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MUSCOLATURA DEI VENTRICOLI:
• Fascio proprio di destra e di sinistra;
• Fascio Comune Anteriore e Posteriore;
• Fascio suturale.
Lezione 019
05) Le due cavità inferiori, i ventricoli destro e sinistro, sono le pompe che spingono il sangue all’interno
delle arterie e gli permettono di fluire in tutto l’organismo. Il setto interventricolare è una parete
verticale che divide i ventricoli. Il ventricolo di destra pompa il sangue solo nei polmoni e di ritorno da
essi all’atrio di sinistra. La parete del ventricolo di sinistra è più spessa da due a quattro volte, a causa del
fatto che esegue la maggior parte del carico di lavoro rispetto a tutte le quattro cavità, pompando il
sangue nell’intero organismo. Entrambi i ventricoli mostrano delle creste interne chiamate trabecole
carnee.
06) Gli atri sono costituiti da pareti sottili che ricevono il sangue che ritorna al cuore attraverso le grandi
vene. Ogni atrio è provvisto di una ridotta estensione a forma di orecchio chiamata auricola, che
aumenta leggermente il suo volume. Gli atri mostrano delle pareti sottili e flaccide che rispecchiano il
loro carico di lavoro relativamente leggero: la loro funzione è quella di spingere il sangue all’interno dei
ventricoli posti immediatamente al di sotto. Gli atri sono separati dal setto interatriale. L’atrio destro ed
entrambe le auricole mostrano internamente delle creste di miocardio chiamate muscoli pettinati.
Lezione 020
04) Il sistema di conduzione specializzato a svolgere le funzioni di pacemaker e di trasmissione
dell’impulso contrattile è definito miocardio specifico, ed è costituito dalle cellule nodali, cellule di
transizione e cellule di Purkinje. I segnali elettrici hanno origine e viaggiano lungo il sistema di
conduzione nell’ordine seguente: 1. Il nodo senoatriale (SA), composto da cellule nodali
(prevalentemente) e cellule di transizione, costituisce il pacemaker che inizia ogni battito cardiaco e
determina il ritmo cardiaco. Il nodo SA è localizzato nell’atrio di destra (vicino alla fossa ovale). 2. I
segnali dal nodo SA si diffondono attraverso gli atri. L’impulso viaggia da miocardiocita a miocardiocita
propagandosi in entrambi gli atri. 3. Il nodo atrioventricolare (AV), localizzato in prossimità della valvola
AV destra all’estremità inferiore del setto interatriale. Questo nodo agisce come cancello elettrico che si
interpone nella via ai ventricoli. Tutti i segnali elettrici che vanno verso i ventricoli devono passare
attraverso il nodo AV, perché lo scheletro fibroso agisce come un isolatore elettrico per impedire ad
eventuali correnti di raggiungere i ventricoli per qualsiasi altra via. 4. Il fascio atrioventricolare (AV)(fascio
di His), composto da cellule di Purkinje, è un cordone attraverso il quale i segnali lasciano il nodo AV. Il
fascio AV si biforca nelle branche di destra e nella branca di sinistra, che entrano nel setto
intraventricolare e scendono fino all’apice. 5. Le fibre di Purkinje, composte da cellule di Purkinje,
nascono dall’estremità inferiore delle branche del fascio di His e ripiegano in alto per diffondersi
all’interno del miocardio ventricolare. Le fibre di Purkinje distribuiscono l’eccitazione elettrica ai
miocradiociti dei ventricoli.
Lezione 021
05) Un sistema portale è una via nella quale il sangue scorre attraverso due letti capillari – uno dopo
l’altro – prima di ritornare nel cuore. Il sangue nel primo letto capillare deposita alcuni nutrienti e
raccoglie alcune sostanze che verranno poi depositate nel secondo letto capillare insieme ai nutrimenti
(come il sistema portale epatico, ma si trova anche nel rene, e tra l’ipotalamo e l’ipofisi).
Lezione 022
05) La circolazione coronarica è formata da un gruppo di vasi sanguigni che hanno l’importante compito
di portare il sangue al miocardio, cioè il muscolo cardiaco. I vasi del cuore sono divisi in due grandi
gruppi:
arterie coronariche: portano sangue ricco di ossigeno dall’aorta al miocardio.
vene cardiache: rimuovono il sangue deossigenato dal muscolo cardiaco.
Le arterie coronarie che passano sulla superficie del cuore si chiamano arterie coronarie epicardiali.
Queste arterie, in condizioni fisiologiche, possiedono un meccanismo di autoregolazione che mantiene
un livello di flusso di sangue appropriato per il fabbisogno del miocardio. Questi vasi hanno un diametro
relativamente piccolo quindi, se sono affette da aterosclerosi, rischiano di venire occluse: le conseguenze
possono essere angina pectoris o infarto miocardico. La circolazione coronarica può essere studiata con
una coronarografia.
06) Tutte le arterie sistemiche originano dall’aorta, che presenta tra regioni principali: 1. L’aorta
ascendente origina a ridosso della valvola aortica e termina a circa 5 cm al di sopra. I suoi unici rami sono
le arterie coronariche, che originano a ridosso delle due cuspidi della valvola aortica. Esse danno origine
al circolo coronario. 2. L’arco aortico si piega a sinistra come una “U” capovolta al di sopra del cuore. Esso
dà origine a tre principali arterie in quest’ordine: il tronco branchiocefalico, l’arteria carotide comune di
sinistra e l’arteria succlavia sinistra. 3. L’aorta discendente passa posteriormente al cuore, prima alla
sinistra della colonna vertebrale e poi anteriormente ad essa, attraversa le cavità toracica e addominale.
È chiamata aorta toracica al di sopra del diaframma e aorta addominale al di sotto di esso. Termina nella
regione inferiore della cavità addominale dividendosi nelle arterie iliaca destra e sinistra.
Lezione 025
04) Le funzioni del sistema linfatico comprendono quanto segue: 1. Riassorbimento dei fluidi: Il compito
del sistema linfatico è quello di riassorbire il liquido che si accumula nello spazio interstiziale e di
restituirlo al sangue. Infatti i capillari sanguigni riassorbono solamente circa 85% del liquido interstiziale,
il rimanente 15% deve essere riassorbito dal sistema linfatico. 2. Immunità: Il sistema linfatico,
recuperando i liquidi interstiziali in eccesso dai tessuti, elimina cellule, patogeni e sostanze estranee che
potrebbero causare malattie. Il liquido interstiziale prima di essere rimesso in circolazione passa
attraverso i linfonodi, dove si trovano cellule immunocompetenti pronti ad agire contro i patogeni ed
attivare risposte immunitarie protettive. 3. Assorbimento dei lipidi: Nell’intestino tenue, particolari vasi
linfatici, chiamati vasi chiliferi, assorbono i lipidi introdotti con la dieta.
05) Il movimento della linfa è dato dalla ritmica contrazione dei vasi linfatici. Le valvole dei vasi linfatici
prevengono il reflusso della linfa.
Lezione 026
06) La milza è il più grande organo linfoide dell'organismo. Medialmente la milza presenta l'ilo attraverso
cui l'arteria splenica, la vena splenica ed i vasi linfatici penetrano nell'organo. Il parenchima splenico è
costituito da due parti chiamate polpa rossa e polpa bianca. La polpa rossa è costituita da seni venosi
ricchi di eritrociti, mentre la polpa bianca è costituita da linfociti e macrofagi aggregati a formare guaine
linfoidi che circondano le ramificazioni dell'arteria splenica. In sezione, queste formazioni, costituite da
un'arteriola circondata dalla guaina di tessuto linfoide, appaiono come accumuli linfoidi tondeggianti.
07) Sono organi linfoidi localizzati a livello della faringe, dove sorvegliano l'eventuale presenza di agenti
patogeni ingeriti o inalati. Le tonsille sono separate dal sottostante tessuto connettivo da una capsula
fibrosa incompleta. Ci sono tre principali gruppi di tonsille: un'unica tonsilla mediana chiamata tonsilla
faringea localizzata nel tetto della faringe subito dietro le cavità nasali; due tonsille palatine, localizzate
nella parete posteriore del palato molle e numerose tonsille linguali localizzate alla base della lingua. Le
tonsille palatine sono le più grandi e le prime ad essere interessate da un processo infettivo.
Lezione 027
03) L’immunità umorale (anticorpo-mediata) è effettuata dai linfociti B e dagli anticorpi. È chiamata
umorale perché gli anticorpi circolano liberamente nei liquidi del corpo. L’immunità cellulare (cellulo-
mediata) è effettuata dalle cellule T citotossiche. Le cellule B e T iniziano il loro sviluppo nel midollo
osseo rosso come cellule staminali pluripotenti, che si dividono ed originano le unità che formano
colonie di linfociti. Prima di poter prendere parte alle reazioni immunitarie, entrambi i tipi di linfociti
devono sviluppare i recettori dell’antigene sulle loro superfici, che danno ai linfociti
l’immunocompetenza: la capacità di riconoscere, legare e rispondere ad un antigene.
Lezione 029
06) Secernono l’ormone eritropoietina, che stimola la produzione di globuli rossi e sostiene la capacità di
trasportare ossigeno del sangue. - Svolgono la fase finale nella sintesi dell’ormone calcitriolo
contribuendo all’omeostasi del calcio
07) I reni sono a contatto con la parete addominale . • Il rene destro è leggermente più basso rispetto a
quello di sinistra. • I reni sono retroperitoneali.
08) I reni filtrano il plasma sanguigno, separano gli scarti dalle sostanze chimiche utili ed eliminano gli
scarti restituendo ciò che rimane al circolo sanguigno. - Regolano il volume e la pressione del sangue
attraverso l’eliminazione o la conservazione dell’acqua in base alle necessità. - Regolano l’osmolarità dei
liquidi corporei, controllando la quantità relativa di acqua e di soluti eliminati. - Secernono l’enzima
renina, che attiva i meccanismi ormonali per il controllo della pressione arteriosa e l’equilibrio
elettrolitico
Lezione 030
06) L’ansa del nefrone (ansa di Henle) è una porzione a forma di “U” nel tubulo renale localizzata in
prevalenza nella midollare. Inizia dove si raddrizza il TCP e si dirige verso o all’interno della midollare,
formando il ramo discendente dell’ansa. Alla sua estremità profonda, l’ansa ruota di 180° a costituire il
ramo ascendente dell’ansa, che ritorna alla corticale, decorrendo parallelamente e in prossimità del
ramo discendente. Alcune parti dell’ansa, chiamate segmenti spessi, hanno un epitelio cuboide semplice,
mentre il segmento sottile ha un epitelio squamoso semplice. I segmenti spessi formano la parte iniziale
dell’ansa discendente e parte di quella ascendente. Il segmento sottile forma la parte più bassa dell’ansa
di Henle. I segmenti spessi sono deputati al trasporto attivo dei sali attraverso la parete del
tubulo,mentre il segmento sottile non è impegnato nel trasporto attivo, ma è relativamente permeabile
all’acqua. L’a