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Le norme (ISO 22000 e ISO 9001) dicono anche che non sempre è possibile definire a priori il
il responsabile di queste azioni.
trattamento dei prodotti non conformi e le azioni preventive, ma occorre sempre definire a
Ad esempio nel caso dell’arrosto di tacchino bisogna valutare per ogni fase critica se vi sono delle non conformità e
priori il responsabile di queste azioni.
di conseguenza le azioni correttive che bisogna applicare e valutare il da farsi del prodotto non conforme.
Nel caso dell’arrosto di tacchino, nelle sua fasi critiche:
17. Indicare gli elementi essenziali di una procedura di approvvigionamento delle materie prime. (Indicare
qualche domanda effettuata per la selezione dei fornitori)
La procedura di approvvigionamento delle materie prime è un passaggio critico perché la qualità delle materie
prime influisce sulla qualità del prodotto finito.
Tra gli aspetti chiave vi sono:
Occorre specificare i requisiti delle materie prime, e ci sono 2 modi per definire le specifiche delle materie prime:
-
1. Capitolato dettagliato: per ogni materia prima che chiedo al fornitore, egli deve essere in grado di definire le
specifiche in termini oggettivi, con dei valori standard, delle tolleranze e con un metodo di analisi riconosciuto.
Una materia prima con tutte queste caratteristiche è molto più costosa.
2. Capitolato generico: indica alcuni parametri generali, più logistici, che non di sicurezza o qualitativi.
Occorre verificare le materie prime: una volta specificati i requisiti, ovvero andare a verificare che i requisiti siano
- rispettati.
Occorre selezionare e valutare i fornitori: lo si fa mediante questionari di valutazione, con dei punti da osservare
- o chiedere durante la verifica.
Per quanto riguarda la selezione dei fornitori è possibile effettuare varie domande come:
1. Esistono criteri di scelta dei vostri fornitori? Quali?
2. Qual è la frequenza dei controlli effettuati?
3. Come viene addestrato il personale addetto a tali controlli?
4. Gli esiti dei controlli vengono messi per iscritto? Sono visionabili?
5. Avete stabilito con tutti i vostri fornitori dei capitolati d’acquisto? Visionarne uno e indicare i requisiti del
capitolato.
6. Come vi comportate se scoprite che i vostri fornitori non rispettano i vostri capitolati o le caratteristiche che
implicitamente vi aspettate che debba avere la merce? (come vi comportate in caso di non conformità)
Riguardo la materia prima in ingresso:
1. Esiste un piano di controllo prestabilito, cioè un piano che fissi quali analisi e valutazioni effettuare e con che
frequenza?
2. Vengono effettuate sintesi o valutazioni dei dati ottenuti nel tempo? Se sì, a quale scopo? Sono visionabili?
Riguardo i controlli del fornitore in fase di produzione:
1. Esiste un piano di controllo prestabilito, cioè un piano che fissi quali analisi e valutazioni effettuare e con che
frequenza?
2. Come viene addestrato il personale a tali controlli?
3. Gli esiti vengono messi per iscritto? Sono visionabili?
4. Vengono effettuate sintesi o valutazioni dei dati ottenuti nel tempo? Se sì, a quale scopo? Sono visionabili?
(l’azienda fa report periodici)
Riguardo i controlli sul prodotto finito:
1. Esiste un piano di controllo prestabilito, cioè un piano che fissi quali analisi e valutazioni effettuare e con che
frequenza?
2. Come viene addestrato il personale a tali controlli?
3. Vengono effettuate sintesi o valutazioni dei dati ottenuti nel tempo? Se sì, a quale scopo? Sono visionabili?
(l’azienda fa report periodici)
4. Gli esiti vengono messi per iscritto? Sono visionabili?
Per la verifica delle materie prime e del fornitore, occorre stabilire con che frequenza fare dei controlli, per stabilire
se si parla di monitoraggio (verifica ad ogni batch), oppure come verifica periodica, e per ogni controllo occorre
specificare come si effettua la gestione delle non conformità e definire la documentazione.
La procedura di approvvigionamento viene affrontata come se fosse un CCP, quindi si fissano i limiti critici, il
monitoraggio e le verifiche periodiche, la gestione delle non conformità e la documentazione.
I limiti critici del processo di approvvigionamento sono:
• I fornitori devono essere qualificati
• Le specifiche delle materie prime devono essere scritte nel capitolato d’acquisto
• Presenza di dichiarazioni del fornitore (assenza di allergeni, assenza di OGM...)
• Caratteristiche della merce all’arrivo o durante il trasporto: temperatura...
Per controllare la veridicità dei limiti critici, si effettuano dei monitoraggi e verifiche periodiche, a seconda del tipo
di controllo. Quando la merce non è conforme, occorre:
• isolarla e identificarla al fine di prevenire l’utilizzo, quindi il batch è in stand-by
• compilare il modulo per avvisare il responsabile della procedura, che sarà lui a decidere se la merce va tenuta
o rispedita
• richiamo del fornitore, richiesta della documentazione mancante, e solo in caso di ripetizione di non conformità
esclusione del fornitore.
Quali documenti vanno preparati in vista di un audit?
• Documenti che attestano che ho qualificato i fornitori, quindi i questionari compilati
• Elenco dei fornitori approvati e in corso di approvazione, se sono tanti
• Capitolato d’acquisto (contratto tra azienda e fornitore)
• Documentazione che accompagna le forniture
• Piano di campionamento delle materie prime, e rapporti sulle verifiche delle materie prime.
18. Cosa sono le audit?
La norma ISO 9001 definire l’audit come un processo sistematico, indipendente e documentato per ottenere
evidenze e valutarle con obiettività, al fine di stabilire in quale misura i criteri dell’audit sono stati soddisfatti.
L’audit quindi è un processo di verifica sistematico, perché deve essere ripetuto periodicamente; obiettivo e quindi
occorre trovare il modo di renderlo oggettivo; indipendente, perché il valutatore non deve avere nessun interesse
e nessuna relazione con chi è valutato; documentato, deve dar luogo ad un rapporto.
L’audit deve essere fatto per valutare la conformità e l’efficacia di un processo. Per definire se un processo è
conforme ed efficace vi sono delle domande da porre:
Esiste una procedura di processo?
o È applicata?
o La procedura è conforme alla norma di riferimento?
o C’è coerenza tra gli obiettivi operativi e quelli strategici?
o I processi sono aggiornati, sono stati validati e sono migliorabili?
o
L’audit non è solo un controllo, ma vuole anche dare dei suggerimenti di miglioramento di efficacia.
I soggetti coinvolti nell’audit sono 3 tipologie:
• committente: chi richiede l’audit
• auditor: chi esegue la verifica (una persona o un team)
• organizzazione: azienda che subisce l’audit.
Le audit si distinguono in:
interne: il committente è l’alta direzione dell’organizzazione stessa che viene verificata;
- esterne: è il cliente o l’ente di terza parte che viene a fare l’audit.
-
Le regole dell’audit sono le stesse, sia che sia interna, che esterna. Un aspetto tipico dell’audit è che l’auditor debba
essere:
indipendente: non può essere né un consulente dell’azienda, né un dipendente coinvolto nel processo oggetto
- di verifica, né un socio;
competente: l’auditor deve avere un titolo di studio o esperienze pluriennale nel settore dell’ispezione; inoltre
- gli auditor devono conoscere la norma di riferimento, devono avere superato un esame per auditor rispetto a
quella norma;
caratterialmente idoneo: l’auditor si deve impegnare a esser corretto riservato.
-
L’audit generalmente consta di 3 fasi:
1. Fase di preparazione
L’ispettore viene convocato dal committente e deve:
• inquadrare gli obiettivi dell’audit, che possono essere diversi:
Conformità dei processi a una norma di riferimento
o Qualificare i fornitori
o Conformità dei processi alle procedure
o Conformità alla politica dell’organizzazione
o Individuare le opportunità di miglioramento
o
• preparare il materiale necessario all’ispezione: esaminare i documenti dell’azienda che si andrà a controllare,
ricevere il manuale e le procedure
• preparare delle check-list di controllo, ovvero una lista di domande
• concordare con la parte interessata la data e le modalità di ispezione
• inviare il programma.
Infatti l’audit deve avvenire in fase di processo, per verificare il funzionamento effettivo del sistema.
2. Fase di esecuzione: l’auditor va in azienda:
• riunione di apertura con tutti i responsabili: illustrazione del programma
• ispezione: auditor affianca i responsabili di ogni processo, e cerca le evidenze oggettive per raccoglierle,
mediante interviste, osservazioni delle attività, lettura delle registrazioni e dei report, e compila le liste di
riscontro.
• riunione di chiusura: l’auditor dà un riscontro non formale (non scritto) rispetto all’esito dell’audit.
3. Fase di post-ispezione: L’auditor scrive un verbale della verifica e formalizza il suo parere. Questa fase è
importante, perché se l’auditor è stato inviato da un organismo di certificazione di III parte, l’auditor non può
rilasciare il verbale all’azienda di sua iniziativa, in pratica redige il verbale, e l’organismo di certificazione di III parte
ha un comitato di controllo che verifica il verbale e autorizza l’invio all’azienda, in modo tale che ci sia un doppio
controllo. Se invece il committente è l’alta direzione non c’è questo passaggio. Nel verbale si specificano non
conformità, raccomandazioni e tempi necessari per attuare azioni preventive e azioni correttive. L’azione correttiva
è un’azione che l’azienda deve fare per correggere una non conformità, mentre l’azione preventiva è rivolta a
prevenire l’accadimento di un errore. L’auditor quando vede un errore, deve trovarne la causa, capire al gravità
dell’errore e assegnare le correzioni.
19. Indicare alcuni criteri per redigere una lista di controllo.
La stesura delle check-list di controllo, o lista di riscontro focalizza gli aspetti cruciali di un sistema, una procedura,
una struttura, una risorsa, un documento, un prodotto o un servizio. I criteri per mettere a punto una check-list utile:
• La check-list deve essere messa a punto dopo un’attenta analisi dell’attività o dell’oggetto in esame, si possono
consultare check-list, ma è necessario ad adattarle alle specificità del caso;
• Evitare domand