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Il trattamento della convulsione da cybersex
Cooper sostiene che il miglior trattamento sia psicoterapia di gruppo, di coppia e individuale combinate. Fondamentale per l'avvio di ogni programma terapeutico è la valutazione della disponibilità al cambiamento attraverso un colloquio motivazionale e una valutazione della stessa sulla base degli stadi del cambiamento. Prerequisito fondamentale per il trattamento della convulsione da cybersex sono la consapevolezza del problema e delle conseguenze difficoltà nelle aree di vita. Secondo Carnes questa consapevolezza include: consapevolezza di non potersi impegnare nel cybersesso ancora a lungo, morte delle fantasie sessuali, perdita del contatto con la realtà e l'impatto delle perdite sia lavorative che sociali, senso di perdita e crisi d'identità in assenza di cybersesso. Durante la presa di consapevolezza possono presentarsi razionalizzazioni che interferiscono con questo primo passo ("il cyber sesso non ha conseguenze").-Modello olandese il modello olandese è un modello che viene applicato pertrattamento del dg: si divide nella fase per bambini prepuberi dove mancano ifarmaci ed è principalmente incentrato per lo sviluppo dell’identità di genere delbambino, che torni in armonia con il sesso biologico o che si sviluppi verso ladirezione dg. Per quanto riguarda gli adolescenti si articola in 3 fasi: prima fase diassesmnt che dura 6 mesi, dove si vede la situazione in generale e a livello specificoper la disforia, in base a questa valutazione possono esserci 3 diversi outcome: dgnon chiaro e ci sono fattori di rischio, si fa la psicoterapia; dg certo e fattori dirischio, si interviene su quelli e si vede come si
evolve la cosa; c'è dg ma non fattori di rischio, quindi in questo caso si può continuare senza problemi verso la fase 2, ossia utilizzo dei gnrh analoghi, dai 12 ai 16 anni. Se la persona, dopo 4 anni permane con la disforia, e non vuole tornare indietro, si passa alla fase 3, ossia utilizzo di terapia ormonale meno reversibile dai 16 ai 18. Se a 18 la persona è completamente "convinta", si può optare per la rcs in moda da mantenere permanente il passaggio di genere. Il modello Olandese è un modello che è stato costituito per accompagnare nei vari trattamenti le persone con disforia di genere, da quando sono bambini fino all'attribuzione chirurgica. Viene preso come punto di riferimento per il trattamento della Disforia di Genere in età evolutiva e prevede diverse fasi: valutazione psicodiagnostica del paziente che non prevede alcun intervento medico, poi interventi completamente reversibili (la soppressione della pubertà con farmaci analoghi agli ormoni sessuali) e infine interventi meno reversibili (terapia ormonale e chirurgia).pubertà per quei soggetti tra i 12 e i 16 anni che sono considerati eleggibili al trattamento), parzialmente reversibili (il trattamento ormonale dai 16 anni in su) e completamente irreversibili (la chirurgia dai 18 anni in su).
Obiezioni: siccome si va a bloccare la pubertà, i medici bloccano così il processo naturale. Altra obiezione è sul fatto che non sia chiara come avvenga lo sviluppo dell'Identità di Genere e quindi non si sa se queste interferenze siano efficaci o meno nello sviluppo psicologico del bambino ed infine altra obiezione è capire qual è l'età giusta per poterlo fare, perché a 12 anni i bambini sono ancora minorenni e si ritiene che non abbiano abbastanza capacità decisionali per permettere questo.
Differenziazione sessuale -> La differenziazione sessuale e il dismorfismo sessuale cerebrale: Le gonadi maschili e femminili derivano dalla struttura primaria comune, che si sviluppa in 2 parti,
interna (midollare) e esterna (corticale), la prima da luogo ai testicoli e con il tempo scompare la parte corticale, e poco prima della nascita scende lo scroto (può scendere anche tra la quarta e la sesta settimana di vita sennò deve essere operato perché si danneggiano gli spermatozoi). L'ovaia, invece, deriva dalla parte corticale e questa differenziazione inizia alla 12esima settimana, alla 7° settimana di vita il feto ha sia i dotti primari maschili che i femminili; dal terzo mese la donna sviluppa i dotti di Muller e l'atrofia di quelli di Wolff, viceversa nel maschio. Nei casi di ermafroditismo si hanno entrambi i dotti. I testicoli inducono questo processo tramite 2 sostanze: testosterone (stimola lo sviluppo dei dotti di Wolff) e il fattore antimulleriano, se non c'è questo fattore abbiamo un particolare ermafroditismo con genitali esterni coerenti ma all'interno l'utero. La differenziazione esterna dei genitali.inizia verso la 14° settimana e la• differenziazione maschile è influenzata dagli androgeni (diidrotestosterone).Alterazioni sono dovute a:- insensibilità agli androgeni: cariotipo XY ma fenotipo nettamente femminile, c’è• insensibilità agi androgeni e quindi i tessuti corporei non si virilizzano- sindrome androgenitale: in soggetti con genotipo XX c’è un blocco della sintesi• di cortisone surrenalico e quindi produzione di precursori androgeni (virilizzano gliabbozzi genitali), femmine genetiche con mascolinizzazione completa e presenzadi pene e scroto vuoto e con clitoride molto ingrossato e fusione delle grandilabbra.I dermatoglifi (disegni formati dalle creste cutanee dei polpastrelli) sono con più• creste cutanee rispetto alle donne, che invece hanno più creste a sinistra; gliomosessuali hanno più creste sulla mano sinistra rispetto agli uomini eterosessuali(studi più recenti nonHanno però confermato questa presenza. Vi sono anche dimensioni più grosse nel pene negli uomini omosessuali, i risultati possono essere spiegati in 2 modi:
- Livelli più bassi di ormoni maschili prenatali potrebbero ridurre la perdita di recettori degli androgeni nel pene in sviluppo, permettendogli di crescere di più.
- Effetti dello stress prenatale nelle femmine in gravidanza, riduce i livelli di androgeni, però prima di questo declino permanente del testosterone, si verifica inizialmente un aumento significativo dello stesso.
Esistono delle strutture cerebrali diverse tra i due sessi per volume e numero di cellule; il nucleo SDN-POA è 2,5 volte più grande nei maschi che nelle femmine e contiene 2,2 volte più cellule, ciò accade da 2 a 4 anni dopo la nascita e poi si stabilizza. Altra struttura sono i nuclei interstiziali dell'ipotalamo anteriore (4 e indicati con sigle da INAH1 a INAH4), INAH2/3 hanno però confermato questa presenza.
nei maschi presentano un volume maggiore ma negli omosessuali hanno dimensioni più simili alle donne. Il Nucleo Soprachiasmatico non ha differenze sessuali ma nei maschi omosessuali è più sviluppato; un dismorfismo che invece esiste è nelle cellule contenenti VIP che negli uomini giovani è grande il doppio e contiene un numero 2 volte maggiore di cellule (da adulti questi dati sono invertiti). Questo è legato a ritmo sonno-veglia; gli omosessuali maschi e femmine si svegliano prima ma solo i maschi vanno a letto dopo. Un'altra struttura dismorfica è la BSTs che è più grande negli uomini ma nei transessuali da uomo a donna ha dimensioni più piccole, viceversa per i transessuali da femmina a maschio (base neurobiologica per la Disforia di Genere). Altra differenza riguarda i fasci di connessione tra i due emisferi cerebrali (corpo calloso e commessura anteriore). Lo splenio (parte caudale o posteriore)del corpocalloso) nelle femmine è più bulboso e grande; inoltre l'area del corpo calloso aumenta con l'età dei bambini e diminuisce con l'età degli adulti, negli adulti l'area della superficie medio-sagittale della corteccia cerebrale diminuisce con l'età nelle donne ma non negli uomini. Rispetto alla commessura anteriore questa è del 12% più grossa nelle donne ed è alla base di differenze funzionali fra i sessi nelle abilità cognitive e nella lateralizzazione cerebrale. Negli omosessuali questa struttura è maggiore del 36% rispetto agli uomini e del 5,9 rispetto alle donne.
-Disforia di genere -> Carroll (2000) 3 presentazioni comuni di varianza di genere:
● Disforia di Genere da donna a uomo (FtM): precoce esordio di comportamenti cross-gender anche in età prescolare; tali soggetti si descrivono come mascolini nel comportamento e nell'aspetto, con preferenza verso giochi
Disforia di Genere da uomo a donna ( MtF) classica figura della transessualeuomo-donna; tali individui vengono descritti come bambini effeminati, graziosi,fin da piccoli hanno sempre evitato giochie sport violentie preferito giocare con lebambine, hanno sempre provato attrazione fisica per i maschi e non per lefemmine e per questo sono stati spesso motivo di prese in giro dai coetanei. Inadolescenza hanno provato esperienze di tipo affettivo-sessuali con maschi inquanto aspirano a rapporto con uomini eterosessuali. In caso di DG persistenteessi possono richiedere una
rassegnazione chirurgica di sesso.- Disforia di Genere da uomo a donna, tipo autoginefilico: con tale termine ci si riferisce al piacere sessuale, alla fantasia che essi nutrono di se stessi come femmine; durante l'infanzia non possedevano tratti effeminati, anzi si presentavano come mascolini. Con la crescita sviluppano attrazione verso il sesso femminile ma continuano ad essere eccitati al pensiero di apparire come donne, corteggiano ragazze ma lottano contro il proprio impulso al travestimento; col tempo questa fantasia aumenta con conseguente depressione o utilizzo di sostanze; talvolta richiedono un intervento chirurgico ma ciò avviene al raggiungimento della mezza età come possibile paura di perdita dei figli, moglie, lavoro.
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La prostatectomia è un intervento chirurgico utilizzato per rimuovere la prostata, una ghiandola presente nel sistema riproduttivo maschile. Questo intervento può essere necessario per trattare diverse condizioni, tra cui il cancro alla prostata.
Durante la prostatectomia, il chirurgo rimuove la prostata e, in alcuni casi, anche i linfonodi circostanti. Questo può avere un impatto sulla funzione sessuale maschile, inclusa l'eiaculazione.
Dopo la prostatectomia, molti uomini sperimentano una riduzione o una completa assenza dell'eiaculazione. Questo perché la prostata è coinvolta nella produzione del liquido seminale, che viene espulso durante l'eiaculazione.
Tuttavia, è importante sottolineare che la capacità di provare piacere sessuale e di raggiungere l'orgasmo può rimanere intatta anche dopo la prostatectomia. Ci sono diverse opzioni disponibili per gestire i cambiamenti nell'eiaculazione e per mantenere una vita sessuale soddisfacente dopo l'intervento.