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Direttive dell'Unione Europea
Le direttive dell'Unione Europea sono ordini impartiti dall'Unione Europea agli Stati membri. Il loro funzionamento è parzialmente diverso rispetto alla regolazione dei rapporti, in quanto contengono degli obiettivi e dei termini entro i quali gli Stati devono raggiungerli. Non sono i cittadini a doverle rispettare, ma gli Stati stessi devono dare attuazione a queste direttive.
Se gli Stati non rispettano le direttive, esiste un sistema sanzionatorio/giudiziario molto pesante e rigido, di matrice nordeuropea. Le direttive non sono immediate, ma richiedono una legge statale per la loro applicazione. Normalmente vengono inserite parti di disciplina direttamente applicabili, che sono sufficientemente dettagliate e precise.
Se una fonte di diritto interno si pone in contrasto con le norme europee, il giudice italiano applica il regolamento europeo e ne rimuove quello statale/regionale. Il diritto europeo prevale ed è più veloce, in quanto entra in vigore immediatamente.
Fonti governative: Art. 70 = potere legislativo al...
Parlamento – eccezione quando è il Governo a prendere decisioni Perché è più veloce ed efficace del Parlamento (es. Covid) Il Governo può esercitare il potere legislativo anche nelle leggi primarie.- Il Governo ha il potere di agire sullo stesso piano del Parlamento (su alcune decisioni) (il Governo esercita il suo potere fino a quando ha la fiducia dalla maggioranza di Parlamento)
- Art. 76: Decreti legislativi delegati (D. LG o D.LGS) sono una fonte ordinaria, funzione sistematiz.
- Art. 77: Decreti - legge (D.L.) fonte straordinaria (eccezionale), adottati solo in momenti particolari
Il Parlamento faccia una legge di delega che spieghi cosa deve fare il Governo:
l'oggetto deve essere ben definito (cioè sufficientemente delimitato) i criteri e principi devono essere precisi
ART. 77:
Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.
Decreti-legge: rischi - uso arbitrario
Decreti-legge si possono adottare solo in casi di necessità, urgenza e straordinari (es. terremoti, epidemie)
3 comma: decreto-legge, dopo 60 giorni, scompare, scade. Non succede se il Parlamento non lo converte in legge 11-11-2021
3 ipotesi: il Parlamento non fa in tempo ad approvare il decreto e dopo convertirlo in legge.
Reiterazione dei decreti-legge non convertiti = riproposizione del decreto. Fanno un nuovo decreto-legge (2 decreto) ma con gli stessi contenuti del precedente da riproporre al Parlamento.
Se ancora dopo altri 60 giorni non
viene convertito in legge = 3 decreto e si ripropone di nuovo
Ma è un sistema illegittimo: è una prassi incostituzionale
Perché i decreti-legge sono provvisori
Perché ammettendo che il decreto avesse i requisiti d'urgenza straordinaria, è da escludere che dopo 60 giorni ci sia ancora l'urgenza
La legge di conversione sana la legittimità dei decreti, ma questo cambia nel 1996, quando la Corte decide che il Parlamento non può sanare leggi illegittime.
Fino al 1996 = il Parlamento può ancora sanare leggi illegittime. Debolezza dei governi, basati su maggioranze non coese
Dopo il 1996 = il Parlamento non può sanare dei decreti illegittimi, cioè non è che dopo la conversione in legge allora diventano legittimi, restano comunque illegittimi. Vengono introdotte coalizioni più coese e governi più forti rispetto al Parlamento
Comunque – l'abuso della reiterazione si è notevolmente ridotto
Dopo che la Corte ha annullato la legge di conversione.
ART. 75 IL REFERENDUM ABROGATIVO
ART.75: È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.
La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
La legge determina le modalità di attuazione del referendum.
L'articolo si trova in mezzo tra fonti ordinarie e fonti governative.
È una fonte popolare.
L'unico istituto di democrazia diretta significativo = il popolo.
può prendere decisioni e cambiare la legislatura vigente. È uno strumento dei cittadini per cambiare l'indirizzo politico (Art. 1 dice che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti). Il popolo può eliminare norme ma non può approvarle (es. Svizzera si). Le leggi possono essere abrogate interamente o parzialmente. Come? - si deve presentare il quesito del referendum. Quando? - si può chiedere l'abrogazione parziale di una legge (titolo, singola parola, singola lettera, singolo comma...) quando lo richiedono almeno 500.000 elettori o 5 consigli regionali. Chi scrive la domanda di referendum? - può essere un giurista a scrivere il quesito che viene poi presentato da un comitato promotore per raccogliere firme. Dopodiché = si presenta alla Corte di Cassazione che effettua alcuni controlli: Le firme - non ci devono essere firme di deceduti o doppioni Che la normativa daabrogare sia ancora in vigore (non si può abrogare una legge già o abrogata)
Poi la Corte Costituzionale valuta se il referendum si può fare: non è ammesso il referendum per (2 comma art. 75):
- Leggi tributarie e di bilancio
- Leggi di amnistia e indulto
- Leggi di autorizzazione a ratificare trattati internazionali – non esiste possibilità di rettificare
Ci sono dei limiti "impliciti" = non si può fare un referendum per leggi costituzionali (possono essere fatti solo referendum parziali e che alla fine il risultato sia legittimo
Come si deve scrivere? – il quesito deve essere chiaro, comprensibile, non ambiguo e omogeneo (il cittadino deve capire perfettamente cosa chiedono)
Chi vota? – maggiorenni (+ 18)
Il Presidente della Repubblica = indica la data del referendum
La proposta è approvata se:
- Quorum partecipativo - ha partecipato la maggioranza degli aventi diritto (metà + 1)
- Quorum deliberativo –
La maggioranza deve dare esito positivo (SI deve essere maggiore del NO). Se il referendum dà esito positivo, il Presidente della Repubblica dichiara abrogata la normativa. È raro trovare un referendum abrogativo totale, cioè che abroga un'intera legge, succede più spesso la richiesta del referendum parziale, che abroghi quindi solo alcune disposizioni.
Negli ultimi decenni si è verificato il fenomeno del referendum parziale di tipo manipolativo, cioè i cui quesiti sono costruiti in modo tale da trasformare il significato delle disposizioni, a volte di cambiarne proprio il significato. Questa tecnica è conosciuta come "ritaglio".
I regolamenti, disciplinati dall'articolo 17 della legge 400 del 1988, sono fonti secondarie emanate dal Presidente della Repubblica. Come i decreti, vengono adottati dal Governo, ma hanno un rango inferiore, cioè non possono modificare o abrogare altre fonti normative. Sono subordinati sia alle fonti costituzionali che alle fonti europee e se non rispettano queste fonti sono considerati illegittimi.
L'eventuale illegittimità non viene giudicata dalla Corte Costituzionale, ma dai Tribunali Amministrativi Regionali (TAR) e dal Consiglio di Stato (che è l'ultimo grado della giustizia amministrativa). La disciplina dei regolamenti non è scritta nella Costituzione, ma la si trova nell'art. 17 (legge sul Governo). Esistono diversi tipi di regolamento: Art. 17 legge 400 del 1988 – comma 11 comma Art. 17 - 1. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio di Stato che deve pronunziarsi entro novanta giorni dalla richiesta, possono essere emanati regolamenti per disciplinare: a) l'esecuzione delle leggi e dei decreti legislativi nonché dei regolamenti comunitari; b) l'attuazione e l'integrazione delle leggi e dei decreti legislativi recanti norme di principio, esclusi quelli relativi a materie riservate alla competenza regionale; c) le materie in cui manchiLa disciplina da parte di leggi o di atti aventi forza di legge, sempre che non si tratti di materie comunque riservate alla legge;
L'organizzazione ed il funzionamento delle amministrazioni pubbliche secondo le disposizioni dettate dalla legge;
IL D.LGS. 30 MARZO 2001, N. 165 HA CONFERMATO L'ABROGAZIONE DELLA PRESENTE LETTERA.
REGOLAMENTI GOVERNATIVI
Viene adottato dal Consiglio dei Ministri. Questi reg. gov. sono emanati dal Capo dello Stato e vengono pubblicati in Gazzetta Ufficiale con l'acronimo DPR (Decreto Presidente Repubblica).
L'elenco a-e ha un'ampiezza sempre maggiore di discrezionalità del Governo.
Tipologie di regolamenti governativi:
- Regolamenti di esecuzione: contengono norme molto dettagliate con lo scopo di rendere applicabile una normativa di rango primario. (es. borsa di studio).
- Regolamenti di attuazione e integrazione.