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LUI NON HA RISPOSTO
Innanzitutto, la grammatica per scoperta viene individuata da Lo Duca come un modo per ritrovare la conoscenza linguistica che già l'alunno possiede, anche a livello inconsapevole. In questo modo si attivano procedure di problem solving e si sviluppa la competenza metalinguistica, ovvero la capacità di riflettere sul linguaggio umano in genere, su singole lingue, sulla varietà di una lingua, sui significati e sulle forme.
L'aspetto induttivo può esser ricondotto al metodo socratico, in quanto l'insegnante sa che percorso vuol far fare agli alunni, che domande e esempi fare. Il docente ha ben chiaro l'obiettivo e la regola che vuole insegnar loro, ma al centro resta sempre la scoperta, che è l'elemento socratico di tutto ciò.
Fasi:
- Il punto di partenza: problema o domanda, dissonanza cognitiva
- Dati, esempi e regole (dallo scritto e dal parlato)
- Grammaticalità e agrammaticalità
- I...
libri di grammatica
5. Dal testo alla grammatica?
6. La discussione in classe
7. La registrazione delle procedure e dei risultati
8. La verifica
Indicazioni nazionali: anche le indicazioni nazionali, nella parte dedicata agli elementi di grammatica esplicita e riflessioni sull'uso della lingua della scuola primaria, invitano al metodo induttivo, ovvero quello per scoperta, e a non introdurre troppo precocemente la terminologia specifica.
Date le seguenti due frasi e la conseguente ipotesi di regola, la studentessa / lo studente in max 20 righe esponga le motivazioni secondo le quali l'ipotesi possa considerarsi corretta o meno.
- "Stamattina ho scritto una lettera, ho letto un articolo sulla scuola"
- "Stamattina ho scritto la lettera, ho letto l'articolo sulla scuola"
Ipotesi di regola: l'articolo determinativo serve a designare il nome in modo determinato, o specifico, o definito; l'articolo indeterminativo si usa quando, al contrario, si
Vuole che il nome rimanga generico, indefinito, indeterminato, appunto. LUI NON HA RISPOSTO
Innanzitutto, la grammatica per scoperta viene individuata da Lo Duca come un modo per ritrovare la conoscenza linguistica che già l'alunno possiede, anche a livello inconsapevole. In questo modo si attivano procedure di problem solving e si sviluppa la competenza metalinguistica, ovvero la capacità di riflettere sul linguaggio umano in genere, su singole lingue, sulla varietà di una lingua, sui significati e sulle forme.
L'aspetto induttivo può esser ricondotto al metodo socratico, in quanto l'insegnante sa che percorso vuol far fare agli alunni, che domande e esempi fare. Il docente ha ben chiaro l'obiettivo e la regola che vuole insegnar loro, ma al centro resta sempre la scoperta, che è l'elemento socratico di tutto ciò.
L'ipotesi riportata potrebbe esser giusta, ma lo è solo parzialmente in quanto risulta circolare.
In entrambe le frasi la lettera e l'articolo sono ben determinati e unici. Quindi la regola diventa: "L'uso dell'articolo determinativo o indeterminativo in italiano è regolato dall'opposizione notorietà/novità: il noto viene introdotto dall'antico lo determinativo; Il nuovo dall'articolo indeterminativo." Gli articoli determinativi per essere compresi devono rimandare a conoscenze condivise tra il parlante e l'ascoltatore. Indicazioni nazionali: questo esempio riprende l'idea di grammatica per scoperta e anche le indicazioni nazionali, nella parte dedicata agli elementi di grammatica esplicita e riflessioni sull'uso della lingua della scuola primaria, invitano al metodo induttivo, ovvero quello per scoperta, e a non introdurre troppo precocemente la terminologia specifica. "La giacca ha sul davanti una grande tasca impermeabile, ma dietro è di un bel colore verde brillante". La studentessa/lo.studente esprima in max 20 righe se in questo caso l'utilizzo della congiunzione "ma" risulti adeguato e ne illustri le ragioni. L'utilizzo della congiunzione "ma" in questo caso risulta adeguato perché introduce una contrapposizione tra due concetti o idee. Nel contesto del testo, si sta discutendo dell'approccio della grammatica per scoperta e del suo legame con il metodo socratico. L'utilizzo di "ma" permette di evidenziare la differenza tra l'aspetto induttivo dell'approccio e l'elemento socratico presente in esso. In questo modo, si mette in luce la peculiarità dell'approccio e si sottolinea come la scoperta sia un elemento centrale. L'utilizzo di "ma" aiuta quindi a chiarire e a enfatizzare la contrapposizione tra i due concetti, rendendo il testo più chiaro e incisivo.perché non indica un contrasto, infatti una giacca potrebbe benissimo avere una tasca impermeabile sul davanti ed essere verde brillante dietro. Per essere corrette le due frasi dovrebbero essere collegate dalla congiunzione e.
Il ma sarebbe necessario se una delle due frasi venisse cambiata. Nel libro "Esperimenti grammaticali" di LoDuca, la seconda frase viene cambiata di significato, egli scrive infatti che la tasca sopra è di spugna e che quando piove si bagna. Ora il ma dovrebbe essere usato, in quanto le due frasi risultano contraddittorie tra loro, poiché una persona si aspetterebbe che tutta la giacca sia impermeabile, dato che la tasca lo è, ma l'informazione che ci dà la seconda frase dice proprio il contrario.
La regola a cui si può giungere è dunque: "Il tipo di rapporto creato dal ma tra i due elementi posti in relazione è di tipo controaspettativo".
Indicazioni nazionali: questo esempio riprende
voglio condurre per arrivare alla conclusione desiderata. Iniziamo chiedendo agli studenti quando viene utilizzato l'imperfetto. La prima ipotesi che emerge è che l'imperfetto si riferisce al passato e indica un'azione durativa. Per confermare questa ipotesi, proponiamo agli studenti alcuni esempi di frasi al passato utilizzando l'imperfetto, come "Io giocavo a calcio quando pioveva" o "Mia madre cucinava la cena mentre io facevo i compiti". Chiediamo loro di osservare attentamente queste frasi e di individuare cosa hanno in comune. Gli studenti notano che in entrambe le frasi l'azione descritta è durativa e si svolge contemporaneamente ad un'altra azione nel passato. Questa osservazione ci porta ad una nuova domanda: qual è la relazione tra le due azioni? Continuiamo l'esperimento proponendo agli studenti altre frasi al passato, ma questa volta con l'uso del passato remoto, come "Io giocai a calcio quando piovve" o "Mia madre cucinò la cena mentre io feci i compiti". Chiediamo loro di confrontare queste frasi con quelle precedenti e di individuare le differenze. Gli studenti notano che nel passato remoto le azioni sono descritte come eventi conclusi nel passato, mentre nell'imperfetto le azioni sono descritte come durative e simultanee ad altre azioni nel passato. Questa osservazione ci porta alla conclusione che l'imperfetto esprime un rapporto di simultaneità tra eventi del passato. Attraverso questo percorso di grammatica per scoperta, gli studenti hanno potuto osservare e confrontare diverse frasi al passato, individuando le caratteristiche comuni dell'imperfetto e distinguendolo dal passato remoto. In questo modo, hanno potuto comprendere l'uso e la funzione dell'imperfetto in modo più significativo e autonomo, senza dover introdurre precocemente la terminologia specifica.Voglio portare e so che regola voglio insegnare ma ho al centro la scoperta, ecco l'elemento socratico di tutto ciò. A partire dalla regola più ovvia, ovvero "L'imperfetto serve ad esprimere un azione passata rispetto al ME (momento dell'enunciazione)", si sviluppa una nuova riflessione in quanto questa regola risulta essere troppo generica. La prima domanda che poniamo ai bambini è "cosa distingue l'imperfetto dagli altri tempi del passato?", presentando loro due esempi di frasi: "Mentre Maria leggeva suo fratello guardava la televisione" e "Maria faceva il bagno quando è arrivato/arrivò il telegramma". Entrambe le frasi presentano azioni che si sono svolte nel passato e simultaneamente, antecedenti al ME. Proviamo poi a cambiare i tempi verbali nelle frasi ponendo l'imperfetto in passato prossimo o remoto: ora le frasi possono non essere simultanee, e i fatti risultano essere in successione.
Da questo possiamo quindi trarre la regola: "L'imperfetto esprime un rapporto di simultaneità tra eventi del passato". Indicazioni nazionali: questo esempio riprende l'idea di grammatica per scoperta e anche le indicazioni nazionali, nella parte dedicata agli elementi di grammatica esplicita e riflessioni sull'uso della lingua della scuola primaria, invitano al metodo induttivo, ovvero quello per scoperta, e a non introdurre troppo precocemente la terminologia specifica. "Il percorso di Marcovaldo seguiva un disegno irregolare: più volte egli credeva che il muro terminasse e poi scopriva che continuava in un'altra direzione" (da Marcovaldo di I. Calvino).
La studentessa/lo studente, in max 20 righe, costruisca un esperimento grammaticale a partire dal brano riportato, secondo il metodo della "Grammatica per scoperta", ed esprima la propria opinione in merito all'importanza del congiuntivo in Lingua.
italiana. Dissonanza cognitiva: prima congiuntivo "credeva che terminasse" perché esprime possibilità, poi indicativo "scopriva che" che indica la realtà. Esperimento grammaticale e regola: si parte dalla domanda quando si esprime il congiuntivo? Da qui dopo aver presentato l'esempio, si giunge ad una prima regola che indica dissonanza cognitiva: prima congiuntivo "credeva che terminasse" perché esprime possibilità, poi indicativo "scopriva che" che indica la realtà. Da qui dopo alcune altre riflessioni si giunge alla regola finale: "Il congiuntivo è un modo che esprime possibilità, probabilità, immaginazione, ipotesi; adeguato per esprimere desiderio, speranza, timore, dubbio." Importanza del congiuntivo: Maria Luisa Alteri Biasi sostiene che il congiuntivo serva a esprimere dubbio, speranza, possibilità, ed è quindi uno strumento del nostro pensiero,
il soggetto, rispetto al referente. Se il parlante si trova nel luogo in cui si svolge l'azione, si utilizza il verbo "andare". Se invece il parlante si trova in un luogo diverso rispetto all'azione, si utilizza il verbo "venire". Un percorso didattico per l'insegnamento dei verbi deittici potrebbe prevedere l'utilizzo di attività pratiche e interattive. Ad esempio, si potrebbe organizzare una simulazione in cui gli studenti si dividono in gruppi e si spostano in diverse stanze della scuola. Ogni gruppo dovrà descrivere il proprio spostamento utilizzando correttamente i verbi "andare" e "venire". In questo modo, gli studenti avranno l'opportunità di sperimentare direttamente l'uso dei verbi deittici in contesti reali. Successivamente, si potrebbe proporre una serie di esercizi di completamento delle frasi, in cui gli studenti devono scegliere tra "andare" e "venire" in base al contesto descritto. Questo tipo di attività permette agli studenti di consolidare le proprie conoscenze e di applicarle in modo autonomo. Infine, si potrebbe organizzare una discussione in classe sulle situazioni in cui è più appropriato utilizzare il verbo "andare" o il verbo "venire". Gli studenti potranno condividere le proprie esperienze e riflettere sulle differenze di significato e di uso tra i due verbi. In conclusione, l'insegnamento dei verbi deittici attraverso la grammatica per scoperta permette agli studenti di acquisire una conoscenza più approfondita della lingua italiana e di sviluppare le proprie competenze comunicative.Il destinatario, o entrambi, nel momento in cui ha luogo lo scambio.
Percorso didattico: vengono presentate due serie di frasi e viene creata la regola provvisoria "Oggi=il giornoste"