Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
(LTP)?
Le famiglie con un'alleanza di tipo collusivo, osservate attraverso il LTP, si distinguono per alcune caratteristiche principali. Questa
tipologia di alleanza emerge tipicamente in famiglie caratterizzate da conflitti intensi tra i genitori, dove la coordinazione è difficoltosa e il
figlio assume il ruolo di mediatore del conflitto. In queste dinamiche, la sola funzione della partecipazione all'attività ludica è adeguata,
mentre il resto del processo presenta problematiche significative.
Le interazioni in queste famiglie sono spesso contrassegnate dalla competizione tra i genitori, e questa situazione si verifica solitamente
quando il conflitto coniugale è irrisolto e i genitori trasferiscono le loro tensioni sui figli. In questa contesto, l'obiettivo di creare un
ambiente di gioco e divertimento condiviso diventa difficile da raggiungere. La componente genitoriale incontra notevoli difficoltà nel
fornire al bambino guida e supporto adeguati durante l'attività.
L'osservazione delle interazioni rivela una successione di parti brusca, con frequenti interruzioni e una trama narrativa mancante e
sconnessa. Il clima affettivo non è rilassato, ma piuttosto teso, e questa tensione non viene dissipata nel corso dell'attività.
13. Cosa si intende per alleanza familiare disturbata nel Lausanne Trilogue Play (LTP)?
Questa è una condizione che indica il massimo grado di disfunzionalità all'interno di una famiglia. In questa situazione, oltre a un grave
conflitto, si verificano anche messaggi paradossali e coinvolgimenti del figlio in coalizioni generazionali. La famiglia non riesce a svolgere
efficacemente il suo ruolo poiché i ruoli non sono chiaramente definiti e ci sono costanti interferenze. Questa mancanza di chiarezza
comporta una continua tensione e ambiguità all'interno della famiglia, spingendo talvolta all'esclusione del bambino dalla triade familiare.
La trama narrativa del gioco all'interno del LTP diventa confusa o persino inesistente, con un'azione che può risultare rigida, caotica e
sconnessa, talvolta senza una conclusione o finendo in una situazione di stallo. Gli affetti all'interno della famiglia sono prevalentemente
negativi, sebbene possano essere mascherati da una sorta di "pseudopositività". In tali circostanze, la funzione della partecipazione del
bambino al gioco risulta compromessa.
L'alleanza familiare disturbata è spesso osservata nelle famiglie che presentano una severa psicopatologia. Questo stato di disfunzione
rappresenta una sfida significativa per gli operatori sanitari e richiede interventi mirati per affrontare i problemi sottostanti e ripristinare
una dinamica familiare più sana e funzionale.
14. Descrivere sinteticamente le quattro alleanze familiari osservabili nel Lausanne Trilogue Play (LTP) facendo riferimento alle quattro
funzioni individuate dagli autori.
Nel contesto del LTP, le quattro alleanze familiari sono strettamente legate alle quattro funzioni strutturali identificate dagli autori:
1. Alleanza disturbata: qui manca la partecipazione, il che significa che non tutti sono inclusi nel gioco. Di conseguenza, la funzione
successiva, ovvero l'organizzazione, non può essere soddisfatta poiché richiede la partecipazione di tutti i membri.
2. Alleanze collusive: Qui c'è partecipazione, ma manca l'organizzazione. Sebbene tutti siano coinvolti nel gioco, non tutti rispettano
adeguatamente i propri ruoli o compiti all'interno della dinamica familiare.
3. Alleanza in tensione: presenta partecipazione e organizzazione, ma manca l'attenzione focale. Significa che tutti sono coinvolti e
seguono i loro ruoli, ma non tutti prestano attenzione al gioco o alla dinamica familiare in modo adeguato.
4. Alleanze cooperative: qui tutte e quattro le funzioni strutturali sono presenti. Ciò significa che tutti sono inclusi, rispettano i propri ruoli,
prestano attenzione al gioco e mantengono un contatto affettivo. È l'ideale, dove la famiglia funziona in modo armonioso e
interconnesso.
11. Quali sono le caratteristiche della relazione fraterna individuate in letteratura?
La letteratura ha identificato quattro caratteristiche principali all'interno della relazione fraterna. Queste includono l'affetto, il conflitto, la
rivalità e il potere (status), e sono considerate costitutive e distintive di questa tipologia di rapporto.
La componente positiva della relazione, spesso descritta in termini di affettività, cooperazione e calore, è generalmente inversamente
correlata alla componente negativa, che comprende conflittualità, competizione e rivalità. Tuttavia, è importante notare che queste
caratteristiche non si escludono a vicenda in modo rigido. In molte situazioni, una certa dose di tutte queste componenti è presente, il
che è comprensibile in una relazione tra pari non volontaria che attraversa diverse fasi del ciclo di vita individuale e familiare.
In sintesi, la relazione fraterna è caratterizzata da affetto e conflitto, cooperazione e competizione, calore e rivalità. Queste componenti
possono interagire in modi complessi e possono variare nel corso del tempo, influenzando la dinamica tra i fratelli.
12. Cosa si intende per conflitto costruttivo relativamente alla relazione fraterna?
Il conflitto costruttivo all'interno di una relazione fraterna si riferisce a un tipo di conflitto caratterizzato da una negoziazione attiva,
comprensione reciproca e abilità relazionali avanzate. In questo contesto, i fratelli cercano di risolvere le loro differenze attraverso la
comunicazione aperta, ascoltando il punto di vista e le ragioni dell'altro e cercando soluzioni che siano accettabili per entrambi. Questo
tipo di conflitto può essere considerato "costruttivo" perché offre opportunità per l'apprendimento e la crescita.
Quando i fratelli impegnano in conflitti costruttivi, possono sviluppare competenze importanti, come la capacità di comunicare in modo
efficace, risolvere i problemi e comprendere prospettive diverse. Queste competenze acquisite all'interno della relazione fraterna
possono essere trasferite con successo nelle relazioni esterne alla famiglia, contribuendo a promuovere interazioni positive e risoluzione
costruttiva dei conflitti in altri contesti sociali.
13. Cosa intendono Stoneman e Brody per processo di role crossover all'interno della relazione fraterna?
Stoneman e Brody definiscono il "processo di role crossover" all'interno della relazione fraterna come una situazione in cui uno dei due
fratelli affronta difficoltà, handicap o malattie, creando un'asimmetria nella relazione. Questa dinamica diventa più comune quando il
fratello sano è più giovane di quello disabile. In questo contesto, il fratello minore supera le capacità del fratello maggiore e assume in
parte la responsabilità della sua cura, prendendo il ruolo di primogenito.
Il role crossover rappresenta una risposta adattiva alla situazione, poiché entrambi i fratelli si adattano alle circostanze in modo da
affrontare le sfide presenti. Questa dinamica può influenzare profondamente la dinamica familiare e la relazione tra i fratelli, ma può
anche rappresentare un modo per i fratelli di sviluppare legami più stretti e di supportarsi a vicenda di fronte alle difficoltà.
09. Quali sono le fasi dello sviluppo morale secondo Piaget?
Le fasi comprendono tre importanti tappe:
1. Periodo premorale: va dalla nascita fino ai 4 anni, è caratterizzata dall'assenza di regole morali. I bambini non hanno una
comprensione coerente del concetto di moralità e delle regole sociali.
2. Realismo morale: si verifica nel periodo operatorio concreto, da 4-5 anni fino a 8-9 anni. Durante questa fase, i bambini adottano un
punto di vista egocentrico sulla moralità definito "realismo" perché i loro giudizi morali sono basati principalmente sul danno reale e
oggettivo, piuttosto che sull'intenzionalità delle azioni.
3. Relativismo morale: si sviluppa dopo gli 8-9 anni. Durante questa fase, i bambini iniziano a sviluppare una concezione meno rigida
delle regole morali. Comprendono che le regole sono il risultato di un accordo sociale e possono essere soggette a cambiamenti.
Emergono concetti di morale autonoma, con un'attenzione crescente all'intenzionalità delle azioni. I bambini iniziano a considerare la
situazione, le caratteristiche dell'agente, la gravità del danno e altri fattori nella loro valutazione morale. La reciprocità e la cooperazione
diventano importanti, e i bambini sviluppano una convinzione che tutti abbiano diritto alla giustizia. In questa fase, le regole non sono
considerate immutabili ma derivano dal consenso reciproco, e le aspettative e il benessere degli individui diventano più importanti
dell'autorità. Il bambino esprime giudizi morali in modo flessibile e critico, considerando una gamma più ampia di dimensioni.
10. Descriva il sé esistenziale
Rappresenta un concetto fondamentale nell'ambito della psicologia dello sviluppo. Si suddivide in due componenti principali.
La "consapevolezza primaria", che si basa sulla percezione immediata e precoce derivante dalle informazioni sensoriali. Questa
componente si sviluppa fin dai primi giorni di vita del bambino, quando inizia a percepire il mondo attraverso i suoi sensi ed è
fondamentale per la comprensione del proprio corpo e del suo ambiente circostante.
La "consapevolezza secondaria", che si sviluppa attraverso le interazioni diadiche, ovvero le interazioni verbali e non verbali tra il
bambino e i suoi caregiver. Durante queste interazioni, il bambino apprende gradualmente a comprendere se stesso come un individuo
distinto dagli altri. Ad esempio, a circa tre mesi di età, il bambino inizia a distinguere se stesso dagli altri individui. Questo concetto di sé
come entità separata dagli altri si approfondisce ulteriormente intorno ai nove mesi, quando il bambino inizia a percepire la continuità del
proprio essere nel tempo.
11. Cosa si intende per realismo morale?
È un concetto che emerge nel periodo operatorio concreto, che si estende dai 4-5 anni fino agli 8-9 anni d'età dei bambini. Durante
questa fase dello sviluppo, i bambini tendono a adottare un punto di vista egocentrico sulla moralità, da cui il termine "realismo". In
questo contesto, i loro giudizi morali sono principalmente basati sul danneggiamento reale e oggettivo causato dalle azioni, piuttosto che
sull'intenzionalità di tali azioni. Questo significa che i bambini in questa fase possono concentrarsi sulla gravità del danno fisico o
materiale causato da un'azione, piuttosto che considerare le motivazioni o le intenzioni dell'agente.
Ad esempio, se un bambino rompe accidentalmente un oggetto prezioso di qualcun altro, potrebbe temere le conseguenze fisiche o
materiali di ciò che ha fatto, piuttost