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Il pelo: un organo cutaneo esclusivo dei mammiferi

Il pelo è un organo cutaneo esclusivo dei mammiferi e, al pari delle penne per gli uccelli, sono strutture prevalentemente cornee, di derivazione esclusivamente epidermica. I peli si abbozzano, durante la vita embrionale, da gemme epiteliali che proliferano dallo strato basale dell'epidermide, e si affondano nel derma. È questa una netta differenza rispetto alle penne, che prendono origine da una papilla sporgente. La porzione che rimane in superficie prende il nome di fusto del pelo mentre la parte che rimane all'interno del follicolo (da cui il pelo è prodotto) è detta radice del pelo.

Si possono distinguere due tipi di pelo:

  • peli a crescita limitata
  • peli a crescita prolungata

I primi crescono fino ad una certa lunghezza perché presto la papilla dermica si ritrae dal bulbo che si chiude. Cessa quindi l'accrescimento, muore anche la parte basale, ed il pelo cade, sostituito ben presto da uno nuovo. Hanno questa natura la maggior parte dei peli.

Dei peli del corpo dei mammiferi. I peli a crescita prolungata continuano a crescere, ne sono un esempio i capelli e i peli della barba, le criniere di cavallo e leone e i peli di tipo Angora dei gatti. Anche questi peli tuttavia invecchiano, il loro bulbo si chiude, cadono e vengono sostituiti.

I peli possono essere considerati delle strutture sensoriali, per il tatto, in quanto riccamente innervati. Ne fanno un ampio utilizzo soprattutto i mammiferi notturni e quelli che vivono in habitat con luce scarsa. Al pelo troviamo il muscolo piloerettore e la ghiandola sebacea, il cui annesso dotto escretore sbocca nel follicolo pilifero.

Le larve degli anfibi hanno sei paia di cartilagini viscerali: arco orale, ioideo e 4 archi branchiali. Ventralmente le cartilagini degli archi confluiscono a formare la piastra ipobranchiale. Durante la metamorfosi gli archi branchiali III, V e VI regrediscono e la piastra ipobranchiale si ingrandisce e si fonde.

con lacartilagine basibranchiale a formare il corpo dello ioide che sostiene ilpavimento della bocca.La cartilagine ceratoiale del secondo arco diviene il sottile corno anteriorementre quella del IV diviene il corno posteriore dell’apparato ioideo. Questanuova struttura scheletrica ha il compito di fungere da area di inserzione deimuscoli della lingua dei tetrapodi.

Apparato ioideo degli amniotiL’apparato ioideo degli amnioti è rappresentato da una struttura di sostegnodel pavimento faringeo, posta anteriormente alla faringe, e da uno a tre cornanelle pareti laterali della faringe. Le cartilagini embrionali del II arco diventanole corna anteriori, quelle del III arco e talora del IV diventano cornaaddizionali.

L'arco ioideoL’arco ioideo, o secondo arco faringeo, è collocato appena dietro all’arco oralee serve come sostegno del complesso mascellare e all’ancoraggio dell’arcoorale. Anche l’arco ioideo è distinto in una

La porzione ventrale ed una dorsale. La ventrale è costituita da due elementi di cui uno più grande detto cartilagine ceratoiale e uno più piccolo, la cartilagine basiiale. La parte dorsale è rappresentata da un elemento di dimensioni considerevoli detto cartilagine iomandibolare, che si estende dalla capsula otica del neurocranio sino alla cartilagine palatoquadrata, fornendo un efficace sostegno per il complesso mascellare. L'arco ioideo si continua ventralmente sino a raggiungere il pavimento del cavo orale e della faringe.

Derivati degli archi faringei negli osteitti. Negli osteitti l'arco orale e gli altri archi viscerali ossificano ampiamente e vengono ricoperti da ossa dermiche. La parte prossimale della cartilagine palato-quadrata ossifica in un elemento rettangolare, il quadrato. Anche la parte prossimale della cartilagine mandibolare ossifica e da essa deriva l'articolare. Quadrato ed articolare si articolano tra loro consentendo il movimento.

mandibolare. Descrivi i differenti tipi di vertebra che conosci

Con poche eccezioni, tutti i mammiferi hanno:

  • 7 vertebre cervicali, indipendentemente dalla lunghezza del collo. Anche il lungo collo delle giraffe è costituito da sole 7 vertebre cervicali, sebbene, ad eccezione dell'atlante e dell'epistrofeo, siano notevolmente allungate. Nei cetacei, al contrario, le vertebre cervicali si fanno molto brevi e possono addirittura fondersi, come un adattamento alle loro peculiari modalità di vita.
  • La prima vertebra cervicale di tutti i vertebrati terrestri, l'atlante, o si è, nei mammiferi, specializzata per consentire alla testa di muoversi indipendentemente dal tronco.
  • La seconda vertebra cervicale, l'epistrofeo, contribuisce al movimento della testa, già in alcuni rettilomorfi.
  • Le vertebre toraciche portano coste che, in gran parte, si articolano allo sterno tramite cartilagini costali.
  • Le vertebre lombari sono prive di coste e generalmente

Le vertebre dei mammiferi sono caratterizzate da un corpo vertebrale di maggiori dimensioni e processi spinosi più corti. L'assenza delle coste a livello lombare è stata messa in relazione con il miglioramento della capacità locomotorie dei mammiferi rispetto ai rettili. La differenziazione del tronco in regione toracica e lombare è correlata con l'evoluzione del diaframma, che si inserisce sulle estremità distali delle coste più caudali.

Il numero delle vertebre toraciche e lombari dei mammiferi è tra i 14 e i 24 e di norma le toraciche sono più numerose delle lombari. Le vertebre sacrali variano il numero da 2 a 9 e sono generalmente saldate fra loro a formare un osso unico, il sacro. Anche il numero di vertebre caudali è variabile: in alcune specie queste sono solo rudimentali, mentre in altre sono fuse a formare il coccige.

Lo scheletro assile nei rettili

In rapporto con un'attività che si fa sempre più intensa e con la

maggiore nell'ambiente terrestre, i rettili hanno evoluto uno scheletro più robusto degli anfibi. La differenziazione in regioni della colonna vertebrale diviene più accentuata nei primi rettilomorfi rispetto agli anfibi. Le vertebre cervicali aumentano di numero per consentire alla testa di muoversi in più direzioni. L'atlante e la seconda vertebra cervicale, chiamata epistrofeo, cominciano a mostrare alcune di quelle modificazioni che consentono un movimento della testa più libero e che raggiungono il massimo grado di specializzazione nei mammiferi. Alla regione cervicale seguono: la regione toracolombare, le cui vertebre portano le coste articolate allo sterno, la regione sacrale e la regione caudale, con vertebre provviste di archi emali. Lo scheletro assile negli anfibi Negli anfibi è presente una sola vertebra cervicale chiamata atlante che conferisce alla testa una mobilità limitata. Le vertebre del troncoIl tessuto muscolare striato (detto anche scheletrico in quanto associato allo scheletro) è quello più comune perché forma numerosi muscoli che si inseriscono sugli elementi scheletrici. Le cellule che lo costituiscono sono di norma molto grandi e polinucleate (può contenere anche diverse centinaia di nuclei), formate da sincizi cellulari. Al microscopio ottico mostra una caratteristica striatura dovuta alla particolare disposizione delle fibre contrattili. Tale disposizione, che vede la parziale sovrapposizione delle fibre di actina e miosina, genera una muscolatura che può contrarsi con una forza considerevole. La contrazione di questo tipo di muscolatura è volontaria.

Il tessuto muscolare liscio è costituito da cellule mononucleate allungate adi fuso. Anche nel citoplasma di tali cellule sono presenti miofilamenti di forma actina e miosina, però questi non si allineano in modo regolare. Il tessuto muscolare liscio ha una tessitura piuttosto omogenea e costituisce la maggior parte della parete dei vasi sanguigni e di molti organi viscerali. La loro azione è involontaria.

Descrivere il tessuto muscolare cardiaco

Il tessuto muscolare cardiaco costituisce la parete del cuore ed è formato da cellule mononucleate moderatamente allungate che si ramificano frequentemente. Come nelle fibre della muscolatura scheletrica i miofilamenti si sovrappongono parzialmente e la loro disposizione conferisce alle cellule un aspetto striato. Tuttavia, a differenza della muscolatura striata, la contrazione è involontaria.

Funzioni del sistema muscolare dei vertebrati

I muscoli svolgono varie funzioni. Essi raccordano le ossa e

contribuisce così al sostegno del corpo opponendosi alla forza di gravità. Sono responsabili del movimento sia del corpo che del tratto digerente, delle vie aeree, dei vasi sanguigni e della maggior parte dei dotti e delle altre vie dell'organismo, oltre a determinare la contrazione del cuore. Gli muscoli permettono la stabilizzazione e il rinforzo delle articolazioni. Essi sono implicati nella termoregolazione corporea, soprattutto negli organismi omeotermi. In tutti i tipi di tessuto muscolare, ogni fibra muscolare è avvolta da un sottile strato di connettivo attraverso cui passano i vasi e i nervi che servono le fibre. Le fibre muscolari lisce e cardiache sono organizzate in strati all'interno delle pareti degli organi viscerali e non hanno punti di attacco ben definiti. Agiscono modificando le dimensioni e la forma degli organi (ad esempio il cuore o lo stomaco) o sulla tensione delle sue pareti (es. vasi sanguigni). Il tessuto muscolare scheletrico.è organizzato in modo più complesso e forma unità ben distinte. Gruppi di fibre muscolari scheletriche avvolte da connettivo formano piccoli fasci, mantenuti insieme da un ulteriore strato di connettivo. I muscoli scheletrici dei vertebrati possono essere così raggruppati:
  • Muscoli branchiomerici e ipobranchiali: si trovano nella parete laterale della faringe, dietro muscoli ipobranchiali (ventrali alla faringe). Agiscono insieme nei movimenti per la respirazione, per la cattura e la manipolazione del cibo all'interno della bocca e della faringe e per la deglutizione.
  • Muscoli estrinseci dell'occhio: sono sei e agiscono sul globo oculare facendolo ruotare all'interno dell'orbita.
  • Muscoli assiali: comprende i muscoli scheletrici del tronco e della coda. Il passaggio
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Publisher
A.A. 2022-2023
93 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gherezzino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia comparata e citologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Guidetti Marta.