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AB AB
- 7EDF76C
C =
Costo pezzo: %1NSSO . B 29
14. METODO ANALITICO PER IL CALCOLO DEL NUMERO DI OPERATORI DA
DEDICARE AD UN REPARTO/CELLA
Permette di ottenere gli stessi risultati del metodo analogico-descrittivo, ma in modo più rapido
attraverso delle formule analitiche.
Questo metodo è più veloce ma non sempre applicabile perché oltre a considerare tempi
deterministici e tempi medi a livello di macchina o reparto aggiunge un’ulteriore ipotesi.
Considera di avere tutte macchine identiche tra loro, ovvero uguali in termini di tempi
di lavorazione.
Il metodo analitico richiede la definizione di tre parametri:
a = U + L = tempo in cui la macchina e l’operatore sono coinvolti
o t = R = tempo in cui è coinvolta la macchina
o b = I + R = tempo in cui è coinvolto solo l’operatore
o 4N/10 ,NRRE /Epp~0<E E54
m = =
Numero di macchine da assegnare ad ogni operatore: E5H
4N/10 ,NRRYO1N[E4O[N
Valutare se assegnare:
⌊m′⌋
m =
o Il tempo di ciclo ripetitivo è dettato dalle macchine:
t = a + t
CR
t’ = tempo ozio operatore = (a + t) – m (a + b)
OP
t’ = tempo ozio macchinario = 0
m ⌈m′⌉
m =
o Il tempo del ciclo ripetitivo è dettato dall’operatore:
t =tempo ciclo ripetitivo=m (a+b)
CR
t’ = tempo ozio operatore = 0
OP
t’ = tempo ozio macchinario = m (a +b) – (a+t)
m 5 5
4
% 4 CD
∑
F = 0 1 +
$"
Fattore di inattività: / 4 4
AB AB
Utilizzo della macchina e dell’operatore:
5
5 4 D4 t / 5t %
4 D4 AB CD $ CD
AB $
U = U = U= C = m C + C
/ O1 : / O1
4 4 / 5 %
AB AB
La produttività del sottosistema corrisponde al numero di macchine che abbiamo nel
4 AB
sottosistema quindi il tempo ciclo è: t = tempo ciclo =
c /
Considerando le macchine tutte uguali si ha un RUN per ogni macchina durante un tempo
ciclo.
I parametri restanti sono calcolati nello stesso modo del metodo precedente:
- Z8 }
G
c = t Q =
p r
Z8 4 /
H 30
15. LO STUDIO DEL LAYOUT DI UN IMPIANTO INDUSTRIALE
Il layout è la disposizione planimetrica di macchinari e attrezzature appartenenti
all’impianto tecnologico principale ed agli impianti di servizio ad essi correlati.
Lo studio del layout è la progettazione della disposizione delle macchine, degli impianti, degli
addetti, dei servizi e dei materiali.
Lo studio del layout è necessario progettarlo quando:
1) Riprogettazione parziale/totale del prodotto; 5) Atmosfera di lavoro insoddisfacente;
2) Introduzione di un nuovo prodotto; 6) Necessità di ridurre i costi;
3) Sensibili variazioni della domanda; 7) Ampliamento impianto esistente;
4) Obsolescenza delle attrezzature esistenti; 8) Creazione nuovo impianto.
Gli obiettivi durante lo studio di un layout sono:
1) Semplificare il processo produttivo, 4) Utilizzare lo spazio disponibile nel modo più
linearizzando il più possibile gli spostamenti; efficace;
2) Ridurre il costo del trasporto dei materiali; 5) Stimolare un utilizzo efficace della
3) Ridurre al minimo le scorte di produzione; manodopera;
6) Migliorare la comunicazione tra gli operatori.
Lo studio del layout ha diversi livelli di dettaglio all’interno dello stabilimento:
1. Site location: Per valutare la posizione di un nuovo impianto all'interno di un'area
geografica (macro-studio);
2. Site planning: Dopo aver scelto l'ubicazione si possono scegliere le diverse zone e i
vari edifici all'interno dell'azienda;
3. Building layout: All’interno di un edificio o all'interno di una specifica area si studia
come disporre le diverse aree all'interno dell'edificio;
4. Department or cell layout: Valutare la disposizione all'interno del singolo reparto,
della singola linea o della singola cella;
5. Workstation layout: Si studia la singola postazione produttiva. Si considerano la
presenza di operatori umani.
La procedura per lo studio del layout si articola in 9 FASI:
1) DISPOSIZIONE DELLE MACCHINE.
Calcolare il numero di macchine necessarie ad ogni
stadio, reparto e come disporle.
A seconda della posizione in cui mi trovo nel
diagramma P – Q ho un layout diverso.
2) ANALISI DEL FLUSSO DEI MATERIALI.
Si usano le zone individuate dal diagramma P – Q:
1. Foglio di processo operativo mono-prodotto
2. Foglio di processo operativo multiprodotto
3. Group Technology
4. From/To chart 31
3) STUDIO DELLE ATTIVITÀ DI SERVIZIO.
Fatto lo studio dei flussi di materiale (quantificati i flussi) ci si concentra sul secondo
elemento guida nello studio del layout: lo studio delle attività di servizio.
All’interno dell’impianto, oltre alla movimentazione di materiali, si possono avere lo scambio
di informazioni, documenti, persone.
4) DETERMINARE IL DIAGRAMMA DI FLUSSO E/O RAPPORTO TRA LE ATTIVITÀ.
A partire da FROM/TO CHART e REL-CHART è possibile ottenere una
REL-CHART COMBINATA. Successivamente è possibile creare il
DIAGRAMMA DEI RAPPORTI TRA LE ATTIVITÀ.
5) DETERMINARE LO SPAZIO RICHIESTO.
Ottenuto il diagramma di flusso si può associare ad ogni simbolo lo spazio necessario ad
ogni singola attività rappresentata nel diagramma.
Per creare una disposizione delle diverse aree si hanno a disposizione vari metodi
possibili per ottenere lo spazio necessario per il singolo reparto:
Þ Metodo dei calcoli diretti
Si determina lo spazio occupato dalle macchine, dagli operatori, dai magazzini, dopo
aver calcolato il numero necessario di attrezzature di ogni attività. Per ogni reparto o
stadio so qual è il numero di macchinari che devono essere presenti, sapendo l’ingombro
del singolo macchinario riesco a conoscere l’ingombro di massima del singolo reparto.
È un metodo molto preciso.
Þ Metodo delle conversioni
Partendo da un layout esistente, si determina lo spazio futuro convertendo le esigenze
di spazio attuali con quelle future. Trovo delle analogie con il layout che sto studiando
creando delle proporzioni con il reparto produttivo esistente.
Þ Metodo degli spazi standard
Si ricorre a spazi standard stabiliti dalla pratica industriale ed indicati in tabelle di
riferimento ufficiali. Si usano tabelle con valori di riferimento tipici di alcuni tipi di impianto
e da queste ho la dimensione di massima di alcuni macchinari.
Þ Metodo del layout schematico
Si procede alla sistemazione delle varie macchine e attrezzature all’interno dello spazio
disponibile utilizzando opportune sagome. Prevede di andare a realizzare delle forme
che corrispondono alle varie macchine e in pianta o su CAD vado a disporle.
6) DETERMINARE IL DIAGRAMMA DEI RAPPORTI TRA GLI SPAZI.
Note le relazioni tra le attività e lo spazio necessario ad ognuna è possibile tradurre il
diagramma trovato al punto (4) nel diagramma dei rapporti tra gli spazi. Si assegna a quello
che era rappresentato con un singolo ASME un’area, traducendo i singoli simboli in aree
quantificate. In questo modo si può avere una stima dell’area totale necessaria all’impianto.
7) STESURA DEL PRIMO LAYOUT.
Si hanno tutte le informazioni che servono per capire come disporre le varie aree.
Si crea una prima proposta di layout (possibile configurazione dell’intero impianto),
cercando di dare priorità alle aree con le relazioni più importanti e cercando di mettere
lontane le aree con gradi di vicinanza relativi. Tipicamente si cerca di arrivare ad una prima
proposta è si valuta la bontà di questa prima soluzione.
32
8) RIORDINARE IL DIAGRAMMA DEI RAPPORTI TRA GLI SPAZI E DEL PRIMO LAYOUT.
Note le relazioni tra le attività, lo spazio necessario ad ognuna e lo spazio totale disponibile è
possibile procedere alla stesura di un primo LAYOUT.
Si tiene conto di:
1. Considerazioni di modifica dovute ad esigenze particolari:
Sistema di trasporto;
o Struttura dei fabbricati;
o Caratteristiche ed esigenze del personale;
o Sistemi di controllo;
o Servizi e mezzi ausiliari.
o
2. Limitazioni pratiche imposte:
Dall’ubicazione dell’impianto;
o Dalle caratteristiche del terreno;
o Dalle caratteristiche dei fabbricati esistenti.
o
Sviluppata la prima alternativa di layout, si procede con la proposta di alcune alternative che
vanno poi confrontate al fine di ottenere il LAYOUT OTTIMALE.
9) SCELTA DEL LAYOUT MIGLIORE.
Si basa su:
Þ Lista dei pro e dei contro: Elenco dei vantaggi e degli svantaggi delle diverse
alternative;
Þ Classificazione delle alternative: Confronto sulla base di un set di fattori ritenuti
importanti, a cui va attribuito un punteggio e calcolo di un punteggio finale per ogni
alternativa;
Þ Analisi dei fattori: Confronto sulla base di un set di fattori ritenuti importanti,
opportunamente pesati, a cui va attribuito un punteggio e calcolo di un punteggio finale
pesato per ogni alternativa;
Þ Confronto dei costi: Calcolo dei costi associati ad ogni alternativa
33
ALGORITMI PER LO STUDIO DEL LAYOUT
Sono strumenti si supporto al progettista per:
Þ Generazione di diverse configurazioni alternative a partire da configurazione iniziale;
Þ Selezione layout ottimale, prefissati gli obiettivi.
1. ALGORITMI COSTRUTTIVI
Þ Costruzione del layout ex – novo;
Þ Successiva selezione e posizionamento delle attività o reparti;
Þ ALDEP: Computerized RELationship Lay-out Planning
Þ CORELAP: Automated Lay-out Design Program
2. ALGORITMI MIGLIORATIVI
Þ Partenza da un layout iniziale completo;
Þ Scambio delle attività o reparti per migliorare il risultato;
Þ CRAFT: Computerized Relative Allocation of Facilities Technique
ALDEP CORELAP
− Programma costruttivo; − Programma costruttivo;
− Permette di generare diversi layout e − Permette di posizionare alcuni reparti lungo la
confrontarli tra loro sulla base di un punteggio. periferia del layout prima di procedere con
l’inserimento di altri reparti.
INPUT: INPUT:
− Rel – chart; − Rel-chart
− Area complessiva stabilimento − Area complessiva stabilimento (b x h)
− Aree delle diverse attività − Aree delle diverse attività
− Minimo punteggio totale di accettazione del − Eventuali reparti da pre-assegnare lungo la
layout periferia
− Numero di layout da generare per ogni − Valori o giudizi di vicinanza
iterazione (imposto dal progettista)
− Scala di misura del layout
OUTPUT: OUTPUT:
− Alternative di layout con punteggio totale di − Alternative di layo