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ELASTICITA OFFERTA RISPETTO AL PREZZO
L'elasticità dell'offerta rispetto al prezzo misura la variazione dell'offerta al variare del prezzo del bene. Formalmente: Eo= Δ%Qo/ Δ%P. L'elasticità dell'offerta rispetto al prezzo, quindi, calcolata come può il rapporto tra la variazione della quantità offerta del bene e la relativa variazione del suo prezzo. In via generale, esiste una relazione direttamente proporzionale tra il prezzo e le quantità offerta.
Si possono distinguere cinque tipi di elasticità dell'offerta rispetto al prezzo.
- OFFERTA ELASTICA: Eo > 1 quando una variazione del prezzo provoca una maggiore variazione delle quantità offerta rispetto al prezzo.
- OFFERTA AD ELASTICITA UNITARIA: Eo=1 la variazione del prezzo e della quantità offerta sono esattamente identiche.
- OFFERTA ANELASTICA: Eo < 1 Una variazione del prezzo comporta una variazione della quantità offerta.
in misura inferiore al prezzo.
- Eo=∞OFFERTA PERFETTAMENTE ELASTICA: . Una piccola variazione del prezzo determina una variazione elevata della quantità offerta.
- OFFERTA RIGIDA: Eo=0 . Una variazione del prezzo non provoca alcuna variazione della quantità offerta
CURVA DI INDIFFERENZA
La curva di indifferenza rappresenta tutte le combinazioni di due beni che soddisfano il soggetto nella stessa misura.
La curva considerata assume un andamento decrescente, infatti, al diminuire del consumo di un bene, deve aumentare il consumo dell'altro bene se si vuole mantenere costante la soddisfazione dell'individuo. La sua pendenza indica il numero massimo delle unità di bene che l'individuo e disposto a scambiare per avere un'unita dell'altro bene. Questa pendenza e detta MRS, ovvero tasso marginale di sostituzione, che misura la quantità di un bene a cui il consumatore e disposto a rinunciare pur di ottenere una quantità
addizionale di un altro bene, mantenendo costante l'utilità. Tutti i punti della curva di indifferenza forniscono all'individuo la medesima soddisfazione, quindi a e b danno lo stesso piacere all'individuo. Quando l'individuo si trova nel punto a, sarà disposto a cedere 2 unità di pane per ottenere 2 unità di carne in più.
MAPPA DI CURVA DI INDIFFERENZA
Una mappa della curva di indifferenza è un insieme di curve di indifferenza, che descrive l'intera funzione di utilità di un individuo. In altre parole, la mappa della curva di indifferenza rappresenta i diversi livelli di utilità che un individuo raggiunge quando consuma diversi paniere di beni e rivela il beneficio che si può ottenere quando si aumenta o diminuisce la quantità di beni che vengono combinati nel paniere consumato. Le mappe della curva di indifferenza presentano diverse caratteristiche:
- Le curve di indifferenza non si intersecano: essa rappresenta la combinazione
dipanieri che sono assolutamente indifferenti per il consumatore perché gli procurano lo stesso livello di soddisfazione. Di conseguenza due curve di indifferenza diverse rappresentano due livelli di soddisfazione differenti. Se due curve di indifferenza si intersecassero, significherebbe che esiste un paniere che procura all'individuo due livelli di soddisfazione diversi, violando così gli assiomi cardine delle scelte del consumatore.
- Sono diverse per ciascun consumatore, posto che ognuno vanta preferenze e gusti diversi
- Su una mappa ci sono un numero infinito di curve di indifferenza
- Le curve di indifferenza più distanti dall'origine indicano livelli di utilità maggiore
- Le curve di indifferenza sono decrescenti e convesse verso l'origine. La convessità della curva di indifferenza comporta un valore di MRS, indicante la pendenza della curva, necessariamente decrescente. In altri termini, all'aumentare del consumo di un paniere, la soddisfazione aggiuntiva ottenuta diminuisce.
Una misura libera delle unità (pezzi di pizza o panini per hamburger) ricorriamo al concetto di elasticità che ci darà un valore percentuale. Più alto è questo valore, più facile è sostituire un bene con un altro.
COSTI DI PRODUZIONE E TIPOLOGIE DI COSTI
I costi della produzione sono tutti i costi che l'impresa deve sostenere per realizzare una determinata produzione di beni e servizi. L'imprenditore ha tutta la convenienza a diminuire i costi, perché il suo profitto scaturisce dalla differenza tra i ricavi e i costi. I costi sostenuti dalle aziende si possono dividere in:
- Costi fissi: sono quei costi che non variano al variare della produzione, come ad esempio gli impianti, i salari e stipendi, gli affitti per i locali nei quali si svolge l'attività di produzione.
- Costi variabili: sono quei costi che si modificano al variare del livello di prodotto. Le materie impiegate sono tipicamente costi
variabili.Con la somma dei costi fissi e costi variabili si ottiene il costo totale, ovvero la complessivasomma che un'impresa spende per sostenere i costi di produzione. CT= CFT+CVT
Dal concetto di costo totale si può ricavare quello di costo medio, ottenuto dividendo il costo totale per il numero di unità prodotte. CM=CT/Q
Infine si può distinguere il costo marginale ossia il costo addizionale che si deve sostenere per la produzione di una ulteriore unità di prodotto. MC = Variazione CT/Variazione Q
Definizione di concorrenza e concezione classica/neoclassica/shumpteriana
Il modello di mercato concorrenziale, che si configura come ideale, è caratterizzato da alcuni elementi peculiari:
- presenza di una pluralità di imprese di dimensioni ridotte, che hanno caratteristiche simili e producono lo stesso bene. Tale caratteristica si traduce sia nella libertà del consumatore di scegliere l'impresa da cui acquistare un bene indifferenziato,
Classicamente, la concorrenza è vista come quella forza che tende a adeguare il prezzo di mercato al suo prezzo naturale: se la quantità domandata supera quella offerta, si scatena la concorrenza tra i consumatori per appropriarsi del bene disponibile in quantità insufficiente. I consumatori sono disposti a pagare un prezzo più elevato di quello corrente, con la conseguenza che i produttori accrescono la quantità offerta e che i consumatori marginali escono dal mercato, venendo così ripristinata la situazione di equilibrio. Al contrario, se la quantità domandata è inferiore a quella offerta, si assiste ad una diminuzione del prezzo del bene, con conseguente aumento della quantità domandata dai consumatori e ritiro dal mercato dei produttori marginali, permettendo il ristabilirsi dell'equilibrio.
La teoria neoclassica, fondata da Cournot, persegue un processo di raffinamento del concetto di concorrenza.
Secondo l'autore il numero di oggetti operanti in un mercato concorrenziale è illimitatamente grande, percui sul mercato il prezzo diviene un parametro che ciascun agente economico non ha possibilità di modificare mediante variazioni delle quantità offerte o domandate (attori price taker). Gli economisti neoclassici definiscono la concorrenza come "that situation in which P does not vary with Q, in which the demand curve facing the firm is horizontal". Questo tipo di concorrenza è definita concorrenza perfetta, e si fonda su diverse ipotesi: perfetta informazione degli acquirenti; perfetta razionalità degli operatori, che agiscono secondo una logica massimizzante; perfetta mobilità e trasparenza; omogeneità del prodotto offerto; numero illimitato degli offerenti; inesistenza di barriere all'entrata e all'uscita dal mercato. Inoltre, essendo la curva di domanda assolutamente orizzontale, l'impresaPuò solamente scegliere di vendere tutta la quantità che è in grado di produrre al prezzo determinato dal mercato, essendo in tale situazione esclusa l'esistenza di sovraprofitti per le imprese.
CAUSE RENDIMENTI DI SCALA CRESCENTI
I rendimenti di scala consentono di analizzare la variazione della produzione (output) in corrispondenza della variazione delle quantità dei fattori produttivi (input) in un sistema produttivo.
Se siamo in presenza di rendimenti di scala crescenti l'output varia in misura più che proporzionale rispetto alla variazione degli inputs.
Le cause di rendimenti crescenti di scala possono essere diverse:
Nei fattori tecnici possiamo inserire le economie dovute alla natura tridimensionale degli spazi. Se la capacità di produzione di un impianto dipende dal volume, mentre il suo costo dipende dall'area, avremmo che il suo costo di produzione aumenta in misura meno che proporzionale rispetto alla produzione.