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Marta Lambardi di San Miniato 4117829
SCHEDA DEL FILM PER ESAME DI STORIA E CRITICA DEL CINEMA
" Casablanca"
Produzione: Warner Bros
Regia: Michael Curtiz
Sceneggiatura: J. e P.Epstein e H.Koch da un testo di M.Burnett and J.Scholl.
Attori principali: H.Bogart - Rick Blaine; I.Bergman - Ilsa Laszlo; P.Henreid - Victor Laszlo; C.Rains - Cap. Louis
Renault; C.Veidt - Magg. Heinrich Strasser;
Anno: 1942
Casablanca è un film non solo in perfetta sintonia con il sistema di produzione hollywoodiano, con il classicismo
stilistico costruito attraverso un «montaggio invisibile» e con l’incanto suscitato dal divismo: Casablanca è un film
ideologico, che dentro di sé porta i segni di un film politico, una critica alla Francia di Vichy, un omaggio alla
resistenza, un appello alla liberazione. Parallelo a questo è il plot della storia d’amore tra Rick e Ilsa, sposata ad un
patriota che credeva morto, terminata bruscamente con l’invasione nazista di Parigi.
Il film, nato sulla scia degli eventi militari che hanno coinvolto Casablanca, insiste particolarmente sul tema d'amore:
anche se il titolo e il nome di Bogart trasmettono “per definizione” l'impressione di avventura piuttosto che storia
d'amore. Rick, più a suo agio come operatore amaro e cinico di un punto nodale della vita che nel ruolo più romantico,
gestisce entrambe i compiti con superba finezza e Ilsa, in un ruolo lacerato tra amore e dovere, aderisce
splendidamente alla figura della Bergman.
Casablanca, 1941: una città superficialmente spensierata verso la quale si dirigono i più agiati profughi in fuga dal
terrore dell’Asse. Lì attendono i visti per volare a Lisbona e poi spostarsi verso gli Stati Uniti. La loro attesa viene
riempita dallo chemin-de-fer e dalla roulette, anche nella speranza di trovare soldi per un lasciapassare, per i quali si
gioca al Rick’s.
Il Rick's cafè, inquadrato più volte, ci rimanda al nome del protagonista. La sequenza di scene in cui diversi
personaggi chiedono di Rick - il capitano Renault, il maggiore Strasser, i clienti - aumentano la suspence e l'attesa
dello spettatore. Un montaggio frammentato ci guida attraverso un preciso percorso fino ad uno sguardo che sposta
l’inquadratura sul croupier che porge un assegno. La macchina da presa si muove seguendo il movimento di una
sigaretta portata alla bocca, dove finalmente Bogart ci viene mostrato con un mezzo primo piano.
I primi piani sono riservati ai divi: quelli di Bergman presentano toni più morbidi e opalescenti, con una fotografia meno
contrastata, mentre quelli di Bogart appaiono più luminosi e contrastati. È grazie alla forza del primo piano che lo
spettatore percepisce le emozioni dei due divi.
Alla fine di Casablanca Rick per salvare Ilsa, che lo aveva precedentemente abbandonato e spinto nell’infelicità,
uccide un nazista: azione degna di un vero militante della libertà. Mette in salvo un patriota e la moglie da lui amata
perdendo così l’amore ma ritrovando le convinzioni di un tempo.
La partitura della colonna musicale (di Max Steiner) richiama la nostra attenzione, dal momento che essa è utilizzata
in modo eclatante come fornitrice di indizi narrativi e svolge una funzione referenziale.
Ciò emerge dal trattamento che hanno le citazioni da brani, i più importanti preesistenti, primo fra tutti il celebre brano
che sostanzialmente rappresenta Casablanca. “As time goes by” è cantata da Sam, che la suona alla prima
apparizione di Ilsa nel locale per essere subito riassorbita dal commento musicale non appena lo sguardo di Bogart
incrocia quello di Bergman; da allora, per tutta la durata del film, il tema diventerà il leitmotive della coppia Rick-Ilsa e
quindi lo riascolteremo variamente manipolato.
Interessante è la musica utilizzata come un raccordo per portarci all’interno del flashback del protagonista: Sam inizia
a suonare per Rick e pian piano sembra quasi sfumare fino a diventare suono interiore che ci accompagna nel
passato di Bogart.
Altra interessante funzione della musica riguarda le citazioni degli inni nazionali che si inseriscono puntualmente non
appena li contesto lo suggerisce: entra il maggiore Strasser e si ascolta l’inno tedesco, che sarà poi trattato a seconda
che si tratti di un’entrata ufficiale o se al momento il personaggio rappresenti una minaccia per i protagonisti.
Ma l’inno ripreso più volte all’interno della partitura è la Marsigliese: il fatto che sia inserita già nei titoli di testa
suggerisce da subito che non si tratta di presenza musicale di ordine segnaletico ma la carica di valenze simboliche.
In primo luogo è un riferimento all’ambientazione, visto che all’epoca del film Casablanca e il Marocco francese
facevano parte della Francia non occupata e controllata dal regime filonazista di Vichy. È inoltre il riferimento ai tempi
passati, quando Ilsa e Rick vivevano la loro storia in una Parigi ancora libera. Ma anche, soprattutto nelle ultime fasi