vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il futuro dell'istruzione e il ruolo dei sistemi educativi pubblici
Infatti, poiché le persone impareranno sempre di più attraverso le loro esperienze sociali e professionali, o attraverso la navigazione e la ricerca personale, e la scuola perderà progressivamente il monopolio della creazione e trasmissione di conoscenze, i sistemi educativi pubblici dovrebbero assumersi il nuovo compito di mettere in atto procedure per il riconoscimento dei saperi e delle abilità pratiche acquisite dalle persone, nella vita sociale e professionale, compresi i saperi non accademici.
C'è chi pensa a questo proposito che i progressi nelle tecnologie multimediali e informatiche possano essere utilizzate a questo scopo, liberando gli insegnanti dal ruolo poco piacevole di convalida. Quest'ultima figura professionale, infatti, si troverà già molto indaffarata nel nuovo compito di orientare i percorsi individuali all'interno del sapere. "La funzione principale dell'insegnante, non potrà più"
essere la semplice diffusione di conoscenze, ormai assicurata più efficacemente da altri mezzi. La sua presenza deve trasformarsi in una provocazione all'apprendimento e al pensiero. L'insegnante diventa l'animatore dell'intelligenza collettiva dei gruppi di cui è responsabile" P.LEVY Tutto questo può affascinare i più accaniti sostenitori del progresso, ma allo stesso tempo può fare paura a molti altri individui: il cambiamento di per sé genera sempre tensioni. E se teniamo conto, che, un media come la televisione, che ormai da anni si è introdotto nella vita di tutti, quasi come se ci fosse sempre stato, genera ancora un timore più o meno diffuso per via dei suoi possibili effetti perversi, ci stupiremo meno di come il CYBER SPAZIO e le sue infinite potenzialità vengano guardati con fredda indifferenza quando non con ostilità da un numero ancora troppo grande di individui. Il bello è chelo scontro dialettico tra chi osanna le infinite possibilità del Web e chi invece le condanna non si svolge come sarebbe logico pensare in un campo neutro...
Di giudizi più o meno azzardati, più o meno pittoreschi è il Web stesso ad essere zeppo, e anche chi in parte o totalmente condanna questo nuovo mezzo di comunicazione non disdegna poi di usarlo per diffondere e rendere condivise le sue idee a proposito.
E se, non ricordo in quale sito o forum di discussione, ho letto che: "tramite il Web l'uomo sta riaprendo le porte del paradiso, della vita eterna"; per altri sta costruendo la nuova Babele: "la città che regna al di sopra di ogni re"; e per qualcuno (WWW.MALAISI.COM) dopo una "strana" interpretazione della Bibbia, il Web diventa il marchio dell'anticristo: "Ed essa fece sì che tutti, e piccoli e grandi, e ricchi e poveri, e liberi e servi, ricevano un'impronta sulla loro mano destra."
sperimentando rapidi cambiamenti tecnologici e sociali. Tuttavia, negli ultimi anni, si è assistito a un cambiamento di prospettiva. La scuola ha iniziato a comprendere l'importanza dei media come strumento educativo e ha cercato di integrarli nel processo di insegnamento-apprendimento. Allo stesso tempo, i media hanno riconosciuto il ruolo fondamentale della scuola nel fornire una base solida di conoscenze e competenze. Questo nuovo rapporto tra scuola e media ha generato un senso di eccitazione e timore. Da un lato, c'è l'entusiasmo per le infinite possibilità offerte dai media nel migliorare l'apprendimento degli studenti. Dall'altro lato, c'è la paura che l'abuso dei media possa portare a una perdita di valori e competenze fondamentali. In questo contesto, le parole dell'Apocalisse assumono un significato particolare. L'idea che solo coloro che hanno l'impronta o il nome della bestia possano comprare o vendere può essere interpretata come un monito contro l'uso indiscriminato dei media senza una solida base di conoscenze e valori. Quindi, è fondamentale che la scuola e i media lavorino insieme per garantire che l'uso dei media sia guidato da una solida formazione e da una consapevolezza critica. Solo in questo modo si potranno sfruttare appieno le potenzialità dei media senza perdere di vista l'importanza dell'educazione tradizionale. In conclusione, il rapporto tra scuola e media è in continua evoluzione. È importante che entrambi i settori si impegnino a collaborare per garantire un uso responsabile e consapevole dei media, al fine di formare cittadini competenti e critici nella società odierna.cambiando."E a causa di questa reciproca delegittimazione, come due bussole che si contraddistinguono, i media e la scuola vengono meno alla loro funzione essenziale di orientamento cognitivo nel mondo sociale."
BECHELLONI
I giovani vengono stimolati a coltivare le proprie insicurezze, invece che a sperimentare, attraverso quella esperienza unica che è la vita, le infinite forme della conoscenza.
"Avremmo potuto avere due bussole in competizione sinergica tra loro, e, invece, non abbiamo niente. Abbiamo dei giovani che escono dalla scuola privi del tutto di bussola"
BECHELLONI
In questo stato di cose, sembra impossibile definire esattamente, in quale direzione si muoveranno le riforme e la sperimentazione, ma mi sento di dire che: i media rimarranno ancora per molto solo strumenti per la simulazione, la ricerca specialistica, la comunicazione della conoscenza.
E nell'ambito scolastico verranno sempre più implementati come mezzi per approfondire.
Le conoscenze già assorbite, (attraverso rappresentazioni multimediali o la condivisione), ma non sostituiranno né l'insegnante, indispensabile mediatore, né il vecchio libro che ha un inizio e una fine. Questo perché:
- la lettura - scrittura rappresenta ancora un medium efficace
- le tecnologie non sono ancora perfette
- la scuola è sempre, oltre che dispensatrice di conoscenze, anche un congegno efficace di controllo sociale, soprattutto attraverso la scelta delle conoscenze da dispensare e credo che difficilmente perderà questa funzione