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Il ruolo degli adulti nella regolazione delle emozioni
Gli adulti hanno un ruolo attivo nella regolazione delle emozioni. Le madri, in particolare, attribuiscono più o meno inconsciamente un'intenzionalità emotiva alle manifestazioni del bambino. Questa funzione dell'adulto, chiamata scaffolding, consiste nel rispondere in modo appropriato ai segnali del piccolo, modulando il proprio comportamento in base al suo livello di sviluppo. L'azione dell'adulto nello scambio emotivo contribuisce ad orientare e canalizzare le espressioni emotive del bambino in accordo con le regole e le aspettative sociali e culturali. Le caratteristiche fondamentali per sviluppare un legame di attaccamento sicuro sono la sensibilità e la responsività.I principali tipi di attaccamento
La strange situation è una tecnica che misura l'attaccamento del bambino alla madre ed è basata sull'osservazione sistematica dell'interazione madre-figlio quando si sottopone.il momento in cui il bambino cerca affetto. Il bambino sembra non essere interessato alla madre e non mostra segni di sconforto durante la separazione. Al ritorno della madre, il bambino sembra evitare il contatto e non cerca conforto da lei.INSICURI ANSIOSO-AMBIVALENTI La madre mostra un comportamento inconsistente, alternando momenti di sensibilità e supporto ad altri di insensibilità e rigetto. Il bambino sembra preoccupato per la separazione e mostra segni di ansia e sconforto. Al ritorno della madre, il bambino sembra ambivalente, cercando affetto ma allo stesso tempo mostrando rabbia o resistenza. Questi tre tipi di attaccamento possono influenzare il modo in cui il bambino si relaziona con gli altri e affronta le situazioni di stress anche in età adulta.situazioniche per lui possono mostrarsi stressanti. Il bambino gioca tranquillamente sia in presenza che in assenzadella madre. Si mostra indifferente alla separazione e alla solitudine. Non cerca la madre al suo ritorno o siallontana da lei. In genere continua a giocare, occupandosi dell'attività che aveva intrapreso. INSICURI RESISTENTI (o ANSIOSO AMBIVALENTI) La madre è imprevedibile alle richieste e ai segnali delbambino. Si mostra affettuosa o distaccata, non in risposta ma in modo scollegato alle esigenze delbambino. Il bambino si tiene stretto alla madre in sua presenza. In assenza della madre, il bambino mostrasegni di sconforto e in genere non esplora l'ambiente. A volte gioca da solo, ma per brevi momenti. Lasituazione al ricongiungimento è ambivalente: il bambino cerca la vicinanza della madre ma mostra ancherabbia e rifiuto nei suoi confronti. Difficilmente riesce a calmarsi al rientro della madre. INSICURI DISORGANIZZATI Questa tipologiasono fondamentali per la formazione dell'attaccamento. Questi modelli influenzano il modo in cui il bambino si relaziona con gli altri e come si aspetta che gli altri si relazionino con lui. 63. Quali sono i principali tipi di attaccamento secondo la teoria dell'attaccamento di Bowlby? - Attaccamento sicuro: il bambino si sente sicuro e protetto dalla figura di attaccamento e cerca la sua vicinanza quando si sente minacciato o spaventato. Mostra una buona capacità di esplorazione e di regolazione emotiva. - Attaccamento insicuro-evitante: il bambino evita la vicinanza con la figura di attaccamento e sembra non avere bisogno di supporto o conforto. Mostra una tendenza a minimizzare le emozioni negative e a sopprimere i bisogni di attaccamento. - Attaccamento insicuro-ambivalente: il bambino è ansioso e preoccupato riguardo alla disponibilità e alla risposta della figura di attaccamento. Mostra una tendenza a cercare la vicinanza ma anche a resistere ad essa, alternando comportamenti di avvicinamento e di allontanamento. - Attaccamento disorganizzato: il bambino mostra comportamenti contraddittori e disorganizzati nei confronti della figura di attaccamento. Questo tipo di attaccamento è associato a esperienze di abuso o maltrattamento. 64. Quali sono i fattori che influenzano lo sviluppo dell'attaccamento? - Sensibilità della figura di attaccamento: la capacità della figura di attaccamento di rispondere in modo sensibile e coerente alle esigenze del bambino. - Disponibilità della figura di attaccamento: la presenza e la disponibilità emotiva della figura di attaccamento nei confronti del bambino. - Coerenza e continuità delle cure: la stabilità e la coerenza delle cure fornite dalla figura di attaccamento nel corso del tempo. - Qualità delle relazioni familiari: il clima affettivo e le dinamiche relazionali all'interno della famiglia. - Esperienze di trauma o stress: eventi traumatici o stressanti che possono influenzare negativamente lo sviluppo dell'attaccamento. 65. Quali sono le conseguenze dell'attaccamento insicuro? - Difficoltà nel regolare le emozioni: i bambini con attaccamento insicuro possono avere difficoltà nel gestire le proprie emozioni, mostrando comportamenti impulsivi o reattivi. - Problemi di autoregolazione: possono avere difficoltà nel regolare i propri comportamenti e le proprie reazioni, mostrando comportamenti disorganizzati o incoerenti. - Difficoltà nelle relazioni interpersonali: possono avere difficoltà nel formare e mantenere relazioni sane e stabili con gli altri. - Problemi di autostima e fiducia in sé stessi: possono sviluppare una bassa autostima e una scarsa fiducia nelle proprie capacità. - Maggiore rischio di sviluppare disturbi mentali: l'attaccamento insicuro è stato associato a un maggior rischio di sviluppare disturbi mentali, come ansia, depressione o disturbi dell'umore.guidano il comportamento del bambino nelle relazioni di attaccamento. Organizzano i ricordi e guidano l'azione, fondata su aspettative. Hanno una Funzione di filtro: influenzano la costruzione dei significati. Per questo possono portare il soggetto, seppure in modo inconsapevole, a ricercare situazioni e relazioni che corrispondono alle sue aspettative. I modelli operativi interni: - Hanno componenti di tipo cognitivo, sociale e affettivo e si traducono in un "sistema comportamentale dell'attaccamento". - Sono aperti al cambiamento: risentono delle esperienze che il bambino fa con la figura di attaccamento ma anche con altre figure. - Presentano elementi di continuità e discontinuità: nelle caratteristiche di personalità, non tanto i fattori genetici quanto i fattori cognitivi tendono a trasferire caratteristiche simili da una situazione ad un'altra. 63. A quale età compare la consapevolezza di sé e attraverso quale paradigma diricerca è possibile indagarla? La comprensione di sé è la rappresentazione cognitiva che un bambino ha di sé stesso, la sostanza e il contenuto della concezione di sé di un bambino.
Lo SVILUPPO DEL SE' è basato sulla differenziazione sé ed altro, si realizza nel contesto delle interazioni con gli altri nel corso dello sviluppo.
La comprensione di sé si fonda su:
- LA CONSAPEVOLEZZA DI SÉ ("io esisto"): deriva dalla differenziazione sé-altro e consiste nel comprendere che ciascun individuo è un'entità distinta e separata dalle altre. Si costruisce gradualmente nel corso dei primi due anni di vita.
- L'IMMAGINE DI SÉ ("io sono fatto così"): è l'immagine di sé che ognuno costruisce attribuendosi determinate caratteristiche (qualità fisiche: es. sono maschio, sono alto, ho una certa età, ...; qualità psicologiche: es. ...).
Sono paziente, sono altruista…).
Nella prima infanzia è possibile valutare la consapevolezza di sé tramite:
- AUTORICONOSCIMENTO: Riconoscimento della propria immagine fisica (stabilità nel tempo e nello spazio) Es. nelle foto, allo specchio, in filmati
Il riconoscimento di sé può avvenire a partire dai 15 mesi (superamento della prova della macchia allo specchio) - USO DI PRONOMI PERSONALI e AGGETTIVI POSSESSIVI: es. me, tu, noi, mio … utilizzati per fare riferimento a sé e agli altri come entità distinte
- IDENTIFICAZIONE IN BASE A SEMPLICI CATEGORIE ESTERIORI: genere, età, … (es. sono un bambino, ho 2 anni …)
Mentre in età prescolare è possibilità di valutare la comprensione di sé attraverso la comunicazione verbale, ciò è interviste che solitamente sono caratterizzate da:
- CONFUSIONE DI SE', MENTE E CORPO (immaginano sé come una parte del corpo, tipo la testa)
DESCRIZIONI CONCRETE (caratteristiche osservabili, azioni svolte abitualmente…)
DESCRIZIONI FISICHE (altezza, colore degli occhi e dei capelli…)
DESCRIZIONI ATTIVE (attività o giochi abituali)
VALUTAZIONI IRREALISTICHE (sovrastima capacità personali e sono irrealisticamente positivi)
64. Come si differenzia la morale eteronoma dalla morale autonoma?
La morale eteronoma è la moralità tipica dei bambini verso i 5 anni di età, in cui i bambini passano allo stadio del realismo morale in cui sviluppano una grande preoccupazione e rispetto per le regole che provengono da figure autoritarie che vengono considerate immutabili, costanti e non discutibili.
I bambini in questo periodo credono che le conseguenze di un'azione e la reazione della figura autoritaria siano particolarmente significative per decidere se un'azione è giusta o sbagliata e non ritengono che le intenzioni dell'esecutore siano una questione importante.
- STADIO PRE - MORALE (0 - 4/5 anni) Le regole non sono comprese e non vi è la concezione del giusto e dello sbagliato.
- STADIO DELL'ETERONOMIA MORALE (5 - 10 anni) I bambini iniziano a comprendere le regole e a considerarle come fisse e immutabili. L'obbedienza all'autorità è considerata necessaria e vantaggiosa.
- STADIO DELL'AUTONOMIA MORALE (11 anni in poi) Inizia a svilupparsi una moralità autonoma, in cui i bambini comprendono che le regole possono essere cambiate per il meglio. L'obbedienza all'autorità non è più considerata necessaria e non sempre vantaggiosa. Si sviluppa anche la solidarietà tra pari.
DEL REALISMO MORALE (4/5 – 10/11 anni)
Le azioni sono giudicate dal risultato e non sulla base delle intenzioni. Le regole hanno un valore assoluto perché emanate dall’autorità. È sbagliato ciò che è proibito dall’adulto.
Si tratta di una MORALE ETERONOMA, centrata sull’obbedienza all’adulto, sul dovere, sulla responsabilità oggettiva. Intorno ai 6/7 anni, i RISULTATI delle azioni sono più importanti rispetto alle INTENZIONI.
3. STADIO DEL SOGGETTIVISMO MORALE o MORALITÀ DELLA RECIPROCITÀ (a partire dai 10/11 anni)
Le azioni sono giudicate dalle intenzioni. Le regole possono essere discusse ed eventualmente cambiate. È sbagliata la trasgressione dei principi morali.
Si tratta di una MORALE AUTONOMA, centrata sulla comprensione delle regole morali e sulla responsabilità soggettiva.
In questa fase il bambino risulta più flessibile e critico: prende in considerazione la situazione.
Le caratteristiche psicologiche dell'agente e la gravità del danno inferto. La teoria di Kohlberg affonda le radici in quella di Piaget, entrambi credono che le capacità cognitive infantili fossero alla base dello sviluppo del ragionamento morale e che l'evoluzione morale ha luogo a partire dai concetti acquisiti negli stadi precedenti.
A differenza di Piaget, non crede che i giudizi e lo sviluppo morale siano connessi alla partecipazione dei bambini alle relazioni sociali. Secondo la teoria ci sono tre livelli di sviluppo ognuno composto da due stadi, il raggiungimento dello stadio finale varia tra società diverse e tra i singoli individui della stessa comunità e alcune persone non lo raggiungeranno mai (ma non si può regredire agli stadi precedenti).
1. MORALITÀ PRE - CONVENZIONALE
Non vi è concezione di regole. La moralità di un atto dipende dalle sue conseguenze. Desiderio di evitare punizioni e di ricevere gratificazioni.
(tipico dei bambini tra i 4 e i 10 anni).2. MORALITÀ CONVENZIONALE
Dapprima si rispettano le regole per ottenere l’approvazione degli altri, poi si rispettano