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IMPRESE COLLABORATIVE
Investimenti in partnership con un'altra azienda.
ICV = alleanza commerciale transfrontaliera in cui le imprese partner mettono in comune le loro risorse e condividono i costi e i rischi d'impresa
IJV = forma di collaborazione tra due o più imprese per creare un'impresa di proprietà comune
➢ Basate sull'equity/azionarie: quando nessuna parte ha tutti i beni necessari per sfruttare un'opportunità. Il partner locale contribuisce con una fabbrica, know-how di navigazione sul mercato, connessioni o manodopera a basso costo. L'impresa collabora con partner locali per ridurre il rischio e l'impegno di capitale. Nuova entità giuridica.
V: maggior controllo sulle direzioni future, S: struttura di gestione complessa, difficile trasferimento facile della conoscenza tra coordinamento tra partner, difficile da partner, obiettivi comuni terminare, maggior esposizione al rischio politico
➢ Basate su un progetto: i
partner collaborano allo sviluppo congiunto di nuove tecnologie, prodotti o alla condivisione di competenze al fine di raggiungere i rivali nello sviluppo tecnologico, senza un impegno azionario. Non viene creata una nuova entità giuridica.- Vantaggi: facile da configurare, struttura di gestione
- Svantaggi: trasferimento conoscenze meno facile, sfrutta i rispettivi punti di forza dei partner, risponde rapidamente a cambiamenti della tecnologia e delle condizioni di mercato, la divisione dei costi e benefici può affaticare la relazione
- CONSORZIO = più partner realizzano un progetto su larga scala
- ACCORDO DI CROSS-LICENSING = progetto in cui i partner accettano di accedere alla tecnologia in licenza sviluppata dall'altro a condizioni preferenziali (non equity venture)
- RIVENDITORI
- Barriere culturali e linguistiche
- Fedeltà ai rivenditori locali
- Barriere legali e normative sulla vendita al dettaglio
- Necessità di sviluppare fonti locali di approvvigionamento
- Ricerca preventiva e pianificazione
- Reti logistiche e di acquisto stabili in ogni mercato
- Approccio manageriale e creativo
- Adattamento del business model alle condizioni locali
- Governate da un contratto che fornisce all'impresa un moderato livello di controllo sul partner straniero. Il controllo riflette la capacità di influenzare le decisioni, le operazioni e le risorse strategiche di un'impresa straniera
- Tipicamente comporta lo scambio di beni immateriali (proprietà intellettuale) e servizi
- Può essere perseguito indipendentemente o con altre strategie di entrata nel mercato estero, come IDE e l'esportazione
- Rappresentano una
scelta dinamica e flessibile, dove le imprese possono usare accordi contrattuali per fare il loro ingresso iniziale nei mercati esteri, per poi passare ad un'altra strategia di entrata
- Può ridurre la percezione dell'azienda come un'impresa straniera, facilitando l'integrazione nel mercato locale
- Meno suscettibili a volatilità e rischio rispetto agli IDE
LICENZE = accordo in cui il proprietario della proprietà intellettuale concede a un'altra azienda il diritto di usare quella proprietà per un determinato periodo di tempo in cambio di royalties o altri compensi.
FRANCHISING = accordo in cui l'azienda concede a un'altra il diritto di usare un intero sistema aziendale in cambio di una fee, royalties o altri compensi.
L'accordo più tipico è il franchising in formato business, in cui il franchisor trasferisce al franchisee un metodo di business totale - compresi i metodi di produzione e marketing, i
sistemi di vendita, le procedure, la formazione e l'uso del suo nome. Più completo e più a lungo termine della licenza. Vantaggi per il franchisor: - Basso investimento - Mantenere il controllo sui franchisee può essere difficile - Può internazionalizzarsi rapidamente in molti mercati - Basso sforzo, una volta stabilito - Può sfruttare la conoscenza locale dei franchisee - Rischia di creare un futuro concorrente APPALTO CHIAVI IN MANO = accordo in cui un'azienda pianifica, finanzia, organizza, gestisce e implementa tutte le fasi di un progetto all'estero, e lo consegna a un paese straniero dopo aver addestrato il personale locale. Tipico dell'industria delle costruzioni e dei servizi di ingegneria CONTRATTO DI GESTIONE = un appaltatore fornisce un know-how manageriale per gestire un hotel, un resort, un aeroporto, un ospedale o un'altra struttura.in cambio di un compensoLEASING INTERNAZIONALE = il locatore affitta macchinari o attrezzature a clienti all'estero, spesso per diversi anni alla volta. Per esempio, le compagnie aeree affittano aerei
PERCHÉ LE NAZIONI COMMERCIANO?
TEORIE CLASSICHE
- MERCANTILISMO E NEOMERCANTILISMO (XVI sec) = prosperità nazionale come risultato della massimizzazione delle esportazioni e dalla minimizzazione delle importazioni surplus commerciale. Teoria sostenuta da sindacati, agricoltori ed produttori-esportatori.
- PRINCIPIO DI VANTAGGIO ASSOLUTO (Smith - 1776) = un paese dovrebbe produrre solo quei prodotti in cui ha un vantaggio assoluto o che può produrre usando meno risorse di un altro paese. Ogni paese è infatti più efficiente nella produzione di alcuni prodotti e meno efficiente nella produzione di altri in quanto differiscono per dotazioni (terra, lavoro, tecnologia, ...).
- PRINCIPIO DI VANTAGGIO COMPARATO (Ricardo - 1817) = non conta
Il vantaggio assoluto nella produzione di tutti i prodotti ma l'efficienza relativa con cui due nazioni possono produrre i prodotti. Si commercia quindi se un paese possiede un vantaggio relativo per produrre beni necessari ad un altro. È vantaggioso per due paesi commerciare anche se uno ha un vantaggio assoluto nella produzione di tutti i prodotti, ciò che conta non è il costo assoluto di produzione ma l'efficienza relativa con cui può produrre il prodotto, la chiave è il rapporto dei costi di produzione. La teoria si basa sull'idea che le nazioni posseggano vantaggi naturali mentre nella realtà i vantaggi comparativi possono essere creati o acquisiti. Ogni paese beneficia specializzandosi nel prodotto in cui ha un vantaggio comparativo e importando l'altro prodotto. Il principio indica come usare le risorse scarse nel modo più efficiente. Limiti 2) e 3)- Dazi, barriere all'importazione e regolamentazioni-
Investimenti governativi aumentano il vantaggio competitivo delle imprese- Produzioni su larga scala portano a economie di scala che possono compensare svantaggi comparativi- Diversi processi operativi e imprenditoriali tra aziende- Prodotti sempre meno commodity e sempre più complessi- Alcuni servizi richiedono FDI, non l'exp4) TEORIA DELLA PROPORZIONE DEI FATTORI (Heckscher-Ohlin – 1920) = ogni paese dovrebbe produrre ed esportare prodotti che usano intensivamente fattori di produzione relativamente abbondanti5) TEORIA DEL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI INTERNAZIONALI (Vernon – 1966) = il commercio internazionale si basa su un processo di evoluzione che coinvolge lo sviluppo e la diffusione dei prodotti nei mercati del mondo.1 INTRODUZIONE = nelle economie avanzate sviluppo di nuovi prodotti che i consumatori con maggiore potere di acquisto sono disposti a provare [MONOPOLIO TEMPORANEO]2 MATURITÀ = il creatore del prodotto allarga la produzione e cerca diesportare in altre economie avanzate. Gradualmente il prodotto diventa routinario e le imprese straniere iniziano a produrre delle alternative erodendo il monopolio iniziale. La competizione si intensifica e i produttori iniziano a esportare verso imprese a più basso potere d'acquisto, limitando i danni.
3 STANDARDIZZAZIONE = la conoscenza e le competenze sul prodotto si diffondono e il processo produttivo si semplifica, diminuendo i costi di materie prime e lavoro. La produzione si sposta in nazioni con economie a basso potere d'acquisto tramite importazioni da parte delle nazioni ideatrici.
6) NEW TRADE TEHORY (Krugman – 1970) = in alcuni settori, le economie di scala compensano l'assenza di vantaggi comparati. Le esportazioni permettono di ampliare il mercato.
COME POSSONO LE NAZIONI AUMENTARE IL PROPRIO VANTAGGIO COMPARATIVO?
TEORIE CONTEMPORANEE
1) MODELLO A DIAMANTE DI PORTER
2) CLUSTER INDUSTRIALI
3) POLITICA INDUSTRIALE NAZIONALE = piano di sviluppo economico
proattivo impiegato dal governo per nutrire o sostenere settori industriali promettenti con un potenziale di dominio regionale o globale (es. incentivi fiscali, politiche monetarie e fiscali, investimenti in infrastrutture, ...)
PERCHÉ E COME LE IMPRESE INTERNAZIONALIZZANO?
MODELLI DEL PROCESSO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE
- TEORIA DEL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI INTERNAZIONALI
- MODELLO DI UPPSALA = le multinazionali dovrebbero utilizzare un processo di internazionalizzazione graduale e incrementale, utilizzando l'impegno attuale nel mercato come guida per il livello di ulteriore investimento e sviluppo della filiale estera. Enfatizza le attività di vendita come forza motrice del processo di internazionalizzazione e l'importanza delle conoscenze specifiche del mercato posseduta da un'impresa. La PSICHIC DISTANCE è l'insieme dei fattori che ostacolano il flusso delle informazioni da e verso il mercato, ossia l'asimmetria informativa tra
Un'impresa e il mercato estero. È direttamente proporzionale alla LIABILITY OF FOREIGNNESS = costi aggiuntivi delle imprese straniere rispetto a quelle locali quando si internazionalizzano
Il modello distingue tra:
- Aspetti di stato = conoscenza e impegno attuale del mercato
- Aspetti di cambiamento = attività e decisioni di impegno.
Il modello suggerisce di iniziare l'internazionalizzazione dai paesi vicini con modalità a basso impegno (es. esportazioni) in modo da generare conoscenza ed esperienza che portano in un secondo momento a espandersi in mercati internazionali più distanti.
Limiti:
- Born global
- Commercio elettronico
- Dimensioni azienda: modello adatto ad imprese di piccole dimensioni
- Conoscenza acquisibile non solo tramite esperienza
- Strategie di recupero: acquisizioni per acquisire marchi e tecnologia
- Prodotti globali standardizzati
3) IMPRESE BORN GLOBAL = impres