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L'Arte Generativa, o Prompt in atto di attività artistiche più complesse,

Art, tramite l’uso della tecnologia digitale che

consiste nell’utilizzo

dell'Intelligenza Artificiale diventa parte integrante del processo

generativa basata su algoritmi creativo e dell’esposizione dell’opera finale.

che permettono di realizzare

vere e proprie opere d’arte

partendo da un’indicazione Le opere di New Media Art possono

testuale e dettagliata

(prompt). assumere forme diverse, come installazioni

interattive, opere audiovisive e giochi digitali

La Crypto Art è una forma di artistici.

espressione artistica digitale Oltre a trasformare le pratiche artistiche

che si basa sugli NFT (“non

fungible token”) e sulla tradizionali attraverso l’uso del computer,

tecnologia blockchain. Gli l’arte digitale comprende veri e propri

NFT sono dei certificati

digitali, ossia video, immagini sottogeneri come la Net Art, la Prompt Art e

o altri contenuti digitali, unici la Crypto Art.

e irripetibili, che

rappresentano opere d'arte,

musica, giochi e altri oggetti

del mondo reale.

Nam June Paik, nato in Corea del Sud nel 1932 e trasferitosi negli Stati Uniti negli anni

’60, è riconosciuto come il padre della videoarte. Attraverso l’uso innovativo di

tecnologie televisive e video, Paik ha esplorato e sperimentato nuove forme espressive,

dando vita a un nuovo genere artistico che continua a espandersi e a evolversi.

La sua carriera artistica iniziò con la musica classica, studiando storia dell’arte

all’Università di Tokyo prima di spostarsi in Germania per approfondire gli studi musicali.

Influenza di John Cage: l’uso del caso e delle tecnologie nella creazione artistica.

Collaborazioni con artisti d’avanguardia: Fluxus e la sua rete di artisti sperimentali.

Prime esibizioni: l’integrazione di video e performance live.

La sua prima opera importante nel campo dell’arte video, è stata: “Exposition of Music

– Electronic Television”, mostrata in Germania nel 1963, utilizzava televisori manipolati

e apparecchiature elettroniche per creare esperienze visive completamente nuove.

Manipolazione di televisori: trasformazione degli schermi TV in opere d’arte.

Creazione di robot: l’uso di tecnologia e schermi per simulare forme umane.

Installazioni immersive: ambienti completamente avvolti da immagini e suoni.

Una delle opere più note di Paik, “TV Buddha” (1974), presenta una statua di Buddha

che osserva se stessa su un televisore, esplorando temi di auto-percezione e la nuova

realtà mediatica. Altre opere significative: “Global Groove” (1973) e “The More the

Better” (1988), una gigantesca torre di 1,003 monitor televisivi.

Lavorò a stretto contatto con Charlotte Moorman, una violoncellista avanguardista,

creando performance che combinavano musica, arte e tecnologia in modi mai visti

prima.

Influenza sull’arte video contemporanea: artisti e opere ispirate da Paik.

Impatto sulla cultura pop: il video come mezzo di espressione artistica mainstream.

Contributi alla teoria dei media: Paik come teorico oltre che praticante.

L’arte video, una volta considerata una novità, è ora una componente fondamentale

dell’arte contemporanea, grazie al coraggio e alla creatività di visionari come Paik.

Nato il 25 gennaio 1951 a New York, Viola ha rivoluzionato il mondo

dell’arte con le sue installazioni video che esplorano temi umani e

universali, dalla nascita alla morte passando per lo sviluppo della

coscienza e la conoscenza di sé..

Viola ha sviluppato una composizione dell’immagine che si

01

concretizza nella costruzione di scene teatrali ispirate alla

tradizione storico-artistica occidentale e cinematografica, con

ambientazioni, attori, scenografie, disegno luci, fotografia, oltre

Aggiungi un punto saliente

che un regista. All’età di ventitré anni, dopo la laurea, ha lavorato

per diciotto mesi a Firenze presso uno dei primi centri italiani di

Spiega brevemente di cosa vuoi discutere.

produzione di videoarte.

La fascinazione di Viola per il mondo del video risale al 1960 e da i

primi anni Settanta le sue opere di videoarte sono state esposte in

tutto il mondo. Tra le mostre ricordiamo: Installations and

Videotapes, (MoMA, New York, 1987).

Anche la musica è sempre stata una parte importante della vita e

del lavoro di Viola. Dal 1973 al 1980 ha suonato con il compositore

d’avanguardia David Tudor come membro del suo ensemble

02

Rainforest, in seguito chiamato Composers Inside Electronics.

Viola ha anche creato video per accompagnare composizioni

musicali, tra cui Déserts del compositore del XX secolo Edgard

Aggiungi un punto saliente

Varèse nel 1994 con l’Ensemble Modern e, nel 2000, una suite

video di tre canzoni per il tour mondiale del gruppo rock Nine Inch

Nails. Nel 2004 ha iniziato a collaborare con il regista Peter

Spiega brevemente di cosa vuoi discutere.

Sellars e il direttore d’orchestra Esa-Pekka Salonen per creare

una nuova produzione dell’opera di Richard Wagner, Tristan und

Isolde. L’opera completa è stata presentata in prima mondiale

all’Opéra National de Paris, Bastille, nell’aprile 2005.

Dalla serie Truism (1977-1978):

Jenny Holzer (Gallipolis, Ohio, USA, 29 Luglio 1950) è un’artista “Uno sforzo sincero è tutto quello che puoi chiedere”

visiva statunitense. È considerata una delle principali esponenti “Non aspettarti che la gente sia quello che non è”

delle più recenti tendenze dell’arte concettuale e dell’arte “Se non lasci il segno rinunciaci”

pubblica. Il suo campo di intervento è costituito dal

posizionamento di brevi testi nello spazio urbano attraverso

l’utilizzo di vari supporti (cartaceo, LED luminosi, pietre incise,

video). Si tratta di un’operazione di defamiliarizzazione del

paesaggio mediatico più consueto che mima e ribalta i dispositivi

pubblicitari. I testi, privi di ogni accento calligrafico, sono

costituiti in prevalenza da brevi enunciati – Truism – relativi alla

quotidianità, al potere, alla giustizia ai rapporti umani e, con

maggiore insistenza negli anni più recenti, alla morte e alla guerra.

Dal 1982, con un’installazione ai LED luminosi in Times Square,

inizia a realizzare, attraverso finanziamenti pubblici e privati,

lavori sempre più monumentali in luoghi di alta concentrazione

sociale, aprendosi successivamente anche all’ambito galleristico.

Nel 1990, ormai artista di rilievo a fama conclamata, vince il

Leone d’oro alla Biennale di Venezia. I suoi lavori implicano anche

uno stretto rapporto con lo spazio: le opere sono realizzate per

essere installate in un dato luogo, ma poi vengono in seguito

esposte in vari altri posti; possono essere create per un luogo

pubblico ma essere in seguito esposte in una galleria: cambiano

significato e d’intensità in base al contesto in cui sono collocate.

J. Holzer ha saputo sviluppare un modo di fare arte nuovo,

provocatorio, di forte impatto, comunicativo, che le ha permesso

di essere considerata una delle artiste più importanti della

postmodernità.

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
7 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andreea1806 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e delle arti applicate e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universitas Mercatorum di Roma o del prof Abeti Maurizio.