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Il testo e i suoi lettori: la Scuola di Ginevra e il circolo ermeneutico
R. Jauss e W. Iser
08. Indicare quale delle seguenti affermazioni non è corretta:
L'orizzonte di attesa del lettore è un fattore che si collega al successo e all'insuccesso dell'opera letteraria
L'orizzonte di attesa dei lettori cambia nel tempo
L'orizzonte di attesa del lettore in genere è sempre confermato dall'opera letteraria
L'orizzonte di attesa del lettore è un sistema di aspettative relative al genere, allo stile e alla forma
09. Il testo e i suoi lettori: la Scuola di Ginevra e il circolo ermeneutico.
A partire dagli anni Settanta viene messa in discussione la priorità che fino ad allora era stata data a un'analisi interna al testo e fondata sui presupposti di tipo stilistico, formale o strutturale. Mentre il formalismo, lo strutturalismo, la narratologia mettono da parte il lettore/interprete del testo per cercare metodi di analisi testuale universalmente validi, la fenomenologia e l'ermeneutica del Novecento.
al contrario, considerano l'interprete come il produttore per eccellenza del significato di un testo, per questo si concentrano sul momento della lettura interrogandosi sui processi di interpretazione. L'ermeneutica del Novecento è la corrente filosofica che riflette sulla soggettività delle interpretazioni, considerando il cambiamento dell'orizzonte di ricezione dei testi da un punto di vista storico, o ancora facendo previsioni sugli atteggiamenti del lettore, sulle sue "mosse interpretative", e dunque sul modo in cui è condizionato dalle "istruzioni per l'uso" previste dal testo. Secondo Roman Ingarden (1893-1970), La lettura ha un carattere soggettivo e non lineare. La lettura è un "circolo ermeneutico", fatto di continui aggiustamenti: ogni step di lettura è condizionato dalle aspettative generate da quanto si è già letto. Secondo la scuola di Ginevra, di cuifondatore ricordiamo Marcel Raymond (1897-1984), la critica deve mettere tra parentesi le introduzioni storiche e le teorie letterarie per dedicarsi a un'esperienza di lettura intesa come compartecipazione con un'altra coscienza, quella dell'autore, un'esperienza che allo stesso tempo è inevitabilmente contaminata dalla coscienza del lettore. Un altro dei massimi esponenti della scuola di Ginevra è Georges Poulet (1902-1991), secondo lui la lettura è l'incontro tra due coscienze: la coscienza soggettiva dell'autore che si manifesta nell'opera e una coscienza critica che deve prestarsi ad accogliere questa coscienza altrui. La lettura viene considerata da Poulet un atto di rinuncia alla propria coscienza per affidarla all'autore dell'opera e poterlo comprendere intuitivamente. La figura più importante della Scuola di Ginevra è Jean Starobinski (1920-), egli si dichiara a favore di una critica che, se da unLato deve ricreare il mondo immaginario dell'opera tramite i meccanismi del "contatto" e della "coincidenza", dall'altro deve mantenere una distanza, "conservare il diritto di guardare", per scoprire l'ordine o il disordine interno ai testi, i simboli e le idee intorno ai quali si organizza il pensiero dell'autore.
10. Lettura e interpretazione: l'ermeneutica del Novecento.
L'ermeneutica del Novecento è la corrente filosofica che riflette sulla soggettività delle interpretazioni, considerando il cambiamento dell'"orizzonte di ricezione" dei testi da un punto di vista storico, o ancora facendo previsioni sugli atteggiamenti del lettore, sulle sue "mosse interpretative", e dunque sul modo in cui è condizionato dalle "istruzioni per l'uso" previste dal testo. Le questioni interpretative affrontate dalla critica a partire dalla seconda metà del
Novecento sono legate a due approcci filosofici in particolare: la fenomenologia di Edmund Husserl (1859-1938) e l'ermeneutica di Martin Heidegger (1889-1976). Entrambe considerano l'interprete come il produttore per eccellenza del significato di un testo, per questo si concentrano sul momento della lettura interrogandosi sui processi di interpretazione. La fenomenologia è l'indirizzo filosofico fondato da E. Husserl (1859-1938) che mette fra parentesi l'esistenza del mondo e lo riduce a un insieme di fenomeni; la realtà, dunque, è solo quella che viene percepita dalla coscienza, si manifesta unicamente attraverso l'attività percettiva dell'osservatore. Questo significa che un testo, come qualsiasi oggetto della realtà, ammette diverse interpretazioni, offre esperienze di lettura diverse a seconda di chi lo legge, ma allo stesso tempo ha una struttura essenziale che rimane immutata. Il primo allievo di Husserladaver elaborato una teoria fenomenologica della letteratura è Roman Ingarden (1893-1970). La lettura, secondo Ingarden, ha un carattere soggettivo e non lineare. La lettura è un "circolo ermeneutico", fatto di continui aggiustamenti: ogni step di lettura è condizionato dalle aspettative generate da quanto si è già letto. Lezione 0080 1. L'orizzonte di attesa: è un sistema di aspettative relative al genere, allo stile e alla forma. Resta solitamente immutato nel tempo. In genere è sempre confermato dalla lettura integrale del testo letterario e non è collegato al successo dell'opera. 2. Quali sono i due principali studiosi della Scuola di Costanza? - E. Husserl e M. Heiddeger - R. Jauss e W. Iser - G. Vattimo e U. Eco 3. Indicare l'autore dei saggi "La metafora viva" e "Tempo e racconto": - Wolfang Iser - Paul Ricoeur - Georges Poulet - Hans Blumenberg 4. Indicare qualedelle opere letterarie da parte dei lettori. La teoria della ricezione sostiene che il significato di un'opera letteraria non è stabilito solo dall'autore, ma si forma attraverso l'interazione tra l'autore e il lettore. Questo approccio mette in evidenza l'importanza del contesto storico, culturale e individuale del lettore nella comprensione dell'opera.testuali e sulla loro variabilità storica. In questi anni il dibattito sull’interpretazione e sul ruolo del lettore ha come protagonisti gli studiosi che fanno capo alla Scuola di Costanza, e che elaborano la cosiddetta teoria della ricezione. Gli esponenti principali della Scuola di Costanza sono Wolfang Iser e Hans Robert Jauss, che ereditano dal filosofo Gadamer l’idea in base alla quale un’opera prevede un lettore implicito che non coincide con quello reale. Secondo Jauss l’arte non deve essere ridotta a qualcosa di astratto come avevano fatto i formalisti russi, i quali non consideravano la prospettiva del lettore né l’importanza della “ricezione” e dell’“efficacia” dell’opera. Jauss sostiene che la letteratura è determinata dalla sua ricezione storica, per questo è necessario costruire più che una storia della letteratura, una storia delle varie ricezioni dell'opera.
Di Costanza: studiosi e caratteri principali.
A partire dagli anni Settanta il dibattito sull'interpretazione e sul ruolo del lettore ha come protagonisti gli studiosi che fanno capo alla Scuola di Costanza, e che elaborano la cosiddetta teoria della ricezione. Gli esponenti principali della Scuola di Costanza sono Wolfang Iser e Hans Robert Jauss, che ereditano dal filosofo Gadamer l'idea in base alla quale un'opera prevede un lettore implicito che non coincide con quello reale. Secondo Jauss l'arte non deve essere ridotta a qualcosa di astratto come avevano fatto i formalisti russi, i quali non consideravano la prospettiva del lettore né l'importanza della "ricezione" e dell'"efficacia" dell'opera. Jauss sostiene che la letteratura è determinata dalla sua ricezione storica, per questo è necessario costruire più che una storia della letteratura, una storia delle varie ricezioni dell'opera.
L'opera letteraria, secondo Jauss, non offre lo stesso aspetto ad ogni osservatore e in ogni tempo, ciò vuol dire che ogni "orizzonte di interpretazione" trasforma il testo, benché ci siano dei significati che sopravvivono e che limitano le libertà interpretative del lettore. La parziale stabilità del significato è assicurata da un "orizzonte di attesa" legato ad ogni opera e costituito da un sistema di aspettative relative al genere, allo stile, alla forma, alle poetiche, ecc., aspettative che l'opera può confermare o disattendere. Le aspettative del lettore, in particolar modo rispetto ai generi letterari, possono determinare il successo o l'insuccesso dell'opera. Considerare unicamente la ricezione dell'opera vorrebbe dire registrare semplicemente la fortuna di un testo o di un autore secondo i gusti del pubblico, ma Jauss introduce anche il concetto di
“efficacia” dell’opera, vale a dire la sua capacità di farsi apprezzare dal pubblico al di là del gusto dominante. L’efficacia dell’opera, spiega Jauss, dipende dall’“orizzonte d’attesa”: il rapporto fra opera e lettore è infatti condizionato da ciò che il lettore si aspetta sulla base delle opere del passato e dei generi letterari. Può dunque esserci una disparità tra “ricezione” ed “efficacia”, oppure proprio il valore innovativo di un’opera può condizionare negativamente la sua accoglienza, come è accaduto al romanzo Madame Bovary, che ha avuto difficoltà ad affermarsi perché deludeva l’orizzonte di attesa dei suoi contemporanei, ma oggi viene annoverato tra i classici.
09. L'interpretazione testuale secondo Jauss e Iser. Scrittura e lettura, secondo Jauss, sono due momenti che si condizionano a vicenda: la lettura cerca di
dalla capacità del testo di coinvolgere e influenzare il pubblico. Il testo può essere un mezzo per trasmettere idee, emozioni e valori, e può anche essere uno strumento per stimolare la riflessione e il dibattito. La sua forma e il suo contenuto possono essere modellati in base alle esigenze e alle aspettative del pubblico, ma allo stesso tempo possono anche sfidare e superare tali aspettative. Il testo può essere un veicolo per il cambiamento sociale e culturale, e può contribuire a creare nuove prospettive e visioni del mondo. In questo senso, il testo ha un potere di trasformazione che può influenzare profondamente il pubblico e la società nel suo complesso.