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- MANUFATTI E ORGANI IDRAULICI

Sono presenti diverse opere idrauliche per la regolazione e la gestione dell’invaso (Fig.9).

Al di sotto della quota di minima regolazione, in corrispondenza del volume morto, si

trovano gli scarichi di fondo e di esaurimento.

Quest’ultimo viene chiamato in questo modo perchè destinato ad occludersi con il tempo

per via dell’interrimento del serbatoio, ha diametro e portata ridotti e viene utilizzato per

svuotare completamente l’invaso.

Lo scarico di fondo ha invece diametro e portate superiori e viene utilizzato per per

rendere più rapido lo svuotamento dell’invaso o per allontanare parte dei sedimenti

accumulati secondo le modalità previste dal Piano di Gestione.

Entrambi sono regolati da due paratoie piane disposte in serie, dotate di un bypass che

equilibrando le pressioni di monte e valle ne facilita l’apertura, e dopo un primo tratto in

pressione scaricano in un canale a superficie libera in cui è presente di un manufatto di

dissipazione prima dell’immissione nella Sieve (Fig.12). 9

Fig. 9 - Torre di presa

Fig. 9 - Sinottico opera di presa e scarichi 10

L’opera di presa (Fig.10) è formata da una torre in cui sono presenti derivazioni a tre

diverse quote in modo che, oltre a derivare secondo il livello di riempimento dell’invaso, è

possibile ottenere acqua con caratteristiche di qualità e temperatura ottimali.

A ogni quota è presenta una coppia di condotte che, con una regolazione tramite valvole

a farfalla, si uniscono in un’unica tubazione sempre in pressione.

Da qui le acque derivate per uso idropotabile vengono convogliate verso la centrale

idroelettrica prima dello scarico nella Sieve e, in caso di interruzione dell’impianto, è

presente un baypass per lo scarico nel canale con manufatto di dissipazione (Fig.12).

Fig. 10 - Torre di presa

Oltre agli scarichi e alla torre di presa con funzionamento in pressione è presente uno

scarico di superficie con funzionamento a stramazzo per lo sfioro automatico quando il

livello dell’invaso raggiunge la quota di massima regolazione di 252m.

Questi scarichi vengono dimensionati secondo l‘idrogramma di piena previsto in ingresso,

tenendo conto anche dell’effetto di laminazione, e hanno lo scopo di garantire la

sicurezza della struttura e dei territori a valle; sono quindi necessari studi approfonditi di

tipo idraulico e idrologico.

Per le dighe in materiali sciolti, in cui la tracimazione è particolarmente dannosa, lo

scarico di superficie deve essere in grado di smaltire l‘idrogramma con tempo di ritorno

3000 anni garantendo un franco netto di almeno 4m; và inoltre considerato un ipotetico

malfunzionamento degli scarichi regolati da paratoie e deve essere anche valutato il

tempo di ritorno dell’evento che annulla il franco netto. 11

In questo caso si ha uno scarico con una lunghezza di 75m e una soglia fissa a quota

252m ed da un lato con una soglia mobile, regolabile tramite una paratoia a ventola

3mX12m, fino alla quota di 249m (Fig.13-14), per una portata massima di 940 m /s.

3

Le soglie sono sagomate secondo un profilo che impedisce il distacco della vena liquida

(Craeger-Scimeni), ovvero in parete sottile, e prima dell’immissione nel canale di scarico

è presente una vasca di dissipazione (Fig.11-13).

Fig. 11 - Canale dello carico di superficie 12

Fig. 12 - Raccordo con il canale dello scarico di fondo e dell’opera di presa

Fig. 13 - Scarico di superficie a soglia fissa e vasca di dissipazione

Fig. 14 - Scarico di superficie a soglia mobile regolato da paratoia a ventola 13

OPERA DI PRESA e SCARICO DI FONDO

efflusso sotto battente

SCARICO DI SUPERFICIE

a stramazzo tipo Creager e in parete sottile 14

- CENTRALE IDROLETTRICA

La centrale idroelettrica è realizzata quasi totalmente interrata per un impianto ambientale

minimo (Fig.15), non era presente nel progetto iniziale ed è stata realizzata nel 2006 con

un investimento complessivo di 4500000€.

Riesce a produrre annualmente circa 8GWh di energia sostenibile utilizzando un salto

variabile tra 24 e 33 m e la portata fino a 8m3/s derivata per uso idropotabile (ES.4b).

Si trova poco più a valle della sbarramento immediatamente prima del recapito nel fiume

Sieve e come schema costruttivo può essere considerata realizzata a piede diga (Fig.16).

Fig. 15 - Centrale idroelettrica Publiacqua 15

Non è presente infatti un pozzo piezometrico a protezione della condotta di derivazione,

ma un baypass prima delle condotte forzate in ingresso alla centrale (Fig.16).

Queste sono realizzate i acciaio per resistere alle pressioni ed è sempre presente un

ingresso per l’aria per evitare l’implosione. In caso di interruzione della centrale il baypass

entra in funziona è scarica le acque provenienti dalla torre di presa nel canale di scarico in

cui è presente la vasca di dissipazione (Fig.12).

Fig. 16 - Schema centrale a piede diga, generale (sopra) e Bilancino (sotto) 16

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
19 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/02 Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher icamo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Impianti speciali idraulici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Bragalli Cristiana.