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Interpretazioni della televisione di Adriaan Peperzak e Giovanni Sartori
Il filosofo Adriaan Peperzak sostiene che la televisione ha assunto oramai una grande responsabilità, in quanto produce e sostiene una sorta di mitologia collettiva, sostituendo in gran parte la religione e la politica. Al posto della religione e della politica, sostiene Peperzak: "è subentrata la televisione che ogni giorno ci presenta a modo suo immagini, storie, relazioni e opinioni chiave, più o meno generalmente accettate. Essa, nel restituirci quest'immagine della nostra società, contribuendo così a consolidarne l'ideologia, si assume, ovviamente, una grossa responsabilità, da molti punti di vista, compreso quello politico". Secondo il politologo e sociologo Giovanni Sartori: "La parola è un simbolo tutto risolto in quel che significa, in quel che fa capire. E la parola fa capire".sottolineato, la televisione è principalmente un mezzo visivo. Pertanto, il testo può essere formattato utilizzando i seguenti tag HTML:soltanto se capita, e ciò se conosciamo lalingua alla quale appartiene; altrimenti è lettera morta, un segno, un suonoqualsiasi. Per contro l'immagine è pura e semplice rappresentazionevisiva. L'immagine si vede e basta; e per vederla basta la vista, basta nonessere ciechi, la televisione ribalta il rapporto tra capire e vedere. Latelevisione rende quindi il telespettatore dipendente dalle immagini cheegli vede sullo schermo e conduce a una vera e propria "mutazioneantropologica": l'homo sapiens si sta trasformando sempre di più in homo videns.
Lezione 5106. Si esponga nelle sue linee essenziali il rapporto tra etica e televisione. Anche per la televisione sono stati elaborati codici deontologici chetutelano il rispetto del pluralismo dei punti di vista, la correttezzadell'informazione, la protezione delle fasce più deboli, il rispetto dellaprivacy, il corretto trattamento delle minoranze ecc., ma, come già sottolineato, la televisione è principalmente un mezzo visivo.
Per il giornalismo, la mera osservanza dei codici deontologici non basta, perché bisogna lavorare sul senso di responsabilità del giornalista e dell'operatore radiotelevisivo. Proprio per la sua facile accessibilità e la sua onnicomprensività di destinatari, l'informazione televisiva è quanto mai maggiormente chiamata a rispettare le regole di deontologia e quindi i principi etici da essere richiamati.
I media televisivi hanno la capacità di creare realismo, arricchire le immagini ed espandere le possibilità di pensiero. In realtà, la televisione fornisce un'immagine selettiva, "costruita" della realtà, "confezionata" in base alle esigenze del pubblico e agli obiettivi commerciali che la pubblicità sta cercando di raggiungere.
Anche in televisione sono stati stabiliti codici etici per proteggere il rispetto della diversità, correggere le informazioni, proteggere i gruppi vulnerabili.
Rispettare la diversità, correggere le informazioni, proteggere i gruppi vulnerabili, rispettare la privacy, trattare correttamente le minoranze, ecc.
Ma, come per il giornalismo, non basta seguire un codice etico, perché occorre promuovere la responsabilità nel giornalismo e nelle emittenti. Al fine di garantire la protezione dei minori, che sono considerati vittime inconsapevoli della diffusione della violenza e non prestano attenzione alle particolari sensibilità di questo vasto pubblico, sono state istituite apposite agenzie di controllo di salvaguardia.
Lezione 5207. Si espongano nelle loro linee essenziali gli effetti delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione sui processi psicologici e gnoseologici della mente umana.
Mentre fino a circa 20-25 anni fa il problema della relazione intercorrente tra le TIC e il processo del pensiero umano, da un lato, e la loro applicazione alla didattica, dall'altro, non sarebbe stato forse nemmeno posto negli
negozio online di abbigliamento, che si basa sulla condivisione delle opinioni e delle esperienze degli utenti, definisce come "conoscenza collettiva". Questa forma di conoscenza si basa sulla partecipazione attiva degli utenti, che contribuiscono con le loro opinioni, recensioni e consigli, creando così una rete di informazioni condivise e accessibili a tutti. La rete internet ha anche avuto un impatto significativo sul modo in cui le persone si relazionano e comunicano tra loro. Grazie ai social media e alle piattaforme di messaggistica istantanea, è possibile connettersi con persone di tutto il mondo, condividere pensieri, emozioni, foto e video in tempo reale. Questo ha aperto nuove possibilità di interazione e ha reso il mondo più interconnesso che mai. Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi offerti dalla rete internet, è importante considerare anche gli aspetti negativi. La diffusione di notizie false e la violazione della privacy sono solo alcuni dei problemi che possono sorgere nell'era digitale. È quindi fondamentale essere consapevoli e responsabili nell'utilizzo di internet, cercando di bilanciare i suoi benefici con le sue potenziali conseguenze negative. In conclusione, la rete internet ha rivoluzionato il modo in cui viviamo, lavoriamo e ci relazioniamo. È diventata una parte integrante della nostra vita quotidiana e ha aperto nuove opportunità e sfide. È importante saperla utilizzare in modo consapevole e responsabile, al fine di trarre il massimo vantaggio da questa potente risorsa.sociologo belga Derrick de Kerckhove ha definitoconoscenza connettiva, in quanto in essa il nostro cervello si trova ad essere immerso in una
cornicemediatica ben determinata (brainframe) che struttura e filtra la nostra
visione del mondo, circoscrivendo le modalità con cui intendiamo il mondo e reagiamo ad esso. Lezione 5303. Si espongano nelle loro linee essenziali gli effetti delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione sui processi di insegnamento e di apprendimento. L'introduzione di componenti tecnologiche di tipo informatico e telematico nei processi di insegnamento e di apprendimento rappresenta una svolta relativamente recente nel mondo dell'educazione ed è stata finalizzata sia alla soluzione di problemi legati alla gestione dei processi didattici tradizionali, sia alla ricerca e alla sperimentazione di nuovi modelli di insegnamento e di apprendimento incentrati sulla comunicazione e sullacollaborazione.- Nel primo caso, la realizzazione di aule "virtuali" o di classi "remote", l'utilizzo delle TIC nella didattica non fa sostanzialmente altro che riprodurre in versione telematica la situazione tradizionale della classe reale con la tipica relazione educativa tra un docente/autore e molti discenti/utenti; - Nel secondo caso, invece, si istituisce mediante l'apprendimento collaborativo un processo di insegnamento e di apprendimento basato su strategie collaborative, che implica una forte interrelazione tra gli individui e che coinvolge attivamente gli attori nel processo educativo, permettendo la rivalutazione delle esperienze individuali, il confronto critico e fecondo dei molteplici punti di vista e la maturazione di una propria posizione individuale. Lezione 5404. Si espongano nelle loro linee essenziali le diverse posizioni rispetto agli effetti delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione Uno dei pionieri e dei gurudelle potenzialità positive, cercando di bilanciare l'innovazione tecnologica con la salvaguardia dei valori umani e democratici. Luciano Floridi, con le sue ricerche e la sua filosofia dell'informazione, si colloca in questa categoria degli ibridati. Egli riconosce i rischi e le insidie delle nuove tecnologie, ma allo stesso tempo ne apprezza e ne utilizza le potenzialità positive. La sua visione si basa sull'idea che l'informazione sia un elemento fondamentale per la comprensione e la gestione del mondo contemporaneo. La filosofia dell'informazione si occupa di studiare il ruolo e l'importanza dell'informazione nella società, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche etico e filosofico. Floridi ha anche contribuito all'elaborazione di una specifica etica informatica, che si occupa di definire i principi e le regole che dovrebbero guidare l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione, al fine di garantire il rispetto dei diritti umani, la tutela della privacy e la promozione di una società più giusta e inclusiva. In conclusione, l'interazione sinergica tra tecnologie informatiche e discipline filosofiche, come quella promossa da Luciano Floridi, può offrire un contributo significativo per affrontare in modo consapevole e responsabile le sfide e le opportunità del mondo digitale.inmodo consapevole e critico le potenzialità. Lezione 5503. Si espongano nelle loro linee essenziali le potenzialità della realtà virtuale Il virtuale rappresenta uno dei concetti chiave attualmente emergenti. È bene precisare fin da ora che il virtuale non è una nozione contrapposta al reale, non indica la negazione della realtà, bensì è il potenziamento della realtà. Il virtuale esprime quelle possibilità e potenzialità dell'uomo che le nuove tecnologie dell'informazione hanno il potere di realizzare. Si tratta di un concetto più articolato e complesso, nella misura in cui racchiude e collega fra loro gli aspetti della possibilità, della potenzialità e della potenza. Potenzialità: esprime la condizione in cui qualcosa si trova prima della sua effettiva realizzazione. L'applicazione delle nuove tecnologie dell'informazione all'ambito della comunicazione hamodificato il rapporto tra il pensiero e la realtà, il rapporto dell'uomo con gli altri uomini e con il mondo. Le domande etiche devono quindi riguardare anche la configurazione dei nuovi media, i cambiamenti che possono esercitare sull'uomo e sul mondo. Al fine di elaborare un'etica di internet, si deve innanzitutto individuare gli specifici cambiamenti, nella mentalità e nei comportamenti, che la presenza della rete comporta e soprattutto, da un punto di vista filosofico, si deve prestare attenzione alle trasformazioni concettuali implicite nella pratica della rete e nell'interazione con essa. Tali trasformazioni concettuali riguardano specificamente le nozioni di reale e virtuale e le nozioni di spazio e tempo. Quanto detto in precedenza riguardo al rapporto tra la realtà e l'immagine della realtà, selettiva e "costruita", che ci offrono il giornalismo e la televisione, vale anche, e in misura ben maggiore, per la rete.
Internet è per i social network, che permettono non solo di conoscere la realtà a partire da un particolare punto di vista, ma addirittura di creare una nuova realtà e di "vivere" in essa: la realtà virtuale.
Il virtuale rappresenta uno dei concetti chiave attualmente emergenti. È bene precisare fin da ora che il virtuale non è una nozione contrapposta al reale, non indica la negazione della realtà, bensì è il potenziamento della realtà. Il virtuale esprime quelle possibilità e potenzialità dell'uomo che le nuove tecnologie dell'informazione hanno il potere di realizzare.
Si tratta di un concetto più articolato e complesso, nella misura in cui racchiude e collega fra loro gli aspetti della possibilità, della potenzialità e della potenza.
Vediamo più nel dettaglio questi tre aspetti:
- Pos