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OSSERVAZIONE STRUTTURATA

L'osservazione può essere diretta o indiretta, a seconda che venga condotta direttamente sul campo dall'osservatore oppure avvenga su materiale videoregistrato. Inoltre, può essere condotta in ambiente naturale, cioè in situazioni di vita reale, con comportamenti che si producono spontaneamente nel contesto in cui i soggetti agiscono, o in ambiente artificiale, cioè situazioni specifiche controllate in cui i soggetti vengono posti dal ricercatore allo scopo di osservare il loro comportamento.

L'osservazione può essere poi strutturata, se si avvale di strumenti strutturati di raccolta e classificazione delle informazioni (quali le griglie di osservazione, che riportano elenchi di comportamenti attesi, le check list, utili per controllare la presenza o meno di determinati comportamenti, le scale di valutazione, utili per definire l'intensità di determinati caratteri e comportamenti), oppure a basso grado.

di un metodo di valutazione, che può essere strutturato o non strutturato. Nel caso di un metodo strutturato, si utilizzano strumenti come check list o scale di valutazione per raccogliere dati che possono essere analizzati statisticamente. Nel caso di un metodo non strutturato, l'osservatore è libero di selezionare e interpretare i fatti da osservare. La seconda fase del controllo scolastico è la valutazione del dato. Questo significa assegnare un voto o una valutazione al soggetto osservato. Questa fase può essere influenzata dal metodo di valutazione utilizzato e dalla soggettività dell'osservatore. Infine, vi è la fase della comparabilità e riproducibilità del dato. Questo significa che il dato deve essere confrontabile con altri dati simili e deve essere riproducibile da altri osservatori. Questo è particolarmente importante nel caso di metodi strutturati, in cui la qualità scientifica del dato dipende dalla sua comparabilità e riproducibilità. In conclusione, il controllo scolastico può essere suddiviso in tre fasi: la determinazione del metodo di valutazione, la valutazione del dato e la comparabilità e riproducibilità del dato.

dell'oggetto del controllo: questo è costituito dagli obiettivi operativi che indicano quelle prestazioni osservabili e misurabili che possono costituire degli indicatori del conseguimento dei risultati attesi (conoscenze, capacità, competenze). Questa è l'operazione necessaria per stabilire che cosa si vuole misurare (ad esempio, formulare delle domande giuste durante un'interrogazione deve essere frutto di una scelta finalizzata a raggiungere precisi scopi). Segue la scelta delle operazioni da compiere per accertare la presenza degli obiettivi prescelti: a questo punto, bisogna dichiarare con quali modalità avverrà il controllo (prove scritte o orali, interrogazioni) e come si misureranno gli obiettivi prestabiliti. Questa misurazione può essere condotta attraverso due modalità: con stimoli oppure con l'osservazione. In entrambi i casi si tratta di rilevare e registrare dei dati quantitativi e qualitativi.

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inerentiall’oggetto per poi leggerli, analizzarli e interpretarli. Si conclude con la formulazione diun giudizio sui risultati dell’accertamento operato: operazione finalizzata a giudicare,attraverso un criterio di riferimento, se l’oggetto del controllo è stato raggiunto e inquale misura. Il voto rappresenta il risultato conclusivo del controllo e riassume ciò chela prova è riuscita ad accertare. Effettuare una procedura sistematica di questo tipopermette di fare chiarezza sul “che cosa e come valutare”, di fare attenzione a possibilidistorsioni valutative e di somministrare prove valide e attendibili.

RUBRICHE

Le rubriche costituiscono uno strumento che offre l’opportunità sia al docente diriflettere con attenzione sulle modalità più idonee per un loro utilizzo sia allo studente diconoscere gli obiettivi di apprendimento considerati e/o di interrogarsi sullo stato delproprio apprendimento, sul

Perché di insuccessi o successi e sul cosa fare per migliorare o sviluppare le proprie competenze riguardo ad obiettivi prefissati. Una rubrica definisce "ciò che conta" (ciò che ho deciso di insegnare e che quindi dovrò monitorare) e i livelli di qualità (il dover essere di un certo apprendimento). Rappresenta una vera e propria guida per valutare le diverse dimensioni delle prestazioni dell'allievo in base ad una gerarchia di livelli. Rappresenta uno degli strumenti più adeguati ad attribuire valore a dimensioni a cui si riferisce il delle competenze e, gli elementi che la compongono sono: giudizio sul lavoro degli studenti; descrizioni per chiarire il significato di queste dimensioni (è importante definire il carattere "eccellente" di ciascuna delle dimensioni individuate per poi suddividerle in livelli poiché questi ultimi dimostrano il grado di una scala di valore per stimare ciascuna competenza realmente.

acquisita dall'allievo); dimensione; standards di eccellenze per specificare i livelli (esempi o modelli). La rubrica è formata da una griglia nella quale compaiono gli indicatori sull'asse delle ordinate e i vari gradi apprendimento descritti o con scala numerale (1-10) o nominale (esperto, praticante, novizio) nell'asse delle ascisse. Concludendo, è anche uno strumento utile per valutare e monitorare alcune prove poiché, ad esempio, il tema è una prova che, se corretta attraverso una rubrica, risulta altamente oggettiva. LA VERIFICA PER OBIETTIVI - OPERAZIONALIZZAZIONE: DESCRIVI UNA PERFORMANCE - Per Mager un obiettivo è la descrizione di una performance che l'allievo deve essere in grado di dimostrare per essere considerato competente. I docenti, nell'organizzazione del percorso didattico, hanno il dovere di indicare diversi livelli di obiettivi, da quelli più generali, cioè che riguardano la crescita dello

studente come persona a quelli specifici, cioè quelli inerenti alla disciplina che si possono sviluppare in ogni momento dell'azione didattica. È poi necessario, all'interno del percorso didattico, diversificare tali obiettivi in obiettivi iniziali (prerequisiti che l'alunno deve possedere), intermedi (da raggiungere durante il percorso) e finali (da raggiungere al termine del processo). Le esigenze che hanno portato alla scelta di una didattica per obiettivi sono: esplicitare modalità e finalità dell'azione didattica; rendere esplicite le procedure di progettazione e verifica e concordare e modellare con il team i percorsi da intraprendere. Come sostiene Tyler, determinare un obiettivo significa descrivere il comportamento che lo studente deve assimilare, in modo che possa essere riconoscibile da chiunque veda questo comportamento. Per formulare gli obiettivi il docente deve far riferimento: alla performance (che cosa deve saper fare l'alunno),

alle condizioni (contesto in cui l'alunno dovrà compiere la performance) e al criterio (come deve essere il comportamento). L'aspetto principale è quindi quello di identificare degli obiettivi, in modo chiaro e preciso, che mi portino a non avere ambiguità nel momento in cui devo osservarli e rintracciarli: è per questo che devono essere operatizzati, attuando processi di operazionalizzazione per verificarne il raggiungimento.

EDUCATIONAL EVALUATION

Per Educational Evaluation si intende il processo valutativo dei fenomeni pedagogici nella loro complessità. Si tende cioè a dare un valore all'intero processo che viene osservato e valutato. Secondo questo modello ogni processo valutativo ha l'obiettivo di:

  • avviare un processo di valutazione degli ambienti, comportamenti e relazioni in cui si collocano gli interventi educativi dell'ente in questione;
  • disegnare il profilo dell'ente sulla base di parametri definiti e

Condivisi e incentivare una costante riflessione critica degli operatori in merito al contesto educativo progettato. Nell'E.E. infatti, la valutazione è raccolta sistematica e interpretazione di dati che porta a un giudizio di valore che mira all'azione, al cambiamento: questa valutazione formativa è rivolta al gruppo di lavoro interessato e punta a renderlo consapevole delle innovazioni necessarie al miglioramento. I momenti chiave dell'E.E. si focalizzano nel: valutare il processo condiviso da chiunque abbia parte attiva, restituire le info e stimolare una continuare visione del processo, riflettere sugli strumenti usati e sui dati ottenuti, innovare il processo partendo dai dati ottenuti e infine valutare seguendo criteri oggettivi. Tale processo è formato da 4 fasi: la fase iniziale comprende la presentazione di obiettivi e del percorso progettuale per migliorare la qualità educativa e didattica, la fase intermedia corrisponde all'ingresso

A scuola del ricercatore e alla rilevazione dei dati, la fase finale nella quale avviene la restituzione e per finire la fase riflessiva che permette di riprogettare partendo dai risultati di questo processo valutativo. Esistono diversi strumenti dell'E.E., ciascuno con le proprie finalità e metodo, tra cui la scala SOVASI e il PraDISI.

SCALE/MISURE DI VALUTAZIONE

Le scale di misura sono strumenti che, in base al tipo di apprendimento che si vuol misurare, vengono utilizzati per la costruzione di prove di verifica delle conoscenze. Le scale vengono distinte da Steven in:

  • Scale nominali (s. qualitativa): registrano la presenza o l'assenza di un determinato evento, per cui discriminano e classificano senza individuare gradi interni e i simboli usati (numeri, lettere, nomi) non hanno alcuna funzione se non quella di nominarlo.
  • Scale ordinali/graduatorie (s. qualitativa): In relazione agli apprendimenti scolastici questa scala è utile per la misurazione di tratti
specifici di una determinata abilità/competenza. Attraverso classi o ranghi permette di classificare in relazione alla maggiore o minore presenza di una determinata caratteristica. - Scale a intervalli equivalenti (s. quantitativa): in questa scala la distanza tra tutti i valori è uguale e costante. Essa ci permette di definire la quantità raggiunta dal singolo studente, calcolare la differenza tra due punteggi e confrontarli tra di loro. - Scale di rapporti (s. quantitativa): in questa scala lo zero significa assenza di quella misura (l'età e la statura sono esempi di variabili misurabili con queste scale). Le scale rappresentano 4 livelli di precisione nella misura, lungo un unico continuum in cui è possibile andare a calcolare in quattro modalità di precisione, dal meno preciso (nominale) al più preciso (di rapporti). LIVELLI LOGICI DI APPRENDIMENTO E RISPETTIVE PROVE DI VERIFICA - (STRUTTURATE, SEMI-STRUTTURATE, APERTE/LIBERE)

I principali livelli di apprendimento sono tre:

  1. Conoscenze dichiarative (apprendere che)
Dettagli
A.A. 2019-2020
13 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/08 Archivistica, bibliografia e biblioteconomia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia.arcangeletti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Docimologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof D'Ugo Rossella.