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SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04)
Corso di Laurea: NEUROPSICOLOGIA
Insegnamento: 17
Lezione n°: I sistemi di controllo e il lobo frontale
Titolo:
nell’ambiente circostante.
1
Attività n°:
Fig. 52
I modelli sperimentali del decision-‐making. Con il termine decision-‐making si intendono quelle funzioni cognitive
connesse alla capacità decisionale e all’abilità nel modulare la percezione della ricompensa e della punizione al fine
di effettuare scelte vantaggiose. La corteccia frontale funziona da “sistema esecutivo esperto” del cervello ed
attraverso l’assimilazione e la fusione dei processi percettivi, volitivi, cognitivi ed emotivi, modula e forma
personalità e comportamento. Quando è danneggiata il suo risultato può essere: deficit decisionale;
disorganizzazione della personalità e del funzionamento emotivo; anomalia nell’attenzione e concentrazione;
difficoltà nella pianificazione e nell’iniziazione delle azioni; apatia o euforia; riduzione delle abilità motorie e del
controllo dei pensieri, parole ed azioni.
Che cosa è e quando viene utilizzata la batteria Visual Object and Space Perception battery? La batteria VOSP
consiste in 8 subtest ideati per indagare aspetti particolari della percezione degli oggetti o dello spazio,
minimizzando al contempo il coinvolgimento di altre funzioni cognitive. È possibile confrontare la performance di un
paziente con quella di soggetti di controllo neurologicamente sani, e di pazienti affetti da lesioni a carico
dell’emisfero destro o sinistro. A questi esempi di strumenti, si aggiungono ovviamente molti strumenti per disturbi
visuo-‐percettivi specifici (disturbi di percezione dei colori, del movimento, etc..).
Come vengono valutate le funzioni esecutive? Le funzioni esecutive sono quelle abilità che permettono a un
individuo di anticipare, progettare, stabilire obiettivi, attuare progetti finalizzati a uno scopo, e monitorare, e se
necessario modificare, il proprio comportamento per adeguarlo a nuove condizioni. Sono quindi funzione esecutive
l’attenzione sostenuta, le abilità di problem-‐solving, la pianificazione e la programmazione, la capacità di multi-‐
tasking, la flessibilità cognitiva, e l’abilità di gestire informazioni nuove. Queste funzioni cognitive sono state definite
come la componente “fredda” delle funzioni esecutive, in quanto tendono a non coinvolgere in modo significativo la
sfera emozionale. Ma oltre a coinvolgere questi processi cognitivi, le funzioni esecutive chiamano in causa anche i
meccanismi che coinvolgono le emozioni, le credenze e i desideri come ad esempio le esperienze di ricompensa e
punizione, regolazione e monitoraggio del proprio comportamento sociale, e le abilità di decision-‐making a carattere
emozionale e interpersonale. E queste funzioni sono state definite come la componente esecutiva “calda”. In
particolare, negli ultimi anni è stata effettuata questa distinzione dicotomica tra funzioni esecutive “calde” che sono
legate ad un’elaborazione automatica ed emozionale degli stimoli, e funzioni esecutive “fredde” che sono invece
legate ad un’elaborazione complessa, cognitiva, controllata e più lenta. Le funzioni esecutive vengono valutate
attraverso dei test neuropsicologici standardizzati e validati per la valutazione delle funzioni esecutive. Wisconsin
card sorting test: esamina le funzioni esecutive del paziente. Test di fluenza verbale. Stroop test hayling sentence
completion test: vengono mostrate delle parole scritte con colori diversi. Il compito consiste nel pronunciare a voce
alta il nome del colore e viene misurata la latenza della risposta. Il colore è l’informazione rilevante per lo
svolgimento. Brixton spatial anticipation test: individuare difficoltà nel’inibire risposte automatiche Torre di londra.
Gambling task. Frontal assestment battery. Behavioural assestment of the dysexecutive syndrome. Frontal system
behavior scale.
Che cosa è il test di memoria ecologico-‐comportamentale di Rivermead? È un test di memoria complementare ai
tradizionali test, capace di predire i deficit di memoria in situazioni ecologiche, cioè nella vita reale. È stato
sviluppato per valutare le abilità di memoria in adulti con e senza cerebrolesioni, e per monitorare i cambiamenti nel
tempo delle loro prestazioni di memoria. Si compone di 14 subtest che valutano aspetti visivi, verbali, di
riconoscimento, di richiamo e di memoria della vita quotidiana sia immediata sia differita. Fornisce informazioni
rilevanti per valutazioni neuropsicologiche, cliniche e riabilitative; la sua sensibilità alle alterazioni del funzionamento
mnestico lo rende inoltre un utile strumento di ricerca. È in grado di misurare e monitorare l’invecchiamento
fisiologico della memoria, e può essere impiegato con successo per la creazione di profili di memoria all’interno di
gruppi clinici e negli studi di efficacia dei trattamenti dei disturbi mnestici.
Quali principi guidano la valutazione neuropsicologica nella schizofrenia? La schizofrenia è caratterizzata da psicosi
(perdita del contatto con la realtà), allucinazioni (false percezioni), deliri (falsi convincimenti), linguaggio e
comportamento disorganizzati, appiattimento dell'affettività (manifestazioni emotive ridotte), deficit cognitivi
(compromissione del ragionamento e della capacità di soluzione dei problemi) e malfunzionamento occupazionale e
sociale. La causa è sconosciuta, ma vi è una forte evidenza di una componente genetica e i sintomi di solito
esordiscono nell'adolescenza o nella prima età adulta. Possiamo ritrovare diverse forme di schizofrenia, tra cui:
Schizofrenia di tipo catatonico, dove sono evidenti disturbi psicomotori, come ad esempio lo stupore
• catatonico, la rigidità o la flessibilità inconsuete del sistema muscolare;
Schizofrenia di tipo disorganizzato, dove prevalgono l’appiattimento dell’umore e affettivo (chiusura in sé,
• perdita di interesse) associato alla disorganizzazione del pensiero e a eventuali problemi comportamentali;
Schizofrenia di tipo paranoide, in cui il sintomo principale è rappresentato da deliri e allucinazioni, ma in cui
• possono ess