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Qualora la posizione di Primo Ministro divenisse vacante, o qualora
esso espliciti la sua intenzione di dimettersi.
Il Gabinetto esercita il potere in due modi diversi: direttamente o “attraverso”
l’imperatore. I poteri delegati sono: convocazione della Dieta; scioglimento della
Camera dei Rappresentanti; indizione delle elezioni generali per la Dieta;
conferimento degli onori. I poteri propri del Gabinetto sono: esecuzione delle leggi;
condotta degli affari esteri; conclusione dei trattati internazionali, previo consenso
della Dieta; amministrazione burocratica; preparazione del bilancio da sottoporre
all’approvazione della Dieta; adozione degli ordini di Gabinetto; gestione
dell’amnistia generale, amnistia speciale, commutazione delle pene, grazia e
ripristino dei diritti; firma di ogni legge o ordine di Gabinetto del Ministro
competente, più controfirma del Primo Ministro.
Il Sistema Giudiziario.
Nell’ordinamento giapponese è sancita l’indipendenza del potere giudiziario
da quello legislativo ed esecutivo, tant’è che l’art. 76 prevede che “i giudici sono
indipendenti nell’esercizio della loro coscienza e sono vincolati solo da questa
costituzione e della Leggi”. Per tal motivo essi non possono essere rimossi
dall’incarico se non per dichiarato impedimento mentale o fisico a ricoprire pubblici
incarichi.
Il sistema delle corti prevede quattro gradi fondamentali:
Le Corti Sommarie sparse per tutto il Giappone e competenti per
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piccole cause civili e reati minori (possono imprigionare solo in
19 Le dispute non devono eccedere il valore di 1.400.000 ¥
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pochi casi e comunque per non più di tre anni), sono giudici
monocratici le cui sentenze sono appellabili in sede civile alla Corte
Distrettuale, mentre in sede penale all’Alta Corte;
La Corte Distrettuale presente in ogni prefettura (Hokkaidō ne ha
quattro) ha giurisdizione sulle cause civili il cui valore superi
1.400.000 ¥ e si occupano anche delle audizioni per bancarotta.
Le otto Alte Corti servono determinate prefetture ed esiste anche
un’Alta Corte per la proprietà intellettuale con sede a Tokyo. L’Alta
Corte opera con tre giudici, o cinque in alcuni casi. Ogni Presidente di
un’Alta Corte è nominato dal Gabinetto;
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La Corte Suprema è composta da quindici giudici il cui mandato
termina al compimento del settantesimo anno di età. Essi sono
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nominati dal Gabinetto con l’approvazione dell’imperatore .
L’appello alla Corte Suprema può essere richiesto per un errore di
interpretazione della Costituzione o per un errore di interpretazione
delle leggi penali. I suoi giudici possono essere revocati mediante un
apposito referendum a maggioranza semplice che si tiene ogni dieci
anni dalla prima elezione generale dopo la nomina del giudice.
È altresì prevista una Corte Familiare che è competente in materia di divorzi e
di criminalità giovanile, nonché in tutte le dispute di origine domestica.
a. Il Controllo di costituzionalità.
Le udienze sono di norma tenute da un collegio ristretto di cinque giudici,
mentre in caso di giudizio di costituzionalità la Corte Suprema delibera in seduta
plenaria. Finora essa è stata molto cauta nell’esercizio di tale funzione, infatti al
febbraio 2011 si registrano solo nove casi di dichiarata incostituzionalità di una
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disposizione di legge . La pronuncia di incostituzionalità non invalida la norma, ma
agisce solo sul caso a quo, risulta pertanto necessario un intervento da parte del
legislatore affinché ponga rimedio all’incostituzionalità mediante gli strumenti
ordinari. Tante’è vero che la norma che puniva più severamente l’omicidio
20 Situata nei pressi del palazzo della Dieta Nazionale a Hayabusacho, Tokyo
21 Il Presidente viene nominato dall’Imperatore su proposta del Gabinetto.
22 J. S , Judicial Review in Japan: An Overview of the Case Law and an Examination of Trends in
ATOH
the Japanese Supreme Court’s Costitutional Oversight. Loyola of Los Angeles Law Review, 2008.
Agli otto casi citati è necessario aggiungere la sentenza 4 Giugno 2008 che ha dichiarato
incostituzionale la norma della legge sulla cittadinanza secondo cui questa si trasmette dal genitore
giapponese ai figli solo se i genitori sono congiunti in matrimonio. La norma è stata dichiarata
incostituzionale dalla seduta plenaria della Corte Suprema, con una maggioranza di 12 a 3.
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dell’ascendente diretto rispetto all’omicidio semplice, di cui la Corte aveva stabilito
l’incostituzionalità nel 1973, è stata modificata solo nel 1994 in occasione della
riforma linguistica del codice penale. Le pronunce con cui la Corte dichiarava
l’incostituzionalità dei confini delle circoscrizioni elettorali, in ragione dello
squilibrio tra la popolazione rappresentata dalle diverse circoscrizioni, non hanno
invalidato le elezioni, né hanno spinto il legislatore o il governo a porre rimedio in
tempi ragionevoli. La Corte Suprema, nonostante alcune pronunce sul punto rese da
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corti inferiori , ha finora evitato di prendere una posizione netta sulla
costituzionalità delle forze di autodifesa e del trattato di sicurezza tra il Giappone e
24
gli Stati Uniti .
In sostanza il controllo di costituzionalità giapponese si configura sì come
accentrato, simile alla nostra Corte Costituzionale, ma appare chiara la sua scarsa
influenza, essendo la legge comunque assoggettata all’organo legislativo. Ciò
costituisce sicuramente un enorme difetto del sistema di bilanciamento dei poteri e
appare ancor più inspiegabile se si tiene conto dell’influenza che hanno avuto gli
americani nella redazione della Costituzione nipponica.
Il Decentramento amministrativo giapponese.
Il territorio del Giappone è suddiviso sin dal 1871 in prefetture, che sono le
47 giurisdizioni di primo livello in cui è suddiviso il paese dal 1888. Con la legge di
Autonomia Locale n. 67 del 1947 si provvide a dare maggior potere politico alle
prefetture e prevedeva l’elezione di governatori locali in un’ottica di forte
decentramento.
Gli Enti Pubblici Locali sono suddivisi in ordinari e speciali. Enti Pubblici
Locali ordinari sono le prefetture e le municipalità, che a loro volta sono suddivise in
città, cittadine e villaggi. Gli Enti Pubblici Locali speciali sono i quartieri speciali di
Tokyo, i consorzi di Enti Pubblici Locali, le proprietà di distretti cittadini e le
imprese di sviluppo regionale.
Gli Enti Pubblici Locali ordinari svolgono le normali funzioni di governo e
sono quindi destinatarie di alcuni privilegi costituzionali, tra cui le elezioni dirette, il
potere legislativo e il referendum dei cittadini prima dell’approvazione di statuti che
23 Cfr. le decisioni in M -R - , The Japanese Legal System: Cases, Codes and
ILHAUPT AMSEYER WEST
Commentary. New York, 2006, 205 ss.
24 Cfr. L. W. B , The Constitution of Japan: “Pacifism” and Mass Media Freedom, in Law in
EER
Japan: A Turning Point, Seattle, 2007, 257 ss. 13
possano provocare modifiche sugli Enti Locali. Questi ultimi sono forme di
autogoverno, che però devono rendere conto al Ministero degli Affari Interni e delle
Comunicazioni e che controlla le relazioni tra gli Enti Locali e lo Stato e quelle tra i
diversi Enti Locali. Infatti ad esso spetta l’approvazione dei consorzi tra gli Enti
Pubblici di diverse prefetture, mentre l’approvazione dei consorzi tra municipalità,
comuni e distretti spetta al governo della prefettura territorialmente competente.
Recentemente l’orientamento politico in Giappone tende a voler aggregare
queste realtà locali e una testimonianza di ciò è rappresentata dalla legge per la
fusione delle municipalità del 2004, che favorisce la formazione di nuove città
mediante la fusione di cittadine e villaggi. Sono attualmente allo studio ulteriori
modifiche che consentiranno al governo centrale di tenere maggiormente sotto
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controllo le leggi locali .
Conclusioni.
La scelta di analizzare l’ordinamento nipponico non è stata per me un caso.
Oltre ad essere un’ammiratrice dell’impero del Sol Levante, ho notato da sempre lo
scarso interesse della dottrina nei confronti del mondo asiatico in generale.
Certamente la culla della democrazia è in occidente, ma spesso guardando ad Est si
scoprono mondi che non ci si aspetta. Oltretutto l’Asia rappresenta il futuro ed è forte
in me l’ammirazione per un Paese che ha mostrato, economicamente e politicamente,
di saper uscire a testa alta da un disastroso conflitto mondiale rispondendo
fieramente alle pesanti condizioni imposte dagli Alleati. Infatti, l’attuale assetto
costituzionale nipponico risente sicuramente dell’influenza data dagli occidentali,
preoccupati di abbattere la potenza militare giapponese, che si era mostrata difficile
da sconfiggere se non a seguito dell’estrema decisione di sganciare la bomba
atomica. Ciò perché i militari, oltre che sulla scorta di un’antica tradizione samurai,
che preferivano la morte alla resa, erano estremamente fedeli all’imperatore, figura
che è stata svuotata di qualunque ragione di essere nella Costituzione del 1947, se
non per accontentare un popolo ancora molto devoto al suo dio in terra.
Ad una attenta analisi l’ordinamento sembra un mix di diverse costituzioni
liberali occidentali e nonostante il progetto non sia di matrice giapponese, ma sia
comunque calato dall’alto, nel corso del tempo l’impero è stato trasformato in una
25 Annuncio pubblicato il 7 Gennaio 2011 sul Japan Times.
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democrazia liberale e in una potenza economica degna di essere ammessa ai consessi
internazionali, come il G4 ed il G8.
Secondo il mio spirito romantico, resta sullo sfondo questo imperatore,
mozzato dei suoi arti, che probabilmente meriterebbe di riconquistare il prestigio
perduto, mediante una maggiore assimilazione ad un vero capo di Stato, prevedendo,
quanto meno, il potere di rinvio alle Camere di una proposta legislativa, come
avviene nell’ordinamento italiano.
Interessante è il sistema di decentramento amministrativo che è stato
mantenuto dalla Costituzione Meiji, a cui va il plauso di aver sapientemente
organizzato un territorio morfologicamente difficile da gestire. La sua revisione in
senso accentrante contrasta con il maggiore decentramento che si persegue in Italia e
che appartiene già ad altri ordinamenti, e sarà interessante osservarne i risvolti
politici nazionali (nota è la volontà di rivedere l’art. 9 e il Capitolo I della
Costituzione), che potrebbero tradursi in un sistema