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Estratto del documento

S Y C G

= – –

= 5000 – (250 _ 0,75(5000 – 1000)) – 1000

= 750

I = 1000 – 50 x 10

= 500

NX S I

= –

= 750 – 500

= 250

NX = 500 – 500 x ε

+250 = 500 – 500 x ε

ε = 0,5

Il risparmio è invariato rispetto ad (a), ma il più elevato tasso di interesse mondiale fa

diminuire l’investimento. Il necessario deflusso netto di capitale si realizza attraverso

un surplus commerciale, che impone un deprezzamento della moneta nazionale.

3. Labassecour è una piccola economia aperta. Improvvisamente un

mutamento delle preferenze a livello mondiale rende le esportazioni di

Labassecour poco appetibili.

a. Cosa accade al risparmio, all’investimento, alle esportazioni nette, al

tasso di interesse e al tasso di cambio nel paese di Labassecour?

b. I cittadini di Labassecour amano viaggiare all’estero; in che modo la

variazione del tasso di cambio li condizionerà?

c. I governanti di Labassecour decidono di aggiustare la tassazione in modo

da riportare il tasso di cambio al livello precedente. Cosa devono fare? E, se

lo fanno, quali sono gli effetti del provvedimento sul risparmio,

sull’investimento, sulle esportazioni nette e sul tasso di interesse?

(a) Quando le esportazioni di Labassecour diventano meno appetibili, il suo risparmio

Y C G Y

aggregato – – non varia. Infatti abbiamo ipotizzato che sia determinato dalle

quantità di capitale e di lavoro, che il consumo dipenda solo dal reddito disponibile e

che la spesa pubblica sia una variabile esogena. Anche l’investimento non varia,

poiché dipende dal tasso di interesse mondiale e Labassecour è per ipotesi una piccola

economia aperta, che prende il tasso di interesse mondiale come dato. Poiché né il

risparmio S I),

né l’investimento variano, le esportazioni nette, pari a ( – rimangono a loro volta

S I)

invariate. Questo è illustrato nella figura 5.6 dal fatto che la curva ( – non si è

spostata.

Sempre con riferimento alla figura 5.6, la minore appetibilità delle esportazioni di

Labassecour provoca uno spostamento verso sinistra della curva delle esportazioni

nette.

Nel nuovo equilibrio le esportazioni nette rimangono invariate, ma la moneta si

deprezza.

Anche se le esportazioni di Labassecour sono meno appetite, il suo saldo commerciale

rimane invariato. La ragione è che la svalutazione della moneta di Labassecour stimola

le esportazioni nette, rendendole meno costose in termini relativi e compensando così

la loro impopolarità.

(b)La valuta di Labassecour compra ora meno valuta estera, quindi viaggiare

all’estero è più costoso. Questo è un esempio di come le importazioni divengano

più costose, al fine di mantenere costante il livello delle esportazioni nette a

fronte di una minore domanda di esportazioni.

(c) Se il governo di Labassecour riduce le imposte, il reddito disponibile e il

consumo aumentano;

quindi il risparmio diminuisce e, di conseguenza, diminuiscono anche le

esportazioni nette. Questa flessione delle esportazioni nette esercita una

pressione verso l’alto sul tasso di cambio, che compensa la diminuzione della

domanda mondiale. Investimento e tasso di interesse mondiale non sono

influenzati da questo provvedimento, dato che per Labassecour il tasso di

interesse mondiale è dato.

4. Nel 2005 il governatore della Federal Reserve degli Stati Uniti, Ben

Bernanke, dichiarò: «Nell’ultimo decennio una combinazione di diversi fattori

ha provocato un significativo aumento dell’offerta globale di risparmio – una

vera e propria esplosione – che contribuisce a spiegare sia l’aumento del

disavanzo del conto corrente degli Stati Uniti [una misura approssimativa

del saldo commerciale] sia il livello relativamente basso dei tassi di

interesse a lungo termine prevalenti a livello globale». Questa dichiarazione

è coerente con il modello che abbiamo studiato? Perché?

Il conto corrente della bilancia dei pagamenti è una misura più ampia del saldo

commerciale:

oltre a prendere in considerazione gli scambi di beni e servizi, include anche fattori

quali il reddito da investimento e i trasferimenti correnti. La citazione in questione

riassume l’argomentazione dell’«abbondanza di risparmio» formulata da Ben

Bernanke, oggi governatore della Federal Reserve, prima di essere nominato a tale

incarico dalla seconda amministrazione Bush. L’identità:

S I NX

– =

stabilisce che qualsiasi disavanzo commerciale debba essere necessariamente

accompagnato da un eccesso di investimento rispetto al risparmio. La formula è

un’identità, perché deve essere valida dato il modo in cui sono definite le variabili che

la compongono (rammentate che per ottenere questa formula non abbiamo fatto altro

che trasporre i termini dell’identità contabile del reddito nazionale). Se il risparmio

interno non è sufficiente a finanziare il livello di investimento, un paese (come gli Stati

Uniti) deve attingere al risparmio

estero per colmare la differenza. Di conseguenza, il deficit commerciale deve essere

accompagnato da un afflusso di capitale dall’estero che lo finanzi. Gli stranieri sono

ben felici di vendere agli Stati Uniti più beni di quanti ne acquistano da loro perché,

allo stesso tempo, questo permette loro di acquisire attività finanziarie che offriranno

un rendimento nel futuro. Tali transazioni si configurano quindi come uno scambio

intertemporale tra i beni ceduti oggi e i beni che verranno acquisiti nel futuro.

Nel 2005 il risparmio nel resto del mondo era molto elevato, a causa di diversi fattori:

per esempio, il passaggio, in alcune nazioni, da sistemi pensionistici contributivi a

sistemi retributivi, oppure la transizione di alcune economie in via di sviluppo – come

la Cina e la Corea del Sud – da una posizione debitoria netta a una creditoria netta.

L’abbondanza di risparmio globale portò i tassi di interesse al livello storicamente più

basso registrato dalla fine della seconda guerra mondiale. Di conseguenza, in quel

periodo per gli Stati Uniti era diventato meno costoso attingere a un bacino crescente

di risparmio estero per finanziare il proprio disavanzo commerciale. Tuttavia sarebbe

più prudente non trarre conclusioni circa

i nessi di causalità dalle identità contabili: un errore comune consiste nel prendere

identità come quella scritta sopra, cambiare un termine e ipotizzare che gli altri fattori

siano fissi.

Ma i fattori endogeni non sono necessariamente fissi. Non è corretto affermare che il

disavanzo commerciale provoca una contrazione del risparmio interno o viceversa: le

identità contabili sono vere per definizione, quindi l’eccesso di risparmio in un gruppo

di paesi deve necessariamente essere compensato da un eccesso di investimento in

un altro gruppo di paesi. L’economia mondiale può essere considerata come

un’economia chiusa, nella quale il risparmio aggregato è uguale all’investimento

aggregato: se gli Stati Uniti hanno un forte disavanzo commerciale, è necessario che

questo sia compensato da un surplus commerciale di altri paesi, dato che il mondo nel

suo complesso non può avere un deficit (o un surplus)

commerciale.

5. Cosa accade al saldo commerciale e al tasso di cambio reale di una piccola

economia aperta nel caso in cui il governo decida di aumentare la spesa

pubblica, come durante un conflitto bellico? La risposta dipende dal fatto

che il conflitto sia locale o mondiale?

L’aumento della spesa pubblica riduce il risparmio pubblico e, quindi, il risparmio

nazionale; la curva di risparmio si sposta verso sinistra (figura 5.7). Per un tasso di

r

interesse mondiale * dato, la diminuzione del risparmio aggregato determina una

diminuzione del saldo commerciale.

La figura 5.8 mostra l’effetto di questo aumento della spesa pubblica sul tasso di S

cambio reale. La diminuzione del risparmio nazionale sposta verso sinistra la curva (

I),

– poiché riduce l’offerta di euro disponibili per l’investimento all’estero. La minore

offerta di moneta determina una diminuzione (apprezzamento) del tasso di cambio

reale di equilibrio. Di conseguenza, i beni nazionali diventano più costosi rispetto ai

beni esteri, le esportazioni diminuiscono e le importazioni aumentano. In altre parole,

come mostra la figura 5.8, il saldo commerciale si riduce.

La risposta a questa domanda è influenzata dal fatto che la guerra sia locale o

mondiale.

Una guerra mondiale spinge molti governi ad aumentare la spesa pubblica, e ciò

r

aumenta il tasso di interesse mondiale *. L’effetto sulle transazioni internazionali di

un paese dipende dall’ampiezza della variazione del tasso di interesse mondiale

rispetto all’ampiezza della diminuzione del risparmio. Per esempio, un aumento del

tasso di interesse mondiale potrebbe determinare un disavanzo (figura 5.9) o un

avanzo (figura 5.10) commerciale.

6. L’analisi condotta nel paragrafo «Perché i capitali non affluiscono verso i

paesi poveri?» (p. 108) giungeva alla conclusione che se le nazioni povere

potessero offrire una maggiore efficienza produttiva e una maggiore tutela

giuridica il saldo commerciale dei paesi ricchi (come gli Stati Uniti)

tenderebbe all’avanzo. Consideriamo perché questa affermazione potrebbe

essere vera.

a. Se le nazioni povere del mondo offrissero una migliore efficienza

produttiva e una migliore tutela giuridica, cosa accadrebbe alla funzione di

domanda di investimento in quei paesi?

b. In che modo la variazione che avete descritto in (a) influenzerebbe la

domanda di fondi mutuabili nei mercati finanziari mondiali?

c. In che modo la variazione che avete descritto in (b) influenzerebbe il tasso

di interesse mondiale?

d. In che modo la variazione del tasso di interesse mondiale che avete

descritto in (c) influenzerebbe il saldo commerciale delle nazioni ricche?

(a) Se le nazioni povere diventassero più efficienti e al tempo stesso potessero

offrire una maggiore tutela giuridica agli investitori (per esempio, eliminando

credibilmente il rischio di esproprio da parte dello Stato), un maggior numero di

investitori indirizzerebbe le proprie risorse verso di loro, per trarre vantaggio dal più

elevato rendimento del capitale.

In altre parole, la domanda di investimento delle nazioni povere aumenterebbe.

Se il risparmio nelle nazioni povere non variasse sensibilmente, questi paesi farebbero

registrare un peggioramento del saldo commerciale. Dato che il saldo commerciale

mondiale è sempre nullo, nelle nazioni più ricche (per es

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
36 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alek87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Moro Alessio.