Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
L'art. 133 c.p. e la capacità a delinquere
L’art. 133 c.p. dispone che nel commisurare la gravità del fatto, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole. Egli può desumerla dai: 1) i motivi a delinquere e il carattere del reo; 2) dai precedenti giudiziari e, in generale, dalla condotta e dalla vita del reo, antecedenti al reato; 3) dalla condotta contemporanea o susseguente al reato; 4) dalle condizioni di vita individuale, famigliare e sociale del reo. Gli elementi appena indicati servono come metro di giudizio per orientare la pena tra il minimo e il massimo edittale previsto dalla legge. Con riferimento al reato commesso la capacità a delinquere attiene al passato, nel senso che deve essere presa in considerazione in ordine al fatto commesso. Dunque i criteri indicati per valutare la capacità a delinquere ex art. 133 c.p. possono validamente essere presi in considerazione anche con riferimento alla pericolosità sociale, per verificare se sia probabile che il soggetto commetta altri
Fatti preveduti dalla legge come reato. Dunque, la capacità a delinquere ha una funzione non solo diagnostica in relazione al reato commesso, ma anche prognostica in ordine alla persona del colpevole, per verificare la sua pericolosità sociale.
In ordine all’analisi del concetto di reato vi sono due teorie: la teoria bipartita, che divide il reato in due elementi costitutivi e la teoria tripartita, per la quale gli elementi sono tre. La teoria tripartita nasce come critica alla teoria bipartita, rimproverando a quest’ultima di non tenere in considerazione quelle norme che, in determinate circostanze, escludono l’antigiuridicità del fatto, rendendolo lecito. Secondo la teoria tripartita il fatto commesso conforme al tipo legale rappresenta un elemento descrittivo, mentre l’essere il fatto commesso contrario a una norma costituisce un elemento valutativo. Dunque, il giudizio sull’antigiuridicità è concepito come valutazione del fatto, il che è cosa diversa dalla tipicità.
Prima si riscontra la tipicità del fatto e poi si valuta se lo stesso sia o meno antigiuridico. Secondo i sostenitori della teoria tripartita, la possibilità di isolare l’antigiuridicità evidenzia la sua autonomia e dimostra come la stessa abbia una funzione fondante al pari del fatto tipico e dell’elemento soggettivo.
La riserva di legge, inserita nella Costituzione, prevede che la disciplina di una determinata materia sia regolata dalla legge primaria e non da fonti di tipo secondario. Il principio di riserva di legge penale è un tipo di riserva di legge assoluta ed esprime il divieto di punire una determinata condotta in assenza di una legge preesistente che la configuri come reato ex art 25 comma 2. È ammessa quando si limita a specificare dal lato tecnico elementi contemplati dalla legge, quando viene richiamata dalla legge.
Il principio di tassatività o sufficiente determinatezza della legge penale costituisce corollario del principio di legalità, e prevede che la
l