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Stili educativi e disturbo ossessivo-compulsivo

Che stili educativi poco permissivi o di iper punizione possono essere fattori di vulnerabilità per lo sviluppo del disturbo ossessivo-compulsivo. Salkovskis prende la catena tradizionale (ossessione risposta emotiva spiacevole compulsione, e aggiunge ipensieri automatici negativi, distinti dagli intrusivi in quanto egosintonici (consistenti con le credenze della persona, gli altri sono egostonici): secondo lui il pensiero intrusivo scatena pensieri automatici negativi (a quel punto diventa un problema, perché i pensieri intrusivi li abbiamo tutti, ma così scatenano pensieri automatici negativi coerenti con il nostro modo di pensare), che solitamente girano intorno a “se le cose vanno male sarà colpa mia” focus di responsabilità personale, il PA negativo esprime un giudizio sull’ossessione, e le compulsioni sono quindi un modo per ridurre la possibilità di essere responsabile del danno. Secondo questa teoria saranno eventi

di stress che attivano le credenze disfunzionali che agiranno come pensieri intrusivi per dar luogo a pensieri automatici negativi che daranno luogo alle compulsioni. 19. Quali sono le caratteristiche principali del disturbo da abbuffate (o binge eating), e come si differenzia dalla bulimia nervosa? Il disturbo da binge eating comprende episodi ricorrenti di abbuffata, perdita di controllo durante l'episodio e sensazione di disagio nei confronti del proprio comportamento. Si distingue dalla bulimia nervosa, in quanto non si hanno comportamenti compensatori, infatti il più delle volte gli individui sono obesi, oppure comunque sovrappeso. 20. Come si distingue un disturbo alimentare da un dismorfismo corporeo? In entrambi i casi si ha controllo sul proprio corpo, ma nel caso di un disturbo alimentare il controllo è posto sulla forma corporea nella sua "generalità", mentre nel disturbo da dismorfismo corporeo, l'attenzione è rivolta su uno o più aspetti specifici del corpo.più particolari ingigantiti dalla persona, che per un altro potrebbero essere normali o comunque molto meno gravi di come pensa.

21. Che tipo di processi attentivi hanno le persone con dismorfismo corporeo? Le persone con disturbo da dismorfismo corporeo tendono a focalizzarsi eccessivamente su particolari, anziché avere una visione di insieme (es: quando si guardano allo specchio guardano il naso, non il viso), ciò favorisce la tendenza a focalizzarsi su piccoli difetti fisici che tentano di essere ingigantiti a causa della presenza di valori disfunzionali, e questo causa stress, vergogna, tristezza.

22. Che cosa sono gli attacchi di panico? Come devono essere nel disturbo di panico? In quali disturbi si verificano oltre al disturbo di panico? Gli attacchi di panico consistono nell'improvvisa intensa risposta fisiologica che correla con l'ansia, in cui si devono verificare 4 di queste sensazioni: aumento del battito cardiaco, alterazione respiratoria, sensazione di asfissia,

tremori, sudorazione, fastidio o dolore al petto, vertigini, instabilità, svenimento, parestesie, sensazioni di realtà (derealizzazione e depersonalizzazione), inoltre di hanno preoccupazioni che girano intorno alla possibilità di avere una patologia molto grave, di perdere il controllo, di impazzire e di morire. Gli attacchi possono essere attesi o situazionali quando situazioni fisiologiche sono collegate a situazioni scatenanti, o inaspettati quando non sono associati a situazioni scatenanti. Nel disturbo di panico, è necessario che gli attacchi di panico siano ricorrenti e inaspettati, possono essere anche attesi ma sono necessari gli inaspettati; inoltre devono essere completi, quindi avere almeno 4 di quei sintomi. Gli attacchi di panico si possono verificare oltre che nel disturbo di panico anche in altri disturbi d'ansia (ma attesi), come disturbo d'ansia sociale, fobia specifica, agorafobia, disturbo d'ansia generalizzata.c'entra l'iperventilazione nel disturbo di panico? Quando le persone notano la mancanza d'aria (dispnea) tendono a forzare la respirazione volontariamente (iperventilazione) perché tendono ad interpretare negativamente i normali cambiamenti respiratori dovuti a stress o nervosismo; l'iperventilazione porta a costrizione dei vasi sanguigni al livello cerebrale che potrebbe dar luogo a vertigini, nausea, parestesie, e quindi all'attacco. Pur introiettando più ossigeno, ne arriva meno perché si rompe l'equilibrio tra ossigeno e anidride carbonica e si ha minor eccitazione dei centri respiratori affinché si torni ai livelli omeostatici. La dispnea di per sé ha valore adattivo in quanto aiuta a stabilizzare l'equilibrio ossigeno-anidride carbonica. L'iperventilazione è considerata un fattore di vulnerabilità per gli attacchi di panico. 24. Cosa è il condizionamento enterocettivo? Si riferisce

Al fatto che il primo attacco di panico è dovuto a fattori ambientali, fisici o emozionali che producono un'alterazione fisiologica momentanea, dal secondo in poi questo evento sarà condizionato e sarà quindi il fattore che manterrà gli attacchi.

25. Che cosa è la sensibilità all'ansia? La sensibilità all'ansia non fa riferimento a un processo di apprendimento ma a una serie di credenze che la persona ha, attraverso cui fa una interpretazione catastrofica dell'alterazione fisiologica e delle sue conseguenze. Queste credenze fanno sì che certi stimoli fisici o mentali siano interpretati (sbagliando ed esagerando) come segni che sta per accadere un disastro.

26. Di quali disturbi è stata considerata la sensibilità all'ansia un fattore di vulnerabilità? La sensibilità all'ansia è un fattore di vulnerabilità per sviluppare un disturbo di panico o un disturbo da agorafobia.

Qual è la differenza tra disturbo di panico e agorafobia, qual è l'elemento centrale che le contraddistingue? L'elemento centrale che distingue disturbo di panico e agorafobia, è il fatto che nel primo disturbo le situazioni scatenanti l'attacco di panico sono situazioni interne, mentre nell'agorafobia, scatenano gli attacchi d'ansia, e quindi sono evitati, fattori specifici esterni. Che cos'è la fusione cognitiva? È un processo psicologico secondo cui le azioni della persona sono guidate dai suoi pensieri, che vengono vissuti come se fossero eventi presenti. L'evitamento esperienziale delle emozioni è il risultato della fusione rigida con le storie mediante cui si giudicano negativamente certe emozioni: emozioni e eventi interni non causano e non controllano il comportamento, molte persone però non credono a questo, perché si fondono rigidamente con storie che dicono il contrario, e quindi.È difficile non dar retta alla mente per loro. Per l'ACT il problema non è il contenuto del pensiero, quindi la "cura" non sarà cambiarlo, per l'ACT la soluzione è insegnare la persona a relazionarsi in un altro modo con gli eventi interni, non mediante la fusione cognitiva rigida indiscriminata. Come tutti i processi psicologici la fusione cognitiva non è un male, è molto utile se usata con flessibilità, ma il problema è la fusione rigida. 29. In che cosa consiste il disturbo d'ansia sociale? Consiste in risposte d'ansia in situazioni sociali, contesti molto vari, in alcuni casi possono essere limitate al parlare o esibirsi, in altre di fronte a numerosi stimoli. Si temono le sensazioni fisiologiche che possono essere visibili a terze persone, si attuano meccanismi di evitamento delle situazioni che farebbero scatenare l'ansia, provocando una momentanea riduzione dell'ansia ma a lungo andare.

Diventa un problema. Il disturbo d'ansia sociale, quando limitato solo all'esibirsi può avere un esordio più acuto, quindi partire da un evento avversivo, mentre il disturbo d'ansia sociale più generalizzato generalmente è cronico e proviene dall'infanzia.

30. Come viene spiegato il disturbo d'ansia generalizzata dall'approccio di Borkovec?

Borkovec dirà che le preoccupazioni sono un elemento eziologico e sono un tentativo verbale di risolvere problemi della vita quotidiana (stati orientati al futuro in cui la persona si prepara per affrontare eventi negativi). Le preoccupazioni possono avere una funzione adattiva nel caso di eventi negativi da fronteggiare, ma nel caso del disturbo da ansia generalizzata non si parla di preoccupazioni come funzione adattiva ma di rimuginio, piuttosto, sottolineando che la preoccupazione ha carattere ripetitivo e inefficace. Borkovec paragonerà i pensieri iconici e immaginari con il

pensiero verbale tipico del rimuginio, e dirà che i pensieri verbali producono conseguenze rinforzanti, in quanto si riduce l'attivazione fisiologica che accompagna di solito il pensiero immaginativo, e inoltre questo evitamento cognitivo non fa produrre una soluzione, è inefficace. Ma la persona continua, perché gli serve come pseudo-scudo emotivo pensando che siccome si è preoccupato, allora forse questo lo potrà aiutare. Infine il problema spesso non avviene perché spesso i pensieri sono esagerati, e ciò aiuta a mantenere l'idea che rimuginare sia utile. Un'altra conseguenza molto negativa evidenziata da Borkovec riguarda il fatto che il rimuginio allontana la persona da situazioni importanti che non vengono affrontate perché distratta. 31. Ci sono degli studi che mostrano che preoccuparsi è improduttivo, perché? Le preoccupazioni sono state collegate con fattori cognitivi, le meta-cognizioni, che

Sono supposti profondi sulle ruminazioni mediante le quali la persona è convinta che il suorimuginio serva. Sono un fattore di vulnerabilità poiché magari inizialmente si ha unrimuginio simile a tutti, poi viene usata come strategia di comportamento protettivo. Inoltrea volte nel disturbo d’ansia generalizzata avviene un fenomeno per cui la persona si rendeconto che non sono utili le preoccupazioni, quindi saranno fonte di preoccupazioni, lapersona tenterà di sopprimerle ma i tentativi portano nella maggior parte dei casi a uneffetto paradossale, per cui si riverberano con maggiore intensità e frequenza.

32. Qual è la differenza fondamentale tra disturbo depressivo maggiore e disturodepressivo persistente? La durata. Quali sono i due principali fenomeni per ildisturbo depressivo maggiore di cui uno dei due deve per forza essere presente?L’umore depresso e l’anedonia.

33. La teoria di Seligman dell’impotenza appresa

È una delle teorie fondamentali per la depressione del modello cognitivo-comportamentale. In cosa consiste e cosa cambia con la riforma? La teoria sostiene che la depressione sia il risultato di schemi di pensiero negativi e distorsioni cognitive. Questi schemi di pensiero negativi influenzano la percezione di sé, degli altri e del mondo circostante, portando a sentimenti di tristezza, disperazione e disinteresse per le attività quotidiane. Con la riforma, la teoria cognitivo-comportamentale della depressione ha subito alcune modifiche. In particolare, si è prestata maggiore attenzione alla dimensione sociale della depressione, considerando l'importanza delle relazioni interpersonali e dei fattori ambientali nella manifestazione e nel mantenimento della malattia. Inoltre, la riforma ha enfatizzato l'importanza di intervenire sui pensieri automatici negativi e sulle distorsioni cognitive attraverso tecniche di ristrutturazione cognitiva. Queste tecniche mirano a identificare e modificare i pensieri distorti, sostituendoli con pensieri più realistici e funzionali. In sintesi, la teoria cognitivo-comportamentale della depressione sostiene che i pensieri negativi e le distorsioni cognitive siano alla base della depressione e che intervenire su di essi attraverso tecniche di ristrutturazione cognitiva possa portare a un miglioramento dei sintomi depressivi. La riforma ha arricchito questa teoria, considerando anche l'importanza dei fattori sociali e ambientali nella manifestazione e nel trattamento della depressione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
13 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher c.delcherico1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia e psicologia clinica cognitivo-comportamentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Berrocal Montiel Carmen.