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IEA

(Priya, Cuce, Sudhakar, 2020)

2.3.4 Impatto sulla supply chain e implicazioni per le imprese

Molte imprese manifatturiere necessitano di input di beni intermedi provenienti dalla

Cina (come da altri paesi colpiti duramente dalla pandemia) e, allo stesso tempo,

molteplici imprese hanno questo paese anche come un mercato di sbocco, vendendo o

rivendendo lì i propri beni e servizi.

Come precedentemente osservato, gli effetti delle misure contenitive del virus

sull’aggregato economico hanno influenzato direttamente la produzione e, in particolare,

hanno colpito quelle imprese attive nel settore industriale internazionale che più di altre

necessitano di materie prime.

Pertanto, per tutte quelle aziende che fanno affidamento su risorse provenienti dalle

regioni più colpite e che difficilmente riescono a rimodulare il proprio fornitore, l’entità

di questi effetti rimane determinata dalla rapidità di evoluzione della pandemia.

Non di meno, le piccole e le piccolo-medio imprese (come tipicamente quelle del

tessuto imprenditoriale italiano), hanno riscontrato una grave difficoltà nel fronteggiare

questa crisi. Ad esempio, quelle attive nel settore del turismo, uno dei settori più colpiti

in assoluto per ovvie ragioni, in alcuni casi si sono dovute confrontare con costi

45

irrecuperabili, in altri casi stanno ancora subendo gli effetti della crisi. (Maital, Barzani,

2020) Ciò era stato previsto da diversi autori. Ad esempio, si era “pronosticato” che il

rallentamento economico e le restrizioni ai trasporti nei paesi interessati, avrebbe avuto

un impatto sulla produzione e sulla redditività di diverse società attive sul mercato

internazionale, in particolare nel settore manifatturiero e di utilizzo diretto di materie

prime e si immaginava che questo periodo di transizione avrebbe potuto essere più

difficile per le piccole e piccolo-medie imprese.

Poiché il virus imponeva e il rallentamento nella produzione e bloccava il passaggio di

beni intermedi fondamentali nella supply chain, piccole falle iniziavano a trasformarsi in

vaste voragini nel tessuto produttivo. Ciò avrebbe comportato, come conseguenza, il

verificarsi di blocchi nel progresso industriale ed economico con la necessità di ricorrere

a drastici tagli, compreso il personale. L’economia e le industrie ne sarebbero state

profondamente trasformate. (Priya, Cuce, Sudhakar, 2020)

Da un altro punto di vista, se l'impatto complessivo è stato quello di interrompere

l'attività economica abbastanza da rallentare sostanzialmente la crescita globale, le

aziende che sono state abbastanza agili da gestire il cambio di fornitore e che disponevano

di liquidità sufficiente per sopravvivere a periodi di vendite e bassi ricavi, avranno avuto

al contrario la possibilità di sfruttare un vantaggio competitivo.

2.3.5 “Il lockdown del petrolio”

I blocchi momentanei di produzione e trasporto di cui si è parlato al precedente paragrafo,

hanno determinato importanti criticità a quelle imprese attive nel settore petrolifero e

affini, specialmente se esse si trovavano in situazione di liquidità scarsa o insufficiente.

Ancora più, il crollo delle quotazioni del petrolio, a causa di una forte contrazione

della domanda, ha provocato un disinvestimento collettivo verso quei titoli appartenenti

al ramo delle energie alternative e/o rinnovabili.

Durante il 2020, infatti, si assistette ad una così rigida caduta dei prezzi e ad un

“sovraffollamento” dei depositi di stoccaggio del greggio, che in moltissimi dei paesi

protagonisti in questo mercato, le imprese produttrici dovettero cominciare a fermare i

pozzi di trivellazione, in attesa di un rialzo dei consumi.

46

Inoltre, anche la maggior parte delle società attive nella produzione di shale oil (il c.d.

“olio di scisto” è petrolio “non convenzionale”, viene prodotto dai frammenti di rocce di

scisto bituminoso mediante i processi chimici e termici, ha un maggiore impatto

ambientale ma il suo costo è nettamente inferiore) dovettero interrompere le loro attività.

La situazione era tale per cui il mercato non aveva alcuna possibilità di risollevarsi in

breve tempo, questo perché lo squilibrio tra domanda e offerta era diventato così grande

che, per la prima volta nella storia, tutti i serbatoi di stoccaggio del mondo rischiarono di

riempirsi fino all’orlo. (Bellomo, 2020)

Questa situazione di deflazione (data dalla diminuzione generalizzata dei prezzi)

particolare del petrolio può essere analizzata dal grafico sottostante, che mostra con

frequenza mensile l’andamento dei prezzi del greggio negli anni. Come si può ben notare,

il prezzo raggiunse valori minimi nell’anno 2020, quello corrispondente alla pandemia e

ai lockdown.

Figura 14. (trad.) (2023) Andamento dei prezzi del petrolio greggio WTI a scadenza mensile (NYM $/bbl), WSJ

Markets.

2.4 Politiche per il rilancio dell’economia e impatto sulle imprese italiane

2.4.1 A livello sovranazionale: Unione Europea e BCE

Durante il periodo della pandemia, si assistette ad un fenomeno di deflazione molto

potente, come accennato nel paragrafo precedente e, a tal riguardo, furono necessarie

manovre di politica monetaria e finanziaria da parte delle banche centrali di tutto il

mondo, con l’obiettivo di allentare la tensione sull’economia ed aiutare, per quanto

47

possibile, famiglie ed imprese (per inflazione, al contrario della deflazione, si intende

l’aumento prolungato dei livelli dei prezzi).

In particolare, la BCE (Banca Centrale Europea, o “ECB”, European Central

Bank), che per definizione ha come compito principale quello di mantenere la stabilità

dei prezzi, monitora nell’eurozona l’inflazione dei prezzi al consumo attraverso l’HICP,

Harmonized Index of Consumer Prices (esso misura i cambiamenti nel tempo dei prezzi

di un paniere di beni tipici di consumo e servizi). Quest’ultimo viene compilato

dall’Eurostat (l’ufficio statistico dell’UE) e dai vari istituti nazionali di statistica in

accordo con i metodi e criteri statistici armonizzati, coordinati e condivisi cioè tra tutti i

paesi membri.

Qui di seguito un grafico che mostra l’inflazione armonizzata (annuale) nell’Unione

Europea.

Figura 15. (trad.) (2022) Inflazione armonizzata anno per anno nell’Unione Europea, Eurostat.

Segue un grafico che nello specifico mostra questi dati per i rispettivi paesi di

Grecia, Spagna, Germania, Italia, Francia e Regno Unito.

48

Figura 16. (trad.) (2022) Inflazione armonizzata anno per anno di Grecia, Spagna, Germania, Italia, Francia e Regno

Unito, Eurostat.

Altre specifiche possono essere osservate direttamente dal sito web Eurostat che riporta

quanto segue.

Figura 17. (trad.) tassi di inflazione (valori complessivi) HICP a dicembre 2022, valori complessivi dell’HICP per

componenti e panoramica HICP a confronto Italia e EU, Eurostat

49

Lo strumento principale delle banche centrali per controllare i livelli generali dei

prezzi e mantenerli stabili nel tempo (controllare e contenere quindi i fenomeni di

inflazione e deflazione) è la gestione dei tassi d’interesse. Se questi sono alti, ad un

determinato investimento si dovranno pagare alte somme, disincentivandone

l’accensione, viceversa se sono bassi, si risparmierà denaro e pertanto verranno

incentivati. Pertanto, l’organo di governo della BCE definisce quali sono i tassi

d’interesse di riferimento per l’eurozona.

Esistono diversi tassi d’interesse su cui la BCE può lavorare, i principali sono:

- Il tasso d’interesse sulle Principali Operazioni di Rifinanziamento “ORP” (ovvero

Main Refinancing Operations, “MRO”), con le quali si fornisce la maggior parte

delle liquidità necessaria al sistema bancario;

- Il Tasso sui Depositi presso la banca centrale, che le banche centrali nazionali

(dell’eurozona) possono utilizzare per effettuare depositi overnight;

- Il Tasso sulle Operazioni di Rifinanziamento Marginale, che offre credito

overnight alle banche centrali nazionali (dell’eurozona).

Figura 18. (trad.) (2023) Evoluzione del tasso di interesse della Banca Centrale Europea per l'operazione di

rifinanziamento principale (ORP) dal 1999 a febbraio 2023, Statista

50

Figura 19. (trad.) (2023) Sviluppo dell'offerta di moneta M3 nell'area dell'euro dal 1999 a dicembre 2022 in € mld,

Statista

Figura 20. (trad.) (2023) Tasso a pronti della curva dei rendimenti dei Titoli di Stato (BTP) nominali a scadenza a 10

anni, il rating è AAA nell’eurozona, BCE 51

La tabella qui di seguito offre uno schema riassuntivo delle operazioni di

rifinanziamento principale e marginale e dei depositi overnight, avvenuti presso la BCE

dal 2001 fino agli ultimi aggiornamenti del 2023.

Operazioni di Rifinanziamento Operazioni

Data di Depositi Aste a tasso

ANNO rifinanziamento

Aste a tasso fisso

decorrenza overnight variabile con tasso marginale

per tassi fissi minimo d'offerta

2023 8 Feb. 2.50 3.00 - 3.25

2022 21 Dec. 2.00 2.50 - 2.75

2022 2 Nov. 1.50 2.00 - 2.25

2022 14 Sep. 0.75 1.25 - 1.50

2022 27 Jul. 0.00 0.50 - 0.75

2019 18 Sep. −0.50 0.00 - 0.25

2016 16 Mar. −0.40 0.00 - 0.25

2015 9 Dec. −0.30 0.05 - 0.30

10 Sep. −0.20 0.05 - 0.30

2014 11 Jun. −0.10 0.15 - 0.40

13 Nov. 0.00 0.25 - 0.75

2013 8 May. 0.00 0.50 - 1.00

2012 11 Jul. 0.00 0.75 - 1.50

14 Dec. 0.25 1.00 - 1.75

9 Nov. 0.50 1.25 - 2.00

2011 13 Jul. 0.75 1.50 - 2.25

13 Apr. 0.50 1.25 - 2.00

13 May 0.25 1.00 - 1.75

8 Apr. 0.25 1.25 - 2.25

2009 11 Mar. 0.50 1.50 - 2.50

21 Jan. 1.00 2.00 - 3.00

10 Dec. 2.00 2.50 - 3.00

12 Nov. 2.75 3.25 - 3.75

15 Oct.4 3.25 3.75 - 4.25

2008 9 Oct.3 3.25 0.00 - 4.25

8 Oct. 2.75 - - 4.75

9 Jul. 3.25 - 4.25 5.25

13 Jun. 3.00 - 4.00 5.00

2007 14 Mar. 2.75 - 3.75 4.75

13 Dec. 2.50 - 3.50 4.50

11 Oct. 2.25 - 3.25 4.25

2006 9 Aug. 2.00 - 3.00 4.00

15 Jun. 1.75 - 2.75 3.75

8 Mar. 1.50 - 2.50 3.50

2005 6 Dec. 1.25 - 2.25 3.25

6 Jun. 1.00 - 2.00 3.00

2003 7 Mar. 1.50 - 2.50 3.50

2002 6 Dec. 1.75 - 2.75 3.75

2001 9 Nov. 2.25 - 3.25 4.25

Tabella 1. (2023) (trad.) Valori dei depositi overnight (BCE), delle ORP e delle ORM, BCE

Dal 2013, quando praticamente ci fu un rischio di default per la Grecia ed alcuni

altri paesi, tra cui anche l’Italia, in grave difficoltà finanziaria, la Bce è intervenuta per

aiutare questi stati abbassando i tassi d’interessi, tassi che poi sono rimasti molto bassi

sin da quel periodo, fino alla pandemia.

Durante la pandemia, poi, nella quale gli stati si sono dovuti indebitare per supportare i

cittadini, ol

Dettagli
A.A. 2022-2023
122 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giovanni.Lerro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Musso Fabio.