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Cos'è la cronemica?

La cronemica è un ambito di studi che riguarda l'utilizzo del tempo in contesti di comunicazione non verbale. Il modo di usufruire del tempo e il modo di percepirlo e gestirlo sono aspetti che descrivono e definiscono l'interlocutore. Puntualità e disponibilità di attesa, velocità dell'eloquio e durata sono gli elementi costitutivi da valutare in sede di ricerca in questo ambito. La collocazione temporale e la frequenza di un'azione sono fattori rilevanti nell'interpretazione di messaggi non verbali. Si possono identificare due modalità dominanti di gestione e percezione del tempo:

  • Monocronica: il fattore tempo è considerato molto importante ed è caratterizzato da organizzazione precisa e schematica. Viene scandito da eventi programmati ed è visto come qualcosa che può essere controllato volontariamente o sprecato. La tendenza è quella di compiere una sola azione
alla perfezione. I gesti possono essere utilizzati per comunicare emozioni, intenzioni, informazioni e persino per stabilire rapporti di potere o di sottomissione. Alcuni gesti sono universali e vengono compresi da tutte le culture, come ad esempio il gesto del saluto con la mano o il gesto di indicare qualcosa con il dito. Altri gesti, invece, possono essere specifici di una determinata cultura o gruppo sociale e potrebbero non essere compresi da persone di altre culture. La comunicazione non verbale gestuale è quindi un importante strumento di comunicazione che può essere utilizzato in modo consapevole o inconscio per trasmettere messaggi e stabilire connessioni con gli altri.

invirtù della presenza dei gesti. Ottenheimer (2007) ha elencato cinque tipologie di gesti:

  1. Gli emblemi sono gesti che significano qualcosa di per sé: sono una traduzione dell’aspetto comunicativo verbale.
  2. I gesti illustratori mimano l’evento o l’oggetto inteso, per ottenere chiarezza maggiore.
  3. I gesti affettivi manifestano le emozioni provate.
  4. I gesti regolatori forniscono una cadenza all’interazione.
  5. I gesti adattatori, tipo auto-contatto o tic, riempiono il contesto relazionale.

Un’ulteriore differenziazione può essere operata tra i gesti:

  • connessi al discorso
  • indipendenti dal discorso.

L’interpretazione di questi ultimi dipende dalla cultura di appartenenza e hanno una traduzione immediata a livello verbale. I primi invece forniscono informazioni supplementari destinate all’approfondimento di un messaggio verbale. Non hanno significato se valutati in maniera acontestuale.

Descrivere la comunicazione non verbale di tipo

vocaleLa comunicazione vocale è uno degli aspetti fondamentali della comunicazione non verbale. I segni paralinguistici sono essenziali per capire appieno un dialogo e, allo stesso modo, non si può comprendere totalmente un discorso senza considerare i segni soprasegmentali o prosodici, che risultano cioè dall'applicazione delle categorie musicali alla catena parlata. Tutto ciò acquista notevole rilevanza, non tanto in un normale contesto, ma soprattutto nella prosodia tipica del linguaggio oratorio, che attiva tutta una gamma di tratti soprasegmentali. Ci si riferisce qui, dunque, ad alcune categorie paramusicali come:
  • volume o intensità di voce
  • altezza o livello della linea melodico-recitativa
  • attacchi e clausole (impennate iniziali o crescendo)
  • enfasi o foga con cui la frase è pronunciata
  • ritmo o velocità con cui si susseguono le varie unità dell'enunciato
  • legatura e spaziatura delle
sillabe•alterazione della pronuncia di certe vocali o consonanti. Fondamentale è il ruolo delle pause, sia piene sia vuote. Esse costruiscono infatti un organico codice con gli altri elementi linguistici. Le pause piene contengono: • vocalizzi • respiri o altri effetti Le pause vuote prevedono l'interruzione silenziosa dell'eloquio. La pausa riesce spesso a legare più di una congiunzione: riesce a creare infatti un'attesa che, gestita e studiata, risulta essere una saldatura. Inoltre, allungando l'attesa rende più soddisfacente l'esaudimento. In questo gioco di parole e silenzi è naturale la rilevanza dell'aspetto del tempismo. Una pausa troppo lunga è snervante, una troppo breve insufficiente a rendere l'aspetto che si vuole. Lez 25 Come possiamo definire il discorso? Il discorso è un mezzo importante nel modo di intendere, vedere, definire e dare senso alle relazioni. Possiamo definire il sapere.

Il testo fornito descrive il concetto di sapere scientifico come un linguaggio che fornisce spiegazioni attendibili nei vari ambiti della realtà. Secondo il dibattito epistemologico recente, le discipline scientifiche sono considerate universi di discorso soggetti a continue riformulazioni e conflitti di interpretazione. Ogni sapere scientifico è una pratica discorsiva regolata da specifiche procedure di produzione di senso o significato.

Il discorso è l'atto del discorrere, dell'esprimere il pensiero attraverso la parola. In un senso più specifico, il termine "discorso" si riferisce al parlare di una persona in particolare. Il discorso è una pratica di costruzione di senso attraverso la quale una persona fa valere la propria unicità nel sistema di relazioni che la lega al mondo (Mininni, 2000).

Nella tradizione della civiltà occidentale, troviamo parole che definiscono in modo ambiguo e non univoco la capacità specifica

Dell'individuo di usare il linguaggio. Il discorso nella cultura occidentale ha dunque una doppia responsabilità: quella di dare consistenza e visibilità allarazionalità, e quella di prendersi cura degli eventi.

In conclusione, possiamo dire che: definendo il discorso si passa dalla risposta più semplice (linguaggio in uso; pratica del parlare) a quella più completa di qualsiasi procedura umana di produzione di senso; questo ci fa rendere conto di come la socialità umana sia costruita discorsivamente anche mediante pratiche talvolta silenziose.

Quali sono le differenze tra scienza moderna e costruzionismo sociale?

La scienza moderna è una concezione oggettivistica. L'universo esiste indipendentemente da noi e solitamente nei nostri discorsi ci riferiamo ad oggetti che esistono per proprio conto nella realtà e che si possono conoscere in modo oggettivo. Il costruzionismo sociale sono le pratiche discorsive che danno le basi di

Riferimento di ciò che le persone considerano come reali nei loro rapporti. Esistono due versioni del socio costruzionismo. La prima versione viene definita radicale. In questa versione alcuni socio-costruzionisti (Edward, Gergen, Pottere e Shotter) hanno trasformato l'accusa di relativismo in un punto di forza, e sostengono la plausibilità del relativismo. La capacità umana non potrà mai cogliere come le cose stanno oggettivamente. La realtà si dissolve nella rete dei discorsi.

Nella seconda versione definita debole, altri studiosi (Harrè o Parker) rilevano come gli apparati cognitivi della realtà non si possono staccare né dall'adozione di un dato punto di vista né dai formati culturali in cui si trovano le pratiche discorsive. Detto ciò, essi sostengono che è possibile trasformare l'oggettivismo del senso comune in realismo critico della persona (che è consapevole che la propria conoscenza).

Quali sono gli assunti di base dell'analisi del discorso?

All'interno del costruzionismo sociale, negli ultimi trent'anni, è nato un orientamento di studio noto come Analisi del Discorso (AD). L'AD è una prospettiva di indagine sulla comunicazione (comunicazione intesa come una serie di pratiche in grado di attivare vari sistemi di segni). I suoi assunti di base sono:

  1. La natura socio-costruttiva della conoscenza (forma, cultura e contenuto dei processi cognitivi sono situati nella storia e nella cultura di una data comunità).
  2. Il carattere interazionale del significato (l'azione intra individuale dell'intenzione di senso è legata con le dinamiche interindividuali realizzate dai discorsi).

Cosa sostiene la versione debole del socio costruzionismo?

Alcuni studiosi (Harré o Parker) rilevano come gli apparati conoscitivi della realtà non si possono staccare dalle pratiche sociali che li producono e li utilizzano. La versione debole del socio costruzionismo sostiene che la realtà è costruita socialmente attraverso l'interazione tra gli individui e le pratiche discorsive.

nella produzione e nella comprensione del linguaggio. La conversazione implica un'interazione reciproca tra i partecipanti, che si scambiano informazioni, opinioni, emozioni e creano significato attraverso il dialogo. Nell'analisi della conversazione, si studia come la conversazione è organizzata e come i turni di parola si susseguono tra i partecipanti. Si analizzano anche le variazioni culturali nella conversazione, poiché le pratiche discorsive possono differire da una cultura all'altra. L'obiettivo principale dell'analisi della conversazione è comprendere come le persone costruiscono significato attraverso il linguaggio e come le interazioni verbali influenzano la comunicazione. La conversazione può essere considerata come un'attività sociale complessa, in cui le persone negoziano il significato e costruiscono relazioni attraverso il dialogo.

Spontaneamente a parlare e a manifestare il proprio punto di vista. Si tratta di un'attività polifonica che occupa buona parte del tempo libero e anche del tempo di lavoro nelle forme e nei luoghi più svariati. Possiamo intendere la conversazione come il risultato di un'iterazione fra due o più individui, spesso caratterizzati da interessi divergenti, orientati al raggiungimento di uno scopo. La conversazione quindi già in partenza si presenta come una pratica comunicativa complessa e caotica in apparenza. L'ordine e la coerenza nella conversazione non si trovano sul piano linguistico, ma a livello delle mosse interattive che i partecipanti compiono in modo apparentemente casuale. Un esempio:

C.: Ciao, come va?

B.: Vai a quel paese!

La conversazione è un'interazione comunicativa molto variabile sia nel tempo (può durare da pochi minuti a ore), sia nel numero di partecipanti coinvolti; inoltre può essere a livello formale.

o. Può essere un semplice scambio di opinioni su un argomento di attualità, una chiacchierata informale tra amici o una discussione più approfondita su un tema specifico. La conversazione può avvenire di persona, al telefono o attraverso mezzi di comunicazione digitale come chat o videochiamate. Indipendentemente dal mezzo utilizzato, la conversazione è un modo importante per connettersi con gli altri, condividere idee, esprimere emozioni e creare legami sociali.
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Publisher
A.A. 2021-2022
22 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher edordo6759778 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Ruggi Simona.