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MEMORIA ED EMOZIONI

I rapporti tra memoria ed emozione sono stati indagati in termini sperimentali in anni recenti, ma i primi studi che hanno cercato di capire questi rapporti hanno usato dei compiti che andavano a saggiare la memoria autobiografica dei soggetti e, in particolare, la Flashbulb Memory, concettualizzata da Brown e Kulik, i quali ipotizzarono che quando accade qualcosa di particolarmente scioccante, si ricorda l'evento nei dettagli perché è più saliente degli altri, innescando un meccanismo cerebrale, definito now print (istantanea). Usando la metafora del flash di una macchina fotografica il 'now print' fisserebbe e conserverebbe in modo indelebile lo scenario di apprendimento dell'evento. Gli stimoli negativi emotivi quanto più hanno un arousal alto, quindi quanto più sono attivanti, più possono essere ricordati meglio a livello di scene emotive. Questo tipo di memoria, quindi, si realizzerebbe in

in base all'emotività del ricordo. Ad esempio, l'amigdala, una regione del cervello coinvolta nell'elaborazione delle emozioni, è particolarmente attiva durante la formazione di ricordi legati a eventi emotivamente intensi. Inoltre, è interessante notare che la flashbulb memory può essere influenzata da vari fattori, come la rielaborazione del ricordo nel tempo. Questo significa che i dettagli del ricordo possono cambiare o essere distorti nel corso del tempo, portando a falsi ricordi. Ad esempio, una persona potrebbe ricordare erroneamente di aver visto un evento in televisione, anche se in realtà lo ha solo sentito raccontare da qualcun altro. In conclusione, la flashbulb memory è un tipo di memoria particolare legata a eventi emotivamente intensi, ma non è immune alla distorsione o alla formazione di falsi ricordi nel corso del tempo.

In relazione alle diverse caratteristiche di analisi del volto: le regioni dell'analisi percettiva e della codifica strutturale del volto si attivano maggiormente nell'elaborazione dei volti a contenuto negativo, ciò significa che esistono dei circuiti (amigdala e regioni limbica) che mandano un messaggio per una prima analisi superficiale del volto che aumenta l'elaborazione nelle regioni sensoriali e questo può spiegare il perché ricordiamo di più certi volti a contenuto negativo. Attraverso questi studi si è osservato che, a livello di memoria, vi è un maggior riconoscimento dei volti arrabbiati/impauriti perché si legano alla minaccia e questo ha un valore adattivo. Inoltre, si ha un miglior riconoscimento anche per i volti con espressione sorridente, attraverso la face recognition, infatti, si è ipotizzato che esso venga ricordato meglio rispetto ad uno stimolo neutro, perché probabilmente attiverebbe i

circuiti della ricompensa, poiché se ci pensiamo il sorriso di un nostro conspecifico è una ricompensa sociale. La memoria episodica si basa su Recollection, ovvero giudizi che derivano da un ricordo dettagliato dell'informazione e del contesto spazio-temporale in cui questa è stata acquisita e Familiarity, cioè in maniera più automatica derivante dalla sensazione di aver già incontrato quello stimolo, senza, tuttavia, ricordare le informazioni contestuali ad esso legate e quindi senza dettagli. Non sappiamo se i processi cognitivi che sottendono recollection e familiarity e i loro substrati neuro-anatomo-funzionali siano un modello unitario (single-process model) o un modello duale (dual-process model). Secondo la prima teoria Recollection e Familiarity sono considerate espressioni diverse di un unico processo con differenze solo di tipo quantitativo, quindi le differenti prestazioni ai compiti di riconoscimento sarebbero quindi determinate non da unadifferenza di tipo qualitativo, ma da una differenza quantitativa associata alla diversa intensità della traccia mnestica, ovvero le risposte cosiddette Remember, avrebbero una traccia tanto forte da consentire anche il richiamo delle informazioni contestuali legate allo stimolo riconosciuto, mentre le risposte Know consentirebbero solo un vago richiamo. Secondo la teoria per la quale Recollection e Familiarity sarebbero due processi distinti, le risposte Remember farebbero parte di un processo più lento che si esprime nel richiamo di specifici dettagli associati alla precedente presentazione di un item, mentre le risposte Know, frutto di un processo relativamente veloce ed automatico che consente il riconoscimento di un item precedentemente incontrato senza tuttavia permettere il richiamo di altri dettagli contestuali. C'è da dire comunque che diverse evidenze neuropsicologiche suggeriscono la divisione dei due processi, per i quali si evidenziano inoltre diversi.

pattern elettrofisiologici (Familiarity: componente negativa frontale tra 300 e 500 ms = FN400 o "Effetto old-new medio-frontale"; Recollection attività positiva parietale-posteriore tra 500 e 800 ms = "Effetto old-new parietale").

Un altro fenomeno studiato è l'effetto di concentrazione sull'arma. Quest'effetto implica che noi ci concentriamo maggiormente e quindi ricordiamo meglio gli elementi emotivamente salienti di una scena e molto peggio quelli non emotivamente salienti. Si parla di effetto di concentrazione sull'arma perché ad esempio durante una rapina in banca ci si concentra su un rapinatore che ha in mano una pistola (stimolo emotivamente più saliente a livello adattivo) codificando molto bene per questo aspetto, poiché avviene un restringimento del focus attentivo limitando la codifica degli altri dettagli secondari, facendo sì che si perda tutto quello che sta accadendo intorno.

Un altro fenomeno collegato è L'ATTENTIONAL BROADENING (AMPLIAMENTO ATTENTIVO), quando siamo in uno stato emotivo positivo e anche rilassato, il nostro focus attentivo si allarga e possiamo codificare e ricordare meglio molte più informazioni legate al contesto.

Un altro studio è andato ad indagare in che modo il contesto emotivo possa influenzare la memoria dei volti, questo perché nessuno studio aveva indagato se il ricordo dei volti venisse modulato dalla scena emotiva in cui questo era inserito. A tal proposito, sono stati usati dei volti con espressioni di paura/felicità sottili che erano associati con scene congruenti o non congruenti con la valenza della scena, e nella fase di codifica del volto i soggetti dovevano dire se il volto fosse congruente o meno con la scena. Si è visto che il ricordo di espressioni felici risente più del contesto rispetto ai volti impauriti che risentivano soltanto dell'abbinamento con il contesto felice.

Questo accade perché il volto felice funziona da catalizzatore di quello che è l'ampliamento dell'attenzione che influenza anche il ricordo del volto stesso. D'altronde in un altro studio, si è osservato che i volti felici vengono ricordati meglio in un contesto felice rispetto che in un contesto negativo, perché entrambi, probabilmente, funzionano da amplificatore l'uno dell'altro. Così, paradossalmente, i volti negativi/impauriti vengono ricordati peggio poiché fanno trade-off l'uno con l'altro competendo nell'attirare l'attenzione, la quale "shifta" dall'uno all'altro, e questo può comportare una codifica meno profonda di entrambi. Ciò è paradossale perché ciò accade anche se gli stimoli negativi sono quelli che vengono ricordati meglio. A livello elettrofisiologico, si evidenzia che mentre si osservano volti a diverso

contenutoemotivo c'è un effetto precoce legato all'emozione a circa 200 ms nelle regioni frontali, quest'effetto è chiamato Early Frontal Positivity, come una sorta di attenzione automatica precoce che viene data all'elaborazione del volto che è maggiore per i volti con espressione negativa; mentre a livello anteriore si osservano degli effetti di maggiore ampiezza di una componente tardiva, Late Positive Potential, che è collegata all'elaborazione emotiva degli stimoli ed è tendenzialmente più ampia per i volti impauriti ma è presente anche nell'elaborazione dei volti felici mentre è ridotta per l'elaborazione dei volti neutri. Molti studi sui falsi ricordi sono nati da una studiosa Elizabeth Loftus, la quale dimostrò come sia facile ricordarsi cose non vere soprattutto se la memoria viene indirizzata sulla falsa pista. Per studiare tali situazioni in maniera non ecologica, il paradigma

usato è il DRM ILLUSION (daDeese-Roediger–McDermott). In conclusione, le emozioni positive che ampliano il focus dell’attenzione, probabilmente, interferiscono con la memoria, incorrendo nel rischio di creare false memorie in contesti di felicità e in uno stato indotto di emozioni positive.

LE EMOZIONI

L'emozione è una risposta fisiologica, motivazionale, cognitiva e comunicativa, accompagnata da una dimensione sia soggettiva che sociale. L'emozione è uno stato o vissuto personale che comporta un quadro di reazioni fisiologiche, comportamentali e cognitive agli eventi.

FUNZIONI:

  • Adattativa
  • Forma di comunicazione sociale

Le emozioni, come sistemi complessi, comprendono diverse componenti: vissuti soggettivi (feeling), valutazione cognitiva (valenza positiva/negativa), cambiamenti fisici/reazioni, forza dell'attivazione emotiva (arousal). Le emozioni vengono studiate soprattutto in funzione della valenza e dell'arousal. Una

La regione nell'emisfero destro che si estende dall'amigdala dorsale alla corteccia piriforme è stata correlata con la valutazione dell'intensità ma non della valenza.

Un'attivazione del giro subcalloso bilaterale che si estende nella corteccia orbitofrontale posteromediale è stata correlata con la valutazione della piacevolezza ma non dell'intensità.

Le attivazioni corticali orbitali mediali anteriori sinistro e destro erano correlate con la valutazione della spiacevolezza ma non dell'intensità.

Classificazione delle emozioni in base alla dimensione della "motivazione" o alla propensione all'azione:

  • Felicità, sorpresa, rabbia - Attivazione del desiderio di avvicinare l'oggetto o la situazione stimolo
  • Paura, tristezza, disgusto - Attivazione del desiderio di evitare l'oggetto o la situazione stimolo

Misurazione indiretta oggettiva - Riconoscimento delle emozioni

  1. Tempi di reazione
  2. Movimenti oculari
  3. Misurazioni psicofisiologiche (relazione tra stato mentale e risposta fisiologica)
  4. Valutano attivazione del sistema simpatico vs. parasympatico
Dettagli
A.A. 2020-2021
28 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher juliecorrencon927 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Regolazione dei processi cognitivi e metacognitivi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Righi Stefania.