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RISPOSTE APERTE LINGUISTICA – AF TORNELLI
Che cos'è un allofono?
ALLOFONO: una coppia di foni che si alternano sulla base del contesto in cui vengono pronunciati,
ma che non determinano un cambiamento nel significato (al contrario di come farebbe un fonema
nelle coppie minime).
Un allofono può costituire una variante combinatoria quando risulta essere in distribuzione
complementare oppure una variante libera, ovvero una variazione nella realizzazione di un fonema
legata a caratteristiche individuali di pronuncia, come ad esempio la erre moscia, tipica del francese
ma realizzata anche da alcuni parlanti italiani.
Come avviene la produzione di un suono?
Il nostro apparato fonatorio è in grado di produrre due tipologie di suoni:
SUONI DI TIPO EGRESSIVO → la cui articolazione implica un movimento d’aria verso l’esterno del
tratto vocale. Sono propri della maggior parte delle lingue, incluso l’Italiano.
SUONI DI TIPO INGRESSIVO → Sono l’esatto opposto di un suono egressivo. In questo caso, il
movimento d’aria che dà origine al suono viene creato facendo entrare l’aria dall’esterno verso
l’apparato fonatorio. Sono presenti in alcune lingue asiatiche e africane.
Qual è la definizione di fonetica, e qual è la sua unità di analisi?
La FONETICA è disciplina generale, applicabile a tutte le lingue, in quanto analizza e classifica da un
punto di vista concreto i suoni articolati dall’apparato di fonazione umano. UNITÀ DI ANALISI →
Fono. Il fono è la più piccola unità di suono articolata in una qualsiasi lingua.
Definire brevemente il concetto di arbitrarietà del segno facendo un esempio.
SEGNI ARTIFICIALI: sono basati su delle convenzioni, dunque sono arbitrari (come ad esempio il
segnale di stop)
Che cos'è un'unità polirematica?
Si tratta di espressioni formate da due o più parole graficamente separate, ma dal significato unitario
(come ad esempio conferenza stampa, macchina da cucire, macchine da scrivere).
Che cos'è un sintagma?
Il sintagma costituisce una delle principali unità della sintassi. Il sintagma si configura come un’unità
intermedia tra la parola e la frase, dalla cui struttura dipendono alcuni comportamenti caratteristici
della sintassi di una lingua. La frasi sono composte da un sintagma nominale (SN) e da un sintagma
verbale (SV). Sono presente anche sintagmi aggettivali (SA),sintagmi preposizionali (SP), e sintagmi
avverbiali (Savv). In un sintagma l’elemento più importante è la testa, che dà il nome al sintagma e
gli assegna le funzioni sintattiche.
Che cosa si intende per enunciato?
ENUNCIATO: Frase, o una parte di una frase considerata in uno specifico contesto comunicativo. Un
enunciato può essere considerato un testo da solo o può costituire un testo se associato ad altri
enunciati.
Che cos'è una catafora? Fare un esempio
CATAFORA: cioè la forma di ripresa si riferisce a un elemento non ancora menzionato, e crea un
effetto di attesa. Esempio: Dopo averlo messo al corrente della cosa, dovresti tranquillizzare
Giuseppe. lOMoARcPSD|15551328
Che cosa si intende per inferenza?
il risultato di un ragionamento probabilistico che sulla base della nostra conoscenza del mondo e a
partire da una o più premesse ritenute vere ci consente di ricavare una conclusione statisticamente
vera.
Esempio: In questa città tutte le case hanno i tetti spioventi. In questo caso, le nostre conoscenze
pregresse ci fanno capire che la città probabilmente si trova in montagna, dove la neve scende
copiosa, rendendo indispensabile l’impiego dei tetti spioventi.
Che cosa si intende per verbi inergativi e verbi inaccusativi?
VERBI INACCUSATIVI: esprimono un cambiamento di stato repentino, indipendentemente dalla
volontà del referente del soggetto, un cambiamento di posizione a seguito di un moto direzionato,
uno stato, un avvenimento (esempio: deviare; arrossire; esplodere; franare; rabbrividire). Della
categoria degli inaccusativi fanno parte anche i verbi pronominali (esempio: riposarsi; arrabbiarsi,
ecc.). Alcuni verbi hanno una doppia costruzione, inaccusativa e transitiva. Richiedono sempre
l’utilizzo dell’ausiliare essere (esempio: La bomba è esplosa in quel palazzo; Francesca è arrossita). Il
soggetto degli inaccusativi è caratterizzato da alcune proprietà che lo rendono simile all’oggetto dei
verbi transitivi, come la sua collocazione dopo il verbo, nel posto di solito occupato dall’oggetto
(esempio: è esplosa la bomba).
VERBI INERGATIVI: tendono ad esprimere attività intenzionale, o funzioni o reazioni corporee non
controllate, colte nel loro procedere ad esempio recitare; lavorare; camminare; correre; squillare)
.Richiedono sempre l’ausiliare avere (esempio: il telefono ha squillato). Inoltre, c’è da osservare che
il soggetto dei verbi inergativi possiede caratteristiche confrontabili con quelle del soggetto dei
verbi transitivi (ad esempio, in Luca gioca col cane, dove il verbo è transitivo e Luca corre, dove il
verbo è intransitivo inergativo, il soggetto occupa la stessa posizione).
Quando si verifica un PRESTITO? Che cosa si intende per prestiti adattati e prestiti non adattati?
PRESTITO: si verifica quando una data lingua include nel proprio lessico un’espressione straniera.
Sono considerati prestiti anche i cosiddetti “prestiti di ritorno”, cioè da parole date in prestito da
altre lingue e che poi sono tornate alla lingua di partenza dopo molto tempo e con significato
modificato. I prestiti si dividono essenzialmente in due categorie:
PRESTITO NON ADATTATO: parola presa in prestito da un’altra lingua,
ma che mantiene la struttura fonologica e morfologica originaria
(esempio: film; bistrot; mazurka; cocktail; blitz, ecc.)
PRESTITO ADATTATO, parola presa in prestito che non è altro che il
risultato di un’assimilazione totale o parziale alle strutture della lingua ospite. Si tratta quindi
fondamentalmente di parole italianizzate sotto ogni punto di vista (esempio: bistecca, che viene
dall’inglese beefsteak; oppure i verbi relativi al mondo di internet come loggare, chattare, cliccare,
taggare, ecc.).
Che cosa si intende per dialettismo?
DIALETTISMI: sono termini originati in una specifica regione, che però sono compresi e usati da
parlanti di aree diverse. La diffusione di questi specifici termini, può essere dovuta all’assenza dei
termini italiani corrispondenti (ad esempio nel lessico alimentare il siciliano cannolo, oppure il
napoletano mozzarella). In altri casi i dialettismi sono parole che si sono diffusi in altre regioni
italiane perché hanno uno specifico valore espressivo o connotativo (come ad esempio il romanesco
coatto). lOMoARcPSD|15551328
Che cosa si intende per regionalismo?
REGIONALISMI: sono termini utilizzati soprattutto nella regione dove hanno avuto origine. Un
parlante che proviene da altre regioni d’Italia può comprenderli, ma non li userà (esempio: la
contrapposizione tra la parola babbo, utilizzata perlopiù nelle regioni del centro e la parola papà,
usata nelle regioni del nord e in quelle del sud; oppure la parola mesticheria, che viene utilizzata
esclusivamente in Toscana).
Che cosa si intende per tecnicismo?
Una delle caratteristiche principali dei tecnicismi è la MONOSEMIA, ovvero ogni significato
corrisponde ad un unico specifico significante mentre le parole del linguaggio comune sono
tendenzialmente polisemiche, ovvero hanno spesso più di una accezione.
Le modalità di creazione dei tecnicismi sono tre:
PRESTITO LINGUISTICO: Essendo i tecnicismi termini relativi a campi del sapere praticati
universalmente e su scala internazionale, è naturale che alcuni termini tecnici inclusi nel lessico
dell’italiano siano il risultato di prestiti linguistici. Alcuni esempi potrebbero essere i termini relativi
al mondo dell’informatica (computer, byte, pendrive, file, pixel, screen sharing, smart working, ecc.)
CONIARE UN NUOVO TERMINE DA ZERO: è possibile anche la creazione di neologismi tecnici, creati
attingendo alle risorse della morfologia lessicale della lingua. Spesso le scienze ricorrono a suddivisi
dal significato univoco e comprensibile (come ad esempio il suffisso -one per definire le particelle
subatomiche protone, neutrone, elettrone, ecc.)
RISEMANTIZZAZIONE: attribuzione di uno specifico significato tecnici ad una parola che apparteneva
al vocabolario corrente. Degli esempi potrebbero essere le parole potenza (parola propria del
lessico della matematica, ma che fa anche parte del lessico corrente con l’eccezione di forza), mole
(unità di misura della fisica, corrente ha l’eccezione di stazza).
5. Che cosa si intende per allotropo? Fare degli esempi.
ALLOTROPI sono doppioni di parole di origine dotta, tipici dell’italiano forbito, che si
contrappongono ad un termine popolare (esempio: angoscia/angustia; gioco/giuoco; spalla/spatola;
coppia/copula).
Che cosa si intende per parentela linguistica?
PARENTELE LINGUISTICHE: In linguistica storica, sono detti imparentati quei termini che hanno la
stessa origine etimologica, ma una diversa evoluzione fonetica che in alcuni casi potrebbe portare
ad un diverso significato, ma che più comunemente porta allo stesso significato o ad un significato
simile. Ad esempio, le parole vino (italiano), vino (spagnolo), vin (francese), vinho (portoghese), vinu
(romeno) risalgono tutte al termine latino VINŬM, quindi le possiamo definire imparentate.
Che cos'è il metodo comparativo?
In linguistica storica, il metodo comparativo è solitamente applicato per dimostrare le relazioni di
parentela tra le lingue. Questo metodo di ricerca, ad esempio, ha dato modo ai linguisti di definire
le specifiche forme non documentate (ovvero non attestate in nessun tipo di documento) del latino
parlato o scritto che sono alla base di determinate parentele linguistiche.
Che cosa si intende per scrittura esposta? Quale esempio di scrittura esposta viene fatto nel corso?
SCRITTURE ESPOSTE: con questo termine si intende qualsiasi tipo di scrittura (iscrizioni murarie,
graffiti), che viene impressa generalmente in spazi pubblici (ma ne troviamo degli esempi anche in
abitazioni private) perché tutti i passanti la possano vedere. Un esempio di scrittura esposta
potrebbe essere rappresentato dai murales e graffiti che oggi vediamo in tutte le città. Della
lOMoARcPSD|15551328
categoria delle scritture esposte del periodo medievale, fa parte l’Iscrizione di San Clemente,
particolare di un affresco risalente alla fine del secolo XI (la datazione è compresa fra il 1084 e il
1100) situato nella Basilica sotterranea di San Clemente a Roma. In realtà, si tratta di un vero e
proprio “fumetto” che illustra un miraco