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LINGUISTICA ITALIANA
SCIENZE DELL’EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE
Docente: Bertolini Lucia
Illustrate le principali caratteristiche che oppongono la lingua orale alla lingua scritta
La lingua orale e scritta differiscono in diversi aspetti. La lingua parlata è caratterizzata dalla produzione immediata di suoni, intonazioni e pause,
coinvolgendo anche elementi paralinguistici e gestuali. La comunicazione orale implica un'interazione diretta tra emittente e destinatario,
colmando lacune attraverso la compartecipazione. Si sviluppa in uno spazio temporale breve, definibile come sincrono. La lingua scritta, invece,
utilizza segni grafici per riprodurre suoni e pause, ma risulta limitata nel replicare dettagli fonetici e intonativi. La scrittura separa emittente e
destinatario nel tempo e nello spazio, permettendo l'accesso a diversi destinatari oltre quello diretto, rendendola diacrona.
Elenca ed illustra gli assi di variazione della lingua
Gli assi di variazione linguistica sono cinque, ciascuno riflette un aspetto specifico dell'evoluzione del linguaggio. La variazione diacronica segue il
mutare del linguaggio nel tempo, dall'italiano antico al contemporaneo. Quella diatopica si riferisce alle differenze linguistiche in diverse regioni
geografiche, come l'italiano centrale o settentrionale e i dialetti. La variazione diastratica evidenzia le differenze basate sugli strati sociali, come il
linguaggio usato da colti, semicolti, giovani o adulti. La variazione diafasica riguarda le variazioni nella lingua in base alla situazione comunicativa,
al contesto o alla funzione del messaggio, ad esempio, linguaggio tecnico o informale. Infine, la variazione diamesica si riferisce alla variazione
causata dal mezzo fisico, quindi scritto o orale. Questi assi permettono di analizzare la lingua in modo approfondito sotto diversi punti di vista.
Perché si dice che l'italiano è la continuazione diretta del fiorentino del Trecento
L'italiano viene considerato la diretta evoluzione del fiorentino del Trecento, secondo le dimostrazioni del linguista Graziadio Isaia Ascoli. Questa
continuità si basa su alcune caratteristiche fonetiche, alcune toscane e altre esclusivamente fiorentine, che sono state integrate nell'italiano. Tra
queste, l'esito -aio del latino -ARIUM, l'innalzamento di /e/ atona protonica a /i/, l'adozione della desinenza -iamo per tutte le coniugazioni e il
fenomeno della anafonesi sono evidenze del legame tra l'italiano e il fiorentino antico.
Quali sono le maggiori principali aree dialettali italiane? E quali sono i loro tratti distintivi peculiari?
I dialetti italiani si suddividono principalmente in dialetti settentrionali, toscani e centromeridionali. I dialetti settentrionali comprendono varietà
parlate nel Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia e Romagna. Al loro interno, esistono sottovarietà locali con differenze notevoli.
Nei dialetti settentrionali, sono state eliminate le consonanti lunghe e le occlusive intervocaliche si indeboliscono. Il fiorentino antico è la diretta
continuazione dell'italiano, con alcune caratteristiche fonetiche toscane e fiorentine incorporate. Nel gruppo centro-meridionale, le varietà sono
suddivise in mediane, meridionali e meridionali estreme, mantenendo l'opposizione tra consonanti lunghe e brevi. In alcune aree del centro-
meridionale, come il napoletano, si osserva l'indebolimento delle vocali atone, specialmente alla fine delle parole, con la neutralizzazione in un
suono unico.
Illustra il fenomeno della metafonesi e rammenta quali sono le aree dialettali italiane che conoscono questo fenomeno
La metafonesi, fenomeno linguistico italiano, riguarda l'alterazione del timbro delle vocali toniche medie o basse sotto l'influsso delle vocali finali -
i e -u latine. Questo fenomeno è diffuso in vari dialetti italiani, con differenze regionali. Nel Nord, l'innalzamento è causato solo dalla -i, mentre nel
Centro-Sud agiscono sia la -i che la -u. Questa varietà mostra la ricchezza e la complessità delle sfumature linguistiche presenti nel panorama
italiano.
Il fenomeno dell'indebolimento può assumere differenti modalità concrete: sapresti collocarne qualche esempio nella realtà dialettale
italiana?
I dialetti italiani offrono un copioso inventario di processi di indebolimento consonantico, alcuni dei quali
costituiscono tratti geolinguistici primari. Nell’Italia mediana, le occlusive sorde intervocaliche sono oggetto
di un diffuso processo di indebolimento che determina la sonorizzazione parziale del suono: per es., la catena [laka’te:na]. Un altro fenomeno di
indebolimento, tratto di pronuncia peculiare del territorio toscano, è la realizzazione spirantizzata delle occlusive intervocaliche sorde e sonore.
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Caratterizza i significati di "diglossia" e "bilinguismo"
La diglossia si verifica in comunità con due varietà linguistiche, di cui una è una lingua standard e l'altra è un dialetto locale, non considerate
equivalenti né intercambiabili. Il bilinguismo, invece, si riferisce a individui o comunità con due lingue di pari status, entrambe standard e con
funzioni e prestigio equivalenti. Un esempio italiano di bilinguismo è la provincia di Bolzano, dove tedesco e italiano hanno entrambi lo status di
lingua ufficiale.
Illustra, in prospettiva sociolinguistica, i concetti di standard, substandard, e italiano popolare
In prospettiva sociolinguistica, la variazione interna della lingua si articola in diverse varietà, tra cui la forma standard, la substandard e l'italiano
popolare. La forma standard è considerata la più corretta e rispettosa di una norma, usata prevalentemente dai parlanti di livello socioculturale
alto e medio-alto. La variante substandard si colloca al di sotto della forma standard ed è utilizzata da parlanti appartenenti a strati sociali bassi o
medio-bassi in situazioni comunicative informali. L'italiano popolare è caratterizzato da tratti correlati a una posizione socialmente bassa del
parlante.
Che cosa si intende per "varietà" di una lingua e "continuum"?
Nel contesto della linguistica italiana, il termine "varietà" si riferisce alle diverse forme linguistiche presenti all'interno di una lingua. Queste
varietà possono essere classificate in base a parametri come diatopia, diastratia, diafasia e diamesia, che influenzano la distribuzione dei fenomeni
linguistici. Dall'altro lato, il concetto di "continuum" indica una serie di varietà linguistiche che si collocano su un asse gerarchico, con estremità
contrapposte e varietà intermedie che sfumano l'una nell'altra senza soluzione di continuità. Questo continuum è pluridimensionale, poiché può
dipendere dall'intreccio di più assi di variazione.
Descrivi e attribuisci al pertinente asse di variazione la variazione di registro
La variazione di registro, all'interno della variazione diafasica, si focalizza sul rapporto parlante-interlocutore e sulla formalità della situazione
comunicativa. Questa variazione si manifesta attraverso registri formali e informali, ciascuno con peculiarità linguistiche specifiche. Gli aspetti
rilevanti per distinguere i registri includono fonologia, morfo-sintassi, lessico e pragmatica. La consapevole attribuzione della variazione di registro
a un determinato asse di variazione contribuisce a comprendere meglio il contesto comunicativo e ad adeguare appropriatamente il linguaggio
utilizzato.
Caratterizza l'italiano giovanile
L'italiano giovanile rappresenta una varietà diafasica della lingua, impiegata in contesti informali e prevalentemente orali, anche se presenti in
situazioni scritte. Secondo Paolo D'Achille, questa variante si basa sull'italiano colloquiale e informale, arricchito da elementi dialettali, gergali,
pubblicitari, settoriali e stranieri. Fenomeni distintivi includono accorciamenti e retroformazioni, come nel caso di "matusa" derivato da
"Matusalemme" o "schizzo" da "schizofrenico". Lo studio del linguaggio giovanile si concentra sul lessico e la formazione delle parole,
evidenziando la sua diversità e dinamicità.
Cosa si intende per italiano dell'uso medio? E che cosa lo caratterizza dal punto di vista prettamente linguistico?
L'italiano dell'uso medio, come descritto da Sabatini nel 1983, è una varietà linguistica diffusa su tutto il territorio italiano. Questa forma di
italiano, prevalentemente utilizzata nella comunicazione orale ma presente anche nello scritto informale, si distingue dallo standard e dalle
varietà regionali. Da un punto di vista linguistico, è caratterizzata da tratti fonologici, morfologici, sintattici e lessicali comuni, utilizzati da persone
di diversi ceti e livelli di istruzione. In sostanza, rappresenta una varietà accessibile e condivisa a livello nazionale.
Secondo quali parametri si definiscono i suoni vocalici?
Le vocali si definiscono secondo vari parametri. Innanzitutto, la loro produzione avviene mediante il meccanismo della vibrazione faringea, sempre
come foni sonori. Le vocali sono caratterizzate dalla vibrazione laringea, senza la presenza di altre fonti di rumore nel tratto fonatorio superiore. I
parametri fondamentali per classificare le vocali includono la posizione della lingua (alta, media, bassa), l'apertura delle labbra (tonda o non
tonda) e la lunghezza della vocalicizzazione. Questi elementi contribuiscono a distinguere e definire i suoni vocalici.
Secondo quali parametri di definiscono i suoni consonantici?
I suoni consonantici sono definiti attraverso vari parametri fonetici. Innanzitutto, si considera il luogo di articolazione, che indica dove avviene
l'ostruzione nell'apparato fonatorio. Poi, si valuta il modo di articolazione, ossia come avviene l'ostruzione, come ad esempio se è completa o
parziale. Altro parametro importante è la sonorità, che indica se durante l'articolazione c'è vibrazione delle corde vocali. Infine, si tiene conto del
flusso d'aria, distinguendo tra suoni occlusivi, fricativi e affricati.
Illustrate la differenza fra fonetica e fonologia (fonematica), fra fono e fonema, allegando qualche esemplificazione
La fonetica si occupa degli aspetti fisici dei suoni linguistici, concentrandosi sulla loro produzione, trasmissione e percezione. La fonologia, invece,
analizza i sistemi di suoni all'interno delle lingue. Fondamentale è la distinzione tra fono e fonema: il fono è la forma fisica del suono, mentre il
fonema è una rappresentazione mentale astratta. Ad esempio, consideriamo la parola "cane": il suono effettivo è il fono, rappresentato
foneticamente come [ˈkane], mentre la rappresentazione mentale astratta è il fonema /ˈkane/.
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Definite i fenomeni opposti della assimilazione e della dissimilazione port