatizzati e nelle vittime di violenze e stereotipi, un profondo senso di vergogna che porta l'individuo ad autodefinirsi come soggetto escluso dalla "normalità", caratterizzato da marchi infamanti. Lo stigmatizzato, di fronte a questa situazione, prova odio nei confronti di sé stesso e autodisprezzo. In conclusione

Il processo di stigmatizzazione e quindi di categorizzazione si trova alla base del razzismo stesso e ciò scatena nelle vittime stereotipate un forte senso di inadeguatezza e, come già spiegato in precedenza, di forte risentimento.

Frantz Fanon nella rivolta al razzismo

Frantz Fanon fu uno psichiatra novecentesco coinvolto nella guerra di indipendenza coloniale in Algeria. All'interno della sua opera "Pelle nera, maschere bianche" sottolinea gli effetti disumanizzanti del colonialismo. Egli sostiene che alla base del processo coloniale ci siano delle distinzioni razziali tra le "razze" europee e quelle che vengono definite "razze primitive". In Europa infatti, il Nero rappresenta i sentimenti vergognosi, il lato oscuro dell'anima, il male e la guerra. Proprio a partire da questa consapevolezza, la comunità Nera sperimenta una frattura della coscienza dovuta dall'assorbimento della percezione negativa di sé.

Bianchi non vedono in Fanon un singolo individuo ma un Nero con tutti i suoi stereotipi. A dimostrarlo è un racconto tratto dall’esperienza personale dell’autore in cui un bambino, vedendo un uomo di colore, si rivolge alla madre piangendo in maniera spaventata. Questo vuole dimostrare come un singolo incontro possa rappresentare l’intera struttura del potere coloniale e del razzismo. Nella sua opera vuole dimostrare quanto gli effetti del colonialismo e la distinzione tra colonizzatore e colonizzato siano costanti in tutti i momenti della vita contemporanea. Fanon sostiene che il razzismo, nato e sviluppato durante il periodo colonialista, crei nel popolo colonizzato uno stato di agitazione riempiendo le persone di rabbia e risentimento. Proprio a partire da ciò, per contrastare la distinzione razziale, Fanon sostiene necessaria una rivoluzione attraverso la violenza al fine di sviluppare e ricreare la coscienza collettiva della comunità Nera. Nonostante

L'importanza della violenza in determinati contesti storici, egli riconosce quanto questa possa essere traumatica sia per chi la esercita sia per chi la subisce. Ad oggi, il razzismo dovrebbe essere combattuto dai movimenti nazionali i quali emergono per difendere i soggetti coloniali oppressi. Tuttavia i leader dei movimenti cercano di trarne dei vantaggi economici, culturali e spaziali alimentando ancor di più la rabbia delle comunità oppresse e facendo sì che il razzismo rimanga radicato nella psiche delle persone.

2.1 Altre forme di razzismo (la contrapposizione tra noi e loro)

Il razzismo non si rivolge esclusivamente nei confronti della comunità africana o afroamericana, come siamo soliti credere, ma coinvolge anche i paesi orientali e le loro rispettive comunità. Ciò è testimoniato dal fatto che nel corso della storia sono nate correnti le quali hanno trattato in maniera più o meno implicita il tema del razzismo in Oriente.

In particolare la contrapposizione tra "noi" e "loro" si afferma perfettamente all'interno dell'opera "Orientalismo" del 1979 di Edward.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
7 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher debora27panza di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria delle Scienze Sociali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Tomelleri Stefano.