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PROGETTO DI DIRITTO INTERNAZIONALE PENALE
I CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ NEL CONFLITTO RUSSO-UCRAINO
L'espressione "crimine contro l'umanità" comparirà per la prima volta in ambito internazionale, assumendo una connotazione giuridica, nel 1915. Fu l'anno in cui tre maggiori potenze quali la Francia, l'Inghilterra e la Russia sottoscrissero una Dichiarazione Congiunta, facendo riferimento ai "reati commessi dalla Turchia contro l'umanità e la civiltà" e condannando il genocidio degli Armeni. Successivamente, in seguito al secondo conflitto mondiale e alla Shoah, si ebbe nuovo sviluppo nell'ambito dei diritti umani legato alla formazione di una comune coscienza internazionale circa l'esistenza di un diritto universale, spettante e applicabile a tutti i membri di qualsiasi gruppo sociale; soprattutto, si sentì la necessità di individuare e definire in modo preciso, nel diritto internazionale,
i crimini di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Il Tribunale di Norimberga aveva il compito di giudicare e punire i responsabili di tali crimini, garantendo così la giustizia per le vittime e la prevenzione di futuri abusi. Il Patto di Londra e lo Statuto del Tribunale Militare Internazionale rappresentano importanti strumenti legali per la punizione dei crimini di guerra e la tutela dei diritti umani.modo: l'assassinio, lo sterminio, la riduzione in schiavitù, la deportazione e qualsiasi altro atto inumano commesso ai danni di una qualsiasi popolazione civile, prima e durante la guerra, ovvero le persecuzioni per motivi politici, razziali o religiosi, quando tali atti o persecuzioni - abbiano costituito o meno una violazione del diritto interno del Paese dove sono state perpetrate - siano state commesse nell'esecuzione di uno dei crimini rientranti nella competenza del Tribunale, o in connessione con uno di tali crimini. Inoltre, veniva sancito che: "I dirigenti, gli organizzatori, gli istigatori o i complici che abbiano preso parte alla elaborazione o all'esecuzione di un piano concertato o di un'intesa criminosa per commettere uno qualunque dei crimini sopra definiti, sono responsabili di tutti gli atti compiuti da parte di qualsiasi persona in esecuzione di tale piano." Un altro passo importante fu la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948.La repressione del delitto di genocidio è stata siglata all'ONU il 9/12/48, la quale fornisce una definizione normativa del genocidio e la conseguente disciplina applicabile. Genocidi e Crimini contro l'umanità non cessano però con la fine della Seconda guerra mondiale, registrandosi anche nel resto del XX secolo ed oltre. È delegato all'Onu il compito di denunciare i Paesi che si rendono colpevoli di crimini contro l'umanità, ma l'obbligo dell'unanimità nel Consiglio di Sicurezza e la presenza, con diritto di veto, di Stati poco sensibili al rispetto dei diritti umani e civili, rende spesso problematico condannare i comportamenti delittuosi. Casi che nella nostra trattazione assumono ulteriore rilevanza sono infatti: le atrocità commesse nella Ex-Jugoslavia e la pulizia etnica in Bosnia (91-95) ed il genocidio consumatosi in Ruanda contro i Tutsi nel 1994. Nel primo caso, il Consiglio di Sicurezza, attraverso la
La risoluzione 827 istituisce nel 1993 il Tribunale Penale Internazionale per la Ex-Jugoslavia, scioltosi nel 2017. Tra gli imputati eccellenti ricordiamo Milosevic, Presidente Serbo, morto in carcere nel 2006 prima di ricevere una sentenza. Nel secondo caso invece, centrale è l'istituzione del Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda con sede ad Arusha, in Tanzania. In dieci anni il Tribunale ha sottoposto a processo solo una ventina di persone, a fronte di quasi 90.000 detenuti in attesa di giudizio. A causa dell'impossibilità di affrontare un così alto numero di procedimenti, nel 2000 sono state istituite le "gacaca", tribunali popolari nei quali i colpevoli vengono invitati ad ammettere le proprie colpe in cambio di importanti sconti di pena. Infine, nel 1998, con l'approvazione dello Statuto di Roma viene istituita la Corte Penale Internazionale, permanente all'Aja, col compito di perseguire i reati di genocidio, i crimini contro l'umanità e i crimini di guerra.
l'umanità ed i crimini di guerra. L'art. 7 dello Statuto della CPI, dispone che per crimine contro l'umanità si intende uno dei seguenti atti, se commesso nell'ambito di un esteso o sistematico attacco contro le popolazioni civili, e con la consapevolezza dell'attacco: - Omicidio, sterminio, riduzione in schiavitù, deportazione o trasferimento forzato della popolazione, imprigionamento ed altre forme di privazione della libertà, - Tortura, - Stupro, schiavitù sessuale, prostituzione forzata, gravidanza forzata, sterilizzazione forzata e altre forme di violenza sessuale di analoga gravità, - Persecuzione contro un gruppo o una collettività dotati di propria identità, inspirata da ragioni di ordine politico, razziale, nazionale, etnico, culturale, religioso o di genere sessuale ai sensi del paragrafo 3, o da altre ragioni universalmente riconosciute come non permissibili ai sensi del diritto internazionale, collegate ad.atti preveduti dalle disposizioni del presente paragrafo o a crimini di competenza della Corte; Sparizione forzata delle persone; Apartheid; Altri atti inumani di analogo carattere diretti a provocare intenzionalmente grandi sofferenze o gravi danni all'integrità fisica o alla salute fisica o mentale.
L'invasione russa dell'Ucraina
All'alba del 24 febbraio 2022, il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato l'invasione dell'Ucraina. L'escalation ha avuto inizio in seguito alla decisione di Mosca di riconoscere come indipendenti i territori ucraini controllati dai separatisti delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk nel Dombass.
Il massacro di Bucha: Potenziali crimini contro l'umanità
Situata a sud dell'Areoporto Antonov, dove l'esercito russo ha sferrato un attacco in elicottero il 24 febbraio, Bucha è stata in prima linea sin dall'inizio della guerra. Le forze speciali russe sono apparse sul territorio
A partire dal 25 febbraio, divenendo poi a partire dalla fine di marzo un punto di transito ed una base di retroguardia per le truppe. In base al report di Human Rights Watch, nel periodo intercorso tra il 4 e il 31 marzo, le forze militari russe hanno commesso una lunga serie di crimini di guerra, da considerare possibilmente anche come crimini contro l'umanità. Sono emerse infatti, diverse prove che dimostrano il sussistere di esecuzioni sommarie, omicidi, uccisioni indiscriminate di civili, sparizioni forzate e torture. Secondo il report, sarebbe proprio la quantità di crimini commessi, in quanto attacchi diffusi o sistematici contro la popolazione come parte di una politica del governo e volti a piegare la popolazione civile soffocando qualsiasi possibilità di resistenza, a permetterci di farli rientrare non solo nella sfera dei crimini di guerra, ma anche in quella dei crimini contro l'umanità. Humans Right Watch ha documentato nove esecuzioni.
sommarie,sette casi di uccisioni indiscriminate di civili e ulteriori soggetti feriti dalle forze russe, tra cui anche una bambina di nove anni. Già il 4 marzo, veniva documentata un'esecuzione sommaria di cinque uomini da parte delle forze russe, raggruppati e poi uccisi con diversi proiettili alla testa. Anche l'ONU ha documentato l'esecuzione sommaria di almeno 50 civili sul posto, secondo quanto afferma un portavoce dell'Alto commissariato dei diritti umani a Ginevra. Importanti poi le rivelazioni provenienti dal settimanale Der Spiegel da cui si evince la conferma dell'eccidio commesso da parte delle forze filorusse in modo indiscriminato nei confronti dei civili. Intercettando e localizzando alcune conversazioni di soldati russi e incrociandole con le immagini dei cadaveri, l'intelligence tedesca è riuscita a dimostrare l'eccidio avvenuto a Bucha che il Cremlino continua a smentire in modo veemente, attribuendone laresponsabilità agli ucraini. Negli ultimi giorni sono emersi ancora corpi dalla regione di Kiev, in particolare, dalla città di Bucha. Sarebbero stati quasi tutti giustiziati a colpi di pistola 900 civili. Lo riferisce l'Associated Press che cita la polizia locale: "La presenza di ferite d'arma da fuoco indica che molti sono stati semplicemente giustiziati", hanno detto gli ufficiali di polizia.
Il capo della polizia regionale di Kiev, ha spiegato che i corpi sono stati abbandonati nelle strade o hanno ricevuto sepolture sommarie. Secondo la polizia il 95% è morto per ferite d'arma da fuoco. Uno scenario simile si prospetta anche a Mariupol, Kherson, Kharkiv e in altre città che l'esercito ucraino sta riconquistando dopo un mese di occupazione. Secondo dati della Croce Rossa, a Mariupol e Kherson potrebbero essere nascoste tra 10mila e 20mila vittime. Gli omicidi sarebbero avvenuti in molti casi, tramite rastrellamenti delle truppe.
russe fatti casa per casa. Mariupol: Esecuzioni sommarie e fosse comuni
Ulteriori prove dei massacri avvenuti presso le cittadine ucraine consistono in diverse fotografie, pubblicate dalla Maxar Technlogies, mostranti la comparsa di fosse comuni tra marzo e aprile nei pressi della città di Mariupol. Secondo il sindaco, queste ultime sarebbero state costruite per permettere ai russi di nascondere le prove dei loro crimini. I camion russi avrebbero raccolto i cadaveri dalle strade, per poi trasportarli nel villaggio di Manhus. Qui, sarebbero stati gettati in fosse comuni larghe almeno 30 metri. Il fornitore delle immagini satellitari ha affermato che le foto mostrano più di 200 fosse comuni presenti nel villaggio di Manhus. Secondo le autorità cittadine, l'esercito russo avrebbe seppellito fino a 9 mila civili nel tentativo di nascondere il massacro avvenuto. Una ulteriore fossa comune è stata scoperta, sempre vicino Mariupol, nel villaggio di Stary Krim divenendo
La terza presente nei pressi della città. Alcune testimonianze affermano inoltre che le forze armate russe stiano coinvolgendo la popolazione civile nelle sepolture, costringendoli a lavorare in cambio di beni.