Dal punto di vista teorico, le radici degli stereotipi e dei pregiudizi a ondano in processi cognitivi e
motivazionali fondamentali. La categorizzazione sociale, ovvero il tendere a percepire le di erenze
tra gruppi e a sottostimare le di erenze all'interno dei gruppi, è alla base della formazione degli
stereotipi. Allo stesso tempo, la difesa dell'autostima e dell'identità sociale giocano un ruolo
importante nel mantenimento e nell'a ermazione degli stereotipi e dei pregiudizi.
10. Illustra l'esperimento di Asch sul conformismo sociale
L'esperimento del confronto delle linee di Solomon Asch ha dimostrato come la pressione di
gruppo possa in uenzare il comportamento dell'individuo. Nell'esperimento, un gruppo di sette
giovani uomini, studenti al College, veniva sottoposto a un test di percezione visiva. Di fronte a
loro erano posti dei gra ci con una linea standard e tre linee di confronto, di cui solo una aveva la
stessa lunghezza della linea standard. I partecipanti dovevano dichiarare quale delle linee di
confronto avesse la medesima lunghezza della linea standard. Dopo le prime due valutazioni in
cui la risposta era stata libera, i cinque individui interpellati per primi cominciarono a rispondere in
maniera sbagliata al quesito posto. Ciò ha dimostrato come la pressione del gruppo, pur non
essendo esplicita né coercitiva, possa indurre l'individuo a conformarsi al comportamento della
maggioranza, anche se questo è in contrasto con la sua percezione individuale.
11. Illustra la cognizione di Sé secondo Neisser
Secondo l'approccio cognitivista di Neisser, la conoscenza di sé si sviluppa attraverso cinque
diversi aspetti del sé:
Sé ecologico: è il sé in relazione all'ambiente sico, ovvero la percezione di sé come corpo in un
mondo di oggetti. Si sviluppa a partire dai 3 mesi di età, quando il bambino inizia a percepire il
mondo come costituito da oggetti distinti e permanenti, di cui il proprio sé è parte.
Sé interpersonale: è il sé coinvolto in un'interazione immediata con gli altri. Si origina anch'esso
nella prima infanzia, quando il bambino percepisce lo svolgersi di una relazione intersoggettiva
con la madre.
Sé esteso: è il sé come era nel passato e come ci aspettiamo sarà nel futuro, basato su ricordi e
anticipazioni. Diventa sempre più importante con la crescita.
Sé privato: sono gli stati interni soggettivi e non condivisi, di cui il bambino prende coscienza
intorno ai 4 anni e mezzo.
Sé concettuale: comprende le diverse immagini di sé e i signi cati esperiti nella relazione con
l'ambiente sico e sociale. È un concetto che si basa sulla rete di teorie in cui è inserito.
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12. Illustra le dimensioni culturali della salute e del benessere
secondo l'approccio bio-psico-sociale
Secondo l'approccio bio-psico-sociale, le dimensioni culturali della salute e del benessere sono
considerate in modo integrato. Questo modello riconosce che la salute e il benessere non
dipendono solo da fattori biologici, ma anche da fattori psicologici e sociali, inclusi gli aspetti
culturali. Le dimensioni culturali svolgono un ruolo importante nella percezione,
nell'interpretazione e nell'esperienza della salute e del benessere da parte degli individui e delle
comunità. Alcuni degli elementi culturali chiave che in uenzano la salute e il benessere sono i
valori, le credenze, le norme, i comportamenti e le pratiche tradizionali di una determinata cultura.
Questi aspetti culturali possono modellare la comprensione delle cause delle malattie, le strategie
di coping, l'accesso e l'utilizzo dei servizi sanitari, nonché la de nizione stessa di salute e
benessere. Pertanto, l'approccio bio-psico-sociale sottolinea l'importanza di considerare il
contesto culturale nella promozione della salute e del benessere, al ne di sviluppare interventi
e caci e sensibili alle diverse realtà sociali e culturali.
13. Dopo aver de nito il concetto di emozioni, descriva le principali
teorie di riferimento.
Le emozioni sono risposte complesse dell'organismo a stimoli, che si manifestano con speci ci
pattern di azioni e modi cazioni corporee misurabili. Esse sono caratterizzate da aspetti siologici
e aspetti cognitivi, ossia dalla valutazione cognitiva delle modi cazioni siologiche e della natura
dello stimolo. Le principali teorie di riferimento sulle emozioni sono: La teoria periferica di James
Lange, secondo la quale l'esperienza emozionale soggettiva viene percepita alla ne di un
processo che si svolge nel corpo. Secondo questa teoria, prima di provare l'emozione deve
accadere qualcosa nel corpo, e l'emozione è la sensazione percettiva soggettiva di quello che
accade. La teoria centrale di Cannon-Bard, che spiega che le emozioni si producono nel
momento in cui il talamo, rispondendo a uno stimolo, invia il messaggio al cervello, da cui risulta
una reazione siologica. Allo stesso tempo, anche il cervello riceve segnali in grado di attivarne
l'esperienza emotiva. La teoria di Schachter-Singer, che attribuisce un ruolo importante al
ragionamento nell'esperienza emotiva. Secondo questa teoria, l'emozione è la conseguenza
dell'interazione fra una componente siologica di attivazione di usa dell'organismo e una
componente cognitiva di percezione e signi cazione dell'attivazione.
14. Illustra il modello cronosistemico di Bronfenbrenner.
Il modello cronosistemico di Bronfenbrenner illustra l'interazione dinamica tra diversi livelli di
contesto che in uenzano lo sviluppo della persona nel corso del tempo. Secondo questo
modello, lo sviluppo è concepito come una funzione congiunta di cambiamenti che avvengono a
diversi livelli di organizzazione, dal microsistema (relazioni più prossime) al macrosistema (cultura
e società). Ogni cambiamento a un livello può in uenzare gli altri, evidenziando la natura sistemica
e interdipendente dello sviluppo umano. Questo modello sottolinea l'importanza di considerare
l'individuo all'interno del suo contesto ecologico in continua evoluzione, riconoscendo l'in uenza
reciproca tra persona e ambiente nel corso del ciclo di vita.
15. Illustra le Teorie sulla relazione tra media e condotte aggressive.
Le teorie sulla relazione tra media e condotte aggressive possono essere suddivise in due
categorie principali: teorie accusatorie e teorie relativistiche. Le teorie accusatorie sostengono che
l'esposizione ai contenuti violenti nei media possa avere e etti negativi e disfunzionali sul
comportamento degli individui. Tra queste troviamo: La teoria dell'apprendimento sociale,
secondo cui la visione di contenuti violenti incentiva e incoraggia l'aggressività. La teoria della
disinibizione, che a erma che l'esposizione prolungata a comportamenti violenti nei media fa
apparire tali comportamenti come normali, indebolendo i meccanismi atti alla loro inibizione. La
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teoria dello stato d'animo, che sostiene che gli spettacoli violenti inducono stati d'animo negativi
che in uenzano in modo negativo le relazioni sociali. D'altra parte, le teorie relativistiche
sostengono che le condotte aggressive rispecchiano una aggressività di fondo della persona, che
preferisce quindi spettacoli violenti in accordo con la sua personalità. Secondo questa
prospettiva, i media non causano l'aggressività, ma semplicemente la ri ettono.
16. Illustra il concetto di 'senso di comunità' e le dimensioni che lo
determinano - Cooley
Il concetto di 'senso di comunità' si riferisce al sentimento di appartenenza e di connessione che
le persone provano verso la loro comunità locale. Secondo la teoria di Cooley, questo senso di
comunità si forma attraverso le relazioni e le interazioni con gli altri membri della comunità. Le
principali dimensioni che determinano il senso di comunità sono: - Appartenenza: il sentimento di
far parte di un gruppo e di essere accettati dai suoi membri.
- In uenza: la percezione di poter in uenzare e di essere in uenzati dalla comunità.
- Integrazione e soddisfazione dei bisogni: il credere che i propri bisogni saranno soddisfatti
attraverso l'appartenenza alla comunità.
- Connessione emotiva condivisa: il sentimento di condividere una storia, un'esperienza e un
legame emotivo con gli altri membri della comunità.
Queste dimensioni interagiscono tra loro e contribuiscono a creare quel senso di comunità che è
fondamentale per il benessere e la qualità della vita delle persone a livello locale.
Charles Cooley 1902: Sè rispecchiato : look glass self.
Ciò che conosciamo di noi è in uenzato da come ci sembra che gli altri ci vedano e cosa pensano
di noi.
17. Descrivi il rapporto che intercorre tra atteggiamento e
comportamento.
Il rapporto tra atteggiamento e comportamento è stato oggetto di ampio studio e dibattito in
psicologia sociale. Inizialmente, si riteneva che gli atteggiamenti fossero la causa diretta dei
comportamenti sociali, quindi che vi fosse una massima coerenza tra i due. Successivamente, la
ricerca ha evidenziato una scarsa relazione tra atteggiamento e comportamento, portando a
chiedersi quali fossero le variabili in grado di enfatizzare o moderare tale relazione. Negli anni, si è
giunti a una visione più approfondita dei processi attraverso cui l'atteggiamento può in uenzare il
comportamento. Secondo i modelli teorici, l'atteggiamento si declina su tre livelli: cognitivo
(pensieri non condivisi), interpersonale (opinioni) e conativo (comportamento concreto). La
relazione tra atteggiamento e comportamento può essere in uenzata da fattori individuali e
contestuali, che determinano se il comportamento sarà guidato maggiormente dalla componente
implicita (automatica e non consapevole) o esplicita (consapevole) dell'atteggiamento. Inoltre, le
opinioni, essendo espressioni pubbliche dell'atteggiamento, possono essere soggette a
distorsioni dovute a desiderabilità sociale e bisogno di approvazione, a di erenza degli
atteggiamenti, più ancorati alla dimensione a ettivo-emotiva.
18. Cosa di erenzia l'Atteggiamento dal Comportamento?
La principale di erenza tra atteggiamento e comportamento è che l'atteggiamento rappresenta la
vita interiore di una persona, ciò che pensa, sente a livello emotivo e a ettivo, mentre il
comportamento è tutto ciò che è osservabile nell'individuo, come gesti, azioni, parole e discorsi.
L'atteggiamento è una disposizione individuale, positiva o negativa, verso una persona o un
oggetto, mentre il comportamento è l'espressione concreta di tale atteggiamento. Quindi,<