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I I
n 1 I −
− n n 2
n 2 n ( ) ( )
− π
2 k 1 !! 2 k !!
= =
In particolare si ha I = /2 e I = 1, quindi , .
I I
π ( ) ( )
0 1 + −
2 2 1
k k
2 k !! 2 2 k 1 !!
∀ ∈
( ) ( ) ( )
+ −
2 k 1 2 k 2 k 1
≤ ≤
sin x sin x sin x
Consideriamo che , [0, /2].
π
∀ Z ∈
A partire da questa integriamo ed otteniamo:
I I I , N, quindi:
≤ ≤
2k 2k 2k
+1 -1 ( ) 2
( ) ( ) ( ) −
π
− −
π 2 k 1 !!
2 k !! 2 k 1 !! 2 k 2 !! 2 k ≤ ≤
≤ ≤
, da cui 1 .
( )
( ) ( ) ( )
−
− − 2 k 1 2 2 k !!
k k k
2 1 !! 2 2 !! 2 1 !!
( ) 2 π
2 k !! =
lim .
Passando al limite, si ottiene ( )
−
→+∞ 2 k 1 !! 2
x
Relazione nota come formula di Wallis, che fornisce un’approssimazione di .
π
679) Integrali generalizzati. 2
x
( ) =
f x nell’intervallo [0, 1] ed, eventualmente,
Studiare la sommabilità della funzione + 2
1 x
1 ( )
calcolare l’integrale .
f x dx
0 ( ) = +∞
lim f x
La funzione f(x) è continua in [0, 1[ ed il , pertanto si tratta di un integrale
−
→
x 1
generalizzato. L’integrale esiste perché la funzione integranda è non negativa. Proviamo che
l’integrale è finito applicando il criterio del confronto asintotico. Si ottiene:
2 2
x x
( ) ( ) ( ) ( )
α α α − 12
− = − = −
lim 1 x f x lim 1 x lim 1 x .
− − −
− +
→ → →
2 2
x 1 x 1 x 1
1 x 1 x ∈
Il limite è finito e diverso da zero nel caso di = 1/2, pertanto la funzione risulta sommabile.
α
∈
Per calcolare l’integrale determiniamo una primitiva di f(x). Considerato che [0, 1[, poniamo
x = sin t per t [0, /2[:
π
2
sin t cos t 1 1
( ) ( ) ( )
= = = − = −
2
f x dx dt sin tdt t sin t cos t arcsin x x cos arcsin x
− 2 2
=
2
arcsin
t x
1 sin t = arcsin
t x
= arcsin
t x
In definitiva: 335 π
1 t 1
( ) ( ) ( )
= = − = .
f x dx lim f x dx lim arcsin t t cos arcsin t
− − 2 4
→ →
1 1
t t
0 0 1
( ) =
f x
680) Studiare la sommabilità della funzione nell’intervallo [0, 1/2] ed, eventualmente,
x log x
1 2 ( )
calcolare l’integrale f x dx .
0 ( ) = −∞
lim f x
La funzione f(x) è continua in ]0, 1/2] e si ha che il , pertanto si tratta di integrale
+
→
x 0
generalizzato. L’integrale esiste perché la funzione integranda è negativa. Studiamo la sommabilità
applicando il criterio del confronto asintotico.
α −
1
x
( )
α α
=
lim x f x lim x
Considerato che il , ed il limite è nullo o infinito a seconda di .
α
+ + log x
→ →
x x
0 0
< 1 il limite è infinito, mentre se 1 il limite è zero.
Precisamente, se 0 < α α ≥
Il Teorema del confronto asintotico, quindi non si può applicare. Per stabilire la sommabilità di f(x)
utilizziamo la definizione di integrale generalizzato. Si ottiene:
1 1
2 2
dx 1 1
′ 1
( ) ε
= = = − = −∞
2
lim lim log x dx lim log log x lim log log log log .
ε
+ + + +
ε ε ε ε
x log x log x 2
→ → → →
0 0 0 0
ε ε
Quindi, la funzione non è sommabile. ( )
+
log 1 x
( ) =
f x
681) Studiare la sommabilità della funzione nell’intervallo ]0, 1] ed,
2
x
1 ( )
eventualmente, calcolare l’integrale .
f x dx
0
La funzione f(x) è continua in ]0, 1] e non limitata in un intorno di x = 0. Infatti:
( ) ( )
+ +
log 1 x log 1 x
1
( ) = = = +∞
lim f x lim lim , pertanto si tratta di integrale generalizzato.
2
+ + +
x x x
→ → →
x 0 x 0 x 0
L’integrale esiste perché la funzione integranda è positiva. Studiamo la sommabilità applicando il
criterio del confronto asintotico. Si ottiene:
( ) ( )
+ +
log 1 x log 1 x
( )
α α α −
= = =
1
lim lim lim 1
x f x x x (se si sceglie = 1). Quindi, la funzione non
α
2
+ + +
x x
→ → →
x 0 x 0 x 0
è sommabile. 336
Integrali definiti.
Si ricorda che l’integrale definito di una funzione continua e non negativa ha una interpretazione
→ +∞
geometrica come area del sottografico. Infatti se f: [a, b] [a, [ è una funzione continua, e se
indichiamo con R il suo sottografico, cioè:
f
{ } b
[ ]
( ) ( ) ( ) ( )
= ∈ ≤ ≤ ≤ ≤ ∀ ∈
2
=
R x
, y R : a x b
,0 y f x x a
, b , abbiamo area .
R f x dx
f f a
Più in generale, se R è un insieme della forma:
fg
{ }
[ ]
( ) ( ) ( )
= ∈ ≤ ≤ ≤ ≤ ∀ ∈ →
2
R x
, y R : a x b
, f x y g x x a
, b , in cui f, g: [a, b] R sono due funzioni
fg b
( ) ( ) ( )
≤
= −
g si ha area .
continue, con f R g x f x dx
fg a 1
( ) =
682) Studiare la sommabilità della funzione nell’intervallo [0, 2] ed,
f x ( )
−
2
x x
2 ( )
.
eventualmente, calcolare l’integrale f x dx
0
La funzione f(x) è continua in ]0, 1[ e non limitata in quanto divergente al tendere di x agli estremi
dell’intervallo. La funzione è integrabile perché positiva. Proviamo che è sommabile utilizzando il
criterio del confronto asintotico. Si ottiene:
1 1 1 1
( )
α
α = − =
(se = 1/2) e (se = 1/2), quindi la funzione
α α
lim x lim 2 x
( ) ( )
− −
+ −
→ →
2 2
x 2 x x 2 x
x 0 x 2
è sommabile. 1 1
dx
Per calcolare l’integrale dobbiamo calcolare separatamente i due integrali e
( )
−
2
x x
0
2 1
dx .
( )
−
x 2 x
1 2
Calcoliamo una primitiva della funzione integranda. Ponendo x = t si ottiene:
1 2 dt dt t x
= = = = . Così si ha:
dx 2 2 arcsin 2 arcsin
( )
( )
− 2
− 2 2
2
x 2 x
2 t t
−
1
2
π ε π
1 1
1 1
= = − =
dx lim dx lim 2arcsin , mentre:
( ) ( )
− −
ε ε
→ → 2 2 2
0 0
x 2 x x 2 x
0 0 ε
− ε π π
−
2 2
1 1 2
= = − =
dx lim dx lim 2arcsin .
( ) ( )
− −
ε ε
→ → 2 2 2
0 0
x 2 x x 2 x
1 1
Pertanto, l’integrale richiesto vale .
π 337 1
( ) =
f x
683) Studiare la sommabilità della funzione nell’intervallo [0, 1[ ed,
− − +
2
x x 2
1 ( )
eventualmente, calcolare l’integrale .
f x dx
0 –
La funzione f(x) è continua in [0, 1[ e non limitata, in quanto divergente per x 1 .
→
La funzione è, inoltre, integrabile perché di segno costante. Proviamo che è sommabile, utilizzando
il criterio del confronto asintotico. Si ottiene:
1 1
( )
α
− =
lim 1 x , se = 1/3, quindi la funzione è sommabile.
α
− − − +
→ 2 3
x 1 x x 2
Calcoliamo una primitiva della funzione integranda. Completando i quadrati si ha:
1 2 1
=
dx dx . Integriamo ponendo x = 3/2 t – 1/2, pertanto si ha:
( )
− − + 3
2 2
2
x x
− +
2 1
1 x
3 2
1 1 2 1
= = = +
dx dt arcsin t arcsin x . Quindi:
− − + −
3 2
2 2
x x 2 1 t
ε
− ε π
1 1
1 1 2 1 1
= = − − = − .
dx lim dx lim arcsin 1 arcsin arcsin
ε ε
− − + − − +
→ → 3 3 2 3
2 2
0 0
x x 2 x x 2
0 0
Integrazione delle funzioni razionali.
L’integrazione dei polinomi non presenta difficoltà, infatti si ha:
( ) a
a
+
+ + + = + + + +
2 1
m m
m
1 .
a a x ... a x dx a x x ... x k
+
0 1 0
m 2 m 1
∈ dx
= − +
Per ogni a R si ha .
log x a k
−
x a
E’ facile allora integrare tutte le funzioni razionali che si scrivono con un denominatore di primo
grado (che supponiamo monico, cioè con coefficiente del termine di grado massimo è pari a uno, di
un polinomio in una sola variabile ): considerata P(x)/(x – a), anzitutto si calcolano il quoziente Q(x)
ed il resto r = P(a), della divisione di P per x – a; pertanto si ottiene:
( )
P x r
( )
= + , che si integra subito. Adesso ci occupiamo dell’integrazione delle funzioni
Q x
( ) ( )
− −
x a x a
razionali con denominatore di secondo grado; usando la divisione, a meno di un polinomio, esse si
+
a x a
( ) = 1 0
R x
scrivono , supponiamo che la frazione sia irriducibile, cioè che gli eventuali zeri
+ +
2
x px q
del denominatore non annullino il numeratore. Se le radici del denominatore sono reali e distinte,
a b, sappiamo che esistono e sono uniche due costanti c(a) e c(b) residui di R in a, b, tali che sia
≠ 338
( ) ( )
c a c b
( ) = +
R x , ciò corrisponde allo sviluppo di R in frazioni semplici, anzi c(a)/(x – a) e
− −
x a x b
c(b)/(x – b) sono parti principali di R attorno ad a e b.